30. Ovvi
sospetti.
-Non
puoi stare sempre così giù, fatti forza- Le diceva Canni, seduta sul sedile del
vagone davanti a lei.
Peccato
che Areal rimanesse con la fronte appoggiata al finestrino del treno a guardare
fuori.
-Prefetti
per il secondo anno, dai Areal, fra poco dobbiamo andare alla riunione- Disse
Erick in maniera allegra.
La riunione fra prefetti…
-No
Erick, vai da solo per favore. Scusati da parte mia, di che ho avuto un malore
e sono rimasta nel vagone. Ti prometto che ti aiuterò con quelli del primo
anno, invece di abbandonarti come l’anno scorso…- Abbozzò un sorriso.
-Come
preferisci- disse Erick scambiandosi uno sguardo triste con Canni.
Ci avevano provato…
Quando
il ragazzo uscì nel vagone rimasero solo le quattro ragazze Corvonero.
-Areal non puoi andare avanti così, cosa pensi di fare? Di
nasconderti tutto l’anno per non vederlo?-
le sussurrò Canni, sporgendosi verso di lei.
-Certo
che no- rispose Areal, scostandosi un ciuffo di capelli dalla fronte. –È solo
che l’ho rivisto dalla sarta e… ed era così strano, così cambiato. Per tutta
l’estate ero serena, sapevo che non avrei più passato del tempo con lui, ma
vedere i suoi occhi così vuoti…-
-Scusate
se mi intrometto- Fece Jude, pratica –Ma Areal, cosa ti aspettavi? Suo padre è
ad Azkaban!-
Areal
abbassò la testa.
-Infatti-
disse Canni –che sia turbato è ovvio, più che ovvio direi-
-Sì
okay, capisco quello che volete dirmi, ma io lo conosco. Era come se fosse
cambiato qualcosa, come se si stesse nascondendo…-
-Areal!- l’ammonì Canni –non capisci che stai vedendo solo quello che
vuoi vedere? Ragionaci, ha perso il padre perché è un Mangiamorte. Pensi debba
essere tanto felice ed orgoglioso?-
Areal
annuì.
-Cosa
faremo?- chiese Emma, a bassa voce.
Tutte
la guardarono, Areal si fece seria. –Già, Voi-sapete-chi
è tornato-
-Tu
e Canni siete al sicuro- Disse Jude, con un’occhiata chiara. –Siete PuroSangue-
–Ma
io e Jude siamo delle Mezzosangue- finì Emma.
-Tu
almeno sei figlia di un Mago di buona famiglia, io di due Babbani-
disse Jude.
-Piantatela!-
Sbottò Canni –Finché ci sarà Silente non correremo alcun pericolo, nessuna di
noi-
-Non
pensi che la ringrazi, professore-
sbottò Draco, arrogante ed infastidito.
Senza
darlo a vedere strofinava con la giacca il bastone lucido nero.
Il bastone di suo padre.
Quel
lurido Magonò del signor Gazza gli aveva messo sopra
le sue zampacce.
-Ed
invece dovresti, e non mi riferisco solo a questo episodio- Piton
parlò con la sua solita voce melliflua, ma appariva annoiato, più del solito
almeno. Lanciò una breve occhiata a Gazza, che ancora perquisiva gli alluni
appena arrivati.
-Oh
giusto, lei sarà quello che mi aiuterà- disse Draco, sarcastico.
Piton lo afferrò dalla giacca e lo trascinò dietro un angolo buio,
costringendolo con le spalle al muro.
–Cosa
pensi? Di riuscire ad uccidere Albus Silente da
solo?-
Draco
cercò di divincolarsi, ma capì che era inutile.
–Escogiterò
qualcosa!- ringhiò, risentito.
-Ma
davvero? Non ti facevo così folle, pensavo avessi ancora un po’ di cervello!-
sibilò l’insegnante, a pochi centimetri dal suo viso.
