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Autore: Felio86    19/02/2011    1 recensioni
Sono trascorsi cinque anni dall'ultima apparizione del Graal nella città di Fuyuki: un tempo troppo breve per il ripetersi del rituale, eppure qualcosa di inaspettato stà accadendo nella piccola Towaki a molte miglia di distanza... Strane figure si aggirano per le strade la notte, entità che non dovrebbero appartenere a questa realtà.
Cosa stà accadendo in questo luogo apparentemente insignificante? Per quanto sia assurdo, tutto sembra confermarlo.
La Sesta Guerra del Graal è cominciata: è tempo per nuovi Master e Servant -gli spiriti eroici del mito- di impugnare nuovamente le armi e lottare per il più prezioso dei tesori!
Genere: Azione, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chronicles of Towaki - Act IX
Ecco qui il nuovo capitolo, più breve del solito... Ma almeno a poca distanza dal precedente.
La Guerra -da questo punto- può considerarsi iniziata, spero che questa parte sia di vostro gradimento^^

Felio86

Day I - Treachery



Giorno I
Ore 23:00, Zona Ovest, Strade  di Towaki





Ichiyo Mizuki aveva vissuto a Towaki sin dalla nascita e mai si era allontanato dal perimetro della città. Non ne aveva mai sentito il bisogno, né aveva avuto reale necessità di farlo.
Tutto il suo mondo era lì, semplicemente.
Il prezioso manuale tenuto sottobraccio, la tradizionale veste svolazzava per effetto della leggerissima brezza marina che attraversava le strade: strade deserte, quasi la gente comune avvertisse che qualcosa era cambiato. L'idea lo fece sorridere... Per quanto ignoranti i non maghi riuscivano ad essere così percettivi, a volte.
Non usciva spesso di casa, e quando lo faceva era sempre per un buon motivo; aveva -naturalmente- preso tutte le precauzioni necessarie, e non riusciva nemmeno a pensare che a qualche suo sciocco collega potesse venire l'idea di aggredirlo.
Tante e tali erano le protezioni stratificate attorno al suo corpo da rendere il capofamiglia Mizuki virtualmente inattaccabile... Almeno con un attacco a sorpresa. Semplici precauzioni le sue, frutto di una profonda paranoia più che reale timore per la sua stessa sicurezza.
Diffidente nei confronti di chiunque, proprio per questo aveva celto un luogo isolato come quello per costruire -negli anni- il potere del proprio casato.
Ora, allo scoccare della mezzanotte avrebbe evocato la sua arma perfetta. Lui che di questo luogo conosceva ogni riflusso spirituale non avrebbe potuto sbagliare un rituale come quello neanche volendolo, anzi, era seriamente tentato di integrarlo con parte delle sue capacità giusto per avere un minimo di sicurezza di riuscita in più.
Si fermò di colpo, la mascella irrigidita.
La via davanti e dietro di sé sembrava priva di vita, era circondato solo da silenzio e tranquillità... Ma c'era qualcuno. Poteva sentirlo.
-Non so chi siate... Ma avete scelto la persona sbagliata.-
La voce era velata di irritazione. Poteva percepire una flebile energia magica davanti a sé, cosa che classificava l'incauto agressore -perché non poteva trattarsi di altro- come sciocco, avventato e potenzialmente suicida.
Non aveva tempo per queste trivialità, né -se pure lo avesse avuto- non avrebbe certo voluto rischiare di sprecare parte delle sue preziose energie in qualcosa del genere.
Sospirando, estrasse dalle pieghe della manica qualcosa.
Erano piccoli semi, impercettibilmente luccicanti nel buio della notte: carichi della magia della famiglia Mizuki, ognuno di essi equivaleva ad un attacco magico in grado di cancellare una casa in pochi istanti.
