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Autore: Oro95    17/02/2011    1 recensioni
Salve a tutti, questa è la mia prima FF, spero che vi piaccia, già so che non è un granché ed è per questo che posto la FF, per aver un parere su come scrivo e se ciò che dico è interessante per come lo dico.
Buona lettura.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Minerva McGranitt
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Un silenzio profondo penetrava nella stanza di Minerva fino a che non arrivo Fanny, la fenice di Albus; aprì la finestra e la fece entrare.

Legata alla zampa destra avevo attaccato un fogliettino, lo prese e lo lesse

 

' Cara Minerva,

credo che oggi sia una giornata estremamente bella, questo sole che abbaglia nel mio ufficio mi fa venire una voglia di fare una passeggiata.

Stavo pensando, visto che lei è la strega-collega-amica che ho sempre avuto al mio fianco, volevo chiedere se le andava di approfittare di questa giornata per passarla un po' con me.

Spero di non essere scortese, e soprattutto spero in un tuo si.

 

Albus Silente '

 

Sul suo volto apparve un sorriso, ogni volta che riceveva una lettera di Albus , delle fitte allo stomaco cominciavano a torturarla dalla felicità.

Decise così di prendere una pergamena, piuma e inchiostro ed incomincia a scrivere

 

' Mio carissimo Albus,

ho ricevuto la lettera e accetto il tuo invito, lo sai che mi fa piacere passare queste giornate solari con la tua compagnia.

Incontriamoci alle 15.30 nella sala grande, fino alle 18.00 non ho lezioni.

 

Minerva '

 

Piegò la lettera e la pose a Fanny < Mi raccomando, portala subito ad Albus! > , la fenice annuì e volò via.

Erano le 9.45 quando si accorse di essere in ritardo estremo, la lezione di trasfigurazione era tra 15 minuti e lei non era ancora pronta.

Si lavò e si vestì di corsa, doveva andare in aula degli insegnanti, che si trovava nei sotterranei, a prendere il materiale per la lezione per poi andare in aula trasfigurazione al primo piano.

La sua stanza era posta al sesto piano, per controllare che i ragazzi non facessero scappatelle durante la notte.

9.55 e il tempo scorreva velocemente, uscì dalla sua scala e incomincio a scendere le scale in fretta e furia fino a scendere nei sotterranei per poi risalire nella sua aula.

Gli alunni erano sparsi per l'aula nell'attesa che lei arrivasse.

Le 2 ore di lezione passarono in foga come non mai, il suo stomaco cominciava a brontolare e così scese in sala grande pronta per il pranzo.

Si sedette nel tavolo dei professori, vicino ad Albus come sempre, poi pensò all'appuntamento di oggi ed insieme alla fame ritornarono le fitte.

L'idea di passare una giornata da sola con lui la imbarazzava, perché dentro se stessa sapeva benissimo che provava un piccolo interesse per il più grande mago di tutti i tempi, la persona più saggia che lei abbia mai incontrato.

Erano le 12.30 quando Silente si alzo si mise davanti al tavolo dei professori < Buon giorno tutti cari ragazzi, vi auguro che questa splendida giornata vi lasci splendidi ricordi... Ed ora via con il pranzo >, un battito di mani e sulle tavole delle 4 case apparve il cibo.

Albus si risedette e si volto per parlare con Minerva < Minerva non ho risposto alla tua lettera perché immaginavo che eri in ritardo e non saresti stata in grado di rispondermi > le disse con la sia solita gentilezza.

< Figurati Albus, l'importante che tu abbia ricevuto la mia lettera. L'orario va bene? > le chiese agitatissima < Oh, si si, non c'è ora perfetta più di quella oserei dire >.

Anche loro incominciarono a mangiare tutte le ottime pietanze presenti sul tavolo, ma le 13.00 si avvicinarono pronte per una nuova lezione; e così ogni alunno e insegnante si avviarono verso le rispettive aule.

13.30 …. 13.50 ...14.20 queste altre 2 ore di lezione per fare una verifica sulla spiegazione di trasfigurazione, passarono con lentezza e nella quiete un tonfo scosse l'aula, un gufo un po' svitato si schiantò contro le grate di una finestra; durante lo schiantò una busta entrò nell'aula e si posò proprio sulla cattedra.

Minerva si voltò e sulla busta trovò scritto ' Per Minerva McGranitt '.

Incuriosita più che mai, aprì la busta ed incominciò a leggere

' Minerva,

volevo chiederti un ultimo favore, so che sto disturbando la tua interessante lezione, ma volevo chiederti se potevi anticipare l'appuntamento per mezz'oretta prima.

Io ti aspetterò in sala grande.

 

Albus '

 

Nemmeno il tempo di finir di leggere che enunciò che la lezione sarebbe finita mezz'ora prima.

Tutti gli alunni consegnarono le pergamene e uscirono dall'aula, intanto Minerva riordinava tutti i suoi documenti e li ripose nel suo ufficio.

Uscì dall'aula e si diresse verso la sala grande e li trovò Albus, con i suoi abiti celeste scuro, seduto su uno dei 4 lunghi tavoli.

< Ho fatto il possibile per venire ed eccomi > disse Minerva con gran soddisfazione.

< Perfetto, allora andiamo? > le chiese Albus, < Si si, ma dove andiamo? > domando lei.

< Sorpresa, prendimi a braccetto > , e così fece Minerva; si aggrappò al braccio di Albus e smaterializzarono.

Pochi secondi dopo si ritrovarono in un parco, dove in mezzo c'era una sola panchina circondata da alberi, di fronte ad essa c'era un lago, si era proprio il lago nero, ma vederlo da quella prospettiva si notavano tutte le sue bellezze.

Il riflesso del sole sul lago rendeva l'atmosfera romantica.

Si sedettero sulla panchina e guardarono il lago incantati < Sai, quando ero più piccolo, venivo sempre qui per stare tranquillo tra i miei pensieri > prese parola Albus < E' il posto più rilassante che io conosca, i pensieri viaggiano tra le sponde del lago... Mi rilassa >.

< Direi che hai proprio ragione Albus, è incantevole! Non avevo mai visto questo posto fino ad ora > disse Minerva.

Albus si alzò dalla panchina, tirò fuori la sua bacchetta e la scosse un po'.

Una dolce musica incominciò ad avvolgerli, Albus prese Minerva per la mano e la guidò verso di se, le mise una mano su i fianchi ed incominciarono a danzare.

Il cuore di Minerva cominciò a battere sempre più velocemente, sfrecciavano sguardi intensi tra di loro come se una forte attrazione li teneva uniti.

Chissà, sarà un'assurdità, ma quella forte attrazione fece avvicinare loro sempre di più.

   
 
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