Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Yoney    18/02/2011    2 recensioni
La solita vecchia storia:
Due ragazzi. Due eterni amici.
Due eterni innamorati, con sentimenti mai veramente accettati o chiariti.
E poi ci sono gli amici, le loro avventure, i casini mentali della narratrice ed i problemi di cuore di turno..
Varie storie, intrighi, segreti, tradimenti ed incidenti..
..E moltissime incomprensioni!
Vi presento Giulia, Francesco, Ella e tanti altri..
Io già li adoro, e voi? ;D
- Ogni riferimento a fatti o persone reali è puramente casuale. -
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Solo vivendo'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Alla mia Gelita.
Sono davvero contenta che ci siamo avvicinate
E voglio davvero ringraziarti.
Per avermi parlato di te
Per avermi ascoltato.
Per tutto quanto.
Ultimamente mi sono sentita davvero sola
ma tu ci sei sempre stata.
Questo per me è molto importante.
Grazie davvero.

-Preoccupazioni e sentimenti-

-Ragazzi, vi dirò, non mi piace per niente quello che stiamo facendo..-
-Eddai Ella!-
-E' che sono usciti da soli..-
-Dai, tra un po' ce ne andiamo..-
-Ma cosa ne ricavate?!-
Francesco sbattè un pugno al muro.
-Voi se volete andarvene fatelo! Io resto.-
Tiziano sorrise -Dì un po', Frà, non è che, per caso, sei leggermente geloso?-
Asia gli dedicò un occhiata alla: "Mannò! Non lo sapeva nessuno!"
Francesco, per tutta risposta, ricominciò a seguire l'amica ed il suo quasi ragazzo.
Sospirai, diamine, era più incazzato da quanto pensassi.
Ok, mi dispiaceva per lui, sapevo meglio di chiunque altro quanto la gelosia facesse male, però non potevo mica permettergli di rovinare la giornata felice di Giulia!
Continuai a seguirli sconsolata e mi accostai ad Asia -Sai, che sono parecchio stupita?!-
Lei mi guardò -Cosa?-
Le diedi un leggero pugnetto in testa, sorridendo.
-E’ che non me lo aspettavo da te! Giulia è una tua amica e..-
Lei abbassò la testa, sconsolata.
Eh, i morsi del pentimento.
-Hai ragione, sto facendo una cosa orribile.-
Scoppiai a ridere -Beh, diciamo che sei un po’ troppo melodrammatica. E non penso che tu ci creda neanche un po’.-
Lei iniziò a saltellare dietro agli altri, facendo la finta offesa -Hei! Perché dici così? Io sono sinceramente dispiaciuta!-
Scossi la testa sorridendo, che scemina..
-Si si, certo.-
Mi voltai indietro, sentendo un’aura di negatività fredda come il ghiaccio.
Infatti a pochi metri c’erano Ginevra e Davide che camminavano a chilometri di distanza l’uno dall’altra, lei sentiva l’ipod impassibile, lui la guardava un po’ preoccupato, forse per paura di un’altra coppia di schiaffi.
Mi accostai a Ginevra e la trascinai lontana da quel tizio che non so neanche se considerare umano, ok sto decisamente esagerando, scusate.
Sorrisi, la presi sotto braccio e la portai più vicina a gruppo.
-Heilà, heilà, cos’è quel muso lungo?!-
Lei, sorridente, si tolse l’ipod.
-O, sai com’è, meglio evitare di parlare con certe persone..-
E lanciò una mezza occhiata a Davide che giuro di averlo visto rabbrividire.
Scoppiai a ridere -Ahah, ti sei fatta proprio temere!-
-Beh, una certa scena in un certo stanzino ha aiutato..-
Stavo per uscirmene con una qualche battuta cattiva quando fui interrotta da Simone
-Hei guardate! Si sono fermati a prendere un gelato, ne prendiamo uno anche noi?-
Alzai gli occhi al cielo -Cosa sei, stupido?! Lo vuoi prendere davanti a loro? E poi che gli dici? “Oh, guarda, casualmente stavamo tutti qui, in una gelateria in cui non veniamo mai, con la tizia che sapeva benissimo che avevi un appuntamento.”?!-
Simone, però, era già a metà strada e non mi aveva neanche sentito.
Quel figliolo era proprio stupido.. Corsi velocemente e lo afferrai per un braccio per poi strattonarlo fin dietro l’angolo dove si erano appartati gli altri -Deficiente! Vuoi farci vedere?!-
Asia scoppiò a ridere -Chi è adesso che pedina di nascosto?-
Ovviamente non le risposi, mi appoggiai al muro ed osservai Giulia furtivamente, si stava proprio divertendo. Inoltre aveva un bello sguardo quando guardava Manuel, uno sguardo dolce.
