Serie TV > I Cesaroni
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Autore: Yamato_    17/02/2011    3 recensioni
Breve introduzione sulla mia prima fic a capitoli
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cudicini, Rodolfo Cesaroni
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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9 capitolo  
Dopo questo ritardo, spero continuiate a leggere la mia ff!!
Buon nono capigolo!!!! Bacioni





                                                                                       Problema in vista



Il vento gelido mi arriva sulla guancia, sfiorandola delicatamente e distogliendomi dai miei pensieri poco piacevoli, provocandomi, per giunta,  un intenso brivido di freddo lungo tutto il corpo.
Ecco uno dei motivi per cui odio l'inverno: il freddo! Io sono una ragazza che ama il sole, il mare, il caldo.
Sono le 6.00 di pomeriggio e giaccio come una deceduta sul mio soffice letto. Che mi prende?
'Oggi ho la pacchia!' penso mentre cerco di rimanere sveglia. Non riesco a tenere gli occhi aperti.
E' come se qualcuno mi stesse ipnotizzando impedendomi ogni movimento, perfino quello più semplice.
Sento gli occhi farsi improvvisamente pesanti e la testa diventare leggera.
Sto per addormentarmi quando sento la porta della stanza aprirsi. Chi sarà? Non riesco neanche ad aprire gli occhi per vedere chi è, mi sento indolenzita, come se avessi fatto mille e mille sforzi.
-Ehi piccola, dormi?-
La voce di Rudi mi arriva come un'ondata di calore, molto piacevole direi.
Sorrido lievemente, di nascosto.
Vorrei abbracciarlo, eppure non mi muovo, non ho nemmeno la forza di parlare, il mio corpo non reagisce, non dà nessun cenno di volersi muovere.
Che succede? Perchè ho questa sensazione?
Intanto lui si accomoda sul letto accanto a me e rimane ad osservarmi in silenzio per qualche secondo, poi si allunga e, sfiorandomi il fianco, mi bacia sulle labbra.
Proprio in quell'istante nella stanza entra mia sorella Eva, accompagnata da Giulio che deve aiutarla a spostare un mobile.
Ci avranno visto? Mamma mia!
-Oi, ciao ragazzi!- esclama Eva.
-Rudi che ci fai qui?- domanda subito dopo Giulio. Sembra quasi allarmato, che avrà?
Speriamo bene, speriamo che il mio Rudi sappia inventarsi qualcosa di credibile.
-Ero venuto per chiedere una cosa ad Alice, per la scuola, ma a quanto vedo sta riposando.-
'Che idea geniale! Devo assolutamente complimentarmi con lui.' penso molto più rilassata.
Rudi si alza e, fingendo di essere arrabbiato con me, si dirige verso la porta per andarsene.
Eva e Giulio, invece, rimangono nella stanza ancora per qualche minuto.
Come mi sento stanca!
Ieri sono tornata alle 20:30 a casa, giusto in tempo per la cena, anche se dopo la ciocciolata calda e l'incontro fatto non avevo molta fame.
Devo dire che rivedere Umberto non è stato poi così male.
In verità pensavo che se l'avessi rivisto mi sarei arrabbiata, o mi sarebbe ritornato il senso di nausea che mi ha perseguitata quel pomeriggio di settembre, prima del bacio con Rudi, quando ho visto  Umberto con quella ragazza.
Invece, con mio grande stupore, nulla di tutto questo.
Nemmeno rancore, o amarezza, nulla! Sarà sicuramente colpa di Rudi che mi ha fatto innamorare di lui, facendomi dimenticare di tutto il resto.
Ormai per me Umberto è solo un ricordo, un vecchio amico senza nessuna importanza.
Di questo sono felice, perchè il solo pensiero di rivederlo mi creava delle preoccupazioni. Ma non è accaduto nulla di questo, perchè amo Rudi.
Un altro brivido mi percorre la schiena; devo dire che oggi ho più freddo del solito, anche se mi sento molto accaldata.


