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Autore: laNill    20/02/2011    7 recensioni
“Allora, siamo entrambi egoisti. E non intendo nasconderlo.” la stretta si fece più ferrea, la sua voce più roca e profonda, cosa che le fece imporporare inspiegabilmente le guance. “Per tutti questi anni ogni mio gesto, ogni mia azione in campo, ogni mio goal l'ho fatto sapendo che ciò mi avrebbe portato un passo in più vicino a te.[...]"
[Kido Yuto x Haruna Otonashi]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Segreto Egoista
 


Sera.
“Mamma io ho finito. Vado di sopra a finire i compiti.”
Un sorriso forzato ad increspare le sottili labbra della giovane dai capelli blu-corvini e dagli occhi altrettanto scuri.
Sospirò lieve, richiudendo la porta alle sue spalle, appoggiandovi poi la schiena, e lasciandosi scivolare verso il basso.
Il volto rivolto verso il soffitto, velato di una leggera malinconia mista a contentezza per ciò che era accaduto in quella giornata. La Raimon aveva battuto la Royal Accademy per 2 a 1, e questo grazie alla forza di volontà di quei 11 ragazzi spinti a dare il massimo dal loro capitano, Endou, senza il quale la squadra si sarebbe fatta prendere dallo sconforto più totale.
Ma, alla fine, avevano vinto, ed erano entrati a far parte del Football Frontier, battendo una squadra che era imbattuta da più di 40 anni.
La stessa squadra di cui era capitano suo fratello.
Abbassò lo sguardo sulle proprie ginocchia, puntando i palmi delle mani sul pavimento mentre qualche ciocca dei corti capelli le andarono a solleticare le guance.
Già, suo fratello.
L'aveva rivisto, aveva avuto modo di parlarci e di rendersi conto che, dopotutto, lui si ricordava ancora di lei.


“ Neanche per un momento.. non ti ho dimenticata, neanche per un momento. ”


Sorrise, quasi in maniera infantile, nel ricordarsi quelle parole dette con tono gentile dal suo caro fratello; le si riscaldò il petto nel rimembrare quel momento, quell'abbraccio dato d'istinto e ricambiato, quella carezza abbozzata tra i suoi capelli e quel sorriso appena accennato prima di andarsene.
Avrebbe voluto vederlo ancora, riabbracciarlo, stargli accanto come quando erano piccoli.
Era un pensiero egoista, se ne rendeva conto, principalmente nei confronti della sua nuova famiglia ma non riusciva a non desiderare ardentemente di poter vivere nuovamente assieme a lui.
E questo le faceva male, enormemente male, perché sapeva che ormai non era più possibile una cosa del genere. Avevano famiglie diverse, vite diverse, scuole diverse.
Il suo era solo un inutile desiderio che non si sarebbe potuto avverare, in ogni caso.
Si alzò in piedi, con gli occhi leggermente umidi, togliendosi gli occhiali e riponendoli sulla scrivania con un gesto delicato, sospirando nuovamente e piegando le labbra in un mesto sorriso; per lo meno l'aveva rivisto, e le bastava sapere che stesse bene e che non si era dimenticato.
Dei piccoli e secchi rumori le fecero perdere il filo dei suoi pensieri, costringendola a portare la sua attenzione verso la finestra, la quale stava venendo ritmicamente colpita da alcuni sassolini.
“Mh?”
Haruna portò entrambe le mani a premere sul vetro mentre lo sguardo scendeva verso il cancelletto di casa, allargando le iridi quando queste si puntarono sulla figura colpevole di quei colpi al vetro.
“Kido..”