Eppure.. Eppure chissà perché mi sembrava tutto sbagliato.

Essendo nata con parecchi centimetri mancanti alla media e un modo di parlare che mi fa sembrare un serpente con la lingua morsicata ogni volta che dico la “s” o la doppia “z”, ci sono tre cose che odio in assoluto:
Le allusioni alla mia altezza, le allusioni alla mia “s/doppia z” e sbagliare.
Già, perché essendo nata così dannatamente imperfetta io non posso permettermi neanche il più piccolo errore e devo sempre stare sulla via della perfezione.
E per essere perfetti e non fare mai gaffe si deve sapere tutto, ma proprio tutto su qualsiasi persona che ti circonda, soprattutto se quella persona è il tizio che ti piace.
Nei mesi in cui ero invaghita di Francesco ho passato la maggior parte del tempo odiandomi; perché, diciamocelo, ero invaghita di una persona che non conoscevo per niente!
Cosa sapevo di lui? Il nome, la residenza, la classe e l’età. Stop.
Così decisi di indagare, diamine, dovevo sapere qualcosa di più su quel figliolo!
L’occasione perfetta si presentò quando scoprii che Giulia era la sua migliore amica, grazie al cielo era anche amica di Asia e così, come ho già detto in precedenza, iniziai a parlare con lei.
Avete presente quelle belle giornate nelle quali hai solamente voglia di andare al mare, sdraiarti sulla sabbia e basta? Ecco, non so voi ma la mia scuola è vicina al mare, così è proprio quello che feci con la solita combriccola.
Ricordo che camminavamo vicine, io e Giulia, in silenzio, forse volendo dire qualcosa, forse ignorando l’altra bellamente.
Non ricordo chi delle due iniziò il discorso ma comunque si andò a parare sempre nello stesso punto: Frà.
E così, piano piano, Giulia iniziò a raccontarmi tutto quello che sapeva di lui.
Che sapeva essere così dolce! Che odiava il solletico, che gli piacevano le attività fisiche, che amava i cani, che ne aveva avuto uno enorme con gli occhi di colore di verso, che da piccolo lo cavalcava sempre per poi puntualmente cadere e piangere, che quando erano piccoli la difendeva sempre, che usa da anni lo shampoo alla camomilla per schiarire i capelli e mille altre cose..
E mentre mi raccontava queste cose sorrideva, raggiante. Sorrideva come non la avevo mai vista sorridere, ridacchia tornando a chissà quali ricordi, raccontandomi alcuni avvenimenti gli lanciava uno sguardo ed a un certo punto avrei giurato che si sarebbe messa a piangere dalla gioia da un momento all’altro. Ma la cosa che più mi piacque fu lo sguardo dolce che lei rivolse a Francesco quando lui si girò per chiederle a che ora dovevano tornare a casa.
Era uno sguardo puro e gentile, pieno di amore, dolcezza ed emozioni.
Non so come fece Francesco, ma se qualcuno avesse rivolto a me uno sguardo del genere penso che mi avrebbero dovuto portare a casa con un contagocce, tanto mi sarei sciolta.

Ed è per questo che mi trovai in quell’enorme pasticcio.
Forse non dovevo incoraggiare Giulia a uscire con Manuel, era evidente che, per quanto negasse la sua gelosia, Francesco era pazzo di lei, e Giulia..
Diamine, Giulia non aveva mai rivolto a Manuel nemmeno una volta il sorriso che fece guardando Francesco quel giorno al mare.
Eppure avrebbe dovuto decidere lei..
Una parte di me era tentatissima di prendere e cacciare tutta la combriccola via a calci per lasciare Giulia in pace, un’altra voleva andare lì, afferrarla per il posto e trascinarla tra le braccia di Francesco.
In entrambi i casi uno dei due si sarebbe arrabbiato. Diamine!
Beh, potevo sempre andarmene io e fare finta che non stesse accadendo niente..
E poi? Chissà cosa erano in grado di combinare quelli.. No, dovevo assolutamente trovare una soluzione! Diamine, diamine.. Non mi veniva in mente niente!
Francesco intanto si stava surriscaldando, avevo persino paura di avvicinarmi (come tutti); mi ricordava moltissimo una pentola a vapore.. Rossa, bollente, con fumo che esce della testa e pronta a esplodere fischiando o, in questo caso, imprecando.
