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Autore: Temari    22/02/2011    4 recensioni
- "Ora capisco che è stato in quell’istante, mentre ti accasciavi al suolo sconfitto, che mi sono reso conto che non saremmo più stati simili. Mi avevi mostrato quanto fossimo distinti, destinati ad un futuro diverso." - *Possibili spoiler minori; NON yaoi*
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Contesto generale/vago
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Salve a tutti :D

Questa storia doveva partecipare ad un contest in una pagina FB, ma non credo che possa contare in quanto il prompt che avevo scelto era 'musica' e non sono molto convinta che questo rientri nelle caratteristiche del contest, in quanto di fatto è una
song-fic più che avere la musica come tema principale... ^^

Però dato che l'ho scritta, perchè buttarla?

Note: ambientata in un prossimo futuro nel manga, vale a dire 'speculazione' e possibili spoiler (non molto rilevanti, ma per essere sicuri...)! XD

Disclaimer: mi appartiene solo ciò che scrivo.
E il testo in grassetto è un estratto di 'Believe me' dei Fort Minor.

Ja ne,
Temari

 
Thinking Back



[Back then, I thought you were just like me
Somebody who could see all the pain I see]


Ho sempre pensato che fossimo, in qualche modo, degli spiriti affini; due persone, due ragazzini in fondo, che sin da tenera età – perché sette anni non sono migliori di pochi minuti per perdere i propri genitori – hanno dovuto lottare e combattere un qualcosa che andava molto al di là delle nostre forze… davvero, come può un bambino affrontare il dolore e la solitudine, senza qualcuno che gli stia accanto?

Avevamo un trascorso diverso, questo è sicuro, e anche la nostra posizione all’interno del villaggio era (ed è tutt’ora, anche se ironicamente, si è invertita) opposta: tu, figlio di un Clan rinomato che era finito tragicamente, lasciando solo te come simbolo vivente delle grandi speranze del mondo dei ninja; io, l’orfano odiato da tutti per un motivo di cui non ero nemmeno a conoscenza, che nessuno si aspettava sarebbe mai diventato qualcuno… eppure…

Eppure, ancora ricordo quel giorno in cui ti ho visto, seduto sul pontile del lago, da solo e ho pensato che mi sarebbe piaciuto raggiungerti e sedermi lì anche io. Non sarebbe stato necessario parlare. La sola presenza di qualcuno accanto può fare miracoli, anche se c’è voluto un po’ per comprenderlo, e allora credevo che fossimo così simili che le parole avrebbero rovinato tutto… invece poi, ti sei voltato con quell’espressione contorta dal disprezzo e non ho potuto che risponderti nel solo modo che conoscevo: un’occhiataccia indignata, per poi tornare a fissare la strada davanti a me. Nonostante tutto, non avevo potuto reprimere un piccolo sorriso.

[But you proved to me unintentionally
That you would self-destruct eventually]


Ancora adesso continuo a chiedermi quanto è cambiato tutto… certo, non siamo mai andati d’accordo, ma avevamo il nostro modo di funzionare assieme che, nei momenti più importanti, si mostrava per quello che era: un rapporto di amicizia che nessun altro riusciva bene a comprendere.

O forse, ero io a non vedere la realtà…?
Ingenuo lo sono sempre stato, davo troppa fiducia a chi non la meritava e molte volte ne ho subite le conseguenze… però credevo di aver visto giusto con te—ridicolo, vero?

Mi ero convinto di sapere cosa ti passasse per la testa—mi sbagliavo. Assistere a te che ti scagliavi contro Itachi mi ha spaventato, in un certo senso, mi ha fatto capire che il rancore nascosto poco sotto la superficie era tanto… che sarebbe solo potuto crescere, crescere… aumentare fino a che tutto il resto sarebbe scomparso e gettato di lato, non più rilevante ai tuoi occhi.

Ora capisco che è stato in quell’istante, mentre ti accasciavi al suolo sconfitto, che mi sono reso conto che non saremmo più stati simili. Mi avevi mostrato quanto fossimo distinti, destinati ad un futuro diverso.

Probabilmente già allora avevo percepito qualcosa di tutto questo, ma ero troppo giovane – disilluso – per dare troppo peso a quel senso di angoscia ed estraneità… l’avevo associato al vedere un mio amico ridotto al coma da una persona che avrebbe dovuto rassicurarlo e proteggerlo (quanto ci è voluto prima che capissi almeno in parte anche Itachi…)—ancora una volta avevo sbagliato.

[Now I'm thinking like the mistake I made doesn't hurt
But it's not gonna work
Cause it's really much worse than I thought
I wished you were something that you were not
And now this guilt is really all that I got]


Chissà perchè, gli errori che più mi pesano sulle spalle ad ogni passo che faccio riguardano te… quando la mia mente vaga senza meta, finisco sempre per ripercorrere il tempo che abbiamo trascorso insieme e ad ogni ripetizione vedo con maggiore chiarezza i punti nei quali so di aver sbagliato – vorrei tornare indietro e cambiare le cose ed impedire al futuro di prendere una piega così oscura e definitiva.

E’ una situazione che mi sfinisce, che mi toglie energie man mano che il tempo passa, e sono incapace di fermare questa spirale discendente che fa male a tutti; anche se faccio finta di nulla, sapere che la mia incapacità e la mia indecisione di porre fine in un modo o in un altro alla faccenda è causa di sofferenza per chi mi sta intorno… bè, fa male e sinceramente non penso che riuscirò a mantenere il mio sorriso genuino ancora per molto: i miei sforzi per migliorare e diventare più forte non danno i risultati che desidero.

Anche se sconfiggo i nemici, non è abbastanza, perché capisco ora che ti sei spinto in un luogo che non è più alla mia portata… non ha importanza ciò che posso dirti perché non hai più intenzione di starmi a sentire – o forse non l’hai mai avuta – e sarebbero solo parole al vento.

Sono sicuro che ricordi quello che ci siamo detti durante il nostro ultimo combattimento prima che tu sparissi… ti avevo confessato che ti consideravo un fratello, oltre che un amico, che rappresentavi il primo legame che avessi mai stabilito con qualcuno (al di là dell’Hokage)… eri un rivale ed un compagno di squadra.

Ti consideravo davvero uno spirito affine, ma non era altro che la proiezione di quello che volevo—e nonostante questo, ho tentato qualsiasi cosa per riportarti indietro e cosa ne ho ricavato? Direi che la risposta definitiva è stata come un pugno allo stomaco: vederti dalla parte di Madara e vederti tentare di uccidere Sakura, mi ha scosso come il chidori che due volte mi ha colpito per mano tua.

Adesso che lo comprendo, provo una grande amarezza e senso di colpa nel constatare che tutto il mio impegno non è riuscito a farmi mantenere una singola promessa – fatta a me stesso prima ancora che a chiunque altro – e che per questo, ora tu stai qui in piedi di fronte a me… con gli occhi gelidi di chi non ha altro che odio dentro di sé e fiancheggiare l’uomo che Itachi aveva cercato di tenerti lontano…

Mi chiedo se riuscirò a darti finalmente la libertà.
Mi chiedo se riuscirò a darti finamente la pace.
Mi chiedo se Sakura mi odierà per questo.
Mi chiedo se Itachi mi perdonerà.

… Mi chiedo se riuscirò a vivere con questo peso sulle spalle…



   
 
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