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Autore: Daydreamer    20/02/2011    10 recensioni
Sono passati tre anni dall'avventura nel Labirinto. Ora Sarah frequenta un collegio prestigioso e vive serena la sua vita di normale adolescente con i suoi amici. Finchè un giorno strani incubi cominciano a turbare il suo sonno.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dopo un mese e più, finalmente posto un nuovo capitolo. Lo so da me, è un po' stiracchiatino, ma altrimenti non riuscivo a sbloccarmi!!

E poi, dico la verità, ho un po' barato nella prima scena. Infatti ho rielaborato un dialogo che avevo scritto per un'altra storia postata sempre qui su EFP. Storia che, a sua volta, è la riscrittura della scena del telefilm su cui è basata. (Il nome del telefilm è I ragazzi della Prateria ed ha quasi vent'anni, giusto per farvi capire che proprio giovincella non sono più :-P).

 

Capitolo 13

Mi siedo sul bordo del nostro giaciglio, avvolgendomi nel lenzuolo per coprire il mio seno nudo, più per pudore che per freddo, perché in questo posto l’aria è tiepida e piacevole. Dietro di me Jareth si è assopito e io lo guardo dormire, adagiato sui cuscini, bello come la statua di un dio greco.

Mi soffermo a osservare i suoi muscoli snelli e la sua pelle liscia e pallida come alabastro. Mi fa venire in mente la favola di Amore e Psiche, in cui la sfortunata giovinetta una notte decise di ammirare alla luce della candela il suo misterioso amante, solo per scoprire che si trattava del Dio dell’Amore in persona.

E Jareth cos’è per me? Il mio personale Dio dell’Amore? Lo stomaco si stringe. Io amo il Re dei Goblin? Ripenso alla prima volta che mi ha salvato nel bosco, come mi ha abbracciato e confortato sebbene, come ho scoperto dopo, la mia vicinanza lo facesse impazzire di dolore; ripenso a quando l’ho visto cadere –ferito per causa mia- e mi sono offerta al Labirinto per salvarlo, ripenso a quella strana notte nella sua camera da letto, preludio a questo momento, e poi ripenso a come abbiamo combattuto insieme la nebbia, a come abbiamo visto le paure più profonde l’uno dell’altra.

Non penso che ci potrà mai essere qualcuno che mi conoscerà più intimamente di Jareth, che riuscirà a conoscere i miei sogni e le mie paure più a fondo; questo è amore? Non lo so, non sono mai stata veramente innamorata in vita mia, ma so che nessuno mi ha fatto mai sentire così fragile e protetta allo stesso tempo, come se fossi la cosa più preziosa al mondo.

Lo sento muoversi, si sta risvegliando; io arrossisco, è da sciocchi imbarazzarsi dopo quello che abbiamo fatto, ma non posso farne a meno. Dischiude gli occhi lentamente, fino a che la consapevolezza si fa strada nelle sue iridi feline.

“Sarah…” mormora.

Io distolgo lo sguardo, incapace di guardarlo negli occhi.

“Sarah, stai bene?” il tono è incerto adesso.

“Io…Io non lo so,” ammetto alla fine.  

Mi sento così strana, il pensiero che abbiamo condiviso qualcosa di così sacro, così potente, mi turba. Ho fatto l’amore per la prima volta nella mia vita, e non con un ragazzo qualunque, ma con il Re dei Goblin.

“Un…un paio di ore fa questa mi sembrava la cosa più giusta da fare…”

“Ma ora sei pentita?” sento fragilità nella sua voce.

Io ho il potere di ferirlo, me ne rendo conto chiaramente solo adesso, in modo più profondo di chiunque altro. Questo mi spaventa. Il cuore del potente, dell’arrogante Re dei Goblin è nelle mie mani, delicato come un uccellino appena nato. Ma, sono pentita di quello che ho fatto? Guardo dentro di me e la risposta è chiara.

“No Jareth,” gli rispondo, guardandolo finalmente negli occhi. “No, non sono pentita, sono spaventata.” Ecco l’ho detto, “Le cose cambieranno tra noi adesso?”