Ichiyo ne portava sempre con sé, pronto a qualunque evenienza; il suo stesso corpo -all'occorrenza- poteva diventare un'arma, ma a che scopo mettere a repentaglio la propria incolumità quando poteva piegare la natura stessa al suo volere con un semplice gesto della mano?
-...-
Nessuna risposta, la presenza era sempre lì, immobile.
Ora che i suoi occhi stavano abituandosi all'oscurità che lo circondava cominciava a percepire nuovi particolari del suo presunto aggressore.
Era alto più o meno quanto lui, una sagoma massiccia e seminascosta da un mantello logoro e sdrucito... L'energia magica che emanava era a malapena percepibile anzi, se non si fosse trattato di lui, un mago con decenni di esperienza alle spalle, quasi certamente l'avrebbe ignorato.
La cosa era sospetta: ad un primo sguardo quello era il potere che ci si sarebbe aspettati da un apprendista, non da un praticante di magia quantomeno decente.
Cosa sperava di fare? Distrarlo forse? No, non c'era nessuno al di fuori di loro due...
La voce di Ichiyo si fece nuovamente udire. La Guerra del Graal era ormai alle porte e niente e nessuno gli avrebbe impedito di ottenere il giusto premio. Né il vecchio prete, né qualunque altro Master gli si fosse parato davanti.
Un seme cadde a terra, pronto per rilasciare il suo potere.
Volle dare all'ombra un'ultima possibilità. Non se la sarebbe meritata, ma il capofamiglia Mizuki non amava recidere vite inutilmente. Come le piante del suo giardino, ogni singolo stelo era prezioso... fino a quando non si fosse dimostrato oltre ogni limite di recupero.
-Sparisci, sciocco. Non ho tempo per...- disse, interrompendosi a metà frase.
No... C'era qualcosa di profondamente sbagliato nella figura davanti a sé, qualcosa che fino a quel momento non era riuscito a percepire con chiarezza e che d'un tratto era diventata evidente.
La cosa davanti a sé non era umana, né era dotata della risibile quantità di Mana che Ichiyo Mizuki gli aveva attribuito: molto semplicemente stava celandola ai suoi occhi.
La disparità di forze c'era ma -contrariamente alle sue previsioni- non era lui a trovarsi dalla parte del più forte.
Non avrebbero dovuto esserci a Towaki maghi in grado di euguagliarlo in uno scontro diretto, e vista la situazione non poteca che trattarsi...
...Di un Servant?
Com'era possibile?
Il prete gli aveva garantito che...
-Kiikikii...kikiikikikikiki!!-
Il mantello si afflosciò a terra, mentre un lampo nero schizzò in cielo fino a colpire lo spigolo del più vicino edificio.
Era umano, o almeno lo sarebbe potuto sembrare ad una prima occhiata.
Un fisico asciutto... anzi, "essiccato" era la parola giusta: coperto da pochi stracci la bestia scheletriforme osservò il capofamiglia Mizuki dalle orbite della maschera bianca.
Una delle braccia era avvolta in un bendaggio fin troppo pesante, ma alla creatura bastavano appena cinque dita conficcate nella parete per sostenere il proprio peso. I suoi non erano i movimenti di un'essere umano.
Non parlava, articolava semplicemente suoni.
E lo voleva morto, su questo non c'erano dubbi.
-!!!-
Un semplice impulso mentale e tutta l'energia del piccolo si concentrò nella forma materializzata di una barriera traslucida.
Si trattava di una misura di emergenza estrema, sufficiente a bloccare almeno uno o due incantesimi di un mago d'alto livello... O un camion a pieno carico lanciato alla massima velocità.
Il suo avversario era però un Servant, uno spirito composto di magia solidificata e famiglio di supremo livello: uno scontro diretto non era neanche pensabile.
Ichiyo e l'essere si  studiarono per lunghi secondi, la mente del primo alla disperata ricerca di un modo per fuggire. Il come ciò fosse stato possibile non era qualcosa da prendersi in considerazione, la sola cosa che contava era la sua sopravvivenza.
