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Autore: Liris    17/02/2011    4 recensioni
-Neh, signore….-
Una pausa silenziosa
-Non sono più “Signor Fantasma?”-
Un piccolo cenno negativo con la testa bionda.
-Mi piaceva l’idea…-
Occhietti di miele, perplessi e puntati sul volto del più grande.
-Devo chiamarla così?-
Piccola risatina da parte del maggiore.
Nessuna risposta dopo, da parte di entrambi.

Una fanfiction dai tratti malinconici e romantici, su qualcosa che non dovrebbe esistere fra due esseri così diversi ma così uguali..
Genere: Romantico, Malinconico, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang, Un pò tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: Il desiderio della Lussuria
Categoria: FullMetal Alchemist
Autrice: Liris
Desclaimers: Tutti i personaggi contenuti non sono di mia proprietà ma di Hiromu Arakawa e la storia non è a fini di lucro
Genere: Romantico, Malinconico, Dark
Raiting: Arancione






-All‘orizzonte, il tramonto-






If you're lost you can look and you will find me
Time after time
If you fall I will catch you, I'll be waiting
Time after time

[Time after time - Cindy Lauper]





Il sole splende fastidiosamente alto nel cielo.
O almeno così la penso io.

Sono fermo all’inizio di un piccolo villaggio dell’estrema South Area, tale Dameno.
Esattamente sul confine con Creta, sembra più uno di quei paesini disabitati come prima impressione.

La prima volta che vi ho messo piede mi è venuto spontaneo storcere il naso.

Dopo però un paio di volte che ci passi in mezzo la trovi quasi piacevole.

Se sei uno stupido umano.

Con noncuranza tiro indietro la mia frangia ribelle, guardandomi in giro.
Alcuni abitanti sistemano le bancarelle per il mercato mentre i pargoli corrono intorno ad una piccola fontana.
Sbuffo alzando i miei occhi di sangue al cielo, portandomi una sigaretta alle labbra.

Proprio un bel paesotto di periferia…

Qualcuno di voi si starà chiedendo che ci fa un Homunculus come me in queste viuzze piene di polvere.
Un po’ me lo sto chiedendo anche io.

Sinceramente è più la noia che mi muove, mentre avanzo passo dopo passo, sfiorando appena la gente che incontro sulla via che non mi da neanche tanto peso.
Da come mi presentavo prima avrei attirato molti più sguardi.

Ora come ora però, passo tranquillamente per un giovanotto sulla trentina che passeggia senza una meta per un piccolo paese di confine.

Forse è anche grazie a questa camicia bianca
Avvolge perfettamente il mio corpo, senza lasciar così intravedere il petto glabro e il simbolo dell’uroboro al centro.

I miei occhi rossi poi sono praticamente invisibili grazie al paio di occhiali neri posti sul mio naso
Decisamente è grazie a questo mio “travestimento“ da semplice umano che nasconde gli occhi indiscreti delle piccole formiche laboriose e di altri ben conosciuti.

L‘avevo detto ad Envy che sarei sparito dalla circolazione.

Il mio lavoro l‘ho fatto, e ora credo che una bella e lunga vacanza mi siano garantite.
Continuo ad avanzare, superando la piccola piazza con la fontana e i marmocchi annessi che giocano.
Risalgo queste viuzze piene di scale senza guardarmi neanche tanto intorno.

È un paesino tranquillo, di pochi abitanti per lo più lavoratori artigianali e agricoltori.
Questa nazione ne è sparsa di villaggi del genere.

Quasi invisibili sulla carta

Alle mie narici arriva un leggero profumo di crostata di mele e per un attimo i miei occhi si soffermano su ciò che ha attirato la mia attenzione.
Una qualche donna di casa deve averla appena sfornata e lasciata a riposare sul davanzale.
Mi prendo pochi minuti per inebriarmi un po‘ di quel profumo particolare, sorridendo e proseguendo subito dopo.

Mi piace dare qualche secondo a questa immortale esistenza per godermi qualcosa di interessante.

Per quindici lunghi anni ho avuto l’ardire di prendermi del tempo con qualcosa che aveva attratto la mia anima dannata, perché non posso adesso prendermi due secondi?

Sorrido al ricordo di un piccolo batuffolo biondo dagli occhi di miele.

Questo sorriso poi diventa una smorfia al ricordo del suo dolce profumo sostituito da uno più pungente come quello della cenere.