“Si, cambieranno Sarah.”

“In meglio?” chiedo, ho bisogno della sua rassicurazione che andrà tutto bene.

“Spero di si, mia preziosa,” mi fa uno dei suoi sorrisi sghembi, mitigato però dalla dolcezza. “Io ti amo.”

Lo dice con naturalezza, come se fosse la cosa più normale e semplice del mondo. Me lo ha sempre detto, fin dalla prima volta che l’ho incontrato. Ma solo adesso le sue parole mi sembrano reali. Mi bacia la spalla nuda, con tutta la delicatezza possibile e io mi sento sciogliere.

“Ti…ti amo anch’io Jareth.” Dico e vedo il suo viso affilato illuminarsi.

“Mi ami anche tu?” mi chiede, come se fosse l’ultima cosa che si aspettasse da me in questo momento.

“Beh, si…ti amo anch’io.” …almeno credo… “io non so cos’è l’amore Jareth.” Confesso, “non è certo quello delle mie fantasie romantiche di ragazzina. In cui l’amore era il principe azzurro…o il re misterioso e pericoloso che ti faceva battere il cuore dalla paura e dall’eccitazione.” Dico senza guardarlo negli occhi. Era lui il mio re oscuro, quello che riempiva le fantasie, mi sento così sciocca a ripensarci adesso.

“Sarah,” mi chiama ancora, prendendomi il mento e facendomi girare a guardarlo negli occhi, “che tu ci creda o no, tutto questo è nuovo anche per me.” Spalanco gli occhi in un’espressione incredula e poco convinta, Jareth è antico di secoli, non può non aver conosciuto l’amore. E’ una stilettata al petto pensarci proprio in questo momento, però non posso esser così ingenua da credere che io sia stata la prima a farlo innamorare.

“Dico la verità.” Continua lui con più veemenza,“Quello che hai letto nel tuo libro è la verità. Il Re dei Goblin si era innamorato della fanciulla. Non c’è mai stato inganno in questo. Non che io lo volessi, mia cara, sarebbe stato molto più facile se tu fossi stata come tutti gli altri, qualcuno da mettere alla prova per vedere se meritassi di riavere indietro chi avevi fatto portare via dai miei goblin; forse avrei avuto Toby adesso, e lui sarebbe stato il mio Principe e Erede. Invece mi sono innamorato di te, anche se eri poco più di una bambina, e non sono riuscito a strapparti via dal mio cuore in tutti questi anni. Si ho avuto altre amanti, e ad alcune di esse ho tenuto veramente, ma nessuna di esse è diventata mia Regina. ”

Mi attira a se e mi bacia di nuovo con passione, con tanta forza da lasciarmi le labbra doloranti.

“Voglio che sia tu la mia Regina, Sarah,” dice con uno scintillio feroce negli occhi, “e non perché tu hai vinto il Labirinto o perché hai deciso ti offrirti ad esso per salvarmi la vita.”

Il suo tono mi ha spaventato e sorpreso, l’ho fatto arrabbiare dubitando dei suoi sentimenti per me. Nonostante tutto però, la tensione che avevo provato fino a quel momento è scomparsa. E come se, aver finalmente ammesso i miei sentimenti a voce alta e aver visto la sincerità dei suoi, avesse finalmente liberato il mio cuore da tutte le incertezze.

 Facciamo l’amore un’altra volta, con più lentezza stavolta, con più attenzione. Gli occhi di Jareth percorrono il mio corpo e io mi sento imporporare le guance, ma poi posa le labbra su di me e tutto l’imbarazzo sparisce, mentre ci perdiamo l’uno nell’altra.

 ******

“Cos’è questo Jareth?”

 Mi trovo di fronte alla fonte di luce di quello strano giardino. E’ calda e pulsante, come se fosse viva.

 “Questo è il centro del Labirinto, Sarah.” Mi risponde, venendomi vicino e allacciando mollemente un braccio intorno alla mia vita. Sento un brivido al suo tocco, ancora non sono abituata a questa intimità fra di noi, ma poi mi rilasso e poggio la mia mano sulla sua.

