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Autore: Kaimy_11    21/02/2011    3 recensioni
[Era la ragazza più antipatica, viziata, odiosa e saputella che avessi mai conosciuto. Mi batteva nei duelli, era più furba di me. Era migliore di me. Tuttavia, quando capiva di non aver speranza, di aver perso, usava l'arma più crudele, eppure più potente, che conosceva: Le sue lacrime. Anche adesso, io sono qui a dirle che me ne devo andare, che sono un assassino e che non posso stare con lei, ma lei piange. Ed io come faccio a dirle che la amo? Come faccio a dirle che non vorrei lasciarla ma che devo, per il suo bene... Mi basta un suo sorriso per capire che non sono altro che un satellite attratto dalla forza di gravita che esercita su di me il pianete che lei è...] Storia già pubblicata ma cancellata durante un momento di follia. Ovviamente revisionata, spero che vi piaccia rivivere i setti anni ad Hogwarts visti da una ragazza che seguirà la vita di…Draco! Se amate questo personaggio e volete vedere come sono stati i suoi anni a scuola e come ha vissuto la battaglia contro Voldemort…leggete!. (la storia segue i Film e i libri)
Genere: Azione, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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30. Ovvi sospetti.

 

 

 

 

-Non puoi stare sempre così giù, fatti forza- Le diceva Canni, seduta sul sedile del vagone davanti a lei.

Peccato che Areal rimanesse con la fronte appoggiata al finestrino del treno a guardare fuori.

-Prefetti per il secondo anno, dai Areal, fra poco dobbiamo andare alla riunione- Disse Erick in maniera allegra.

La riunione fra prefetti…

-No Erick, vai da solo per favore. Scusati da parte mia, di che ho avuto un malore e sono rimasta nel vagone. Ti prometto che ti aiuterò con quelli del primo anno, invece di abbandonarti come l’anno scorso…- Abbozzò un sorriso.

-Come preferisci- disse Erick scambiandosi uno sguardo triste con Canni.

Ci avevano provato…

Quando il ragazzo uscì nel vagone rimasero solo le quattro ragazze Corvonero.

-Areal non puoi andare avanti così, cosa pensi di fare? Di nasconderti tutto l’anno per non vederlo?- le sussurrò Canni, sporgendosi verso di lei.

-Certo che no- rispose Areal, scostandosi un ciuffo di capelli dalla fronte. –È solo che l’ho rivisto dalla sarta e… ed era così strano, così cambiato. Per tutta l’estate ero serena, sapevo che non avrei più passato del tempo con lui, ma vedere i suoi occhi così vuoti…-

-Scusate se mi intrometto- Fece Jude, pratica –Ma Areal, cosa ti aspettavi? Suo padre è ad Azkaban!-

Areal abbassò la testa.

-Infatti- disse Canni –che sia turbato è ovvio, più che ovvio direi-

-Sì okay, capisco quello che volete dirmi, ma io lo conosco. Era come se fosse cambiato qualcosa, come se si stesse nascondendo…-

-Areal!- l’ammonì Canni –non capisci che stai vedendo solo quello che vuoi vedere? Ragionaci, ha perso il padre perché è un Mangiamorte. Pensi debba essere tanto felice ed orgoglioso?-

Areal annuì.

-Cosa faremo?- chiese Emma, a bassa voce.

Tutte la guardarono, Areal si fece seria. –Già, Voi-sapete-chi è tornato-

-Tu e Canni siete al sicuro- Disse Jude, con un’occhiata chiara. –Siete PuroSangue-

–Ma io e Jude siamo delle Mezzosangue- finì Emma.

-Tu almeno sei figlia di un Mago di buona famiglia, io di due Babbani- disse Jude.

-Piantatela!- Sbottò Canni –Finché ci sarà Silente non correremo alcun pericolo, nessuna di noi-

 

-Non pensi che la ringrazi, professore- sbottò Draco, arrogante ed infastidito.

Senza darlo a vedere strofinava con la giacca il bastone lucido nero.

Il bastone di suo padre.

Quel lurido Magonò del signor Gazza gli aveva messo sopra le sue zampacce.