“Cosa ci fai qui?” chiese lei apprensiva, dopo aver chiuso più piano che poteva la porta di casa per non far notare la sua uscita di casa a quell'ora di sera, raggiungendo il ragazzo al di là della cancellata. “Come hai fatto a sapere dove abitavo?”
Il giovane dai googles sugli occhi sorrise, leggermente ironico.
“Mi hai detto come ti chiamavi e ho subito fatto delle ricerche.”
“Ma sei sicuro che ti sia concesso venire a trovarmi? Se i tuoi genitori lo venissero a sapere, cosa direbbero?”
“Non c'è pericolo. Ho fatto fermare l'autista a qualche isolato da qui, e a mio padre ho detto che dovevo incontrare degli amici.”
“Capisco...”
Si creò un silenzio che nessuno dei due aveva il coraggio di rompere.
Entrambi con il volto leggermente abbassato, non riuscendo a guardare l'altro negli occhi; per imbarazzo, per vergogna, per l'insolita situazione che si stava venendo a creare.
Gli occhi di Kido si rialzarono verso il viso niveo della sorella, reso pallido dai raggi fiochi della luna, soffermandosi poi sui suoi occhi, molto simili ai suoi ma di un colore più scuro e, in quel momento, anche più lucidi.
“Dì, hai pianto?”
Una domanda che lasciò Haruna senza la momentanea capacità di rispondere, mentre puntava le iridi su di lui, trasformando il suo sguardo malinconico ad uno perplesso.
Come..?
“Io.. No no, forse sarà che ho sonno. Non stavo piangendo, tranquillo.” rispose stentando una risata gioviale e scherzosa, nascondendo ciò che era la realtà.
Tipico del suo carattere, nascondersi tutto dentro continuando a sorridere nonostante tutto, e lui lo sapeva più di chiunque altro.
“Non mentirmi..” sospirò lui, “Sei mia sorella, ti conosco alla perfezione e so che quello sguardo nasconde qualcosa. Cosa c'è che non va?”
Abbassò nuovamente il viso, malinconica, facendo cadere un nuovo silenzio.
Come avrebbe potuto dirgli che, il motivo delle sue lacrime era proprio lui? Che non voleva doverlo vedere sempre così di nascosto, che avrebbe voluto ritornare a vivere con lui, solo loro due e nessun altro?
Portò entrambe le mani al petto, chiuse l'una sull'altra, mentre i capelli venivano mossi da un leggero vento autunnale.
“Fratellone, tu.. mi considereresti egoista se volessi con tutto il cuore ritornare a stare con te, senza pensare alla delusione che provocherei alla mia famiglia?”
Si perché, in fondo, tutto ciò per cui loro avevano lavorato e fatto dei sacrifici, sarebbe stato inutile; li avrebbe delusi se avrebbe dato ascolto a ciò che desiderava così tanto, provocando in loro una profonda tristezza.
Strinse di più le mani l'una con l'altra così come gli occhi, cercando di tenere a freno le lacrime, immaginandosi i volti tristi e amareggiati dei suoi genitori.
Avvenne in un meno di un secondo, il cuore inizio a battergli all'impazzata nel momento stesso in cui il fratello le circondò le spalle in un abbraccio dato di fretta, quasi con foga, quasi non volesse lasciarla andare via.
“Allora, siamo entrambi egoisti. E non intendo nasconderlo.” la stretta si fece più ferrea, la sua voce più roca e profonda, cosa che le fece imporporare inspiegabilmente le guance. “Per tutti questi anni ogni mio gesto, ogni mia azione in campo, ogni mio goal l'ho fatto sapendo che ciò mi avrebbe portato un passo in più vicino a te. Sei sempre stata il mio obbiettivo principale, ciò che mi permetteva di andare avanti anche quando stavo per cedere, perciò anche io come te desidero poterti rivedere al mio fianco.”
Ormai le lacrime di Haruna stavano scendendo l'una dopo l'altra ininterrottamente, solcando le sue guance rosee come piccole perle.
Era felice, più felice di quanto avesse potuto immaginare; quelle erano lacrime di felicità miste, comunque, alla tristezza di non esser potuta stare vicino a suo fratello nei momenti di difficoltà, di non aver potuto vivere insieme come una famiglia, di non avergli potuto dimostrare fino in fondo il suo amore per lui.
