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Autore: Yamato_    21/02/2011    2 recensioni
Breve introduzione sulla mia prima fic a capitoli
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cudicini, Rodolfo Cesaroni
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non tutti i mali vengono per nuocere 10capitoloo Perdonate i miei continui ritardi, sembra che tutto stia andando a scatafascio!
Spero che almeno il nuovo capitolo vi piaccia.
Un bacio a tutte, fatemi sapere cosa ne pensate!!
 




                                                                         Non tutti i mali vengono per nuocere


In quella frazione di secondi, che sembra durare in eterno, sento il sangue gelarmisi nelle vene e, di nascosto, comincio a tremolare lievemente per l'agitazione.
Non ho il coraggio di abbassare lo sguardo verso quel maledetto termometro e, mentre cerco di estrarlo dal braccio, disinvolta, continuo a tenere lo sguardo perso nel vuoto, tragicamente appassito.
-Allora?- domanda Rudi in un sussurro.
Il suo tono di voce lascia trapelare un'agitazione che, a mano a mano, sembra aumentare ed il suo sguardo lo conferma notevolmente.
'Okkay, Alice, al mio tre controlli il termometro' mi dico interiormente, cercando di essere quanto più possibile convincente e severa. 'In fondo, cosa sarà mai? Prima avresti fatto i salti di gioia se avessi avuto la febbre', cerco di convincermi ancora.
Forse il problema è che prima non avevo nulla da perderci, adesso invece dovrei rinunciare alla mattinata col mio Rudi. E' l'unico momento della giornata in cui possiamo stare tranquilli, lontani dagli occhi dei nostri genitori, in cui possiamo amarci senza avere timore di farci scoprire.
Prendo fiato e,  facendomi coraggio, conto fino  a tre.
Uno.. Due... Tre..
Abbasso lo sguardo, piano quasi come se fossi pietrificata, come se avessi qualcosa da nascondere.
Il mio sguardo si sgrana con stupore alla vista di quel numerino raggiunto dal mercurio.
-N-non non è possibile.- dico sussurrando sottovoce, a me stessa, cercando di non farmi sentire da Rudi che è seduto sul divano accanto a me.
Per un pò rimango in silenzio, a contemplare quell'aggeggio che giace tra le mie mani, bollente.
Mi strofino un occhio con la mano, tanto per capacitarmi della realtà della cosa,  il mercurio del termometro è fermo proprio sul numerino 38.
E' un momento. Non capisco più nulla.
Rudi mi implora con gli occhi di dirgli qualcosa, ma io.. Non posso, non voglio!
Sto esagerando? Okkay, lo ammetto, sto esagerando. E' solo una stupida febbre, la sto facendo tragica.
Ma come posso fare? Ora non solo ho la febbre, ma non avrò neppure Rudi al mio fianco dato che al mattino è a scuola ed il pomeriggio agli allenamenti.
-Allora, tesoro, ce l'hai?- la voce di mia madre mi incalza, spazzando via in un lampo ogni mio pensiero.
-No, mamma.-
L'espressione di Rudi diventa ad un tratto felice, lasciando spazio, subito dopo, ad una smorfia che lascia trasparire diffidenza.
Come dargli torto, dal mio sguardo e da come mi sento avrà sicuramente capito che sto mentendo.
-Fa vedere, dammi qua!-
Mia madre mi sfila il termometro dalle mani, senza lasciarmi neppure  il tempo di replicare.
Cavolo, no!
-Mamma io...- vengo interrotta.
-Alice, ma come non ce l'hai!- esclama con viso visibilmente preoccupato, avvicinandosi con la bocca alla mia fronte, -Tu scotti, hai la febbre a 38.-
Si, lo so, grazie per l'informaazione, mamma.
Sbuffo silenziosamente.
Istintivamente mi volto verso Rudi per cercare di spiegargli. Mi sorride prima che io possa proferire parola, in segno d'aver capito e subito la calma si fa spazio dentro me, come un fiume in piena.
-Fila di sopra, ti porto una tazza di latte caldo fra un pò, va bene, tesoro?- lo sguardo di mia madre si è fatto più dolce e comprensivo ed ora mi sorride.
Ricambio il sorriso con uno sforzo e salgo verso la mia stanza da letto.
Faccio segno a Rudi di seguirmi al piano di sopra e dopo poco che mi sono messa a letto sento dei passi venire verso la camera in cui giaccio, dolente.
-Dormi?-
Riconosco la sua voce che, come sempre, mi arriva come un'ondata d'aria calda.
Mi volto con la testa, senza dire nulla, per fargli capire che sono ancora sveglia.
-Entra, amore.-
Si avvicina al mio letto, con una tazza fumante tra le mani, cosa dovrà farci?
Mi bacia sulla fronte.
-Scotti, amore.- mi dice
 Arriccio leggermente il naso, in effetti adesso mi sento davvero male.
-Cos'hai in mano?-
-Ah, è la tua tazza di latte, tua madre mi ha detto di portartela visto che stavo salendo per lavare le mani prima della cena.- mi sorride comprensivo, - Ha detto anche che dopo sale per venire a vedere come sta la sua figlioletta.-
-Va bene, amore.-
Com'è bello! Sono proprio fortunata ad avere un ragazzo come lui!
-Allora adesso scendo a cena, così ti lascio anche riposare. Poi prima di andare a dormire vengo a salutarti di nuovo anche io e a darti la buona notte, tesoro mio.-
- D'accordo, non vedo l'ora.- esclamo con un filo di voce.
Non riesco nè a pensare, nè a parlare.
Poi lo vedo scomparire dietro la porta.