-Ed invece dovresti, e non mi riferisco solo a questo episodio- Piton parlò con la sua solita voce melliflua, ma appariva annoiato, più del solito almeno. Lanciò una breve occhiata a Gazza, che ancora perquisiva gli alluni appena arrivati.

-Oh giusto, lei sarà quello che mi aiuterà- disse Draco, sarcastico.

Piton lo afferrò dalla giacca e lo trascinò dietro un angolo buio, costringendolo con le spalle al muro.

–Cosa pensi? Di riuscire ad uccidere Albus Silente da solo?-

Draco cercò di divincolarsi, ma capì che era inutile.

–Escogiterò qualcosa!- ringhiò, risentito.

-Ma davvero? Non ti facevo così folle, pensavo avessi ancora un po’ di cervello!- sibilò l’insegnante, a pochi centimetri dal suo viso.

-So benissimo di aver poche speranza!- sbottò il ragazzo, ad un passo dal cedere. Gli occhi accesi d’ira e di frustrazione.

-Non pensi alle conseguenze che ci saranno se fallirai?-

-Certo che ci penso! Ci penso tutti i giorni!- Urlò il ragazzo.

-E allora sii ragionevole- insistette Piton, lo sguardo impassibile –Io-ti-voglio-aiutare- scandii con quella sua voce cadente.

Draco lo guardò per un istante negli occhi, terrorizzato, ma in un attimo la sua rabbia esplose. Spintonò via Piton con forza e si allontanò di qualche passo.

–Non le darò un’altra occasione per mettersi in mostra con il Signore oscuro, professore- e si voltò per andarsene.

-Draco, lasciati aiutare-

Il ragazzo si voltò di scatto, gli occhi quasi fuori dalle orbite. –Avrebbe dovuto aiutare mio padre qualche mese fa. Mentre lui combatteva, tu dov’eri?-

Mentre il ragazzo si dileguava nel buio, Piton lo giudò impotente.

 

-Forza adesso, tutti nelle vostre stanze. I vostri bauli sono già lì- sorrisa Areal, con un battito di mani.

Tutti gli undicenni fermi davanti alla statua di Cosetta Corvonero, nella loro sala comune, si guardarono in torno incuriositi e corsero su per le scale.

-Non correte, per favore- disse Erick con fermezza.

Qualcuno lo ascoltò, altri corsero in cerca delle loro camere.

-Ma che bravi che siete- li prese affettuosamente in giro Canni.

Areal fece una linguaccia.

-Il professor Vitious mi ha confidato che se Erick si ritirava, potevo prendere il suo posto- Sorrise una ragazzo biondo poco distante.

-Mi dispiace!- scherzò Erick

-Io vado a sistemare le mie cose- disse Jude superando tutti.

-Anch’io- ed Emma la seguì.

Erick e il suo amico biondo dissero di andare a fare la stessa cosa e salirono le scale sparendo dalla vista.

Areal, invece,  stupì Canni dirigendosi verso una delle pareti ricolme di libri della sala e studiarne i titoli con attenzione.

–Eccolo!- esclamò soddisfatta.

La ragazza puntò la bacchetta contro il libro, lo fece fluttuare fino alle sue mani ed andò ad accomodarsi su un divano blu. Nella sala non c’era più nessuno, erano corsi tutti in camera a scegliersi i letti migliori e a disfare le valige.

-Posso sapere cosa fai con un libro di… Agatha Corvonero?- chiese Canni.

-Era la madre o la nonna di Cosetta Corvonero, non ricordo-

-Grazie per l’informazione. Posso sapere cosa stai leggendo?-

Areal non alzò gli occhi, cercando il capitolo che le interessava. –Questa strega aveva molte teorie sul legame di un mago con la propria bacchetta. Diceva che essendo legati si potevano fare cose che altri maghi privi di questo legame non potevano fare. L’ho letto al terzo anno, credo, ma ho smesso quando ho capito che si trattava di magia nera-

Canni rimase in piedi davanti a lei. –E perché adesso lo stai rileggendo?-

-Potrebbe tornarmi utile…-

-Fingerò di non aver sentito- E detto ciò Canni si voltò e se ne andò.