“O..onii..chan..”
“E..ehi, dai non piangere. Se ti faccio questo effetto, la prossima volta evito.” sorrise sornione, carezzandole leggermente i capelli, mentre lei faceva un segno di diniego con la testa e riportava i suoi grandi e liquidi occhi sul suo volto, con le labbra piegate in un dolce sorriso.
“Mi hai reso felice, estremamente felice. Anche se continueremo a stare lontani, continuerò a sperare di poter ritornare a vivere insieme e di stare al tuo fianco; per il momento, però, i miei genitori hanno ancora bisogno di me, così come anche tuo padre. Ma tu rimarrai sempre il destinatario delle mie preghiere, mio amato fratello.”
Non seppe il motivo ma quel sorriso, quell'espressione così malinconica e al contempo rassicurante, quelle parole dette con tanta dolcezza e fragilità da sua sorella, gli fecero perdere un paio di battiti al cuore, facendolo imbarazzare quel poco che bastava per portarlo a compiere un gesto che mai si sarebbe aspettato potesse fare.
Non poteva immaginare che la sua razionalità, il raziocinio, erano stati messi in ginocchio da un suo semplice sguardo, una sua semplice parola detta con dolcezza.
Sfiorandole delicatamente una guancia, si protrasse verso di lei, schiudendo le labbra e socchiudendo gli occhi mentre si avvicinava con il volto a quello di lei.
“Kid..”
Haruna restò immobile, attonita, con le iridi spalancate per ciò che stava accadendo, sentendo il suo cuore fermarsi completamente quando percepì le labbra di lui sfiorare impercettibilmente le proprie.
Un tocco simile ad un battito d'ali che finì tanto improvvisamente com'era iniziato.
“Haruna, tesoro? Dove sei? Haruna!?”
“S..sono qui, mamma!”
Sobbalzando sul posto, si affrettò ad asciugare le lacrime mentre il fratello si nascondeva dietro al muretto in cemento nel momento in cui una donna si affacciò dalla porta.
“Ci hai fatto prendere uno spavento! Perché stai qui fuori?Con questo freddo, poi?”
Come sempre, lei gli rivolse un sorriso sincero con una leggera risatina di sottofondo.
“Era venuta un'amica a darmi degli appunti, se n'è appena andata. Scusami per non avervi avvisato che sarei uscita.”
“Ok, ma affrettati a rientrare o prenderai un malanno.”
“Si, arrivo subito.”
Attese che la donna rientrasse in casa, lasciando la porta socchiusa, per poi ritornare affianco al fratello, poggiandogli delicatamente le mani sulla maglia.
“Quando potrai ritornare?”
Era più una supplica che una domanda. Voleva rivederlo, il più presto possibile; non voleva stare lontana da lui, non più.
Kido le sorrise dolcemente, sfiorandole i capelli e dandole un lieve bacio sulla fronte.
“Più presto di quanto immagini. E questa sera.. questa sera sarà il nostro Segreto.”




Note dell'Autrice:
Salve a tutti! ^^
Finalmente, dopo tanta indecisione e penare, son riuscita a pubblicare la mia prima fiction sul sito!! Yeeeh :D
E' da un pò di tempo che ci stavo pensando, ma non ho avuto mai il coraggio sinceramente; leggendo le altre storie, mi convincevo che quello che scrivevo io non era poi tutta questa bellezza, ma now mi son deciso e l'ho fatto! è^é
Come ho già detto, è la mia prima fiction che pubblico, e spero sia scritta in maniera per lo meno decente. >-<
Perchè proprio di Inazuma? Perchè in questo periodo ci sto andando parecchio in fissa (Hiroto-kun! *w*) e mi piaceva molto il rapporto tra Jude e Celia (alias Kido e Haruna); forse ho leggermente esagerato sul fatto che le famiglie non gli permettessero di vedersi, ma io e il romanticismo andiamo a braccetto quindi più sdolcinate sono, meglio mi sento *-*
Spero vi sia piaciuta e accetto ogni tipo di consiglio che mi possa aiutare a scrivere meglio.
Un saluto, see ya ;3

Ichi~
 
  
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