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Autore: _December    18/02/2011    0 recensioni
December ha appena diciotto anni sulla carta d’identità. Non sa da dove viene e non sa cosa vuole.
E’ tutta la vita che si chiede se le notti siano uguali in tutte le città del mondo e per scoprirlo ha solo una scelta.
«La notte di Londra non può essere quella di Dubai. La notte di Tokyo non può essere quella dell’Habana»
«I tuoi occhi sono sempre i tuoi favolosi occhi, bambolina. Credi che basti prendere un aereo per cambiare la tua testa, quello che pensi? L’avremmo già fatto tutti, io per primo»
«Forse non tutti sono così decisi»
Note: boh, mi è venuta fuori così... December è un po' una parte di me, un po' tanto e così oggi December è spuntata fuori ed eccola qua. Piccolo appunto: il rating potrebbe aumentare, ho in mente un'evoluzione non proprio rosa e fiori ovviamente u.u
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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La Notte del Mondo

La Notte del Mondo.

 

 

Prologo.

Il vento scuoteva la chioma di capelli neri e selvaggi di December. Si era sempre chiesta se non fosse nata in dicembre quale sarebbe stato il suo nome. E si era sempre risposta che probabilmente non lo avrebbe nemmeno avuto, qualcuno le avrebbe affibbiato un nome a caso in ospedale. Come se December non fosse già di per sé un “nome a caso”.

 

La sigaretta si consumava velocemente ed il fumo era quasi invisibile. Le sue labbra dipinte di un rosso violento macchiavano il filtro della Marlboro lasciando una traccia di lei, così come quella sigaretta lasciava una traccia di sé dentro al suo corpo diafano e magro.

 

La steppa si estendeva senza fine davanti ai suoi grandi occhi grigi dallo sguardo duro e tagliente, accentuato dal forte vento gelido che spirava sulla pianura.

 

«Tu credi che le notti siano uguali ovunque?»

 

«Credo che i tuoi occhi lo siano»

 

December buttò fuori del fumo dalle narici.

 

«La notte di Londra non può essere quella di Dubai. La notte di Tokyo non può essere quella dell’Habana»

 

«I tuoi occhi sono sempre i tuoi favolosi occhi, bambolina. Credi che basti prendere un aereo per cambiare la tua testa, quello che pensi? L’avremmo già fatto tutti, io per primo»

 

«Forse non tutti sono così decisi»

 

Il cielo plumbeo rabbuiava i prati verdi dall’erba alta e rifletteva una luce violacea, la quale non faceva altro che risaltare le occhiaie della bellissima December.

 

«Io non sono deciso?»

 

Annuì.

 

«Vai a Londra, vai dove cazzo ti pare, sbattiti nel deserto del Sahara, fai un giro anche in Italia già che ci sei e poi torna e dimmi cosa è cambiato. Sì, avrai tante belle foto e tante belle cianfrusaglie in più, avrai qualcosa da raccontare…ma se non sarai diventata una povera superficiale, guarderai di nuovo dentro di te e vedrai di nuovo December, la December di Timişoara, fidati di me»

 

La ragazza saltò giù dalla staccionata di legno e vi spense il mozzicone di sigaretta sopra lasciandovi una macchia nera. La cenere volò via leggera.

 

«Va bene. Ci sto, vado a Londra e dove cazzo mi pare e poi torno da te, ma fatti trovare»

 

Il ragazzo sorrise. La stava visibilmente sfottendo.

 

«Ci vado, ho detto!» si allontanò.

 

La mano color caramello del ragazzo si alzò in segno di saluto.

 

«’Fanculo!» gridò December mostrandogli un dito medio e riprendendo a camminare.

  
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