Scritta Sui Versi Della Canzone Dei Club Dogo:
Amore Infame.
In città l’aria è sporca e il mio Cuore
va in fiamme.
Questa vita va sempre più storta e
l’Amore è un Infame,
In città l’aria è sporca e il mio Cuore
va in fiamme,
questa vita va sempre più storta e
l’Amore è un Infame.
Freddo. Ecco l’unica cosa
che sento. L’unica cosa che riesco addirittura a vedere. Il Freddo. L’aria
leggera e nebbiosa attraversa il mio giubbotto nero. Sono seduta su un muretto,
con la musica che esce dalle piccole casse del mio cellulare. Qui è tutto
cambiato. Tutto diverso. Il mio Cuore sì, va in fiamme. Sta bruciando ma
nessuno può spegnere questo incendio che ho dentro. Solo tu puoi.
Tu la faccia da bambina, io la faccia da
Rapina,
insieme come adrenalina e dopamina e..
Attratti come poli opposti ,strafatti
nei brutti posti.
Un fiore se non lo disseti e lo calpesti
muore.
Guardo il mio riflesso,
sempre nel display di quel cellulare. Sullo sfondo una nostra foto. Si vede, si
vede l’abissale differenza che c’era tra di noi. Sorridevo,ancora sorridevo.
Anche tu, stranamente, sorridevi. Quando sorridi ti si illumina il volto sai?
Sei bellissimo. Come al solito, come ogni volta. La tua pelle scura fa uno
strano contrasto con i tuoi denti, perfetti e bianchissimi. I tuoi capelli neri
spiccano affianco ai miei, biondi e innocenti. Quando siamo io e te, energia
pura nelle vene. Come se mi drogassi, come se ci drogassimo, vero? Poi tutto
appassisce, ogni cosa muore prima o poi.
Ti ho comprato tacchi e orecchini,
guardandoti negli occhi ti ho insegnato
a vivere tra i meschini.
A fare meglio, a farti far gli inchini
Mentre i demoni mi hanno trascinato
sotto come becchini.
Quante cose sono cambiate
da quando ti ho conosciuto. Dopo quel ragazzo che tanto ha giocato con me nelle
vacanze ti ho incontrato. Una sera mentre ballavo. Ho notato i tuoi occhi, che
mi guardavano attenti, mentre quel nostro amico ci presentava. Strinsi la tua
mano, calda e forte. “Vieni come” mi dissi. Solo quello.
Il giorno dopo mi hai
fatto una sorpresa, ti ricordi? Non mi conoscevi quasi, ma ti ho trovato in
piazza, in paese. Con il nostro amico, tuo complice. Avevi una collana, con una
grande lettera nel centro. Una D. “Lo so
che il tuo nome non inizia con questa lettera, ma D sta per Dream,
sogno.”mi dissi. Non sapevo dove l’avevi presa, anche se una mezza idea me
l’ero fatta. E poi ho conosciuto i tuoi amici. Ho capito subito che compagnia
era. Mi sorridevi e mi guardavi nei miei occhi spaventati. Cercavo di ricordare
quella sfilza di nomi, che non riesco ancora a pronunciare.
Torno a casa, fuso il cervello in palla
Fuori c’è l’alba.
Zero calma, problemi a galla
Paranoia e cardiopalma.
Vorrei toccarti,salvarmi, ma tu ora non
ci sei,
e se ci fossi non saresti più come
vorrei.
Mi raccontavi della tua
famiglia, che non è mai stata presente per te. Mi raccontavi dei tuoi problemi,
fin da subito, non volevi farmi credere di essere qualcuno che non eri. Tanti
problemi nella tua testa, che ti assillavano, ma sempre con il sorriso venivi
da me.
“Quando sono con te mi sembra di essere come tutti” mi dicevi. Mi ricordo quando mi hai detto che ti
piacevo per la mia innocenza, per il fatto che le cose brutte del mondo non le
conoscevo bene. Ora sono cambiata, lo sai benissimo. So di non essere come tu
vorresti, ma non posso farci nulla. Io sono qui, anche se tu non lo sai.
Le bugie mi uccidono,le follie dividono,
la realtà fa male e il mio bacio ti
lascia un livido.
Ma tutto torna indietro, il guaio mi
pretende,
l’innocenza è morta, ti ho sporcata,
PER SEMPRE.
Mi ricordo il primo bacio,
troppo presto vero? In quella mattinata di domenica, ero venuta in città da te.
Credevo di essermi ripresa, beh sai, dopo lui.
“Devo fare una cosa, vieni con me” dicesti. Mi hai preso per mano, trascinandomi in quel
parco,lontano da occhi indiscreti. Mi hai detto di aspettare, e se non tornavi
di correre lontano e non cercati più.
Sei tornato e stavi
correndo. Mi hai trascinato nella tua corsa, nel pugno stringevi qualcosa.
Quel qualcosa lo hai
acceso poco dopo con il mio accendino.
Ho capito, ho capito
cos’era. Ma ti sono rimasta accanto. Ti sono rimasta accanto quando avete preso
a pugni quel ragazzo. Guardavo quando fumavate. Acconsentivo nel tenere le
vostre cose nella borsa. C’eri tu, cosa m’importava del resto? Ora ho capito,
che c’ero dentro anche io. Quasi quanto te.