-So
benissimo di aver poche speranza!- sbottò il ragazzo, ad un passo dal cedere.
Gli occhi accesi d’ira e di frustrazione.
-Non
pensi alle conseguenze che ci saranno se fallirai?-
-Certo
che ci penso! Ci penso tutti i giorni!- Urlò il ragazzo.
-E
allora sii ragionevole- insistette Piton, lo sguardo
impassibile –Io-ti-voglio-aiutare- scandii con quella
sua voce cadente.
Draco
lo guardò per un istante negli occhi, terrorizzato, ma in un attimo la sua
rabbia esplose. Spintonò via Piton con forza e si
allontanò di qualche passo.
–Non
le darò un’altra occasione per mettersi in mostra con il Signore oscuro, professore- e si voltò per andarsene.
-Draco, lasciati aiutare-
Il
ragazzo si voltò di scatto, gli occhi quasi fuori dalle orbite. –Avrebbe dovuto
aiutare mio padre qualche mese fa. Mentre lui combatteva, tu dov’eri?-
Mentre
il ragazzo si dileguava nel buio, Piton lo giudò
impotente.
-Forza
adesso, tutti nelle vostre stanze. I vostri bauli sono già lì- sorrisa Areal,
con un battito di mani.
Tutti
gli undicenni fermi davanti alla statua di Cosetta Corvonero, nella loro sala
comune, si guardarono in torno incuriositi e corsero su per le scale.
-Non
correte, per favore- disse Erick con fermezza.
Qualcuno
lo ascoltò, altri corsero in cerca delle loro camere.
-Ma
che bravi che siete- li prese affettuosamente in giro Canni.
Areal
fece una linguaccia.
-Il
professor Vitious mi ha confidato che se Erick si ritirava, potevo prendere il
suo posto- Sorrise una ragazzo biondo poco distante.
-Mi
dispiace!- scherzò Erick
-Io
vado a sistemare le mie cose- disse Jude superando tutti.
-Anch’io- ed Emma la seguì.
Erick
e il suo amico biondo dissero di andare a fare la stessa cosa e salirono le
scale sparendo dalla vista.
Areal,
invece, stupì Canni dirigendosi verso
una delle pareti ricolme di libri della sala e studiarne i titoli con
attenzione.
–Eccolo!-
esclamò soddisfatta.
La
ragazza puntò la bacchetta contro il libro, lo fece fluttuare fino alle sue
mani ed andò ad accomodarsi su un divano blu. Nella sala non c’era più nessuno,
erano corsi tutti in camera a scegliersi i letti migliori e a disfare le
valige.
-Posso
sapere cosa fai con un libro di… Agatha Corvonero?- chiese Canni.
-Era
la madre o la nonna di Cosetta Corvonero, non ricordo-
-Grazie
per l’informazione. Posso sapere cosa stai leggendo?-
Areal
non alzò gli occhi, cercando il capitolo che le interessava. –Questa strega
aveva molte teorie sul legame di un mago con la propria bacchetta. Diceva che
essendo legati si potevano fare cose che altri maghi privi di questo legame non
potevano fare. L’ho letto al terzo anno, credo, ma ho smesso quando ho capito
che si trattava di magia nera-
Canni
rimase in piedi davanti a lei. –E perché adesso lo stai rileggendo?-
-Potrebbe
tornarmi utile…-
-Fingerò
di non aver sentito- E detto ciò Canni si voltò e se ne andò.
Areal
la guardò andare via con un sorriso triste.
Canni
aveva accettato le lettere di scusa che le aveva scritto durante l’estate e
alla fine l’aveva perdona per quello che era successo l’anno prima quando, per
Draco Malfoy, Areal aveva lasciato i suoi compagni dell’ES salvandosi dalla
punizione dall’Umbridge. Canni lo aveva considerato un tradimento, ma alla fine
aveva capito come stavano realmente le cose ed era tornata sua amica. Tuttavia
non sopportava poi tanto di sentir parlare di Draco Malfoy ed il fatto che
Areal vi fosse ancora legata.
