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Autore: Kill Bill    20/02/2011    5 recensioni
Gilbert ed Elizabeta si trovano a dover combattere l'una contro l'altro.
Una Song-fic sulle note di "Bang Bang" di Nancy Sinatra. ^^
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve!!Questa è una song-fic su “Bang bang” di Nancy Sinatra, se per caso la volete sentire è questa: http://www.youtube.com/watch?v=T5Xl0Qry-hA

Speriamo vi piaccia, recensite!! ^^

My baby shot me down ~

 

 

Nel 1866, l'Impero Austriaco, del quale faceva parte anche l'Ungheria, entra in guerra con il Regno di Prussia. La lotta, tanto breve quanto aspra, vede le due fazioni combattere strenuamente per difendere il loro onore e la loro potenza, per poi concludersi con la vittoria della Prussia nel medesimo anno.

 

Per la prima volta Gilbert Weillschmidt e Elizabeta Hèdervàry scendono sul campo di battaglia come avversari.

 

 

 

I was five and he was six

We rode on horses made of sticks

He wore black and I wore white

He would always win the fight.

 

Eravamo lì. L'una difronte all'altro. Vidi i suoi occhi ridursi a fessure, mentre un lampo gli illuminava le iridi rosse inondandole di una strana luce. Un misto di dolore, pena e senso del dovere.

Capii quello che stava per succedere e strinsi istintivamente la mano attorno al pesante fucile da guerra che Austria mi aveva costretta ad imbracciare prima di scendere in campo al suo fianco.

Non so perchè lo feci, non gli avrei mai sparato. Ma lui l'avrebbe fatto.

Era sempre stato più forte di me.

Lui non aveva problemi a mettere da parte tutti i sentimenti, tutti quegli anni. Lui non ne avrebbe avuti di certo a prendere la mira e a premere quel grilletto.

Lui avrebbe sicuramente vinto quella guerra.

 

Bang bang

He shot me down

 

Fu un attimo.

Il primo colpo partì rapido. Forse troppo. Un dolore lancinante mi colpì alla spalla.

Alzai lo sguardo verso il suo viso. Nei suoi occhi freddi nessun segno di rimpianto.

 

Bang bang
I hit the ground

 

Un secondo colpo sferzò l'aria. Non riuscii neanche a capire dove mi avesse colpito. Caddi in ginocchio sul freddo terreno fangoso, dove piccole gocce di pioggia avevano cominciato ad abbattersi con insistenza.

 

Bang bang

That awful sound


Sparò un altro colpo.

Ma forse non era suo. Probabilmente era partito da uno dei tanti fucili da cui eravamo circondati.

Una delle tante armi con cui i nostri due eserciti si stavano massacrando ormai da giorni.

Il suono di quegli spari diventava sempre più amaro. Sempre più insopportabile.

 

Bang bang

My baby shot me down

 

Le voci si confondevano nella mia testa e tutto scorreva più lento. Sembrava di sognare.

La ferita bruciò più forte. Abbassai il capo e vidi il sangue mischiarsi con il fango.

No. Non era certo un sogno, era tutto vero.

Gilbert Weillschmidt mi aveva sparato. Era la persona che amavo e mi aveva sparato. Più di una volta.

 

Seasons came and changed the time

When I grew up I called him mine

I would always laugh and say

"Remember when we used to play?"

 

Dicono che quando stai per morire tutta la vita ti passi davanti agli occhi.

E' vero.

In quel momento le immagini della mia infanzia mi si presentarono davanti, così nitide che avrei potuto toccarle.

Ci eravamo conosciuti da piccoli.

Quante mattinate avevamo passato giocando insieme, facendo finta di detestarci, litigando per tutto.

Ma senza che ce ne accorgessimo il tempo stava passando, le stagioni si stavano succedendo rapidamente e noi stavamo crescendo.

Stavamo crescendo e stavamo imparando a volerci bene. Bene veramente. Quel tipo di bene che si nutre giorno per giorno, con le piccole azioni.

Anche se non lo dimostravamo io e Gilbert ci amavamo.

Cercai nuovamente i suoi occhi, questa volta erano illuminati da una luce diversa.

Ti ricordi quando giocavamo, Gilbert?

 

Bang bang, I shot you down

Bang bang, you hit the ground

Bang bang, that awful sound

Bang bang, I used to shoot you down

 

“BOOM! Ti ho preso!”

“Non è vero!” esclamasti ed un'espressione corrucciata apparve sul tuo viso da bambino.

“BOOM!” finsi di sparare un altro colpo dalla piccola pistola di legno che ti avevo puntato al cuore. “Ecco, ora ti ho colpito!” aggiunsi trionfante.

A malincuore ti buttasti a terra facendo finta di essere ferito.

“Avanti, ora devi dirlo!” dissi ridendo, incrociando le braccia la petto.

“Non se ne parla!” ribattesti storcendo il naso.

“Erano i patti. Adesso devi dirlo!”

Sbuffasti inginocchiandoti sull'erba “ Elizabeta Hèdervàry è la più grande guerriera che il mondo abbia mai visto e io mi inchino alla sua potenza”

Sulle mie labbra comparve un sincero sorriso, mentre un lampo di genuina gioia mi illuminava lo sguardo.

Tesi una mano e ti aiutai ad alzarti “Rivincita?”

Come era bello avere otto anni.

Per me, in quel momento, non ci sarebbe stata alcuna rivincita.

 

Mi accasciai definitivamente al suolo, anche stare in ginocchio era diventata una fatica.

Sentii le forze mancarmi e, mentre la vista cominciava ad annebbiarsi, vidi la figura di Gilbert inginocchiarsi accanto a me.

Mi prese la mano e con l'accenno di un sorriso sussurrò un debole “Stavolta ho vinto io”. Una lacrima gli rigò il volto, portandone con se tante altre.

Vidi il suo corpo scosso dai singhiozzi e aprii la bocca. Non so cosa avrei voluto dire, ma quello che è sicuro è che non feci in tempo a dirlo.

E poi successe tutto velocemente.

Sentii la mano di Gilbert lasciare la mia e poi un grido disperato lacerare l'aria, mentre qualcuno mi prendeva tra le braccia.

“ Noooooo! Elizabeta...non è possibile.... non può essere!”.

E poi la riconobbi. La voce di Roderich era rotta dal pianto “Weillschmidt io ti ammazzo!” lo sentii urlare con tutto il fiato che aveva, mentre i miei occhi si chiudevano definitivamente.

Partì un colpo.

Non seppi mai chi dei due lo aveva sparato.

**FINE**

  
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