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Autore: mangagirlfan    18/02/2011    4 recensioni
[...]Aveva fatto più di una promessa in tutti quegli anni, da quando era diventato uno spadaccino.
Di non arrendersi, di diventare il migliore di proteggere il suo capitano.
Che si facessero pure avanti, i marines, lui li avrebbe accolti.
Che si facessero pure avanti i pirati che si piegavano al volere del governo e lui li avrebbe sterminati uno ad uno.[...]
[ZoroCentric!]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Roronoa Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Condividendo il medesimo destino...'
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Non chiedetemi perché mi sia uscita questa cosa. Non chiedetemelo, sul serio. E' nata così, senza alcun motivo apparente. Eppure boh, non so come definirla. Sta a oi dirmi se merita o meno.
Buona lettura
p.s. spero che Kodomo possa piacere XD

Per difendere il nostro sogno

La spada calava con un movimento fluido e lento – ancora – mentre il suono di carne molle che cozzava contro un qualcosa di dannatamente duro rimbombò nelle sue povere orecchie.
Non riusciva neanche a capire chi fosse quello ferito e di chi fosse quella maledetta spada che sanguinava peggio del suo povero corpo.
Aveva fatto più di una promessa in tutti quegli anni, da quando era diventato uno spadaccino.
Di non arrendersi, di diventare il migliore di proteggere il suo capitano.
Per questo lottava, anche in quel momento, con in mano due spade che sembravano urlare in attesa di altro sangue ed altra carne da tagliare. Lottava perché voleva che un sogno – il suo sogno – si avverasse e niente e nessuno l’avrebbe dovuto fermare.
Che si facessero pure avanti, i marines, lui li avrebbe accolti.
Che si facessero pure avanti i pirati che si piegavano al volere del governo e lui li avrebbe sterminati uno ad uno.
Non aveva paura di un po’ di sangue. Nemmeno se fosse stato il suo a colare in maniera dannatamente fastidiosa.
Avrebbe continuato a menar fendenti e a tagliare carne pur di veder avverato quel sogno che li accumunava tutti, nessuno escluso.
E poco importava se veniva ferito e rischiava di morire.
Ci sarebbero stati i suoi compagni a difendere il suo sogno.
Uniti sotto un’unica bandiera.

   
 
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