«Signore…professor
Silente…Posso farle una domanda?
»
«Certo!
Me ne hai appena fatta una!
»
Silente sorrise. «Comunque,
puoi farmene anche un’altra».
«Lei
che cosa vede, quando si guarda in
quello specchio?
»
Fu
allora che, senza pensarci, Silente guardò
attraverso lo specchio, incontrando degli occhi incredibilmente azzuri,
capelli
biondo fieno ed un viso rotondo. Ariana che le sorrideva, che lo
salutava, e
che in un certo senso, l’abbracciava con lo sguardo. Vedeva
un uomo barbuto,
una donna dall’aria severa e due ragazzi, uno con il naso
perfettamente dritto,
e l’altro con il naso un po’ ricurvo, tutti seduti
sulla veranda nel portico,
della vecchia casa di Godric’s Hollow. Si abbracciavano, lo
salutavano. In un
angolo della cornice invece, vide un ragazzo, seduto ai piedi di una
quercia,
che scriveva una lettera, ogni tanto alzava lo sguardo e gli sorrideva.
Una
lacrima scivolò nella barba canuta del vecchio Preside.
Harry non vi fece caso.
«Io?
Mi vedo con in mano un paio di grossi calzini di lana».
Harry
lo guardò incredulo.
«I
calzini non bastano mai disse Silente».
«E’
passato un altro Natale, e nessuno mi ha mai regalato un solo paio di
calzini.
Chissà perché a me regalano soltanto libri».