Mi passo una mano fra i capelli, scendendo poi a massaggiarmi il collo.
Stupidi pensieri, Lust.
Torno al mio solito ghigno mentre avanzo ancora un po’ in quelle strette ma piacevoli vie.
Alcune fioriere sui davanzali lasciano cadere una gamma di colori dalle orchidee e da minuscoli fiori primaverili.

Gli umani si divertono ad abbellire con cose essenziali questo paese dimenticato da Dio.
Un po’ mi divertono.

Nessuna preoccupazione, nessuna guerra o pensiero impuro colpisce questi paesani con in mente solo il duro lavoro nei campi
Cose semplici.

Sbuffo per l’ennesima volta, fermandomi davanti ad una porta di legno.
Non busso nemmeno, aprendola dopo aver girato il pomello.

Come mi aspettavo non è chiusa a chiave.

Perché gli umani sono così dannatamente stupidi?

Non sono di giornata da stragi, ma se lo fossi stato la persona in quella casa si sarebbe ritrovata morta senza problemi.
Tralasciando il fatto che una porta chiusa non mi avrebbe di sicuro fermato.

Andiamo!.
L’Homunculus della Lussuria bloccato da uno stupido pezzo di legno che si regge su cardini?
Mi trattengo da ghignare, chiudendomi alle spalle la suddetta.
Guardandomi attorno, dopo essermi tolto gli occhiali, senza una reale intenzione.
La casa è silenziosa e profuma di buono, mentre la luce che proviene da fuori rende la mobilia di una luminosità molto tenue.
Prendo a massaggiarmi con due dita le tempie, borbottando appena.

L’ho detto che è una fastidiosissima giornata di sole?
Si, mi sembra proprio di si.
Della persona che abita quella piccola casa neanche l’ombra.
Alzo un sopracciglio perplesso avanzando nel corridoio.
Questo è occupato sulla destra da delle scale in legno che portano al piano superiore, mentre alla sinistra si affaccia una porta e una piccola arcata.
Mi fermo sulla soglia di quest’ultima che da su un salottino arredato con l’essenziale con un tavolino e un divano dall‘aspetto comodo.

Posso pure dire che quel pezzo di stoffa e cuscini è davvero rilassante in certe occasioni.

Questo può farvi capire che sono ospite giornaliero di questa casa.

Di solito però trovo sempre qualcuno.
Mormoro una piccola imprecazione, avanzando ancora nel corridoio per andare alla porta che apro con un minimo di cigolio.

Mi ritrovo nella cucina ma ancora niente.

Sto iniziando a perdere la pazienza.

Richiudo la porta con fastidio e torno sui miei passi per salire le scale.
Da qualche parte sbucherà fuori, no?
Percorro qualche metro del piano superiore ed entro infine nel piccolo bagno.

Sulla soglia di questo sorrido.
Finalmente colgo la schiena dell’oggetto delle mie ricerche, mentre questo sta trafficando nel lavandino.

Semplicemente non parlo, ma con passo silenzioso e infame mi porto dietro di lui sporgendo di poco la testa sulla sua spalla destra.
-Se stai cercando di spaventarmi, beh, non ci sei riuscito- lo sento mormorare e noto così il suo viso corrucciato
-Che stai facendo?- domando a mia volta perplesso, lasciando perdere che il mio tentativo sia andato in fumo.

Mi prenderò la rivincita in mh…altri modi.

Lo giro verso di me e noto che ha i polpastrelli delle dita segnati da piccoli graffi
Il mio sopracciglio rimane alzato, in una posa perplessa
Il visto del piccolo è sempre più piegato in una smorfia.
-Un gatto randagio..- borbotta e abbassa gli occhi, ma con una certa lentezza afferro con due dita il suo mento e gli sollevo il viso per potermi specchiare in quelle polle dorate.

-Ti ho detto che non voglio che i tuoi occhi si allontanino da me- soffio sulle sue labbra, spingendolo contro il lavello.

Naturalmente questo bisbetico ragazzino mordicchia le mie labbra, lasciando uscire una leggera preghiera per essere lasciato in pace.

E naturalmente non viene accolta dal sottoscritto.

-Devo disinfettarmi i graffi- afferma, ma me lo carico senza problemi in spalla, ridacchiando appena delle sue proteste
-Conosco un metodo più utile di quella stupida acqua ossigenata- dico senza troppi giri di parole uscendo da quella stanza per entrare in un’altra

Sono stato lontano per qualche giorno.
Adesso ho bisogno di giocare un po’ con questo mio adorabile topino.

