Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: Fog_    18/02/2011    2 recensioni
Il principe Caspian, rincorso dai soldati di suo zio Miraz, si trova in difficoltà e suona il conrno della regina Susan per chiedere aiuto.
E se il corno non richiamasse sono gli antichi re e le antiche regine? se altri quattro ragazzi venissero catapultati a Narnia?
Nick, Marc, Elena e Rachel dovranno affrontare da soli i pericoli che Narnia nasconde per poi combattere al fianco dei fratelli Pevensie e del principe Caspian.
Avventura, intrighi, amori, odio e battaglie aspettano i nostri protagonisti e le creature di quel magico mondo.
Commenti e recenzioni sono bene accetti :)
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Edmund Pevensie, Peter Pevensie, Susan Pevensie, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 3 – questa terra sconosciuta

Elena tastò la terra accanto a lei,
Erba? Impossibile, a Londra non c’era erba!
E cos’era quella luce che sentiva sul suo viso? Sole? No, era una giornata uggiosa…
E poi, perché era stesa? Sentiva il respiro di qualcuno al suo fianco…
Girò piano la testa verso destra e aprì leggermente le palpebre. Rachel era a una ventina di centimetri da lei. E fin qui, è tutto ok pensò, poi si girò verso sinistra.
Spalancò gli occhi.
Lanciò un urlo.
«Ehi, non credo di essere così brutto» disse Nick mentre la scrutava divertito con i suoi occhi verdi, più chiari di quelli di Marc.
Elena si guardò intorno.
Lanciò un altro urlo.
«Ehi, ehi, calma» esclamò il ragazzo poggiandole una mano sul braccio
«Dove diavolo siamo??» chiese mentre il suo cuore iniziava a galoppare.
Si trovavano in un’immensa radura attraversata da un lieve ruscello e circondata da una fitta foresta. Il sole splendeva alto nel cielo e una brezza fresca accarezzava i volti dei ragazzi
«Be’ io ho due ipotesi, o siamo morti, cosa molto improbabile, o siamo in un una specie di universo parallelo» disse tranquillamente strappando un filo d’erba dal terreno, Elena cercò di tirarsi su e si poggiò sui gomiti.
«Ma cosa succede?» chiese Rachel stropicciandosi gli occhi grigi
«tre… due… » contò Marc comparendo da dietro gli alberi
Rachel lanciò un urlo
«uno» finì il ragazzo sedendosi accanto al cugino
«Elena? tu? Voi? Noi?» disse affannata, Marc si spostò davanti a lei per guardarla meglio
«Ok, ora guardami» disse «respira, tranquilla, è tutto ok»
Se lo dici tu ci credo pensò Rachel
«Volete spiegarmi dove ci troviamo?» chiese tranquilla
«Non lo sappiamo di preciso…»
«Io pensavo…» Nick tentò di ripetere la sua ipotesi, ma Marc lo fulminò con lo sguardo
«No Nick, non siamo morti e non siamo neanche in un universo parallelo»
«Allora vuoi dirci tu dove ci troviamo?»
«Ragazzi non litigate, troveremo una soluzione più tardi, ora vediamo di uscire di qui» disse Elena avvicinandosi all’amica
«Ho già fatto un giro qui intorno, è come se fossimo stati teletrasportati lontano da Londra, tipo in qualche foresta del Regno Unito» cercò di spiegare Marc
«Ohh ma ti senti quando parli? Teletrasporto? Questo è una specie di altro mondo!»
«Scusate… non vorrei disturbarvi, ma sono assurde tutte e due le opzioni! Questo è solo un sogno, ora mi do un pizzico e tornerà tutto alla normalità» Rachel chiuse le palpebre e si tirò un pizzicotto sul braccio, quando li riaprì si trovo tre paia di occhi che la fissavano. Un paio color cioccolato, un paio color verde foglia e un paio verde con dei riflessi color dell’oro.
«Sei ancora qui» disse ironico Nick stendendosi a pancia in su sul prato. Elena lo guardò attentamente, sembrava ancora più bello di sempre… i capelli castani risplendevano alla luce del sole e gli occhi brillavano come non avevano mai fatto
«Che c’è?» chiese lui notando che la ragazza lo fissava
«Oh, ehm, niente» abbassò lo sguardo arrossendo, Nick sorrise
«Si da il caso che rimarremo qui per un po’ di tempo, quindi, tanto vale mettersi comodi e goderci questo sole» Rachel si sciolse il nodo della cravatta e alzò il volto in direzione del sole
«In questo caso, piacere, Marc» disse il ragazzo porgendo la mano alle due ragazze
«Elena»
«Rachel»
«E io sono Nick» aggiunse l’atro sbottonandosi un po’ la camicia bianca e levandosi la giacca.
I quattro rimasero lì, forse per ore, a godersi la meraviglia di quel posto, rimandando le esplorazioni a più tardi.
                                                                                                               ***
«Chissà chi ci viveva qui…» disse Lucy affacciandosi sul mare da quell’alta roccia.
Susan poggio il piede su qualcosa e la raccolse, era una pedina degli scacchi.
«Io credo… noi» disse rigirandosi l’oggetto tra le mani
«Ehi, quello è mio» esultò Edmund puntando il pedone tra le mani della sorella.
Lucy si guardò intorno tra le rovine, quel luogo aveva qualcosa di familiare…
Poi capì
«Non può essere» disse con il cuore in gola, corse verso la piattaforma che aveva adocchiato
«Ma non capite?»
«Cosa?» chiese Peter guardando la piccola interrogativo, lei lo tirò per il braccio davanti a una strana pietra
«Immaginate delle mura...» iniziò a dire, poi prese Susan e la sistemò davanti a un’altra roccia accanto al fratellone mentre Ed andò automaticamente all’altro fianco di Peter
«delle colonne laggiù e un tetto di vetro» continuò sistemandosi accanto a Susan, i tre capirono cosa intendeva Lucy
«Cair Paravel» disse Peter sorpreso, detto questo i quattro ragazzi affogarono nei loro vecchi ricordi
 