La
ragazza abbassò gli occhi sul libro. Lei e Draco si erano promessi di rimanere
lontani, di fare ognuno la sua vita poiché non era compatibile con quella
dell’altro.
Ma
prima si erano baciati, davanti a mezza scuola.
Areal
sospirò e tornò a sfogliare il libro, sentiva che c’era qualcosa che le stava
sfuggendo, si sentiva inutile. Forse per questo aveva ripreso il suo vecchio
progetto di diventare più abile con la magia.
La
ragazza Corvonero fu più che felice di essere arrivata al sesto anno per poter
scegliere di seguire solo i corsi che le servivano per i M.A.G.O.
Così, come prima cosa, gettò via il suo calderone e disse addio alle ore di
Pozioni.
Peccato
non potesse conoscere il nuovo professor Lumacorno,
dato che Piton era diventato l’insegnate di Difesa
Contro le Arti Oscure. Tutti trovavano la cosa a dir poco strana e le voci
giravano, ma Areal sperava solo che Piton dimenticasse
quanto male andava in pozione e che accettasse il suo discreto talento in
Difesa.
Canni
ed Erick sarebbero diventati Curatori, mentre Areal spera di diventare
insegnante, di incantesimi magari. La professoressa McGranitt
stava distribuendo a tutti i nuovi orari, ed Areal accettò il suo ringraziando
l’insegnate e corse in aula d’incantesimi doveva aveva la prima ora dell’anno.
Non poteva andarle meglio.
Il
piccolo Professor Vitious, direttore della sua casa, era già in aula a
chiacchierare con i primi arrivati. Areal lo salutò cortesemente e questo le
ricambiò il saluto con un sorriso di buon inizio anno. La ragazza si mise a
sedere accanto a una sua amica di Tassorosso e pensò a come era bello essere la
preferita dell’insegnante, prima che l’incidente che aveva avuto con Draco
Malfoy nella foresta proibita durante il quarto anno, facesse perdere a Vitious
tutta la fiducia che aveva in lei.
Possibile
che ogni cosa le ricordasse Draco Malfoy? Possibile che lui fosse presente in
ogni suo ricordo?
In
quel momento si chiese se avesse davvero potuto cancellare un così importante
pezzo della sua vita e, rifiutandosi di trovare la risposta, aprì il libro ed
iniziò a ripassare.
Le
settimane iniziarono a passare così, tranquille, fra le aule di scuola e i
compiti. Le riunioni con gli amici erano frequenti per la quattro ragazze
Corvonero, che potevano trovare qualche amica di altre case in biblioteca o in
cortile. Erick e Canni erano sempre più vicini fra di loro e sembravano aver
creato un legame profondo. Erick aveva lasciato il Quidditch, ma Canni
manteneva il ruolo di capitano con grande impegno.
Durante
le riunioni fra Prefetti Areal ed Erick incontravano Ron ed Hermione, con cui
scambiavano volentieri quattro chiacchiere. Ma c’erano anche gli altri capo
casa e, nonostante l’anno prima loro e Pancy avessero
iniziato ad andare d’accordo, adesso la ragazza rivolgeva loro solo qualche
sguardo e poi seguiva il suo compagno di casa quando era ora di andare.
Draco
Malfoy si faceva vedere spesso in pubblico con una ragazza bionda della sua
casa, rimanendo accerchiato dai suoi soliti amici quali Blaise, Goyle, Tiger e ovviamente Pancy.
Draco rimase ufficialmente insieme alla ragazza bionda per un mese, dopo di che
non li si vedeva più nemmeno vicini al tavolo dei Serpeverde, la ragazza sedeva
sempre alla sponda opposta. Ma nonostante ciò il biondo ed Areal rimasero
separati per tutto il tempo senza neppure salutarsi quando s’incontravano.