E non ci sarà protesta che regga.



Vi state chiedendo perché il mio giochino è ora sotto di me, vivo e vegeto?
Perché posso godere dei suoi lievi lamenti e delle sue risate?
Il motivo per cui non è solo un ricordo carbonizzato in una casa mangiata dalle fiamme?


Vi ho forse detto che era morto?


Oh si, sto sorridendo nel mio solito modo sghembo, mentre i miei rossi occhietti scrutano la vostra perplessità

Forse un giorno vi racconterò di come il mio topino sia strisciato verso una stanza.
Di come ha attraversato le mie fiamme a fatica.
Del perché ha dovuto lasciare l’orologio d’argento e la parte superiore della divisa

Forse vi racconterò anche di come, usata l’alchimia, si sia ricavato una botola nel pavimento.
Una via di fuga sotto la casa.
Di come abbia aspettato inerme che la via fosse libera.
Del perché adesso, nell’anonimato di questo paesino di confine, un giovane alchimista vive la sua vita tranquilla e serena con il suo Demone personale.

Il suo Angelo Custode

Adesso, scusatemi
Ma la mia immortale attenzione deve essere posta a questo mio malizioso topino.
La mia strada dannata si chiude qui.

La storia finisce qui.

O forse no?







Una leggera smorfia compare sul viso di un giovane appollaiato su un albero.
Comodamente sdraiato sul ramo di mezzo osserva in silenzio.
Sbadiglia appena, portando le gambe accavallate e distese.

Che giornata noiosa.

È un pensiero che lo accomuna ad un membro della sua famiglia.
Un certo fiammiferaio che adesso si sta bellamente fumando una sigaretta sul davanzale di un anonimo balcone.

I loro occhi non si incontrano
Ma entrambi sono consci della presenza l‘uno dell‘altro.

La cosa però non li disturba minimamente

Envy sbuffa, guardando attraverso le fronde dell’albero, su quale è accucciato, il cielo.
È nella sua natura mandare a quel paese il vecchiaccio e farsi dei lunghi giri in quella stupida nazione.
I “compiti” del Padre li svolge senza problemi, ma molto spesso se ne sbatte totalmente.

Tanto non verrà sgridato lo stesso.

È da un paio di mesi che è in viaggio, ma il vecchiaccio non sembra interessarsene.
Ha solo espressamente chiesto di fargli avere notizie del suo prediletto Lust
Gli occhi d’ametista di Envy ritornano sull’oggetto della sua cerca che adesso guarda un animata pulce bionda che gli sbraita contro.
Non è neanche sorpreso di vedere il giovane Edward vivo e vegeto.
L’unica differenza di quel microbo è il taglio di capelli, ora corto come quando era un bambino.

Come dicevamo, è un paio di mesi che Envy è in giro per i fatti suoi.
Aver trovato Lust non lo ha scosso minimamente, come anche vedere l’ex alchimista di stato.

Non riferirà al Padre, come non l’ha fatto il primo giorno che li ha visti
Semplicemente se ne starà accucciato su quell’albero e poi se ne andrà come sempre.

Come da due mesi a quella parte.

Perché forse l’Invidia, per la prima volta in vita sua sente ancora di più quel peccato che rappresenta premergli in corpo.
Una presa che riesce ad acquietare per poche ore, guardando suo fratello e il topino che ha affianco.

È invidioso di quel piccolo pezzo di vita che Lust è riuscito a strappare alla monotonia di quel mondo.

Si lecca le dita leggermente sporche di sangue Envy, notando come la Lussuria lecca le dita della mano ferita di Edward, facendolo così arrossire.
Come Lust di sicuro sta dicendo in quel momento al piccoletto, anche l’Invidia può affermare che il sangue del giovane Elric è davvero dolce.

Sparisce poi Envy, saltando giù dall’albero lontano e riprendendo il suo cammino nell’oscurità
Non può neanche pensare “tanto tornerà da me una volta che il giovane FullMetal sarà crepato”
Sa per certo che Lust non tornerà mai a “casa”

È questo che forse Envy invidia davvero.


Lust ha trovato la libertà che tutti loro cercano







E in quel piccolo angolo di mondo, in una casa anonima di un paesino anonimo
Sperduto sulle montagne, tale Damano, a pochi passi dal confine con Creta, vive un giovane alchimista biondo.
Non si sa da dove viene, né che cosa l‘ha portato lì.

Non si conosce la sua storia, né ciò che ha vissuto sulla pelle.