In nome dello sfavillante mare dell’est, ecco la regina Lucy: la valorosa;
In nome del grande bosco dell’ovest, ecco re Edmund: il giusto;
In nome dello splendente sole del sud, la regina Susan: la dolce;
In nome del limpido cielo del nord, ecco re Peter: il magnifico.
Quando si è re o regina di Narnia, si è sempre re o regina…
                                        
                                                                                                      ***
«Questo è ciò che abbiamo trovato» disse Marc gettando i rovi che aveva trovato nella foresta
«Dovrebbero bastare per tutta la notte» aggiunse Nick sistemando la legna in modo che si attizzasse meglio
«Aspettate, dovrei avere un fiammifero» Elena frugò nella sua borsa per poi estrarre un pacco di fiammiferi, lo passo a Nick
«Ho una fame» si lamentò Rachel
«Domani cercheremo di procurarci del cibo, per ora dobbiamo accontentarci di questo» Marc tirò fuori dalla cartella un sacchetto di biscotti che aveva preso prima di uscire di casa, ne afferarono uno a testa e lo mangiarono lentamente
«Ce ne andremo mai di qui?» chiese Rachel, era la domanda che tutti si stavano ponendo da quella mattina
«Non lo so» disse Marc sconfortato
«dobbiamo solo… aspettare» Nick si avvicinò ancora un po’ al fuoco
«domani andiamo in esplorazione» disse Elena ottenendo il consenso di tutti
«Ora cerchiamo di dormire» Marc si stese sull’erba soffice e così fecero gli altri
«Buona notte a tutti» disse Rachel guardando Marc di sfuggita, lui la guardò a sua volta
« ‘notte» risposero prima di chiudere gli occhi.
Era una notte calda, le stelle risplendevano alte nel cielo e il fuoco scoppiettava allegramente, sembrava tutto magico.
«Elena, sei sveglia?» sussurrò Rachel all’amica al suo fianco
«Si» rispose lei aprendo gli occhi
«Che ne pensi di tutto questo?» disse lei poggiandosi sul gomito
«è fantastico» sorrise Elena
«Lo penso anche io» e, dicendo questo, sprofondarono nel sonno.
                                                                                            
***
«Voi ritenete me responsabile di tutti i crimini del mio popolo?» chiese Caspian al popolo di Narnia che infieriva contro Telmar
« responsabile e punibile!» disse il nano insolente
«Questa è buona detta da te nano! O devo ricordarti chi è stato a combattere al fianco della regina bianca?» Ricipì si avvicinò a Nicobrik sguainando la spada
«E lo farei di nuovo se ci liberasse da questi barbari!»
«è una fortuna che non sia in tuo potere riportarla qui! O ci stai proponendo di andare contro Aslan?» un coro di voci si alzò, evidentemente nessuno voleva andare contro il grande leone
«Aldilà di questa foresta, io sono un principe! Il trono di Telmar è mio di diritto… aiutatemi a rivendicarlo e io riporterò la pace tra noi!» disse Caspian fiero
«Questo è vero, i tempi sono maturi» annunciò un centauro
«Tu credi davvero che ci possa essere la pace?» chiese timido uno scoiattolo
«Non so se questo corno sia magico o no, ma ci ha fatto incontrare e insieme abbiamo la possibilità di riprenderci ciò che è nostro!» esultò Caspian alzando il corno
«Se sei tu a guidarci, io e i miei figli ti offriamo le nostre spade» disse il centauro estraendo la lama sotto la luce fioca della luna e Caspian si sentì totalmente realizzato.
Avrebbe guidato centauri e minotauri contro quel tiranno di suo zio.
                                   
   
 
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