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Autore: TheSnaper    22/02/2011    1 recensioni
La mia prima FF. Il protagonista è il mitico Severus Piton (ma non solo!). Naturalmente la storia è nata dagli avvenimenti dell'intera saga (soprattutto quelli narrati nel "Principe Mezzosangue"). E' un' OOC ergo spero di non urtare troppo la vostra sensibilità, ambientata durante il V° anno di Harry. Non vi anticipo nulla, gli aggiornamenti, se vorrete, arriveranno presto.
I luoghi e i personaggi sono proprietà di JK Rowling. La FF non ha scopi di lucro, di plagio nè di altro genere.
Genere: Avventura, Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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Mancava ormai poco all’inizio della scuola.
Spinner’s end  si presentava come al solito rumorosa e alquanto fastidiosa all’olfatto. Era quel maledetto fiume a diventare sempre più puzzolente oppure la permanenza lì insopportabile? Con un lieve cenno della bacchetta, Piton chiuse la finestra che dava sulla strada principale. L’aveva aperta per far passare un po’ d’aria ma l’unico risultato era stato il terribile chiasso e la puzza, un misto di fogna e uova marce.
Tornò alla sua lettura, la Gazzetta del Profeta era diventata più ridicola anche del “Cavillo” di Lovegood.
Gettò la copia con un gesto di stizza sul pavimento e rimase per un istante a fissare il volto altezzoso e il sorrisetto soddisfatto che vi appariva, di una donna vestita di rosa che figurava sulla prima pagina del quotidiano.
Vi appoggiò un piede sopra con forza fino a strapparne la carta, poi si sistemò meglio sulla poltrona per rilassarsi ma gli riuscì impossibile. Infatti il chiasso infernale proveniente da una casa vicina si faceva sempre più acuto tanto che nemmeno una finestra chiusa riusciva a tenerlo fuori. Piton contorse il volto dalla rabbia, possibile che in quelle quattro mura non fossero riusciti a tenere le bocche chiuse nemmeno un attimo per tutta l’estate?
Pensandoci  non sapeva chi fossero quegli insopportabili vicini, dovevano essersi trasferiti da poco, sfortunatamente . Comunque un incantesimo isolante avrebbe messo fine a quell’inutile tiritera, aveva fatto quasi sempre così per tutta l’estate quando il suo livello di sopportazione, già alquanto basso, superava il limite.
Si alzò dalla poltrona  e si avvicinò alla finestra con la bacchetta stretta nella mano destra, scostò leggermente la tenda scura e impolverata per guardare fuori (il “panorama” era rimasto uguale a quando era bambino, pessimo!) e mentre stava per lanciare l’incantesimo vide qualcuno seduto sul pianerottolo proprio di quella casa.
Era una ragazza con i capelli neri lunghi e la pelle pallida, era china su un libro dalla copertina nera… in realtà ne teneva un altro sopra, un po’ più piccolo, come se volesse nasconderlo.
Comunque quello in primo piano pareva proprio quello di Pozioni,  lui lo conosceva molto bene.
La ragazza era intenta a leggere incurante del frastuono o fingendosi tale.
Piton aguzzò la vista un istante e poi la riconobbe… era proprio Altman, la signorina Selenia Altman, l’avida lettrice (di volumi proibiti)… come poteva non essersene accorto subito… era una Serpeverde diamine!
Ma non era brillante come studentessa, passava alquanto inosservato il suo rendimento, soprattutto in pozioni . Non che non fosse intelligente, ma era pigra e non si impegnava abbastanza mettendo in campo tutte le sue potenzialità, infatti ricordava che l’anno precedente si era dimostrata alquanto furba e scaltra quando durante la preparazione della pozione rigonfiante aveva messo un pizzico di asfodelo per rimediare all’effetto esplosivo che le aveva fatto notare con rimprovero, lui stesso. In quanto a condotta invece più volte si era visto costretto a punirla o riprenderla (mai che questo comportasse una decurtazione ai punti della sua casa), infatti aveva un carattere schivo, scontroso e testardo. Comunque una sua allieva e per di più della sua casa abitava vicino a lui… non che gli interessasse.
La madre della Altman, Antigone Ruse, aveva frequentato Hogwarts insieme a lui, anche lei nei Serpeverde. La conosceva bene, era una strega alquanto capace e di famiglia purosangue, con la quale dopo il diploma aveva condiviso anni di oscurità… poi ricordava il mago, sparì all’improvviso e quattro anni fa aveva saputo da Silente che la Altman fosse sua figlia e che avesse sposato un babbano, Altman appunto. Da ciò capì che la sua sparizione fosse dovuta probabilmente all’amore per un babbano e forse al figlio che aspettava da quest’ultimo oltre che al motivo che riguardava un membro della sua famiglia. Chissà come mai era finita a Spinner’s end. Ora che ci pensava…Altman… proprio in quella casa abitava un vecchio di nome Altman… Comunque chissà se era ricaduta nella trappola…del resto non avrebbe potuto far altrimenti.
Il chiasso intanto continuava e Piton si chiedeva come quella ragazzina riuscisse a rimanere lì  completamente immersa nella sua lettura facendo finta di nulla. Ma pensandoci aveva un carattere parecchio strafottente.
Continuò a osservare la scena e riuscì persino a scandire qualche parola tra quei schiamazzi orribili: “Anormale”; “Figlia”; “Uguale a te”.
Si impose di non sentire altro. Quello gli era bastato…
Poi passarono tre ragazzini babbani in bicicletta. Si fermarono proprio davanti alla casa della Altman ridacchiando come iene. Lei alzò subito il viso guardandoli accigliata, mise i libri al sicuro e stava per alzarsi in piedi, ma quei ragazzi le lanciarono delle cose inzuppandola d’acqua e fuggirono via. La giovane agitò le braccia e si annusò, disegnando una smorfia di disgusto sul volto.
Piton sapeva bene dove avessero preso l’acqua, poi in un istante la ragazza alzò la testa proprio verso la sua finestra. L’aveva visto e chiaramente, del resto non era difficile data la vicinanza e la luce del giorno e magari sapeva pure che lui abitava lì. Rimase immobile, come impietrita, lo sguardo basso evidentemente per la vergogna che il suo professore e per di più Capo casa avesse visto l’episodio imbarazzante di cui era stata vittima.
Piton dal canto suo, pure era rimasto fermo alla finestra, imbarazzato quasi quanto lei, perché una sua allieva potesse pensare che la stava spiando. Fu la ragazza a ricomporsi ergendosi in tutta la sua altezza e facendo un lieve cenno col capo in segno di saluto al professore, raccogliendo i suoi libri e rientrando poi in casa.
Il professore non aveva ricambiato quel cenno ma si era limitato ad alzare lo sguardo fingendo di guardare altrove.
Per un piccolo istante quella ragazzina gli aveva fatto venire in mente “qualcuno” trasportandolo a dei ricordi per nulla piacevoli…e non era la prima volta.
Le grida continuavano ma Piton non ci pensò due volte e lanciò l'incantesimo isolante.

  
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