Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Gray Winter    21/02/2011    5 recensioni
One shot puramente demenziale, lo so. durante un uggioso pomeriggio autunnale, Sirius e James sono pervasi dalla noia. Ma si sa, quando il torpore colpisce quei due, è difficile -e terrificante- immaginare in quale maniera possano stemperarlo... Leggete e Recensite, please! Spero vi piaccia:)
Gray:)
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

TARTUFO!

Ovvero: nascita bislacca di un soprannome aberrante e tremendamente umiliante.

 

Quattro anni prima.

Un uggioso pomeriggio di inizio ottobre. Nella Sala Comune dei Grifondoro, un leggero torpore sembrava gravare su tutti i membri della  Casa.

 C’era chi mascherava il proprio assopimento dietro spessi volumi di Trasfigurazione, le palpebre pesanti e una bolla di muco in procinto di esplodere sull’orlo della narice. Chi si cimentava in infinite e monotone partite a scacchi, nella trepidante attesa di scendere in Sala Grande per la cena; e chi, come due noti alunni del terzo anno, macerava nella propria noia stando acciambellato su comode postazioni –le migliori, ovviamente- in prossimità del camino, riscaldato dal confortevole tepore del fuoco scoppiettante.

 

- Che palle…- fu il laconico e –non proprio- regale commento di un tale Sirius Black. Le sue iridi grigie (impegnate nell’estenuante ricerca dell’ennesimo undicenne da schernire o appendere alla finestra per le mutande), sembravano aver fallito nel loro intento. Si sarebbe accontentato largamente perfino del Mocciosus di turno, pur di stemperare quegli istanti tediosi.

Ma nel ragazzino, in quel momento, albergava un’amara insoddisfazione. Tutte le matricole, infatti (sapendo che in giornate scipite come quella, Sirius Black, nonostante la “tenera età”, avrebbe potuto rivelarsi un potenziale pericolo per la loro incolumità fisica e mentale), avevano ritenuto  opportuno rifugiarsi in qualche anfratto recondito nel parco di Hogwarts. Ed il caro e così squisitamente unto Severus Piton non si sarebbe mai azzardato a metter piede nella sua sala comune, senza essere prontamente affatturato. Insomma, sembrava che tutte le innumerevoli distrazioni celate dal marmo algido e le aule buie di Hogwarts si trovassero il più lontano possibile dalla bacchetta inerte del povero, piccolo e innocente Sirius.

- Pffff…- apparentemente troppo impegnato a ingurgitare cioccororane, James Potter, le guance gonfie e gli occhiali storti, si limitò a rispondere con un grugnito poco decifrabile.

Anche lui, come il suo amico, era impegnato a cercare qualcuno. Purtoppo, sempre al pari del suo compagno, quel qualcuno aveva preferito svignarsela, in vista delle seccanti avance che –sicuramente- le sarebbero state elargite dall’assolutamente adorabile e irresistibilmente scapestrato James.

Con aria palesemente afflitta, il suddetto si abbandonò stancamente lungo lo schienale della poltrona.

 Ora che non aveva più la Evans da contemplare e difendere dagli attacchi dei nemici –ovvero, qualunque ragazzo che si sarebbe azzardato a mostrarsi cordiale con l’oggetto dei suoi non tanto segreti desideri- e Remus recluso nella prigione polverosa –altresì nota come biblioteca- insieme ad un Peter disperato per il suo andamento scolastico, la Sala Comune aveva perso gran parte del suo lato divertente.

Certo, c’era ancora Sirius a vegetare sfaccendato accanto a lui. Tuttavia, con la sua aria imbronciata, sembrava non voler prendere parte a nessuna azione eversiva. Si limitava a lamentarsi e a sbuffare, accrescendo la stizza di James.

-Felpffatfo, tfi pffregfo, ffà  qualfcfosffa dfi stfupfido- balbettò placidamente, i dolci residui di cioccolato ancora attaccati al palato.