Sacrificando tutte o gran parte delle sue protezioni, forse aveva qualche speranza... Se fosse riuscito ad arrivare sino alla strada principale a meno di cento metri di distanza avrebbe potuto trovare qualche involontario testimone.
E nessun Master avrebbe corso il rischio di venire scoperto, di mettere in pericolo il più grande segreto della sua razza.
La loro stessa esistenza.
Doveva solo intensificare al massimo la sua barriera.
Stringere i denti.
E correre.
Il Servant si mosse, e in quel momento Ichiyo Mizuki sentì di essere stato attaccato.
Un lampo scarlatto avvolse per una frazione di secondo il mago, manifestazione visibile di due energie che entravano in contatto.
Poi tutto si dissolse riportando il vicolo nell'ombra.
L'essere spirituale era ancora lì, immobile, neppure il suo avversario accennava a correre. Dietro la maschera una fila di denti bianchissimi si esibì in un sorriso crudele..
-N-non è... possibile...-
Tanto, tantissimo sangue colò a terra dal petto aperto di un Ichiyo Mizuki ora prossimo alla morte.
Tutto si era svolto troppo velocemente per essere seguito da sensi umani. Poteva avvertire il calore scivolargli via nei pochi atttimi di coscienza che ancora gli rimanevano..
Il danno era troppo grande per essere quantificato, men che meno riparato. Aveva commesso un errore colossale, sottovalutando il suo nemico e le sue capacità.... Uno sbaglio che non avrebbe avuto modo di rimediare, dunque.
Mentre cadeva a terra, il suo ultimo pensiero andrò ad Aki e a Kuu.
Sarebbero state in grado di sopravvivere a tutto ciò?
Il capofamiglia Mizuki cadde a terra privo di vita, il volto congelato in una smorfia di assoluto dolore.
La pozza rossa si allargò dal corpo scivolando rapida lungo la strada in leggera pendenza.
Una scarpa elegante si allontanò di un passo; il sangue aveva la sgradevole caratteristica di non andare via facilmente.
Avvolto nel lungo abito scuro, Hiruma Soru osservò il cadavere di quello che -stando alle informazioni raccolte- avrebbe rappresentato la più grossa minaccia ai suoi piani.
Uccidere i propri rivali in questo modo non era né onorevole né degno della solennità della Guerra del Graal... Ma  era qualcosa in grado di dargli una soddisfazione che non poteva essere espressa a parole.
Era il suo lavoro. E gli riusciva pure bene, grazie all'aiuto del suo nuovo -sinistro- strumento.
Voltandosi, l'inviato della Torre abbandonò la scena del delitto. Ci sarebbe stato parecchio da fare quella notte, ed un professionista come lui non si sarebbe lasciato sfuggire quell'opportunità più unica che rara.
Quanto al cadavere, non era un problema suo. Era compito dei due Osservatori ripulire: così era stato in passato, così sarebbe avvenuto oggi.
Solo una cosa disturbava il mago: il rituale non era stato eseguito alla perfezione, ed il suo Spirito Eroico poteva considerarsi tutto fuorché completo. Aveva anticipato i tempi, perdendo l'occasione di richiamare l'assassino ammantato di nero nel momento in cui le energie magiche avrebbero raggiunto il picco assoluto... Ed ora ne pagava il prezzo.
L'intelligenza limitata della creatura.
Attacchi troppo diretti, un cervello incapace di formulare strategie, una forma di comunicazione più consona ad una scimmia che ad un essere umano.
Non sarebbe stato facile compensare un simile handicap, ma giocando d'astuzia non avrebbe avuto bisogno di troppi sforzi. Un pò di fortuna e la Guerra del Graal sarebbe finita quella notte stessa.
-Preparati, Servant. Abbiamo molti nomi interessanti sulla lista - sibilò alla creatura, certo di essere udito.
Un fruscio, e nel vicolo tornò il silenzio.
  
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