Beh, non so se avete mai avuto a che fare con una pentola a vapore, vi auguro di no con tutto il cuore ma, nel caso fosse successo, allora penso sappiate quanto sia pericolosa.
E penso sappiate anche cosa non si deve assolutamente fare con lei.
Io purtroppo non lo sapevo, infatti ebbi la stupida idea di coprire quel fischietto urlante e dal quale fuoriusciva fumo.. Credo sia stato uno tra i più grandi traumi della mia vita.
Mi avvicinai al ragazzo accovacciato in un angoletto di un palazzo che spiava l‘amica.
-Hem, Francesco..? Io credo sia meglio lasciarli stare..- Un occhiata agghiacciante mi paralizzò la schiena, ma continuai “Giulia, mi devi un triliardo di favori!”
-Hem, no, è che stanno da soli.. Forse dovremmo lasciarli in pace e.. Cioè, capisco che tu possa essere geloso..-
-GELOSO?!- Com’era ovvio lui si alzò infuriato -Io non sono neanche lontanamente geloso, Ella! Capisco che per te la gelosia dev’essere una cosa normale..- Uau, pure il bastardo spiritoso faceva.. -Ma io non sono geloso! Sono solo preoccupato per Giulia! Però, certo, lei può fare quello che vuole senza dirmi niente perché non mi riguarda anche se in teoria sono suo amico.. Però non mi interessa! E te lo dimostro subito andandomene!-
Hem, mi ero persa qualche battuta ma il senso l’avevo capito.
Solo che stare immobile di spalle alla coppia con la testa abbassata non mi sembrava proprio che volesse dire “andarsene”.. -Hem.. Frà?-
-Sisi..- Gli rivolse un’ultima occhiata e si bloccò. Sul serio. Ogni singolo muscolo del suo corpo ricevette una scarica elettrica talmente forte da farli paralizzare.
Così come successe ai miei tranne a quelli della bocca, che si spalancò.
Così come successe ad Asia, Ginevra e a tutti gli altri..
E Francesco esplose. Ci volle tutta la forza fisica di ben quattro persone per trattenerlo dal saltare addosso a Manuel e anche quella bastò a stento.
Io intanto con la bocca spalancata ero ancora a guardare i due, che continuavano a baciarsi.
E intanto dentro di me una specie di tempesta di sentimenti contrastanti si abbatteva sulle ossa del mio torace. Hem, dovevo essere contenta per Giulia? Lo ero.. E dovevo essere dispiaciuta per Francesco? Ero anche quello.. Poi ero anche leggermente disgustata dal modo in cui Manuel ruminava nella gola di Giulia con la lingua.. Ero divertita da come Simone, Davide e Tiziano erano rimasti sconvolti dalla cosa ed ero anche un po’ affamata e con una gran voglia di gelato..
Ma concentriamoci sui primi due.
Finalmente, con l’aiuto dello stupore, riuscii a trascinare tutti quanti via e li costrinsi a sedersi su delle panchine accanto a una fontana per riordinare le idee.
Solo che è difficile riordinare le idee quando hai due chiacchierone accanto che non fanno altro che parlare di una nuova coppia ridacchiando maliziose, tre idioti che ti mettono in imbarazzo con mezza piazza facendo.. Gli idioti. E con una specie di pentola a vapore versione umana che distrugge il pavimento creando un’enorme solco a forma di cerchio.
-Hem, ok, suvvia ragazzi..- Nessun cambiamento -Ragazzi..?- Ancora niente -RAGAZZI ASCOLTATEMI SUBITO!- urlai con tutto il fiato del mio minuto corpo facendo voltare numerose persone sconvolte. Mentre i miei amici (si fa per dire ormai..) riprendevano con le loro “attività” io mi scusavo imbarazzata con mezza piazza.
-Dai, per favore ascoltatemi!- Questa volta stavo per mettermi a piangere e così piano piano catturai l’attenzione di tutti meno che della pentola a vapore.
-Capisco che quello che abbiamo visto poco fa possa avervi un minimo stupito..-
-Perché, cosa avete visto?- Ci paralizzammo tutti quanti.
Io mi voltai lentamente con il mio miglior sorriso finto -Heii, Giulia!-
Lei sorrise -Heii, Ella!-
Iniziai a gesticolare e ad aprire la bocca, per poi richiuderla un sacco di volte senza sapere che dire -Eeeeh, che coincidenza! Che ci faii qui?-
Lei arrossì all’istante e non mi rispose, in compenso lanciò una richiesta di aiuto con lo sguardo a Manuel che, sorridente, ci mostrò le loro mani intrecciate.