-Io non faccio mai niente di stupido, Ramoso. Il mio intelletto sviluppato me lo impedisce, lo sai.

Ormai libero dalla ragnatela appiccicosa che sembrava essersi formata tra i suoi denti, James esclamò -Certo, certo. Come l’anno scorsi, quando il tuo “intelletto sviluppato” ha pensato bene di inoltrarsi nella foresta Proibita per conquistare lo zoccolo di un centauro.

Sirius gli scoccò un’occhiataccia –Non è stato stupido, ma eroico. E, per inciso, tu avevi insistito per venire con me.

-Che centra! Volevo soltanto accertarmi che tu fossi al sicuro dai cavalli isterici.

-Oh, ecco perché dopo averli visti hai cominciato a lanciarli contro tutta la nostra scorta di Caccabombe, eh?

-Lo hai capito, finalmente!

-…

-Che c’è?

Sirius, le mani incrociate dietro la nuca, guardò l’amico con un sopracciglio inarcato – E poi sarei io quello che fa cose stupide, mmh?

A quelle parole, il lato assopito e imbecille di James sembrò ridestarsi. Con uno slancio felino da far invidia allo scatto più agile di Mrs. Purr, il giovane balzò in piedi. Sirius, sconcertato da tanta veemenza, trasalii sul posto.

 Con aria solenne, James puntò l’indice contro il naso dell’individuo stravaccato sul divano di fronte a lui, che aveva osato sfidarlo.

Già, la noia non è mai stata molto salutare per i neuroni del povero Ramoso.

-Tu, vile marrano!

- … Che?- chiese uno stralunato Felpato, gli occhi puntati sul dito che sventolava minaccioso.

-Marra… oh, ma perché spreco il mio tempo prezioso a spiegarti le cose? Sei proprio un canide analfabeta, Sir. Basta, vado a parlare con qualcuno di più acculturato.

- E chi sarebbe?

- La Evans, no?- rispose James, pedante. Così dicendo, si avviò con il naso all’insù verso l’immenso di dietro della Signora Grassa.

Sirius, intanto, riuscito a superare con estrema prontezza lo shock iniziale, si dipinse sul viso –a suo avviso estremamente sexy e dall’alto tasso di scopabilità- un sorriso obliquo. Ogni traccia del torpore precedente era sparito dal suo sguardo, ora velato da una luce maliziosa.

Si alzò e seguì il suo migliore amico dall’altra parte del dipinto, non senza ricevere imprecazioni stizzite da parte di quest’ultimo.

-Eih, Bambiiiiiii!- urlò nel timpano di Ramoso, aggrappandosi alla sua spalla.

- Che vuoi, Pulcioso?

- Come intendi trovarla? La rossa furiosa, intendo.

- Non so se te lo ricordi, Sissi- Rispose James, continuando a trascinarsi Sirius per tutto il corridoio- ma non molti mesi fa, un brillante genio in erba dai fantastici capelli corvini e scompigliati, con occhiali tondi capaci di conferirgli un’aria dannatamente sexy e accattivante perfino per la McGrannit, un sorriso malandrino a illuminargli gli occhi nocciola…

-… E un cervello tanto piccolo da fare invidia a quello del vecchio Gazza…

- TACI, e fammi finire il mio monologo auto-elogiante. Stavo dicendo… oh, bè non importa. E’ palese che stavo parlando del sottoscritto; il quale, con un piccolo aiuto da parte di Peter, Moony e un sacco di pulci dal neurone solitario, ha creato quella che passerà alla storia come la quinta essenza della funzionalità e l’effigie dell’astuzia: la Mappa del Malandrino.

Sarebbe inutile spiegare come, al termine di questo preambolo, Sirius avesse avuto da ridire sia sul sacco di pulci, sia sulla poca partecipazione a lui attribuitagli concernente la creazione della Mappa.

Così, a suon di “cane celebroleso” e “caprone cornuto”, i due si ritrovarono a girovagare senza meta per il castello.

