21/02/2011
2 recensioni
Le Metamorfosi
Canto le forme dei corpi che presero nuova figura.
Numi, poiché voi mutaste anche quelle, ispiratemi il canto,
e dall'origine prima del mondo remoto ai miei tempi
del mio poema continuo voi intessete la trama.
Il cambiamento è parte integrante di una vita. Poiché nulla si crea e nulla si distrugge nell’immensità dell’universo. Ogni cosa cambia ed assume un aspetto diverso.
Per necessità. Per dovere. Per giustizia. Per scelta.
Non ci si può sottrarre al cambiamento perché il cambiamento fa parte della vita umana.
La nascita ad esempio, cos’è se non cominciare ad essere una cosa che non si era? E la morte anche, cos’è se non cessare di essere ciò che si era diventati?
Ma esiste chi non si arrende di fronte a tale ineluttabile destino, chi pretende di vincere il cambiamento più inevitabile. Chi pretende di vincere il tempo. O la morte.
Lord Voldemort, il vincitore delle metamorfosi, credeva di esserci riuscito.
Aveva spezzato la sua anima in modo da mantenere intatto il corpo.
Un diario per fissare la sua adolescenza in quella scuola che tanto aveva amato e che per prima ha assistito alle sue prodezze di mago.
Un anello per fissare il passato dei suoi avi, passato di ricchezze e di gloria, perduto molto tempo prima della sua nascita.
Un medaglione per fissare la maturità in cui scoprì di essere l’ultimo erede di Serpeverde, unico e imbattuto padrone dei serpenti.
Una coppa per fissare le imprese da lui compiute, ormai adulto, per brindare al suo successo e celebrare la sua ascendenza quasi divina.
Un diadema per fissare l’abilità serpentina con cui sapeva incantare gli animi e le menti dei più deboli, abilità che lo ha portato velocemente al potere.
Un serpente per fissare gli anni dell’esilio in cui altro non era che ombra di se stesso, in cui meditava vendetta nutrendosi del latte di quell’animale tanto simile a lui.
Credeva di poter controllare tutto, vittima della sua stessa illusione. Eppure l’ultima metamorfosi era vicina.
Non si può ingannare la morte, neppure con la più grande delle magie.
Lord Voldemort credeva di essere rinato dal sangue del nemico eppure era morto nel proprio.
Non poteva sapere di essersi fissato in una settima parte. Non poteva sapere di aver stabilito la sua morte nell’ultimo frammento di anima staccatasi da lui, senza preavviso.
Ha creato un settimo Horcrux, Lord Voldemort.
Un ragazzo. Per fissare il cambiamento finale. La sua morte.
Spazio _NEMO:
Ok premetto che non ho idea da dove mi sia uscita questa One-Shot ma stavo studiando le Metamorfosi di Ovidio per un compito di latino e quest'idea mi ha folgorata.
Il testo all'inizio della storia è infatti l'incipit di questa meravigliosa opera di Ovidio che mi ha ispirato per questa storia :)
Ho pensato di descrivere attraverso i suoi sette Horcrux la paura di Voldemort nei confronti del cambiamento principe, cioè la morte. Non riesco molto bene a rendermi conto cosa ne sia uscito perchè mi è venuta davvero di getto!
Spero che a qualcuno a parte me sia piaciuta xD
Beh, spero che mi facciate sapere il vostro parere, ma non prendetemi per pazza per la scelta del tema (qualunque esso sia) è il latino che mi fa brutti scherzi ç_ç
Un bacio a tutti quelli che hanno letto fin qui, sono contenta abbiate sopportato questa one-shot addirittua fino alle note dell'autrice ;)
Le recensioni sono ben accette <3
Frra