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Autore: Lory91    07/01/2006    1 recensioni
Mi ritrovo a guardare un treno che so che non partirà mai, non tornerò mai a casa, vivrò nei ricordi.
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo, Malinconico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Step off a train, all alone at dawn
Back into the hole where I was born
Sun in the sky, never raised an eye to me

Il sole tiepido mi scaldava la guancia, non poi tanto come avrei voluto. Aprii gli occhi e mi ritrovai ancora una volta a fissare il grosso vagone grigio, fermo sui binari da più di venti minuti. Non sarebbe mai partito, mi dissi, avevo addirittura cominciato a sperarlo. Non sarei tornata mai a casa, ormai era una certezza.
Cominciai allora a pensare al passato, rivivendo momenti,sperando talvolta che potessero così ritornare. Nei più piacevoli speravo di vivere per sempre, vivere dentro un ricorco, vi è mai capitato di volerlo? A me sì, e un sacco di volte. Non sarò Freud, o Oscar Wilde , ma ho capito che questo mio morboso attaccamento alle persone e gli eventi passati significa qualcosa; qualcosa che non è affatto un bene.
Quando ero ancora una ragazzina sognavo di vivere dentro il ricordo del mio primo bacio... allora mi sembrava la cosa più bella del mondo, e solo adesso riesco a rendermi conto di quanto fossi stupida. Ma forse è normale, dopo così tanti anno guardare con distacco quelle che sono state la mia infanzia e mia giovinezza e, naturalmente, pensare di essere stata davvero cretina in quegli anni.
Non ho figli o figlie a cui dire quello che devono o non devono fare, non posso pensare di loro che tutto quello che fanno è normale e che ci sono passati tutti. Non mi rendo più conto di quello che succede nella mente dei bambini e ancora negli adolescenti, mi senti tagliata fuori da una parte della vita. Mi sento vecchia anche se ancora non ho trent'anni. Comunque adesso sogno di vivere nel ricordo della vegetazione.
Sì, nel senso che mi sento incapace di fare qualsiasi altra cosa se non pensare, scrivere, ascoltare gli Oasis, sola cosa cha ancora mia tiene attaccata alla vita di tutti giorni,dormire mangiare pensare e scrivere. Se mai ritroverò qualche interesse per l'amore, di ogni genere, o per quello che succede nel mondo vorrà dire che ho visto un asino volare alto nel cielo.

There's blood on the tracks, and they must be mine
Fool on the hill, and I feel fine
Don't look back, 'cause you know what you might see

In terza media cominciò a venirmi la convinzione che chi guardava il passato e rimpiangeva questo e quello fosse un individuo degno appena di pietà. Per me diventò vitale guardare solo avanti, facevo una cosa e poi automaticamente mi convincevo di non averla fatta, di non essere nulla nè nel domani nè nello ieri, esistevo solo nell'oggi. Così comincia a bocciare, e quello che più mi peso di quel periodo furono gli incontri con la mia insegnante di lettere, incontri conclusisi con lei che mi diceva che all'inizio dell'anno avrebbe giurato che sarei arrivata lontana con la mia poesia ma che anche io, seppur troppo giovane, mi ero fatta prendere dall'egocentrismo e l'estraniazione degli individui artistici. La odia per questo, non tanto per avermi detto che ero egocentrica e estraniata, ma perchè mi aveva definita un'"individuo". Odiavo quella parola, per me non ci si potevano chiamare solo quelli che di umano avevano ormai ben poco, o che non si potevano definire umani. Usavo l'appellativo "gli individui" per indicare qualunque personaggio televisivo in voga in quegli anni. Odiavo la tv, ben pochi programmi riuscivano a salvarsi dai miei feroci commenti. Non riuscivo a capir come tutti potessero stare incollati davanti a una scatola a guardare donna più nude che vestite ballare il chachacha e pavonarsi come pavoni in calore. Piuttosto prendetevi un film porno e fatevi una cultura sessuale, dicevo spesso ai miei amici che puntualmente, ogni volta che lo ripetevo restavano a bocca aperta esterefatti come se avessero davanti un'indemoniata.
E cos' cominciò a credere mia madre quando a quattordici anni mi rifiutavo categoricamente di andare in chiesa, e se proprio certe volt riusciva a trascinarmici non volevo fare la comunione. In un episodio particolarmente tragico mio padre decise di proibirmi di mettere anche solo il naso fuori dalla porta perchè non volevo più seguire quello stupido catechismo. Continuavo a ripetere ehi, mandatemi dai metodisti così almeno entro nel coro e ci pianto qualche acutino che tanto mi riesce bene, ma non ci furono versi.
Allora restavo in casa, sempre in camera. E penso proprio che alla fine i miei si resero conto che amavo stare da sola, con mio padre che non faceva altro che ripetere " Chissà cosa starà facendo in quella stanza?" Illusioni, tutte illusioni le loro, che credevano non sarei mai stata capace, da sola con le mie forze e nient'altro, di andarmene appena compiuti i diciotto.