 

Al di là dei vetri lisci delle imposte, la sfera infuocata del sole incominciava a nascondersi dietro le colline della Scozia. Il cielo si incendiava a poco a poco, mentre il lago nero ne rispecchiava le sfumature con riverberi rosati.

Le ombre si allungavano, la falce di luna si faceva via via più visibile, e la luce pallida di una stella riverberò contro la volta, ormai sull’azzurro scuro.

Il crepuscolo avanzava dolcemente, recando al paesaggio un velo di bellezza e affascinante mistero.

Tutti sarebbero rimasti affascinati da quella visione idilliaca.

Tutti, si. Se escludiamo due emeriti imbecilli intenti da più di un’ora ad affibbiarsi, amichevolmente e da bravi fratelli, insulti di ogni genere.

Ah, ma in fondo quei due tredicenni non erano mai stati tipi convenzionali.

-… Dovresti scrivere un libro, Ramoso. Il titolo: “Disperati tentativi di abbordaggio per accalappiarsi le simpatie di Lily Evans”. Diventerà un Best Seller in tutto il mondo magico, vedrai!- Il latrato divertito di Sirius echeggiò fra le pareti umide del castello, provocando in James un moto di stizza. Questo proruppe sul suo volto, sotto forma di un broncio osticamente infantile.

-Si, si, ridi, ridi pure! Io… Oh. oh, per tutti i tanga di Salazar! Sirius, che ora è?-  La voce improvvisamente allarmata di James era incredibilmente in sintonia con la luce preoccupata nei suoi occhi nocciola.

-Emmh… sinceramente non ne ho idea, Jam. Perché?

-Devo trovare la Evans prima che Gazza sguinzagli Mrs Purr o Pix ci becchi a zonzo per i corridoi. Domani, grazie a lei, il compito in classe di Trasfigurazione andrà benissimo, me lo sento!

Sirius guardò l’amico con compassione, ormai rassegnato riguardo la sua instabile sanità mentale.

-Non guardarmi in quel modo! Devo vederla, così mi porterà fortuna!- proclamò, avanzando con passo deciso verso l’uscita della Torre di Astronomia.

Sirius si concesse un sospiro pesante, prima di raggiungerlo a grandi falcate.

-E tu credi davvero che la Evans ti darà la Felix Felicis senza prima Cruciarti?

-Oh, andiamo Sir. Sappiamo tutti che, in fondo, lei è segretamente innamorata di me.

Il silenzio che seguì tale affermazione fu eloquente. Molto eloquente.

-…

-Eih.

-…

-Sirius?

-…

-Felpato?

-…

-Tartufo è ancora in casa o è morto per solitudine?

-Chi è Tartufo?- Sirius osservò l’espressione preoccupata di James con leggero sgomento.

-Il tuo unico neurone, sciocchino!- esclamò, pizzicandogli una guancia. La suddetta, per altro, cominciò a pulsare dolorosamente.

-Ok… punto primo: Tartufo è un nome indicibilmente orrendo. Non avresti potuto battezzare in maniera più ridicola uno dei miei innumerevoli e funzionanti neuroni, davvero. Punto secondo: tu sei un idiota, Jam. Un idiota e un illuso, per altro. Una combinazione esplosiva, non trovi?

-Ah. Ah. Ah. Divertente Felpato, davvero.

-Non sto scherzando, è questo il punto.

Le lenti di Ramoso presero a brillare in maniera sinistra. Le labbra, assottigliate dalla stizza, erano sovrastate da dalle due fessure color nocciole che erano diventate i suoi occhi.

-Un giorno Lily sarà mia, Sirus Orion Black.- La risolutezza con la quale James proclamò la sua previsione fece bloccare entrambi.

Sirius guardò James.

James guardò Sirius.

Un’aria strana calò subitaneamente fra loro, facendo fremere la pelle.

Quelle occhiate, quella tensione palpabile, il fiato corto, potevano significare solo una cosa.

Una cosa che avrebbe sconvolto l’esistenza di uno di loro. In modo irreversibile.