Quest’aria sporca preme, tu serra i
denti e stringi
Fra, più la respiri e più si attacca
alle meningi e spreme.
Io odio,non voglio male
Io amo, non voglio bene.
Con il cuore in fiamme brucia il sangue
cherosene.
Ti ho respirato. Ho
respirato l’aria attorno a voi altri e mi ha catturata. Non posso farne a meno
oramai. Mi hai aiutato a uscire da quel dolore che provavo. Ora sai che mi stai
procurando altro male. Lo sai benissimo. Mi hai detto che sono importante, che
insieme ne usciremo, usciremo da tutto questo. Ce l’abbiamo addosso quest’aria.
Ormai è dentro noi.
Io grido e dialogo fango,fiore santo e
diavolo.
Ti vorrei così, non come ti cambio se ti
amo
Io in mezzo a una strada con la faccia
in giù,
salvati e scappa
ma se vuoi che combatta ti ho cambiata e
non sei più tu.
Sono come te ora, forse non uguale. Mi volevi
bene davvero? Perché mi hai fatta diventare così? Neanche piace a te la me di
adesso.
“Sei candida, sei fragile. Se così innocente” dicevi, mentre mi toglievi i capelli dalla faccia.
Volevi una persona diversa da quelle che già avevi intorno, e ora guardami,una
di loro.
Combatti, ti prego. Fammi
tornare com’ero. Amavo la vecchia me. E so che l’amavi anche tu.
Bruciavo,ora spento il fuoco.
D’amore ora spendo poco.
Puoi annegare dentro un mare di lacrime
o torni a nuoto.
Vedo cicatrici dentro allo specchio
delle mie brame,
ma non è una favola, è il mio mondo di
lame e collane.
Me lo hai detto fin
dall’inizio che non potevi darmi molto. Niente cose preziose, se non il tuo
cuore. È il tuo mondo, e credevo di non farne parte, il mio era diverso.
Niente lame, niente
robaccia. Forse troppo spensierato, ma cosa ci potevo fare io?
So che non parli con
nessuno di me, me lo dicono. Mi dicono che stai male. Che ti fai del male. So
come. Perché hai voluto questo. Potevamo uscirne, insieme.
Mamma, chi sa chi ti ama,
con la tua pelle di porcellana.
Sei una bambina che gioca a far la
puttana,
vedi, questo amore è ancora più infame.
Già ti mangia e ha ancora più fame,
si gioca tutto e si pente quando fa male
“Ora pensiamo a volerci bene, poi si parlerà di amore
più avanti. Anche se… mi sono già affezionato a te
tesoro”. La seconda settimana me lo
hai detto. Sorridendo. Con quel tuo sorriso, con quei tuoi denti bianchissimi,
messi in risalto dalla pelle scura.
Ho puntato tutto su di te.
Tutto. Sono andata contro chi mi ha
nutrita, contro la mia famiglia. Lo sappiamo il motivo, entrambi. Solo perché
non sei uguale a noi. Perché non sei di un paese ladro. Perché non sei di
Milano, o di Roma, o di qualche paese o città italiana. Solo perché vieni da
delle coste calde, e stupende. Solo perché la tua lingua è diversa dalla mia, o
la tua religione. Ma a noi non è mai importato granchè
vero?
A questo punto dovrei dirti dispiace ma
no,
non dico che mi spiace, so di cosa sei
capace.
E questa storia non ha lieto fine,
non c’è tempo per pentirsi.
L’amore è un infame e buca come un
piercing.
Vorrei chiederti scusa. Lo
so. Tutti mi dicono che sei tu che dovresti scusarti. Chiedermi scusa perché
fai parte di un mondo tanto diverso dal mio. Di un mondo che era tanto diverso dal mio. Ma di perché
poi? Ho trovato persone migliori nel tuo mondo. Amici sinceri, amici fedeli.
Persone che ridono. Persone che si divertono per cose banali. Persone semplici.
Che amano in modo semplice.
Io vorrei chiederti scusa.
Per i pregiudizi delle persone che credevo amiche. Per averti reso certi
momenti difficili. Per il mio modo di essere troppo bambina, e troppo
riflessiva. Questo vuoto che ho dentro tu puoi colmarlo. È un buco. E non so
come farlo chiudere.
A questo punto dovrei dirti dispiace ma
no,
non dico che mi spiace, so di cosa sei
capace.
L’aria è sempre più sporca,
il mio Cuore va in fiamme..
questa vita va storta,
e l’amore è un infame.
Ormai è buio. Forse è
meglio che torno a casa sai?
Mi manchi. Mi manchi
terribilmente. Eppure sono io che ho voluto del tempo. del tempo per cosa poi?
Per capire se davvero voglio esserci? Se davvero voglio far parte della tua
vita?
La sapevo già la risposta.
E la sai bene anche tu. Ormai sono dentro la tua vita. Sono dentro questo
circolo vizioso. E tu sei dentro alla mia. Lo sei sempre stato, fin dal primo
momento. Fin dal primo sguardo.
Il Mio Angolino:
eccomi di
nuovo qui. Sono successe tante, troppe cose.
Mi ritrovo a
scrivere, dopo settimane di fermo.
Ho ritrovato
la forza per scrivere.
Non anticipo
niente.
Continuerò
con le altre storie.
Ma One Way, è in Stand By.
Devo
riordinare I pensieri.
PeaceLoveAndRock <3
*PsicoSoul .