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Autore: Sophia_Snape    07/01/2006    9 recensioni
Non c’era nulla che Draco L. Malfoy prediligesse più del cioccolato.
Quel gusto dolce, che gli rimaneva in bocca, anche dopo che il morbido strato di Nutella [nuova scoperta in Casa Malfoy] gli aveva percorso la gola e si accingeva a scivolare nello stomaco, assolutamente divino.
Non c’era nulla che Harry J. Potter odiasse più del cioccolato.
Quel gusto dolciastro che gli rimaneva attaccato al palato anche dopo che aveva ingerito quello schifo, facendogli venire anche un doloroso mal di stomaco per il mattone appena ingerito, assolutamente orripilante!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non c’era nulla che Draco L. Malfoy prediligesse più del cioccolato.
Quel gusto dolce, che gli rimaneva in bocca, anche dopo che il morbido strato di Nutella [nuova scoperta in Casa Malfoy] gli aveva percorso la gola e si accingeva a scivolare nello stomaco, assolutamente divino.

Non c’era nulla che Harry J. Potter odiasse più del cioccolato.
Quel gusto dolciastro che gli rimaneva attaccato al palato anche dopo che aveva ingerito quello schifo, facendogli venire anche un doloroso mal di stomaco per il mattone appena ingerito, assolutamente orripilante!

Ora, molti, lanciando un’occhiata alla cucina di Casa Weasley avrebbe potuto notare quanto fosse disordinata, e quanto sporca, dopo il feroce assalto di quelli che ormai potevano essere considerati, gli Adulti E Cresciuti Gemelli Weasley, con il grande contributo dell’amoreggiamento fra i segreti amanti di pubblico dominio, Hermione Granger e Ronald Weasley, il quale, esattamente quel giorno, avrebbe preso la mano di una biondina, alla quale, però, non avrebbe dato nulla, se non il più sincero affetto e l’amicizia più grande.
Era, infatti risaputo che il diciannovenne Ronald stava per sposare la diciottenne Luna Lovegood, per via di un matrimonio combinato due mesi prima, e, sebbene egli non avesse mai amato la ragazza, aveva accettato di buon grado la proposta.
Il perché, era ben noto a tutti, essendo che il buon Nott sembrava essere innamorato di lei da parecchi anni, come odiava Weasley, da parecchi anni, che dal suo canto, ricambiava pienamente.
Ora, era anche risaputo che Hermione J. Granger amava Ronald B. Weasley dalla più tenera età, e che egli la riamava con tutta l’anima.
Forse, solo a Luna questo fatto era tenuto nascosto, per non far soffrire troppo la poverina.
Il giardino di Casa Lovegood era stato addobbato a festa, per il grazioso matrimonio in casa che si stava preparando.
Buffet, nastri colorati, gruppetti di persone vestite con colori pastello e bicchieri di Champagne in mano, a discutere del più e del meno, tutti i compagni, anche Serpeverde del Settimo anno e quelli già usciti erano stati invitati al Matrimonio, ma in quel momento tre persone mancavano all’appello.