-SCOMMETTIAMO!- Urlarono così, all’unisono, destando le ire di Gazza e aizzando le orecchie vigili della McGrannit.

***

 

Quattro spensierati anni dopo.

 

Incredibile.

Assolutamente incredibile.

Stupefacente.

Anzi, più che stupefacente. Tutto ciò era… quasi irreale.

Tali pensieri attraversavano la mente, apparentemente ferina, di un ringhioso cane dal pelo nero.

Acciambellato ai piedi di una panchina all’entrata di Mielandia, Sirius osservava rabbioso una coppia di amorevoli e molto poco casti diciassettenni, impegnati ad occuparsi delle “proprie faccende” in maniera alquanto plateale.

Tra schiocchi e sospiri, era difficile imporre la sua mascella a resistere all’impulso di azzannare le gambe del suo migliore amico, ora allacciate a quelle di una sorprendentemente audace Lily Evans.

“Al diavolo loro e le loro effusioni!”

Il guaito stizzito scaturito dalle fauci di Sirius attirò l’attenzione dei gran parti dei passeggiatori, che si voltarono -chi spaventati, chi indignati- in direzione dell’animale. Il respiro si condensava in flessuose nuvole biancastre, che si dissipavano nell’aria gelida di fine gennaio in pochi istanti.

Finalmente, anche i due diretti interessati si degnarono di rivolgere la loro attenzione al povero e infreddolito animale.

Il volto di James, arrossato non solo dal freddo, si prodigò radioso a stuzzicare ancor di più l’autocontrollo -già in sé precario- di Sirius.

Lily intanto, osservava la scena ostentando allegria, ciocche scompigliate di capelli rossi che sfuggivano alla presa del pesante cappello di lana.

-Oh, che c’è piccolo? Hai fame?

Il ringhio vibrante di Sirius sembrò non incutere alcun timore in Ramoso. Anzi, sembrò divertirlo ancora di più.

-Eih, non lamentarti. Hai perso amico, ricordi? Oh, giusto, dimenticavo. Tu hai la memoria corta! Ma, per fortuna, c’è qui il tuo caro amico Ramoso a ricordati le scommesse e i loro pegni: un’intera giornata ad Hogsmade sotto fattezze animali! Tutto ciò non è dannatamente, sexy?

-Andiamo, James, smettila di infierire- Lo ammonì scherzosamente Lily, guadagnandosi un’occhiata indignata da Felpato. Quella strega era peggio di sua madre ma, in fondo, le voleva bene. E soltanto questo -e il fatto che fosse la nuova e acclamata ragazza di James- gli impedì saltarle addosso.

Bè, almeno la situazione non avrebbe potuto precipitare più in basso di così…

-Ma che bel cane!

… come non detto.

La voce di una squillante Alice irruppe prepotentemente nelle sue orecchie, mentre la ragazza elargiva carezze e grattini al petto di Sirius. Ecco, quelli erano gli unici lati positivi nell’essere un cane.

-E’ mio!- Proclamò James, il petto gonfio di orgoglio ingiustificato. Lily, al suo fianco, alzò gli occhi al cielo, sbuffando divertita.

-Come si chiama?- Ovviamente, Alice non poteva sapere quanto la domanda che aveva appena posto avesse una risposta potenzialmente umiliante per il cane alle sue ginocchia.

E in quell’istante, Sirius giurò di vedere gli occhi di James attraversati da una luce di sadica follia.

Oh, no. No. No. NO! Tutto, tutto ma non quello…

-Tartufo.

-… che nome stupido!-

Ed ecco come l’esclamazione innocente di una ragazza, riuscì a distruggere tutta la dignità rimasta in Sirius Orion Black.

 

Angolo autrice.

Lo so. E’ un’idiozia ._.

Ma volevo provarci! Ù_ù

Spero che possa piacere a qualcuno ^^ RECENSITE! Per favooooore *sguardo da cucciolo*

Besos

Gray :)

 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Gray Winter