Sono quasi le 8 del mattino, Marco, Mimmo ed Eva stanno facendo un gran caos, tanto da farmi svegliare di soprassalto.
Sono tutti giù a fare colazione, tranne io che, purtroppo, temo di dover rimanere a letto tutta la giornata.
Questa notte la febbre è salita ancora e sono andata in bagno più volte per rinfrescarmi la fronte.
Dio, ho dolori dapperttutto, non riesco neppure a muovermi!
Vorrei tanto avere il mio Rudi accanto, oggi.
Solo al pensiero di non poterlo vedere, o di non poter stare con lui mi fa sentire  peggio di quanto non mi senta già adesso.
Mentre compio questo giro di pensieri, il silenzio sembra essere divenuto il nuovo padrone della casa.
Probabilmente Cesare e Giulio saranno già usciti per accompagnare Mimmo a scuola; stessa cosa per Marco ed Eva, che saranno anche quasi arrivati.
Chissà Rudi...
Lo scricchiolìo della porta mi distoglie nuovamente dai miei pensieri ed il volto di mia madre, raggiante, fa capolino nella mia stanza.
Entra e si avvicina al mio letto, appoggiando una pillola sul comodino, insieme ad un bicchiere d'acqua ed una brioches.
-Alice, sei sveglia, tesoro? Ti ho lasciato la colazione sul comodino, c'è anche una pillola. Se la febbre dovesse raggiungere di nuovo i 38 38 e mezzo prendila, ti aiuterà a guarire più in fretta.
Mi raccomando, se hai bisogno di qualcosa chiamami sul cellulare, sto andando a lavoro. Sono già usciti tutti, anche Giulio è già andato a lavoro. Riposa tesoro.-
E... Rudi?
-Ciamo mamma, a più tardi.-
Sta per uscire dalla stanza quando improvvisamente si ferma e, continuando ciò che mi stava dicendo prima, aggiunge.
-Quasi dimenticavo, non sei sola a casa, nella stanza dei ragazzi c'è anche Rudi, ha preso l'influenza anche lui!- dice un pò più preoccupata.
A quelle parole il mio cuore fa un sussulto ed i miei occhi diventano repentinamente lucidi dalla gioia.
-Sta tranquilla mamma, non credo di avere la forza per litigare con Rudi.- le dico quasi per sdrammatizzare, per scacciare via ogni tipo di preoccupazione, di sospetto.
-Allora vado, a dopo, tesoro!-
Dice chiudendosi dolcemente la porta alle spalle.
 





  
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