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Autore: Jules_Black    21/02/2011    6 recensioni
"Draco Lucius Malfoy non era un tipo incivile. E nemmeno buzzurro. E soprattutto, nemmeno gay."
Draco Malfoy odia la neve. Odia i gay. Odia Potter.
Forse, nella vita, non è tutto scontato.
E Draco Malfoy lo capirà. Decisamente.
- Dedicata ad Hayley Black. Lei sa perché. ♥
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Ad Hayley,

perché ha avuto il coraggio di leggere questa storia per prima.

E per dirle “grazie”. Te la meriti tutta, pucciosa.

 


Prologo

1. Miglior Lato B del Mondo Magico

 

 

Draco Lucius Malfoy non era un tipo incivile. E nemmeno buzzurro. E soprattutto, nemmeno gay.

Dalla vita aveva imparato che solo due categorie di persone contribuivano ad essere la rovina del Mondo Magico: i maghi fottutamente gay (come Silente) ed i sostenitori di San Potter (come Silente).

Con il passare degli anni, la sua visione della questione non era cambiata: l’unica differenza stava solo nel fatto che Silente era morto. Ed ovviamente le candeline sulla sua torta di compleanno avevano, autonomamente, deciso di lievitare fino a ventinove. Per il resto, continuavano ad esistere quei maledetti gay e quelli che veneravano Potter.

Aveva imparato a disprezzare i gay quando, una sera di parecchi anni fa, si era ritrovato la mano di Flitt nei pantaloni. E nessuno dei due era ubriaco.

Da allora, temendo per l’incolumità del suo didietro, aveva scansato qualunque uomo gesticolasse troppo ed indossasse vesti troppo strette.

Draco Lucius Malfoy aveva una vita (quasi) perfetta. Lavorava al San Mungo come Pozionista, le donne facevano la fila per lui ed era considerato uno degli scapoli più sexy del Mondo Magico. Guadagnava abbastanza per un Malfoy in decadenza.

La sua vita ruotava intorno alle famose “tre S” tipiche degli uomini: sport, soldi, sesso ( e non necessariamente in quest’ordine). Oppure, se davvero vogliamo essere precisi, le tre parole erano: sesso, sesso, sesso. Draco Malfoy non era un ninfomane, nossignore. Diciamo pure che un numero molto ampio di donne passava per il suo letto. E lui, ovviamente, non faceva sgarri a nessuna: le accoglieva tutte, come un buon samaritano dalla prosperosa bontà.

Era questa la vita di Draco Malfoy quando, quella mattina di Gennaio, scese dal letto sfatto per andare a lavoro. Un sottile strato di neve copriva il piccolo spiazzo erboso davanti il portone del suo appartamento che spezzava il grigio della monotona Londra. Il cielo era plumbeo: prometteva ancora neve. Draco grugnì, ancora pieno di sonno. La neve non gli era mai piaciuta: gli dava un senso di vuoto, di gelo, di dolore. Gli ricordava gli anni di Hogwarts, quando si rifugiava nel parco e la vedeva cadere da un fazzoletto di cielo. Gli dava malinconia.

Mormorando qualche parola sconnessa, aprì le persiane dell’ampia finestra. In fretta e furia si vestì, dannatamente in ritardo. E poi, a quelle formosissime Medimaghe del secondo piano, piaceva quando compariva dannatamente poco curato. Dopo un ultimo sguardo lanciato allo specchio parlante situato nell’ingresso, uscì finalmente di casa. Diagon Alley, quella mattina, non era particolarmente trafficata. Era giusto riuscito ad evitare quello spocchioso Canon che lavorava nel reparto “Lesioni da Incantesimo”, quando rovinò addosso a qualcuno non meglio identificato. Il “qualcuno” in questione nominò Merlino unito ad un epiteto poco carino e poi lo scaraventò di fianco, sul viottolo sassoso.

- Per gli slip di Silente, come ti sei permesso?

Malfoy non fece in tempo a finire la frase che l’altro già si stava rialzando, mostrando la sua vera identità. Ed il volto che vide non fu dei più rassicuranti: capelli neri scompigliati, occhi verdi cerchiati da occhiali leggeri ed una cicatrice ben visibile sulla fronte. Una cicatrice a forma di saetta, ovviamente. Il tutto era completato da un’espressione di profondo disgusto.

- Buongiorno, Malfoy. A cosa devo tale, rovinoso, incontro?

La voce di San Potter era profondamente irritata. Per non dire inviperita.

- So quanto la mia bellezza sia irresistibile, Potter. Almeno guarda dove metti i piedi. E’ maleducazione fissare le persone.

- E’ maleducazione anche elogiarsi in ogni momento.

- Potter? Taci.

Un lapidario “taci”. Felice per aver avuto l’ultima parola, se ne andò ancheggiando. D’altra parte era stato lui a vincere il premio “Miglior Lato B del Mondo Magico” indetto dalla rivista “Strega per la vita”.

 

 

 

 

 

Per voi

Pochi capitoli per questa coppia che scotta. Giusto per strapparvi un sorriso.

O almeno, questo è il mio intento. :)

Jules

 

   
 
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