-Harry

-Hermione

-Draco

Hermione era seduta sull’ampio letto matrimoniale, fissando un punto indefinito della stanza, con gli occhi vacui e il sorriso spento.
Harry, era seduto sul tetto spiovente color mattone, mentre le sue iridi vagavano per il blu cristallino del cielo, con qualche piccola nuvoletta bianca, e la sigaretta alle labbra, ormai consumata levava un filo di fumo quasi perfettamente dritto.
Davanti ai suoi occhi si proiettò l’immagine di qualche mese prima, quando, per il suo compleanno, lui, Ron, Hermione e Ginny erano andati a mangiare babbano, in una pizzeria, e Ron gli aveva fatto fumare due pacchetti interi di sigarette solo per vedere il fumo levarsi, come un bambino spastico, fino a quando non era perfettamente dritto.
Malfoy, invece, era appoggiato coi gomiti sulla finestra del piccolo bagno circolare.
Aveva esplorato minuziosamente tutta la casa, angolo per angolo, anche se non si era azzardato ad entrare nella stanza della sposa un po’ per ragioni di sicurezza, e un po’ per la paura di quello che ci si poteva trovare dentro.
Era sicuro che se avesse visto qualcosa come un ‘Riccocorno Schiattoso’ o come diavolo si chiamava, la sua perfetta salute mentale avrebbe molto lentamente fatto ‘CRACK’.
Chiuse gli occhi, lasciando che la brezza fresca degli ultimi giorni d’autunno invadesse il suo viso, i profumi dell’erba bagnate, delle caldarroste cucinate in qualche casa vicina gli giunsero alle narici, e l’allegro canto di un pettirosso ridestò la nebbia che si era formata nella sua mente.
Sospirò.
Era stanco.
Stanco di sognare ad occhi aperti un futuro che tanto, era ormai sicuro, non sarebbe mai arrivato.
“Why live life from dream to dream and dread a day when dreamming ends?”
Quella frase che aveva udito tanti anni prima ora gli risuonava nella mente con una chiarezza e nitidezza tale che il ragazzo si guardò intorno, cercando un qualsiasi fonte di quella voce.
La cosa strana fu che la trovò.
Una voce calma, da uomo, regolare ed intonata aveva lasciato uscire quelle parole.
Si sporse, guardando prima verso il basso, poi verso l’alto, e notando solo allora, le scarpe da ginnastica nere, che solo un ragazzo di sua conoscenza si ostinava ancora a portare dopo che il tempo le aveva quasi del tutto sfasciate.

-Potter! Sei diventato cantante?- chiese con aria di sfida, arrampicandosi sul tetto, ma senza grandi risultati.
Il moro sorrise, alzando lievemente la parte sinistra delle labbra, si mosse in avanti, e gli porse una mano.

-Credo che la tua carriera da scalatore sia finita Malfoy…- gli mormorò quando il biondo, dopo essersi appeso al suo braccio, riuscì a tirarsi su.

-Non hai risposto alla mia domanda…-

-Credevo fosse retorica… come, d’altronde, tutte le domande che mi fai, Malfoy -

Il biondo parve pensarci un po’ su. –Sì, hai ragione. Era retorica- poi voltò la testa verso il ragazzo. – Che ci fai qui? Non dovresti essere giù a festeggiare con i tuoi amichetti?-

Il moro lo guardò per un secondo, scrutando i suoi occhi, come alla ricerca di una conferma che quella domanda l’aveva fatta davvero Draco Lucius Malfoy, e non un suo Alter Ego.

-Allora?- domandò ancora Draco.

-No… non… non ci tengo a vedere il mio migliore amico incatenato alla donna che non ama…- rispose vago. –E… tu? Perché sei qui?-

-Mi annoiavo- rispose semplicemente, mettendo le mani dietro la testa e appoggiando la schiena alle dure mattonelle, prima di saltare in piedi di scatto. –AH!-

-Che c’è?- chiese Harry, pronto a sfoderare la bacchetta.

-E’ bagnato- piagnucolò Malfoy.

-Ma vaffan…-

-Perché?-

-Mi hai fatto prendere un colpo! Credevo… credevo ti fosse successo qualcosa!-

-Tipo?- il biondo era sempre più perplesso.

- Ma che ne so… Dissennatori… Mangiamorte…-

-Dissennatori, perché…? Oh, già, è vero… quel piccolo problema al terzo anno… sì, sì, me lo ricordo…-

-Togliti quello schifosissimo sorriso dalla faccia Malfoy, ti ricordo che il mio Patronus ha preso dieci punti in più del tuo, ai M.A.G.O.- questo ricordo sembrò decisamente calmare gli spiriti bastardi di Malfoy, che però non si risedette.

-Perché non ti siedi? Guarda che gli istinti omicidi verso la tua persona mi sono passati due anni fa- chiese confuso il moro.

-Abbiamo risolto il tuo “problemino” ma resta il fatto che qui è bagnato!- piagnucolò ancora.

-Mamma mia Malfoy, quanto scassi!-

-Ehi, aspetta! Perché ti sei alzato?-

-Andiamo da un’altra parte, no? Qualche proposta che non implichi morte, distruzione, suicidio sociale, ecc.?-

Sul volto di Draco apparve un sorriso, che, a parere di Harry, era il più dolce che avesse mai visto.