Reazioni zero.
Suvvia ragazzi, almeno fingete di essere stupiti!
Niente, avevo a portata di mano dei pessimi attori. Cercai di cambiare discorso -Hem, qualcosa.. Facciamo qualcosa! Vi va un gelato?-
Giulia scosse la testa sospettosa -Ma siete sicuri che?- Vide la mia faccia e cambiò discorso -Vabbè, comunque scusaci, Ella, noi l’abbiamo già preso. E poi ora dobbiamo andare a incontrare un suo amico che ci sta aspettando.. Ah, volete venire?-
Ricordo che in quel momento pensai che quell’ultima frase poteva benissimo risparmiarsela dato che si vedeva lontano un miglio che non voleva. Ma forse infondo un po’ si, magari non le andava di fare il terzo in comodo. Certo, che razza di tipo va a trovare un amico durante l’appuntamento con la ragazza?! E’ più importante quell’amico di lei?!
All’epoca lo pensai davvero, adesso mi viene da ridere pensando che la risposta era praticamente ovvia.
Ma torniamo a noi. Prima che uno di noi potesse anche solo scuotere la testa Francesco si precipitò a prende sottobraccio Giulia, sorridendo -Certo! Perché no? Andiamo ragazzi!-
Parecchi sguardi assassini si avventarono sulla sua schiena, che lui ovviamente ignorò bellamente.
Per favore, qualcuno mi spieghi perché diamine non me ne sono andata a casa!

L’amico di Manuel era.. Particolare.
Strano, se dirlo non è un’offesa. Aveva i modi di fare identici a quelli di Manuel, le parole, i discorsi, tutto mi ricordava Manuel, anche l’aspetto. Anche se Alessandro, l’amico, era più carino.
Dal primo momento in cui Manuel iniziò a parlare con lui ringraziai mentalmente Francesco di aver seguito i due. Sembrerà strano e assurdo ma Giulia era sparita.
Non dalla faccia della terra, solo dal mondo di Manuel. Per quanto si fossero messi insieme meno di 20 minuti prima lei era praticamente diventata inesistente per lui. Ammetto che mi preoccupava un po’. E non solo a me, anche Asia non faceva altro che chiedermi sotto voce se era normale, e Ginevra passava la maggior parte del tempo a lanciare a Manuel occhiate interrogative.
Inutile dire che Giulia era entrata in “Acid Mode”, cioè, nello stato in cui odiava tutto e tutti e rispondeva di merda a tutto e a tutti.
L’unico contento dell’indifferenza di Manuel era, manco a dirlo, Francesco.
Saltellava accanto a Giulia fischiettando e cercando di farla ridere ma, vedendo che era inutile, lasciò perdere e si accontentò.
Il paesino in cui di solito passeggiamo è abbastanza grande e, con il mio fantastico senso dell’orientamento, non saprei arrivare in nessun luogo conosciuto.
Gli unici posti vagamente chiari sono la piazza, il parco e la gelateria. Oh, e la fumetteria, ma lì ci vado tre volte a settimana quindi non può essere almeno un tantino chiaro.
Comunque quella volta, dopo aver preso Alessandro e dopo aver assistito al ritorno di acidità di Giulia ci dirigemmo verso il parco dove mi sedetti, sfinita, su una panchina.
-Basta, ho camminato troppo!-
Silenzio, cavolo che atmosfera pesante! Gli unici super allegri (a parte Francesco che però ormai aveva rinunciato al buonumore degli altri) erano Manuel e Alessandro, che scherzavano con battutine, si arrampicavano sui giochini per bambini, si spingevano sull’altalena e facevano un sacco di altre cose da ragazzini, continuando a ridere.
Ammetto però che, sinceramente, non gli prestai molta attenzione, ero parecchio occupata a tenermi il più lontano possibile da Giulia e a spiegare a Ginevra e ad Asia la trama di un anime che mi stavo vedendo.
Però quando i due ragazzi tornarono dal loro giretto per il parco ridendo lo notai, il sorriso di Manuel nei confronti dell’amico. Era davvero bello e uno simile l’avevo visto solo una volta in una bella giornata su una via del mare.
Mi bloccai con la bocca spalancata, Manuel mi guardò interrogativo.
3, 2, 1 -Eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeh?!-
Super imbarazzata mi schiacciai sulla panchina con la mano sulla bocca, non sapevo se ridere o urlare. Accanto a me Asia ridacchiava dal nervoso, se ne era accorta anche lei? Per favore, qualcuno doveva dirmi che era stata una mia impressione! Ma anche Francesco mi sembrava parecchio sconvolto. Ahi, male. Per fortuna gli altri erano solo molto sorpresi dal mio urlo e mi scuotevano chiedendo cosa non andasse, persino Giulia era uscita dal suo “Zombie mode” a cui era passata.
