Dopo un mese e più, finalmente posto un nuovo capitolo. Lo so da me, è un po' stiracchiatino, ma altrimenti non riuscivo a sbloccarmi!!
E poi, dico la verità, ho un po' barato nella prima scena. Infatti ho rielaborato un dialogo che avevo scritto per un'altra storia postata sempre qui su EFP. Storia che, a sua volta, è la riscrittura della scena del telefilm su cui è basata. (Il nome del telefilm è I ragazzi della Prateria ed ha quasi vent'anni, giusto per farvi capire che proprio giovincella non sono più :-P).
Capitolo 13
Mi siedo sul bordo del
nostro giaciglio, avvolgendomi nel lenzuolo per coprire il mio seno nudo, più
per pudore che per freddo, perché in questo posto l’aria è tiepida e
piacevole. Dietro di me Jareth si è assopito e io lo guardo dormire, adagiato
sui cuscini, bello come la statua di un dio greco.
Mi soffermo a osservare
i suoi muscoli snelli e la sua pelle liscia e pallida come alabastro. Mi fa
venire in mente la favola di Amore e Psiche, in cui la sfortunata giovinetta una
notte decise di ammirare alla luce della candela il suo misterioso amante, solo
per scoprire che si trattava del Dio dell’Amore in persona.
E Jareth cos’è per
me? Il mio personale Dio dell’Amore? Lo stomaco si stringe. Io amo il Re dei
Goblin? Ripenso alla prima volta che mi ha salvato nel bosco, come mi ha
abbracciato e confortato sebbene, come ho scoperto dopo, la mia vicinanza lo
facesse impazzire di dolore; ripenso a quando l’ho visto cadere –ferito per
causa mia- e mi sono offerta al Labirinto per salvarlo, ripenso a quella strana
notte nella sua camera da letto, preludio a questo momento, e poi ripenso a come
abbiamo combattuto insieme la nebbia, a come abbiamo visto le paure più
profonde l’uno dell’altra.
Non penso che ci potrà
mai essere qualcuno che mi conoscerà più intimamente di Jareth, che riuscirà
a conoscere i miei sogni e le mie paure più a fondo; questo è amore? Non lo
so, non sono mai stata veramente innamorata in vita mia, ma so che nessuno mi ha
fatto mai sentire così fragile e protetta allo stesso tempo, come se fossi la
cosa più preziosa al mondo.
Lo sento muoversi, si
sta risvegliando; io arrossisco, è da sciocchi imbarazzarsi dopo quello che
abbiamo fatto, ma non posso farne a meno. Dischiude gli occhi lentamente, fino a
che la consapevolezza si fa strada nelle sue iridi feline.
“Sarah…” mormora.
Io distolgo lo sguardo,
incapace di guardarlo negli occhi.
“Sarah, stai bene?”
il tono è incerto adesso.
“Io…Io non lo so,”
ammetto alla fine.
Mi sento così strana,
il pensiero che abbiamo condiviso qualcosa di così sacro, così potente, mi
turba. Ho fatto l’amore per la prima volta nella mia vita, e non con un
ragazzo qualunque, ma con il Re dei Goblin.
“Un…un paio di ore
fa questa mi sembrava la cosa più giusta da fare…”
“Ma ora sei
pentita?” sento fragilità nella sua voce.
Io ho il potere di
ferirlo, me ne rendo conto chiaramente solo adesso, in modo più profondo di
chiunque altro. Questo mi spaventa. Il cuore del potente, dell’arrogante Re
dei Goblin è nelle mie mani, delicato come un uccellino appena nato. Ma, sono
pentita di quello che ho fatto? Guardo dentro di me e la risposta è chiara.
“No Jareth,” gli
rispondo, guardandolo finalmente negli occhi. “No, non sono pentita, sono
spaventata.” Ecco l’ho detto, “Le cose cambieranno tra noi adesso?”
“Si, cambieranno
Sarah.”
“In meglio?” chiedo,
ho bisogno della sua rassicurazione che andrà tutto bene.