Look into the wall of my mind's eye
I think I know, but I don't know why
Questions of the answers you might need

Non so dove ho imparato tutto quello che so. O forse non so proprio niente e mi illudo di sapere almeno qualcosa. Il mio principale passatempo da quando ero diventata una piuma sulla scia del vento era quello di osservare. Capii che si scoprono molte cose solo osservando, senza farsi notare. Imparai anche a confondermi con la tappezzeria, quando facevo la domestica da una quarantenne con le tette rifatte. Così scoprii che tradiva il marito col giardiniere minorenne, tipico direte voi; ma poi scoprii che anche il marito la tradiva, ma non con una donna, bensì con un uomo. Suo marito era gay a quando la aiutai a scoprirlo, tutto sempre senza farmi notare, e lei lo lasciò e si divorziarono, mi dissi che lo avevo fatto per il bene si entrambi. E ne sono convinta ancora oggi.
Per me quella di passare inosservata diventò una vera e propria arte e mi facilitò nei miei furti. Ho sempre provato un piacere perverso, anche quando era una ragazzina, a rubare piccole cosette nei negozi. Le miei amiche dicevano che ero malata, una cleptomane, ma sapevo che non era così. Non era una malattia, un divertimento, e non sono mai stata beccata. Stai attenta, mi dicevo, non tentare troppo la fortuna o un giorno questa ti volterà le spalle. Ma finora non è mai successo, e ormai mai credo succederà.

Coming in a mess going out in style
I ain't good lookin' but I'm someone's child
No-one can give me the air that's mine to breathe

Ho sempre pensato di essere bella e a quattordici anni ero già stata con quattro ragazzi. La mia migliore amica con dieci, e allora cominciai a credere di non essere poi così bella. Mi ricordo di essermi presa una cotta stratosferica per un biondino, ma avevo perso tutta la sicurezza in me stessa. Da allora non mi sono mai fatta avanti con nessun uomo, tutt'al più aspettavo, aspettavo e aspettavo che facesse il primo passo. E così è cominciato ad essere in tutto, non agivo mai per prima, in qualunque situazione, continuavo sulla scia degli altri, ma devo ammettere che certe volte continuavo sempre bene.
Così un giorno decisi che ero indipendente da me stessa e che nessuno poteva dirmi ciò che dovevo o non dovevo fare o pensare. Conobbi un anarchico, Andrew si chiamava. All'inizio ne ero affascinata, lui faceva ciò che voleva, non aveva nessuno a dirgli niente, ma presto mi resi conto che anche lui non era affatto immune al fenomeno che chiamerò frenesia e plagio.
La frenesia e plagio sono solitamente, almeno nella mia testa, rappresentate rispettivamente dalla società odierna e i così detti "mezzi di comunicazione" moderni. La prima ti impone uno stile di vita talvolta insopportabile e costrittivo. Poi si meravigliano del male nel mondo. Mi fanno pena quelli che tanto si dedicano a far andare la società, senza rendersi conto che altro non è che una macchina di morte che privilegia i privilegiati e sconsidera gli sconsiderati. Le cose imposte non andranno mai bene a tutti, ci saranno sempre gli scontenti e di conseguenza la morte e la distruzione.
Principale e forse unico strumento di propaganda della così duramente da me criticata società odierna sono i cosiddetti "mezzi di comunicazione" moderni. Senza di loro lei crolla, un buon capo di stato in conflitto con un'altra nazione lo sa benissimo ed è proprio a loro che attacca per primo.

I met my maker I made him cry
And on my shoulder he asked me why
His people won't fly through the storm
I said hey listen un man, they don't even know you're born

Ma voglio smettere con questa mia visione universale, sono passata dal pensare alle piccole cose della mia vita che mi hanno portata ad essere quello che sono a quello che ha portato tutto ad essere com'è. Ma in parte anche me, che la società l'ho sempre detestata a gran voce e stravedevo per gli esempi di anti-società come gli hippies e compagnia bella.
Torniamo al treno. So che non partirà mai, me lo sento. Casa è un posto troppo brutto per tornarci, un posto che racchiude il peggio di me, che vorrei non esistesse eppure c'è. Si erge malandata, mi sembra quasi storta come un albero piegato dal vento. La vorrei dimenticare. Ma non posso. Devo tornarci, Lory è morta. L'unica amica che abbia saputo capirmi finchè sono rimasta là è morta, e io non c'ho più potuto parlare.
Ancora mi sembra di vederla, non so come facesse; lei capiva anche se nemmeno io ci riuscivo. Senza di lei sarei rinchiusa sicuramente in qualche manicomio; oppure nessuno si accorgerebbe veramente di me e sarei designata a diventare piano piano polvere e ad essere spazzata via da un vento freddo, che va verso ovest.
Salgo, l'odore di fumo è fortissimo ma resisto alla tentazione di scendere. Dopo qualche minuto il treno parte. Addio mondo, penso, torno a casa.

All my people
right here right now
D'you know what I mean???
Yeah yeah







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