Sono scesa in cucina, avevo la gola secca, così mi sono preparata una bevanda calda e me la sono gustata seduta sul divano, a guardare la televisione.
Rivedo una vecchia puntata di Sex and the city e mi ritornano in mente le lunghe chiacchierate fatte con Jolanda, sull'argomento.
Quante ne abbiamo dette, quante ipotesi abbiamo fatto su questo telefilm. Sorrido solo al pensiero quando nello stesso momento sento la chiave girare nella toppa della porta d'ingresso.
Mi volto.
-Amore- urlo, dimenticando quasi che nella stanza accano ci sono mamma e Giulio.
-Shhh- dice portandosi l'indice sulle labbra. -Ciao amore.- dice poi sottovoce.
-Dove sei stato?-
-Sono andato un pò da Lorenzo, per parlare un pò degli allenamenti, niente di importante. Tu cos'hai fatto?-
Bella domanda, in verità niente, ho battuto la pacchia.
-Ho riposato un pò, non mi sento molto bene.-
La sua espressione è improvvisamente preoccupata.
-Cos'hai, amore?-
-Niente, ho solo un pò di freddo, sta tranquillo.- dico sorridendogli.
-Sei sicura?-
Non molto.
-Sì, amore. Sarà solo un leggero raffreddore, ieri quando sono uscita con Jole faceva abbastanza freddo.-
Non lo vedo molto convinto, forse la mia espressione ha lasciato trapelare qualcosa.
Lo vedo fissarmi imperterrito. Che c'è adesso?
Non riesco a decifrare la sua espressione, mi guarda come un cucciolo impaurito, bramoso di coccole e d'affetto.
-Cosa c'è?- gli domando sentendomi leggermente imbarazzata sotto il suo sguardo.
-Niente, vorrei baciarti e starti accanto, ma di là in cucina ci sono Lucia e papà ed ho paura che potrebbero vederci. Sarebbe la fine-
Come dargli torto! Purtroppo questa è una bella scocciatura, stare attenta a tutto e a tutti, nascondersi dai propri genitori per stare con la persona che si ama.
Ma io sono disposta anche a questo, a mentire a mia madre, a mia sorella, e a nascondermi da loro purchè lui stia insieme a me.
-Anche io amore.- dico in un sorriso, ma vengo interrotta da tre starnuti che si susseguono uno dopo l'altro senza interruzione.
-Che bel raffreddore che abbiamo!- sento la voce di mia madre che mi arriva pungente quasi come un rimprovero.
In effetti, ho un bel raffreddore e, come se non bastasse,  mi sento abbastanza stanca.
-Si, lo so, non mi sento molto bene.-
Altri starnuti si succedono provocandomi un improvviso giramento di testa!
Mio Dio, mi sembra di cadere dal divano!
Dopo il mio numero ecco che, all'unisono, lei e Rudi mi domandano:  -Che ne dici di misurare un pò la febbre?-
No, no, no, no! La febbre no, non posso averla, ho solo il raffreddore, ma la febbre no, proprio no!
-Tieni.- mi dice mia madre porgendomi il termometro.
Cominciano a scorrere i minuti, che per me sembrano essere eterni e non passare mai.
Sono sempre stata contenta d'avere la febbre, ma questa volta no. Sarei costretta a non andare a scuola e questo significherebbe non avere Rudi accanto durante la mattinata, ma, soprattutto, rinunciare a quelle poche ore in cui possiamo stare da soli insieme.
Rudi mi osserva sconcertato. Leggo ansia e preoccupazione nei suoi occhi e devo dire che adoro quello sguardo che sembra quello indifeso di un cucciolo.
Che bello che è.
Ma, proprio mentre sono immersa in questi pensieri, vedo Rudi farmi uno strano segno col braccio.
Aaahhh, mi sta consigliando di togliere il termometro.
Lo sento agitarsi sul divano e sento improvvisamente i suoi occhi ricadere su di me, come se fossi una criminale ad un interrogatorio.


  
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