Quello che si conosce è la sua semplicità nel vivere la vita giorno dopo giorno.

E della presenza di un ombra che veglia sul suo cammino.

Anche adesso, comodamente disteso su quel letto sfatto e che profuma di due essenze distinte ma unite
Appoggiato con la schiena al petto del suo Angelo Custode, vive il momento.
Sorride e ama, lasciandosi amare da un gioco d’affetto che tutti darebbero per sbagliato e malato.

Ma che è semplicemente un amore fatto d‘ombra e peccato.


Alza gli occhi di miele per incontrare due polle di sangue.
Un luminoso sorriso compare sulle sue labbra dischiuse.
Ne strappa uno divertito e sghembo su quelle di chi gli sta accarezzando la pelle del collo.

E il tempo lascia spazio al tramonto sull’orizzonte.


-Roy-chan….fai ballare il fuoco-














Note d‘Autrice:

E finì!
*Sospira pesantemente* è stato un altro piccolo parto @.@ soprattutto perché c’era gente che continuava a chiamarmi, la canzone che non portava ispirazione e io che scleravo X°DD
Dunque…..qualcuno tipo la My Pride mi ucciderà…coff <3 Sono un po’ triste perché…accidenti è dal 2009 che questa storia è stata scritta/postata la prima volta e finalmente ç_ç la fine….*si dispera* aw ç_ç
Cazzarola son sempre triste quando finisce una fic, soprattutto se ci sono particolarmente legata.

Cosa dire…ringrazo chi mi ha seguita, chi ha recensito e chi invece ha solo letto ed è fuggito X°DD fa niente ù-ù mi ha fatto comunque piacere portare avanti una storia del genere.
Hm, che dire d’altro…beh, spero che si era capito che Envy aveva fatto il “gatto” graffiando il povero Ed X°D
Forse Envy è anche geloso del fatto che Lust si sia preso per primo un topino così bello ^^
Per quanto riguarda il paese di Damano esiste sulla carta di Amestris X3 se cercate un po', la troverete in giro e potrete morirci sopra come ci sono morta io +w+ [posterposterposter! lo faccio!]

E dopo aver illuso il mondo (per la terza volta XD prima con lilith, poi con Alphonse e adesso con Ed) con morti tragiche e apparenti, via ù-ù mi sento realizzata e fuggo dai forconi.



Ringraziameti:





My Pride: ew….mi vuoi uccidere ancora dop che ti ho illuso per ben due volte? X°DD (anche con la one-shot XD) gnaw….oddio non saprei cosa dirti >w< ma comunque nee-chan vedi che la tua tata Liry non è cattifa? Eh? Eh?
Un po‘ infida e infame, ma va beh ù-ù gh <3




Chiby Rie_chan: Gnaw, eccomi qui con l‘ultimo…..capitolo…*torna a disperarsi tipo Conte del Millennio* ç__ç ew
Ghgh, scherzetto ù-ù eccolo lì, sano e salvo con forse i capelli in meno X°DD taglio da bambino ù-ù uhuhuh, però ricresceranno ^^
Uw che idea ti eri fatta cara? Gh *w* spero che leggerai anche -Crawling in the Dark- che è diciamo una piccola one-shot pre questo capitolo ù-ù wiiii grassie comunque del commento ^^ gnaw



piwy : Grazie dei complimenti ^^ oddio, io penso sempre di non mettere nulla di particolare nella mia scrittura, >w< sono contenta comunque che riesco a regalare certe sensazioni a voi lettori/trici
Roy/Lust è un personaggio che un giorno semplicemente è venuto fuori dalla mia penna e non sono più riuscita a trattenerlo. Si, è malinconico ma anche crudele nella sua solitudine e nella sua semplicità di vedere le cose.
Avendolo creato per tre one-shot, mi metteva tristezza buttarlo via così, lasciarlo cadere nel baratro del dimenticatoio ^^ per questo è nata questa storia.
Amo valorizzare piccoli personaggi, anche se sono all’inizio solo un idea ^^ Ti ringrazio ancora tanto e spero che leggerai altre mie storie disperse per il fandom ^^ e spero soprattutto che ti sia piaciuto questo ultimo e semplice capitolo


Ancora un infinito grazie a tutti i lettori e recensori che hanno fatto una piccola visita a questa ficciola senza pretese ^^
Sono contenta di aver suscitato in voi diverse emozioni/sensazioni e spero di poterne suscitare ancora in futuro

Liris

   
 
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