Spesso
i due si sorprendevano a fissarsi a vicenda di nascosto, ma non potevano fare
altro che abbassare lo sguardo quando venivano scoperti.
Ad
una delle lezioni con il professor Piton di Difesa,
l’insegnante assegnò loro il compito di scagliare schiantesimi
ed incantesimi scudo senza pronunciare l’incantesimo ad alta voce. Gli
incantesimi silenziosi erano di vitale importanza per un mago, ed impararli era
d’obbligo.
Tutti
erano in coppia, ed Areal era con Canni. Come era scritto sul libro di Agatha
Corvonero, il mago che ha instaurato un legame con la propria bacchetta riesce
benissimo negli incantesimi silenziosi, con molta più facilità rispetto agli
altri.
A
conferma di ciò, Areal riuscì a lanciare uno schiantesimo
e a creare il suo sortilegio scudo in perfetto silenzio, facendo infuriare
Canni.
-Tu
sei una campionessa di Quidditch, mentre io non riesco nemmeno a fare un volo
decente senza cader giù dalla mia scopa. Accetta il fatto che in questo sono
più brava io- Sorrise Areal.
Canni
fece un cenno ed allargò le braccia. –Si può fare, mi sembra ragionevole. Una gloria
a testa!-
Scoppiarono
a ridere.
Areal
lanciò di nascosto un’occhiata a Malfoy, in coppia con Goyle.
I due si erano concessi una pausa, Draco si massaggia distrattamente la nuca,
nel frattempo Goyle osservava le altre coppie per
vedere come se la cavavano e si scambiò un sorriso con Blaise lì vicino. Quando
Draco fece un cenno a Goyle, facendogli capire che
era pronto a riprendere, quest’ultimo, come tutti i maghi naturalmente, si tirò
su le maniche della camicia.
Era
buona abitudine sollevare appena le maniche in modo che il polsino della
camicia si bloccasse nella parte più alta del polso, cosicché non scivolasse
mentre si scagliava un incantesimo. Era a dir poco normale, molti Maghi si
rivoltavano addirittura le maniche quando sapevano di dover duellare, per
impedire che coprissero la mano o che comunque venisse ostacolato il movimento
del polso.
Draco
fece l’esatto contrario.
Afferrò
i polsini della camicia e li tirò entrambi verso il basso, come a voler
impedire che si sollevassero durante i suoi movimenti. Ripeteva la procedura
addirittura dopo ogni singolo attacco.
Era
a dir poco insolito.
La
ragazza riprese a lanciare incantesimi silenziosi con Canni, che iniziò a
riuscire nel suo intento. Tuttavia Areal non si lasciò sfuggire lo strano comportamento
di Draco, che continuava a tirar giù i polsini, anche quando erano già
abbassati. In oltre, di tanto in tanto, si grattava l’interno del braccio
sinistro, distrattamente, quasi come un gesto che si fa sopra pensiero. Una
volta, però, lo fece con rabbia, come se il fastidio fosse diventato
insopportabile. In quell’occasione Piton gli passò
accanto e lo guardò dritto negli occhi con un’occhiata penetrante, ma Draco
voltò di scatto la testa, stizzito.
Areal
spalancò quasi la bocca. Draco venerava Piton, lo
adorava, come era possibile che fosse rimasto tanto offeso da una sua
attenzione? Forse gli stava nascondendo qualcosa. E Piton
sapeva che Draco aveva un segreto?
-Dormi?-
le chiese Canni, ridendo.
Areal
la guardò e con la bacchetta in mano le fece segno di continuare. Tuttavia la
ragazza si immaginava già seduta da qualche parte a leggere un nuovo libro, non
più di Agatha Corvonero, ma che parlava di Mangiamorte, magari.
Continua…
Grazie
a tutti i lettori, se avete apprezzato sarei felice che mi lasciaste un
commento ^^.
Un
bacio a BumBj
e a Nocticula_Nott per la recensione,
A
presto XD