 “Ricordi quello che ti dicevo, a proposito del Labirinto? Che io lo governavo ma che esso era un’entità a se? Beh…questa è la manifestazione ultima della sua entità.”

 “Vuol dire che noi…che noi abbiamo fatto l’amore di fronte al Labirinto?” arrossisco,  anche se riconosco che quello che ho detto non ha senso, non posso sentirmi in imbarazzo nei confronti di un luogo.

 “Io non sono soltanto un luogo Sarah Williams.”

 Una voce senza corpo mi risponde, come se avesse letto i miei pensieri. Guardo Jareth senza capire, è stato lui a parlare? E’ uno dei suoi trucchi.

“Non sono nemmeno un trucco, Sarah Williams.”

La voce continua a ripetere il mio nome, è antica ma allo stesso tempo vitale, maliziosa e sarcastica…come la voce di Jareth.

“Al contrario, Sarah Williams, è la voce di Jareth che – con il passare del tempo – ha cominciato ad assomigliare alla mia.”

“Ora basta,” dice Jareth, con un tono solo all’apparenza leggero. “Ora basta, Labirinto, un po’ di rispetto per la tua Campionessa e la mia Regina.”

“Hai ragione, Re dei Goblin,” dice la voce, anche se dal tono sembra molto poco propenso a dargli ragione, “i miei rispetti Campionessa, e i miei più sentiti ringraziamenti per aver liberato me e i miei abitanti, a rischio della tua stessa vita.” Conclude con un tono più solenne. Allora riesce a essere serio quando vuole.

“Ma noi non abbiamo liberato ancora tutto il Labirinto, non è vero?”

Mi sembra che ci siano ancora tante zone di cui occuparsi, dopotutto non è da tanto che abbiamo iniziato…

“Al contrario Sarah,” Jareth mi interrompe, e sento una nota di trionfo nella sua voce, “man mano che liberavamo gli abitanti del Labirinto, essi si sono fatti più forti e sono stati in grado di allontanare la nebbia da soli; è stata, come dite voi nel Mondo di Sopra, una reazione a catena. Più porzioni di Labirinto liberavamo, più i miei sudditi riacquistavano speranza, meno effetto la nebbia aveva su di loro. I Fae della mia Corte si sono occupati del resto, ora finalmente la nebbia di Wysa ha abbandonato il Labirinto.”

“Dici davvero?” sono incredula. Ci siamo liberati di quella cosa infernale??

“Si, ce ne siamo liberati, bada però, c’è ancora molto da fare. Dobbiamo ricostruire il Labirinto e ridare forza ad esso e la minaccia di Wysa non è cessata; perché lui è sempre pronto ad attaccare di nuovo, ad attaccarti di nuovo,” sottolinea con voce cupa, mentre le sue mani involontariamente si stringono intorno alla mia vita. “ma ora siamo più forti, e possiamo proteggerti.”

******

“Non era certo questo il modo in cui volevo che mi proteggessero…” borbotto a mezza bocca.

Nat e Amy alzano lo sguardo dai libri e mi guardano incuriosite. Ci troviamo nel Pensatoio, i miei amici mi stanno aiutando con i compiti visto che, anche se non mi piace ammetterlo, sono rimasta un bel po’ indietro con le lezioni.

“Nulla ragazze,” scrollo le spalle con fare indifferente, “stavo solo lamentandomi di Jareth.”

“Ancora?” chiede Charlie, “ma come, oramai sembravate andare d’amore e d’accordo, voi due piccioncini…”

Il tono canzonatorio nella sua domanda non mi sfugge. I miei amici non sanno tutto quello che è successo, ma non hanno potuto fare  a meno di notare come, dall’attacco di Wysa nei boschi della Prescott, io e Jareth non avevamo più discusso, la regolarità delle sue visite, e il modo inevitabilmente più affettuoso con cui mi riferisco a lui quando parlo.