-Eh, che succede?-
Non so se lo fece apposta o cosa, ma Manuel si avvicinò a Giulia sorridendo e le diede un lungo bacio -Niente, davvero, tranquilla. Forse Ella si è ricordata di qualcosa di importante..-
Scossi la testa, poi sorrisi tornando al mio solito colorito -No, davvero, non è niente.- Di certo non c'era niente di cui preoccuparsi, me lo dovevo essere di per forza immaginato!
Eppure, perché Francesco era così arrabbiato?
-Giulia?- Ahi, nonono Francesco, niente “Giulia” e niente -Dovrei parlarti.- ecco, lo sapevo!
Io misi le braccia davanti a me per fermalo, sorridendo imbarazzata -Ma, aspetta, ora dovremmo andare..-
Lui mi ignorò completamente, prese Giulia per un braccio e la trascinò, tra le domande e i tentativi di divincolarsi di quest’ultima, lontano da noi.
Rimanemmo tutti lì fermi e stupiti a guardarli allontanarsi.
Manuel era parecchio confuso, come tutti gli altri, Asia scuoteva la testa disperata e dentro di me incombeva la seconda tempesta della giornata.
Francesco aveva appena trascinato via Giulia dopo tutti quegli avvenimenti.
Scenata di gelosia? Dichiarazione? O chissà cos’altro..
Ma la cosa che mi domandavo, mentre ero lì immobile, era se fosse stato il caso di preoccuparmi.
Insomma, la pentola a vapore era finalmente esplosa?
Pochi minuti, un suono forte e sordo e Giulia tornò; pochi secondi e arrivò anche Francesco di corsa. Li guardai entrambi.
Si, era decisamente il caso di preoccuparsi.


Angolo dell'autrice:
Heiii, Miiinna, quanto tempo! Lo so, lo so, Gomen! E' che stavo seriamente pensando di abbandonarla, poi la scuola, tennis, canto etc etc e non sapevo proprio dove trovare il tempo per scrivere.
Però devo ammettere che questa ff mi piace abbastanza e mi dispiacerebbe abbandonarla.
Già, è vero, ho ricambiato titolo.. Bah, ormai non riesco a chiamarla più in nessun'altro modo se non GxF.
Volevo dire qualcosa ma non mi ricordo.. Boh.
Comunque vi è piaciuto il capitolo? Originariamente volevo farlo finire al bacio di Manuel e Giulia in modo che il prossimo cap sarebbe stato più lungo e con un sacco di casini (Già so che succederà. Ahahah, mi raccomando non perdetevelo, grandi colpi di scena! ^^), però poi ho pensato che fosse davvero troppo corto ed è forse meglio fare un capitolo lungo con non troppi colpi di scena e quello dopo corto ma con grande suspence che uno corto senza niente con a seguire uno lungo pieno zeppo di casini.
Vabbè, mi sono capita da sola. ^^
In sostanza vi avviso che il prossimo sarà abbastanza corto perché ho già in mente cosa voglio metterci dentro e dove farlo finire e non so quanto riuscirò ad allungarlo.
Cercherò di tornare qui il più presto possibile ma non prometto niente..
D'altronde ho Miì che mi assilla con la fanfic su Kodocha, la scuola, tennis, le fiere, i viaggi, le altre ff e una nuova idea per una One-shot su Inuyasha che mi piacerebbe molto scrivere..
Ero passata solo per un saluto ma ho scritto davvero tanto.
Ora dovrei correre a fare le valige che tra meno di 3 ore devo partire per Milano, uau, non vedo l'ora! Non ci sono mai stata..
Volevo rispondere qua sotto ai commenti ma poi mi sono ricordata che esiste quella nuova applicazione per le risposte e non mi va neanche un po' di mettermi a scriverle.. Quindi vi ringrazio solamente e i chiarimenti li faremo a voce. Casomai qualcuno non di mia conoscenza dovesse commentare (Cosa che dubito accadrà mai) gli risponderò.
Comunque grazie mille a tutti.
A voi nove che l'avete messa tra le seguite, a te che l'hai messa tra le ricordate e a voi due, mie care, che l'avete messa tra le preferite anche se non penso lo meriti neanche lontanamente..
Grazie ancora a tutti, continuerò a scrivere cavolate solo per voi. ^^
Un bacio
Ellena <3

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Yoney