Areal la guardò andare via con un sorriso triste.

Canni aveva accettato le lettere di scusa che le aveva scritto durante l’estate e alla fine l’aveva perdona per quello che era successo l’anno prima quando, per Draco Malfoy, Areal aveva lasciato i suoi compagni dell’ES salvandosi dalla punizione dall’Umbridge. Canni lo aveva considerato un tradimento, ma alla fine aveva capito come stavano realmente le cose ed era tornata sua amica. Tuttavia non sopportava poi tanto di sentir parlare di Draco Malfoy ed il fatto che Areal vi fosse ancora legata.

La ragazza abbassò gli occhi sul libro. Lei e Draco si erano promessi di rimanere lontani, di fare ognuno la sua vita poiché non era compatibile con quella dell’altro.

Ma prima si erano baciati, davanti a mezza scuola.

Areal sospirò e tornò a sfogliare il libro, sentiva che c’era qualcosa che le stava sfuggendo, si sentiva inutile. Forse per questo aveva ripreso il suo vecchio progetto di diventare più abile con la magia.

  

La ragazza Corvonero fu più che felice di essere arrivata al sesto anno per poter scegliere di seguire solo i corsi che le servivano per i M.A.G.O. Così, come prima cosa, gettò via il suo calderone e disse addio alle ore di Pozioni.

Peccato non potesse conoscere il nuovo professor Lumacorno, dato che Piton era diventato l’insegnate di Difesa Contro le Arti Oscure. Tutti trovavano la cosa a dir poco strana e le voci giravano, ma Areal sperava solo che Piton dimenticasse quanto male andava in pozione e che accettasse il suo discreto talento in Difesa. 

Canni ed Erick sarebbero diventati Curatori, mentre Areal spera di diventare insegnante, di incantesimi magari. La professoressa McGranitt stava distribuendo a tutti i nuovi orari, ed Areal accettò il suo ringraziando l’insegnate e corse in aula d’incantesimi doveva aveva la prima ora dell’anno. Non poteva andarle meglio.

Il piccolo Professor Vitious, direttore della sua casa, era già in aula a chiacchierare con i primi arrivati. Areal lo salutò cortesemente e questo le ricambiò il saluto con un sorriso di buon inizio anno. La ragazza si mise a sedere accanto a una sua amica di Tassorosso e pensò a come era bello essere la preferita dell’insegnante, prima che l’incidente che aveva avuto con Draco Malfoy nella foresta proibita durante il quarto anno, facesse perdere a Vitious tutta la fiducia che aveva in lei.

Possibile che ogni cosa le ricordasse Draco Malfoy? Possibile che lui fosse presente in ogni suo ricordo?

In quel momento si chiese se avesse davvero potuto cancellare un così importante pezzo della sua vita e, rifiutandosi di trovare la risposta, aprì il libro ed iniziò a ripassare.

 

Le settimane iniziarono a passare così, tranquille, fra le aule di scuola e i compiti. Le riunioni con gli amici erano frequenti per la quattro ragazze Corvonero, che potevano trovare qualche amica di altre case in biblioteca o in cortile. Erick e Canni erano sempre più vicini fra di loro e sembravano aver creato un legame profondo. Erick aveva lasciato il Quidditch, ma Canni manteneva il ruolo di capitano con grande impegno.

Durante le riunioni fra Prefetti Areal ed Erick incontravano Ron ed Hermione, con cui scambiavano volentieri quattro chiacchiere. Ma c’erano anche gli altri capo casa e, nonostante l’anno prima loro e Pancy avessero iniziato ad andare d’accordo, adesso la ragazza rivolgeva loro solo qualche sguardo e poi seguiva il suo compagno di casa quando era ora di andare.

Draco Malfoy si faceva vedere spesso in pubblico con una ragazza bionda della sua casa, rimanendo accerchiato dai suoi soliti amici quali Blaise, Goyle, Tiger e ovviamente Pancy. Draco rimase ufficialmente insieme alla ragazza bionda per un mese, dopo di che non li si vedeva più nemmeno vicini al tavolo dei Serpeverde, la ragazza sedeva sempre alla sponda opposta. Ma nonostante ciò il biondo ed Areal rimasero separati per tutto il tempo senza neppure salutarsi quando s’incontravano.

