La canzone è meravigliosa
è struggente: "Sarò sincero" dei Modà.
Anche se a parlare è
una donna: la povera Kurenai che ha perso il suo Asuma (non prendetemi
in giro, ma ho pianto sia quando ho letto il manga, sia nell'anime).
Adesso pensa a lui, e al loro
bambino che porta in grembo.
Preparatevi una bella scatola
di fazzolettini...
I personaggi sono di Masashi Kishimoto.
Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno!
Sarò sincero
(amore e dolore)
Sento spesso il bisogno di chiudere gli occhi
e capire se è giusto pensarti
lo stesso, anche se sei un ricordo
ed è strano ricevere tanto da
te senza averti vicino.
Da quando non ci sei più passo le giornate chiusa nella mia
casa, chiusa nel mio dolore.
Non piango più, perché le mie lacrime sono già
state tutte versate.
Sento ancora il tuo odore dappertutto.
Quel misto di spezie e tabacco mi impregna le narici di continuo, in
ogni stanza lo sento distintamente, come se tu fossi uscito da pochi
minuti.
Ingenuamente ancora aspetto il tuo bussare alla mia porta.
Mi sembra ancora di vederti entrare, sentire le tue labbra chiuse sulle
mie.
Il rumore di una sedia che si sposta, il tuo accendino e la fievole
luce della tua sigaretta.
Nel cuore la felicità di averti accanto a me.
Guardo speranzosa la porta, da lì un paio di giorni fa è
entrato Shikamaru, anche se le sue parole erano misurate, ho sentito
distintamente la fredda lama di un pugnale immaginario dilaniarmi
l'anima.
Poi la realtà ritorna
bruscamente nel mio mondo.
Non sentirò più
il tuo bussare.
Io sento le tue mani lo stesso, anche se non ti ho accanto
vorrei averti
vicino per farti sentire che bello è l'inverno
dove un
semplice abbraccio può sembrare diverso
perchè
oltre al contatto trasmette qualcosa di molto più caldo.
Mi carezzavi il viso con i tuoi palmi ruvidi, segnati da tante
battaglie.
Se chiudo gli occhi ancora
sento le tue dita sulla mia pelle.
Anche se il sole splende alto
nel cielo io sento freddo.
Tanto freddo.
Tra le tue braccia non
tremavo mai, neanche quando l'inverno sferzava i vetri delle finestre.
Come erano lunghi i nostri
abbracci, mi baciavi la fronte e sentivo il pizzicore della tua barba
ruvida sulla pelle.
Bastava poco a quel punto per
stringerci ancora di più, per poi fare l'amore nel mio letto.
Quel letto che ora è
troppo grande, e le lenzuola in cui mi rifugio sono gelide come lastre
di ghiaccio.
Mi domando se è giusto, se son pazzo
se è
sbagliato quel che sto facendo
mi
rispondo che posso mentire con tutti ma non a me stesso
che non
voglio rinunciare a qualcosa che sento
e che
voglio di brutto
e che
cerco nel vento.
La tua voce risuona nelle mie orecchie.
Non posso continuare a
illudermi, tu non sei più accanto a me.
Ma il ricordare ogni tuo
singolo gesto dona un po'di serenità a questo mio cuore
devastato.
Mi avvicino alla finestra, il
sole splende ancora, ma una leggera brezza scuote le fronde degli
alberi.
Tocco la mia pancia.
Ancora è troppo
piccolo per sentire i suoi calcetti.
Però riesco a sentire
la sua dolce presenza dentro di me.
Una piccola parte di te, che
non è un'illusione, ma la nostra realtà.
NdA:
Ok, una lacrimuccia è
scesa...