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Autore: PennyGreen    16/02/2011    1 recensioni
Come vivrebbe un pulcino la perdita della mamma? E cosa penserebbe del mondo la prima volta che lo esplora?
Piccola storia di un piccolo Pulcino.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pulcino.



Quel pomeriggio Pulcino se ne stava seduto sul suo bel divano di paglia, quando si manifestò un evento che gli cambiò l'esistenza.
Il piccolo Pulcino, essendo piccolo, non conosceva il mondo e ben poco sapeva delle cose che vi erano al di fuori di quella piccola abitazione a quattro pareti che da sempre aveva chiamato casa; la mamma, Gallina, lo aveva sempre trattato con amore, come del resto aveva fatto con i suoi altri fratellini, eppure, più ci pensava, più Pulcino sentiva che gli mancava qualcosa. La conoscenza gli mancava.
Non riusciva a ricordare, infatti, una sola occasione in cui avesse messo il becco fuori da quel buco nero nero e spaventoso, che sapeva essere chiamata porta.
Il mondo, dalla sua piccola prospettiva, appariva invitante. La vita in famiglia sembrava allettarlo ma in momenti come quello della nostra vicenda, sentiva sempre più forte il bisogno di esplorare e conoscere.
Dicevamo quindi che Pulcino, che di fatto era un piccolo pulcino di pochi giorni, se n'era sulla paglia, quando accadde l'impensabile.
Dal vociare che sentiva provenire dagli alloggi attinenti, avrebbe potuto asserire che fosse l'ora di pranzo, eppure non era così.
La sua pacata routine fu interrotta dalla mamma che irruppe nella loro casetta con un'espressione di orrore dipinta sul volto.
Il piccolo provò a chiedere spiegazioni alla mamma, ma questa si limitò ad accorparlo alla piccola folla di confratellini e liquidare ogni domanda con diversi starnazzi ansiosi.
Quando Gallina fu certa di aver messo al sicuro la sua prole se ne riuscì un'altra volta. L'ultima.
Il piccolo Pulcino attese a lungo il ritorno della mamma. Passarono i minuti e l'unico cambiamento che poté apprezzare fu la fine di tutti i versi che provenivano da fuori.
Passarono poi le ore e la mamma non si vide.
Era ormai sera quando Pulcino e i suoi fratellini caddero addormentati con i piccoli cuoricini carichi di ansia e preoccupazione.
L'indomani il piccolo gruppo di piume gialle si svegliò al canto di Gallo.
Pulcino fu presto assalito dai ricordi del giorno precedente e subito si trovò davanti ad una difficile scelta.
Il bisogno di avere notizie circa la scomparsa della madre premeva forte per indurlo a uscire dalla sua casa, eppure, la paura lo ancorava a quelle quattro mura impedendogli di decidere.
Passò ancora qualche minuto, indeciso sul da farsi, poi, spinto in aggiunta dalla fame, decise di uscire.
Con zampette tramanti e battito cardiaco alle stelle, Pulcino, passo dopo passo, fece il suo insicuro ingresso nel mondo.
Dapprima la luce lo accecò, poi man mano che si adattava colse la bellezza di quella visione; un mondo immenso, colorato, profumato, luminoso, affollato e deliziosamente rumoroso lo accolse.
Ne fu quasi stordito, al punto tale da dimenticarsi per un po' del suo compito.
Zampettò lentamente, travolto ogni tanto dal flusso di adulti che affollava l'aia.
Era decisamente affascinato da tutto ciò che lo circondava e faceva una fatica immensa anche solo per non voltarsi ad ogni minimo rumore nuovo.
Proseguì tranquillo e col cuore leggero fino all'uscita dell'aia; con l'ultimo moto di indecisione scese le scalette e ben presto si ritrovò immerso in un mondo diverso, ma non meno fantastico.
La sua passeggiata fu breve e in poco tempo arrivò a destinazione.
All'ombra di Gallo tremò. Non riusciva a spiegarsi perché quella figura gli incutesse tanto timore e con non poca fatica riuscì a parlare.
Con un lieve pigolio chiese a Gallo se avesse notizie della mamma.
La risposta che ricevette, lo scosse.
Sua mamma era stata presa. Era morta.
Minuscole lacrime gli appannarono quegli occhietti neri che teneva e a capo basso e spalle curve se ne tornò a casa, dimenticandosi in fretta di badare alla stessa meraviglia che prima lo aveva stupito tanto.
Rientrato al sicuro, catturò l'attenzione dei suoi fratellini e gli comunicò la terribile notizia.
Tutti, nessuno escluso reagirono pressappoco come Pulcino. Tutti avvertirono la fitta di dolore e smarrimento trafiggere il cuore. Tutti furono tristi.
Allora, Pulcino ebbe un'idea.
Abbracciò uno per uno i fratelli e poi li condusse oltre la porta.
Pulcino avrebbe mostrato loro il mondo di fuori e gli avrebbe fatto dimenticare la terribile perdita;
tra sé e sé, mentre gli faceva da Cicerone, Pulcino giurò.
Giurò che da quel giorno in poi si sarebbe occupato lui della famiglia.
E nulla lo avrebbe mai scoraggiato.
Nulla avrebbe mai potuto contro lui e il suo compito.


   
 
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