Certe volte mi sembrava di aver scritto in faccia i miei sentimenti per Jareth, e quello che era successo tra noi. Non escludo che quella curiosona di Natalie possa aver capito tutto, ma fin’ora non mi ha mai fatto alcuna domanda, mostrandosi stranamente riservata, e non posso fare a meno di ringraziarla mentalmente per questo.

Decisamente ho bisogno di tempo per rimettere a posto i miei pensieri, alle volte ancora non mi sembra vero di aver fatto l’amore con Jareth, che abbiamo salvato il Labirinto e le creature che lo abitano, e che Wysa l’Oscuro è ancora da qualche parte, pronto ad attaccarmi allo stesso modo in cui ha attaccato Saoirse.

Non posso fare a meno di rabbrividire, ogni volta che ripenso all’incubo in cui ero stata risucchiata è come se lo spazio attorno a me si rabbuiasse, come se una nuvola di passaggio coprisse il sole e rendesse tutto più grigio e freddo.

Una morsa di gelo mi chiude lo stomaco mentre la bile risale fino alla mia gola, improvvisamente mi sento nauseata e ho bisogno di respirare dell’aria fresca. Mi alzo e vado verso la portafinestra. Mi era già successo altre volte da quando ero tornata alla Prescott. E ogni volta avevo sentito il bisogno di avere Jareth vicino a me, ma Sua Altezza aveva bloccato non so come il mio potere di tornare nel Labirinto, nè si era fatto vivo.

Non lo sopporto quando fa così. Nonostante tutte le belle parole che ci eravamo detti Jareth sembra ancora convinto di poter fare come gli pare e di poter decidere per me. Lo so che probabilmente ha i suoi motivi e che lo fa per proteggermi, ma questo non gli da comunque il diritto di gestire la mia vita come se fosse quella di uno dei suoi sudditi.

Con mani tremanti giro la maniglia ed apro il vetro, respiro profondamente l’aria pulita e fresca del bosco e questo mi aiuta a far sparire la nausea. Alle volte mastico delle gomme alla menta, anche quelle mi aiutano, ma io vorrei solo che questo malessere finalmente sparisca. Non lo so, forse è tutto lo stress che ho accumulato, o gli effetti della nebbia che ho inevitabilmente respirato mentre ero nel Labirinto, so solo che è da quando Jareth mi ha fatto tornare nel Mondo di Sopra che non mi sento affatto bene.

“Sarah, stai bene?” Amy mi chiede preoccupata.

“Si…ora sto bene,” mi giro a guardarla.

Lei e gli altri hanno un’espressione preoccupata sul volto.

“Sei sicura? No perché la tua faccia tende al verdino, lo sai questo?”

“Sempre molto delicato, eh Charlie?” lo redarguisce la sorella, “Però Charlie ha ragione, hai una faccia proprio sbattuta…”

“Avete ragione ragazzi,” ammetto io, dopotutto non ha senso nascondere la verità, “è solo che mi sento un po’ di nausea, magari è solo la stanchezza. Tra il Labirinto e la scuola, sono un bel po’ stressata ultimamente, sapete?” scherzo.

“Sarah Williams..la grande donna in carriera…” mi prende in giro Charlie. “A parte gli scherzi però,” aggiunge tornando serio, “se ti senti poco bene torna in camera tua. Vorrà dire che domani mattina copierai i nostri compiti…” conclude come se mi stesse facendo un grande favore.

“Charlie, carissimo” gli rispondo, “mi dispiace, ma penso proprio che li copierò da Danny o da Amy, così sono sicura che siano corretti!”

Gli faccio la linguaccia, ma poi faccio come dice lui e torno in camera. Non riesco a togliermi di dosso questo senso di nausea e spossatezza, nè la sensazione di gelo nelle ossa. Forse non mi sono ripresa ancora del tutto dall’incubo di Saoirse. Raggiungo la mia stanza con fatica sempre maggiore, all’improvviso mi sento soffocare e rabbrividire allo stesso tempo.

Entro e mi raggomitolo sotto le coperte, ho bisogno di caldo e di conforto. Vorrei tanto che Jareth fosse qui…

  
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