E gli dissero: "Ehi ragazzo, perchè sei seduto qui da solo"

"Beh aspetto."disse il giovane.

"E che cosa?"

"Il momento buono, no?"

Un ragazzo con una giacchetta di pelle molto Elvis Preasly si avvicinò saltellando "E non hai una ragazza da cui andare, bello?"

"Beh, vedi" disse il giovane seduto "Il fatto è che io parlo in un modo troppo noioso per piacere a qualcuno della mia età."

"Cavolo, era già noioso questo." esclamò il finto Elvis.

"Ti sei mai chiesto perchè esisti?"

"Beh, bello, chiedilo a mia madre..."

Il ragazzo sorrise "No, non intendo quello.

"Quello che intendo" continuò "è perchè diavolo tu sei nato, nella vastità di questo immenso..."

"Ehi ehi frena amico, non mi importunare con queste cazzate occhei?"

"Che ti avevo detto?" sorrise il giovane seduto.

"Devo ammetterlo coso, sei davvero bravo a parlare, ma che mi dici della vita reale?"

Il giovane scoppiò a ridere "Vuoi forse che io dica quello che dicono tutti? Che vivo ogni momento del presente come l'ultimo? Sono bravi tutti a dirlo, credimi, ma stai sicuro che nessuno di loro lo fa. E sai perchè?"

"Perchè?" chiese il tipo esasperato.

"La gente ha paura di morire."

"Beh tutti ce l'hanno, no?"

"Certo che sì. Ma vedi, ciò che ogni giovane della mia età o chiunque altro dice è una forma di ipocrisia. Nessuno di loro vivrebbe ogni giorno così sapendo che potrebbe morire da lì a poco. La gente non vuole morire, la gente si dispera, non vogliono veder morire nemmeno chi gli sta affianco. La verità è che tutti scordano. Non è divertente ingannare la vita?"

Il giovane scoppiò in una risata, ma tutti i lì presenti rabbrividirono.

"Cavolo coso... come fai a dire queste cose con tanta leggerezza?"

"Il fatto è che nessuno è quello che vuol far sembrare, poichè nemmeno noi stessi sappiamo chi siamo, da dove veniamo e perchè ci muoviamo. Perchè un uomo bacia una donna? Perchè si stupra una ragazzina? Perchè muori di fame, se c'è chi abbonda nel cibo?

Tutti vivono alterando sé stessi, nessuno è vero, ma nessuno è falso. Che mi dici?"

"Che non ci capisco niente..." ridacchiò lo pseudo Elvis, terrorizzato "Però non mi hai ancora risposto."

"Oh, è vero" disse il giovane, coprendosi il viso con la mano "D'altronde ho poco tempo."

"Il fatto è che io sono morto, amico." 

I suoi occhi brillarono di rosso, e per un attimo una smorfia orribile apparve sulla sua bocca.

"Credimi è una rottura anche per me aspettarla, quella dannata cosa."

"Ehi... si può sapere chi diavolo sei, ragazzino?"

"Sono quella che voi chiamate ragione o pazzia. Sono colei che vi assilla nei momenti peggiori, o quella che vi riconduce alla salvezza. Sono nel vostro cuore. Sono te al momento di morire."

Un silenzio accompagnò l'attimo dopo. Nessuno parlava. Sembrava che la vita avesse appreso il suo vero senso, ma scomparve subito.

Il ragazzo si guardò l'orologio. 

"Oh, sembra che sia arrivata." disse.

Si alzò e si stiracchiò "Beh" concluse "Allora alla prossima.Vivi come meglio credi, amico."

"D'altronde io sono troppo noioso." e si dissolse con una folata di vento gelido.