-Dì un po’, Potter, a te piace il cioccolato?-

Il moro storse il naso. –No -

-No???- sembrava shockato da questa rivelazione. - Bene, bene, e le scommesse? Ti piacciono le scommesse Potter?-

-Ovvio…-

-Perfetto. Io scommetto che entro un’ora, due al massimo tu amerai il cioccolato come nessun altro cibo- assottigliò le palpebre, in modo da vedere il moro anche in contro luce.

-E’ una follia, non mi fido di te, e potresti implicare la vita di altre persone -

-Quindi?-

-Ci sto -

***

Cucina dei Lovegood. Cinque minuti dopo.

-Si può sapere che diavolo stai cercando?- chiese con una certa impazienza il moro.

-Trovato!- il biondo riemerse dalla credenza, con un sorriso trionfante stringendo nella mano destra un’enorme barattolo marrone che portava su la scritta ‘Nutella’.

-Oh mio Dio! È enorme!-

-Due chili, per la precisione… la mia scorta d’emergenza!- spiegò velocemente il biondino.

-Alla faccia!-

-Poco rompere Potter, chiudi il rinforzo in legno con la serratura a scatto, e sigillala bene, non deve trapelare alcun suono…-

-Che?-

-Chiudi quella cazzo di porta e fai in modo che nessuno senta le tue minchiate!-

Borbottando qualcosa d’incomprensibile, Harry eseguì, sigillando ogni fessura, in modo che nessuno, all’esterno potesse udire ciò che stava accadendo all’interno.

Draco ghignò. Ancora.

Con un movimento netto della mano fece scattare il coperchio bianco, abbandonandolo sul tavolo in legno.
Poi si rivolse ad Harry.

-Togliti la maglietta- gli ordinò.
Sebbene all’inizio il moro fosse un po’ restio ad obbedire vide che il biondo stava facendo lo stesso ed obbedì.

Draco intinse le prime due dita nel barattolo e sollevando una notevole quantità di cioccolato.

-Avvicinati Potter…- sussurrò.

Ancora una volta, Harry obbedì. Si avvicinò piano, con cautela, quasi ad aver paura di quella sostanza densa e marrone.
Un brivido lo scosse.
Malfoy, vedendo che il moro andava troppo a rilento, fece un passo verso di lui, iniziando a spalmare il cioccolato sul petto del ragazzo, come se fosse una crema.
L’odore stava lentamente facendo venire una certa nausea ad Harry, ma quando vide ciò che Malfoy si apprestava a fare, dimenticò ogni malore.
Infatti, egli si era chinato, e stava iniziando una meticolosa opera di ripulitura del petto del ragazzo, leccando via ogni residuo.
Quando il cioccolato finì, Draco ne prese dell’altro, spalmandolo sul collo, e, come un vampiro che morde la sua preda, il biondo fece lo stesso.
Ma anche quello era troppo per Harry, prese il mento di Draco con due dita, e lo sollevò.
Poi intinse anch’egli due dita nel barattolo e la spalmò sulle labbra del ragazzo di fronte a lui, prima di fiondarcisi sopra.
La risposta di Malfoy venne entro poco, che aspettava quel momento da tanto, troppo tempo, per poter ricordare quando aveva iniziato ad amare Harry.
Forse, quando, per la prima volta, i suoi occhi si erano persi in quelli così profondi e colmi di tristezza di lui, su quel treno, nove anni prima.
O forse, quando, per l’ennesima volta erano finiti in presidenza, e aveva avuto modo di osservare il vero ragazzo che c’era in lui.
O forse, dopo la loro prima rissa, quando aveva sentito che la mancanza di quelle mani perfette sopra il suo corpo [anche se non proprio per accarezzarlo] gli faceva tagli profondi nell’anima.
Solo allora si accorse che il moro stava armeggiando con la cintura, e decise di aiutarlo, sfilandosela direttamente lui, per poi passare a quella del compagno.
Lo amava. Dio quanto lo amava!
In poco, pochissimo tempo, i jeans che indossavano raggiunsero le magliette, abbandonate per terra.
Erano così, sdraiati sul freddo marmo della stanza, quando Draco, decise che era ora che uno dei due entrasse nell’altro.
Prese l’iniziativa, ma Harry lo bloccò.