“Spero di si, mia
preziosa,” mi fa uno dei suoi sorrisi sghembi, mitigato però dalla dolcezza.
“Io ti amo.”
Lo dice con naturalezza,
come se fosse la cosa più normale e semplice del mondo. Me lo ha sempre detto,
fin dalla prima volta che l’ho incontrato. Ma solo adesso le sue parole mi
sembrano reali. Mi bacia la spalla nuda, con tutta la delicatezza possibile e io
mi sento sciogliere.
“Ti…ti amo anch’io
Jareth.” Dico e vedo il suo viso affilato illuminarsi.
“Mi ami anche tu?”
mi chiede, come se fosse l’ultima cosa che si aspettasse da me in questo
momento.
“Beh, si…ti amo
anch’io.” …almeno credo… “io non so cos’è l’amore Jareth.”
Confesso, “non è certo quello delle mie fantasie romantiche di ragazzina. In
cui l’amore era il principe azzurro…o il re misterioso e pericoloso che ti
faceva battere il cuore dalla paura e dall’eccitazione.” Dico senza
guardarlo negli occhi. Era lui il mio re oscuro, quello che riempiva le
fantasie, mi sento così sciocca a ripensarci adesso.
“Sarah,” mi chiama
ancora, prendendomi il mento e facendomi girare a guardarlo negli occhi, “che
tu ci creda o no, tutto questo è nuovo anche per me.” Spalanco gli occhi in
un’espressione incredula e poco convinta, Jareth è antico di secoli, non può
non aver conosciuto l’amore. E’ una stilettata al petto pensarci proprio in
questo momento, però non posso esser così ingenua da credere che io sia stata
la prima a farlo innamorare.
“Dico la verità.”
Continua lui con più veemenza,“Quello che hai letto nel tuo libro è la verità.
Il Re dei Goblin si era innamorato della fanciulla.
Non c’è mai stato inganno in questo. Non che io lo volessi, mia cara, sarebbe
stato molto più facile se tu fossi stata come tutti gli altri, qualcuno da
mettere alla prova per vedere se meritassi di riavere indietro chi avevi fatto
portare via dai miei goblin; forse avrei avuto Toby adesso, e lui sarebbe stato
il mio Principe e Erede. Invece mi sono innamorato di te, anche se eri poco più
di una bambina, e non sono riuscito a strapparti via dal mio cuore in tutti
questi anni. Si ho avuto altre amanti, e ad alcune di esse ho tenuto veramente,
ma nessuna di esse è diventata mia Regina. ”
Mi attira a se e mi
bacia di nuovo con passione, con tanta forza da lasciarmi le labbra doloranti.
“Voglio che sia tu la
mia Regina, Sarah,” dice con uno scintillio feroce negli occhi, “e non perché
tu hai vinto il Labirinto o perché hai deciso ti offrirti ad esso per salvarmi
la vita.”
Il suo tono mi ha
spaventato e sorpreso, l’ho fatto arrabbiare dubitando dei suoi sentimenti per
me. Nonostante tutto però, la tensione che avevo provato fino a quel momento è
scomparsa. E come se, aver finalmente ammesso i miei sentimenti a voce alta e
aver visto la sincerità dei suoi, avesse finalmente liberato il mio cuore da
tutte le incertezze.
Facciamo l’amore
un’altra volta, con più lentezza stavolta, con più attenzione. Gli occhi di
Jareth percorrono il mio corpo e io mi sento imporporare le guance, ma poi posa
le labbra su di me e tutto l’imbarazzo sparisce, mentre ci perdiamo l’uno
nell’altra.
******
“Cos’è questo
Jareth?”
Mi trovo di fronte
alla fonte di luce di quello strano giardino. E’ calda e pulsante, come se
fosse viva.
“Questo è il
centro del Labirinto, Sarah.” Mi risponde, venendomi vicino e allacciando
mollemente un braccio intorno alla mia vita. Sento un brivido al suo tocco,
ancora non sono abituata a questa intimità fra di noi, ma poi mi rilasso e
poggio la mia mano sulla sua.