Spesso i due si sorprendevano a fissarsi a vicenda di nascosto, ma non potevano fare altro che abbassare lo sguardo quando venivano scoperti.  

 

Ad una delle lezioni con il professor Piton di Difesa, l’insegnante assegnò loro il compito di scagliare schiantesimi ed incantesimi scudo senza pronunciare l’incantesimo ad alta voce. Gli incantesimi silenziosi erano di vitale importanza per un mago, ed impararli era d’obbligo.

Tutti erano in coppia, ed Areal era con Canni. Come era scritto sul libro di Agatha Corvonero, il mago che ha instaurato un legame con la propria bacchetta riesce benissimo negli incantesimi silenziosi, con molta più facilità rispetto agli altri.

A conferma di ciò, Areal riuscì a lanciare uno schiantesimo e a creare il suo sortilegio scudo in perfetto silenzio, facendo infuriare Canni.

-Tu sei una campionessa di Quidditch, mentre io non riesco nemmeno a fare un volo decente senza cader giù dalla mia scopa. Accetta il fatto che in questo sono più brava io- Sorrise Areal.

Canni fece un cenno ed allargò le braccia. –Si può fare, mi sembra ragionevole. Una gloria a testa!-

Scoppiarono a ridere.

Areal lanciò di nascosto un’occhiata a Malfoy, in coppia con Goyle. I due si erano concessi una pausa, Draco si massaggia distrattamente la nuca, nel frattempo Goyle osservava le altre coppie per vedere come se la cavavano e si scambiò un sorriso con Blaise lì vicino. Quando Draco fece un cenno a Goyle, facendogli capire che era pronto a riprendere, quest’ultimo, come tutti i maghi naturalmente, si tirò su le maniche della camicia.

Era buona abitudine sollevare appena le maniche in modo che il polsino della camicia si bloccasse nella parte più alta del polso, cosicché non scivolasse mentre si scagliava un incantesimo. Era a dir poco normale, molti Maghi si rivoltavano addirittura le maniche quando sapevano di dover duellare, per impedire che coprissero la mano o che comunque venisse ostacolato il movimento del polso.

Draco fece l’esatto contrario.

Afferrò i polsini della camicia e li tirò entrambi verso il basso, come a voler impedire che si sollevassero durante i suoi movimenti. Ripeteva la procedura addirittura dopo ogni singolo attacco.

Era a dir poco insolito.

La ragazza riprese a lanciare incantesimi silenziosi con Canni, che iniziò a riuscire nel suo intento. Tuttavia Areal non si lasciò sfuggire lo strano comportamento di Draco, che continuava a tirar giù i polsini, anche quando erano già abbassati. In oltre, di tanto in tanto, si grattava l’interno del braccio sinistro, distrattamente, quasi come un gesto che si fa sopra pensiero. Una volta, però, lo fece con rabbia, come se il fastidio fosse diventato insopportabile. In quell’occasione Piton gli passò accanto e lo guardò dritto negli occhi con un’occhiata penetrante, ma Draco voltò di scatto la testa, stizzito.

Areal spalancò quasi la bocca. Draco venerava Piton, lo adorava, come era possibile che fosse rimasto tanto offeso da una sua attenzione? Forse gli stava nascondendo qualcosa. E Piton sapeva che Draco aveva un segreto?

-Dormi?- le chiese Canni, ridendo.

Areal la guardò e con la bacchetta in mano le fece segno di continuare. Tuttavia la ragazza si immaginava già seduta da qualche parte a leggere un nuovo libro, non più di Agatha Corvonero, ma che parlava di Mangiamorte, magari.

 

 

 

 

 

 

Continua…

 

 

 

Grazie a tutti i lettori, se avete apprezzato sarei felice che mi lasciaste un commento ^^.

 

Un bacio a BumBj e a Nocticula_Nott per la recensione,

 

A presto XD

   
 
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