-Merda!-

-Cosa?- “Oh cazzo! Oh cazzo! No, ti prego! Si è reso conto solo ora dell’errore che sta facendo e se ne vuole andare… no, no, no, ti prego Dio no!” sapeva che se quello che pensava era giusto sarebbe morto, lì, in quel momento.

-Oh merda!-

-Cosa?!-

Solo che quello che pensava Draco Malfoy era sbagliato.

-Ho perso! Ho perso la scommessa…-

La risata di Draco riempì l’aria, baciando Harry.

-Non vedo cosa ci sia da ridere… ho perso!- protestò il ragazzo con una voce da bimbo.

-Harry…-

-Mmmh?-

-Sai… ti amo…- disse con noncuranza, ma voltando il viso dall’altra parte.

-Come?- la felicità aveva preso il sopravvento nel ragazzo.

-Ti amo- ripeté il biondo.

-Scusa Draco, ma se stai girato non sento- dentro di se, stava ridendo come un bambino che ha appena aperto i regali di Natale, scoprendo che sono esattamente ciò che voleva.

-Ti amo, ok?- il volto completamente rosso, gli occhi bassi, chi lo avrebbe mai detto che Draco L. Malfoy si sarebbe ridotto così per una persona.

Harry lo abbracciò da dietro baciandogli dalla spalla fino all’orecchio. –Sai è strano, penso di amarti anch’io -

-D… davvero?- chiese quasi a non volerci credere.

-Oh, sì. Sai un’altra cosa?-

Fece segno di no.

-La fuori si sta per celebrare un matrimonio che non va celebrato…-

-Potter il buon samaritano -

-Malfoy lo schifoso bastardo -

-Così io sarei uno schifoso bastardo?-

-Proprio!-

-Ah, è così? Bene Signor Potter, cinquanta punti in meno alla sua casa, e dovrà fare a meno di una mia richiesta -

-Mmh.. che richiesta? E no, Malfoy, non ti darò trecentocinquanta galeoni da spendere in Night Club -

***

Parco, mezz’ora dopo.

-EVVIVA! EVVIVA GLI SPOSI!-

-Oh Harry sono così contenta!- Hermione gli andò in contro correndo.

-Anch’io per te, Herm, o Signora Weasley?-

La ragazza emise uno strilletto acuto abbracciando l’amico.

-Potter, che fai? Mi rubi la moglie?-

-Non mi permetterei mai, Signor Weasley!- i due si scambiarono un’occhiata prima di scoppiare a ridere. –Auguri Ron!-

-E tu? Che mi dici? Come mai questa rivelazione? Ancora non ci credo!-

-E’ vero! Nessuno se lo aspettava… come mai hai…?-

-Calma, calma, quale delle due?-

-La seconda, ovvio! La prima lo sapevamo tutti!-

-Ferma, ferma! Voi sapevate che io amavo…?-

-Ovvio!-

Hermione si sporse vicino al suo orecchio. –Posto accogliente la cucina, Harry?- gli sussurrò, prima di scoppiare a ridere.

-Granger, o Weasley, come ti devo chiamare, sei pregata di allontanarti moooolto velocemente da mio- calcò molto su questa parola. –marito -

-Certo Signor Malfoy, come desidera! Certo che… ce ne avete messo di tempo!! Erano sette anni che vi piacevate a vicenda!-

-Harry, non mi hai risposto, com’è questa tua improvvisa passione?- domandò Ron, ma il moro si limitò a lanciare un’occhiata al biondo poco distante da lui, intento ad assaggiare una deliziosa fetta di pane e Nutella.

-Harry…- lo richiamò Hermione. –Come mai hai del cioccolato vicino all’orecchio?-

-Ma come Herm, non l’hai capito? Il nostro Potter ama il cioccolato, e nessuno ha ancora capito il perché-

Eh già, perché non c’era nulla che Harry J. Potter prediligesse più del cioccolato.
Quel gusto dolce, che gli rimaneva in bocca, anche dopo che il morbido strato di Nutella gli aveva percorso la gola e si accingeva a scivolare nello stomaco, assolutamente divino.

Forse… solo dopo Draco.

  
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