“Ricordi quello
che ti dicevo, a proposito del Labirinto? Che io lo governavo ma che esso era
un’entità a se? Beh…questa è la manifestazione ultima della sua entità.”
“Vuol dire che
noi…che noi abbiamo fatto l’amore di fronte al Labirinto?” arrossisco,
anche se riconosco che quello che ho detto non ha senso, non posso
sentirmi in imbarazzo nei confronti di un luogo.
“Io non sono soltanto un luogo Sarah Williams.”
Una voce senza
corpo mi risponde, come se avesse letto i miei pensieri. Guardo Jareth senza
capire, è stato lui a parlare? E’ uno dei suoi trucchi.
“Non sono nemmeno un trucco, Sarah Williams.”
La voce continua a
ripetere il mio nome, è antica ma allo stesso tempo vitale, maliziosa e
sarcastica…come la voce di Jareth.
“Al contrario, Sarah Williams, è la voce di Jareth che – con il
passare del tempo – ha cominciato ad assomigliare alla mia.”
“Ora basta,” dice
Jareth, con un tono solo all’apparenza leggero. “Ora basta, Labirinto, un
po’ di rispetto per la tua Campionessa e la mia Regina.”
“Hai ragione, Re dei
Goblin,” dice la voce, anche se dal tono sembra molto poco propenso a dargli
ragione, “i miei rispetti Campionessa, e i miei più sentiti ringraziamenti
per aver liberato me e i miei abitanti, a rischio della tua stessa vita.”
Conclude con un tono più solenne. Allora riesce a essere serio quando vuole.
“Ma noi non abbiamo
liberato ancora tutto il Labirinto, non è vero?”
Mi sembra che ci siano
ancora tante zone di cui occuparsi, dopotutto non è da tanto che abbiamo
iniziato…
“Al contrario
Sarah,” Jareth mi interrompe, e sento una nota di trionfo nella sua voce,
“man mano che liberavamo gli abitanti del Labirinto, essi si sono fatti più
forti e sono stati in grado di allontanare la nebbia da soli; è stata, come
dite voi nel Mondo di Sopra, una reazione a catena. Più porzioni di Labirinto
liberavamo, più i miei sudditi riacquistavano speranza, meno effetto la nebbia
aveva su di loro. I Fae della mia Corte si sono occupati del resto, ora
finalmente la nebbia di Wysa ha abbandonato il Labirinto.”
“Dici davvero?” sono
incredula. Ci siamo liberati di quella cosa infernale??
“Si, ce ne siamo
liberati, bada però, c’è ancora molto da fare. Dobbiamo ricostruire il
Labirinto e ridare forza ad esso e la minaccia di Wysa non è cessata; perché
lui è sempre pronto ad attaccare di nuovo, ad attaccarti di nuovo,”
sottolinea con voce cupa, mentre le sue mani involontariamente si stringono
intorno alla mia vita. “ma ora siamo più forti, e possiamo proteggerti.”
******
“Non era certo questo
il modo in cui volevo che mi proteggessero…” borbotto a mezza bocca.
Nat e Amy alzano lo
sguardo dai libri e mi guardano incuriosite. Ci troviamo nel Pensatoio, i miei
amici mi stanno aiutando con i compiti visto che, anche se non mi piace
ammetterlo, sono rimasta un bel po’ indietro con le lezioni.
“Nulla ragazze,”
scrollo le spalle con fare indifferente, “stavo solo lamentandomi di Jareth.”
“Ancora?” chiede
Charlie, “ma come, oramai sembravate andare d’amore e d’accordo, voi due
piccioncini…”
Il tono canzonatorio
nella sua domanda non mi sfugge. I miei amici non sanno tutto
quello che è successo, ma non hanno potuto fare
a meno di notare come, dall’attacco di Wysa nei boschi della Prescott,
io e Jareth non avevamo più discusso, la regolarità delle sue visite, e il
modo inevitabilmente più affettuoso con cui mi riferisco a lui quando parlo.
Certe volte mi sembrava
di aver scritto in faccia i miei sentimenti per Jareth, e quello che era
successo tra noi. Non escludo che quella curiosona di Natalie possa aver capito
tutto, ma fin’ora non mi ha mai fatto alcuna domanda, mostrandosi stranamente
riservata, e non posso fare a meno di ringraziarla mentalmente per questo.
Decisamente ho bisogno
di tempo per rimettere a posto i miei pensieri, alle volte ancora non mi sembra
vero di aver fatto l’amore con Jareth, che abbiamo salvato il Labirinto e le
creature che lo abitano, e che Wysa l’Oscuro è ancora da qualche parte,
pronto ad attaccarmi allo stesso modo in cui ha attaccato Saoirse.
Non posso fare a meno di
rabbrividire, ogni volta che ripenso all’incubo in cui ero stata risucchiata
è come se lo spazio attorno a me si rabbuiasse, come se una nuvola di passaggio
coprisse il sole e rendesse tutto più grigio e freddo.
Una morsa di gelo mi
chiude lo stomaco mentre la bile risale fino alla mia gola, improvvisamente mi
sento nauseata e ho bisogno di respirare dell’aria fresca. Mi alzo e vado
verso la portafinestra. Mi era già successo altre volte da quando ero tornata
alla Prescott. E ogni volta avevo sentito il bisogno di avere Jareth vicino a
me, ma Sua Altezza aveva bloccato non so
come il mio potere di tornare nel Labirinto, nè si era fatto vivo.
Non lo sopporto quando
fa così. Nonostante tutte le belle parole che ci eravamo detti Jareth sembra
ancora convinto di poter fare come gli pare e di poter decidere per me. Lo so
che probabilmente ha i suoi motivi e che lo fa per proteggermi, ma questo non
gli da comunque il diritto di gestire la mia vita come se fosse quella di uno
dei suoi sudditi.
Con mani tremanti giro
la maniglia ed apro il vetro, respiro profondamente l’aria pulita e fresca del
bosco e questo mi aiuta a far sparire la nausea. Alle volte mastico delle gomme
alla menta, anche quelle mi aiutano, ma io vorrei solo che questo malessere
finalmente sparisca. Non lo so, forse è tutto lo stress che ho accumulato, o
gli effetti della nebbia che ho inevitabilmente respirato mentre ero nel
Labirinto, so solo che è da quando Jareth mi ha fatto tornare nel Mondo di
Sopra che non mi sento affatto bene.
“Sarah, stai bene?”
Amy mi chiede preoccupata.
“Si…ora sto bene,”
mi giro a guardarla.
Lei e gli altri hanno
un’espressione preoccupata sul volto.
“Sei sicura? No perché
la tua faccia tende al verdino, lo sai questo?”
“Sempre molto
delicato, eh Charlie?” lo redarguisce la sorella, “Però Charlie ha ragione,
hai una faccia proprio sbattuta…”
“Avete ragione
ragazzi,” ammetto io, dopotutto non ha senso nascondere la verità, “è solo
che mi sento un po’ di nausea, magari è solo la stanchezza. Tra il Labirinto
e la scuola, sono un bel po’ stressata ultimamente, sapete?” scherzo.
“Sarah Williams..la
grande donna in carriera…” mi prende in giro Charlie. “A parte gli scherzi
però,” aggiunge tornando serio, “se ti senti poco bene torna in camera tua.
Vorrà dire che domani mattina copierai i nostri compiti…” conclude come se
mi stesse facendo un grande favore.
“Charlie, carissimo”
gli rispondo, “mi dispiace, ma penso proprio che li copierò da Danny o da Amy,
così sono sicura che siano corretti!”
Gli faccio la
linguaccia, ma poi faccio come dice lui e torno in camera. Non riesco a
togliermi di dosso questo senso di nausea e spossatezza, nè la sensazione di
gelo nelle ossa. Forse non mi sono ripresa ancora del tutto dall’incubo di
Saoirse. Raggiungo la mia stanza con fatica sempre maggiore, all’improvviso mi
sento soffocare e rabbrividire allo stesso tempo.
Entro e mi raggomitolo
sotto le coperte, ho bisogno di caldo e di conforto. Vorrei tanto che Jareth
fosse qui…