Sei In Ritardo (200 parole)
[Molly Weasley, gennaio 2000]
In
piedi all’alba, come sempre, e poi giù di bacchetta per preparare le colazioni.
Il
primo ad alzarsi è Arthur. Lo aspettano per una brutta storia di Gabinetti
Mordaci: pare che qualche Babbano abbia comprato dei gabinetti che azzannano
chiunque ci si sieda sopra. Inutile chiedersi chi li abbia messi in commercio:
Mundungus Fletcher, c’è da scommetterci la bacchetta.
Poi
è il turno di Ginny, George, e… no, Ron no.
Starà
ronfando della grossa, come al solito, sbuffa Molly.
“Alzati, Ron! Sei in ritardo, come al solito!”
Macché,
non lo sveglierebbe nemmeno una Strillettera.
Molly
Weasley continua a sfaccendare. Due anni dacché tutto è tornato sereno e
pacifico, eppure nessuno le dà una mano con le pulizie in casa.
Un
paio di colpi alla porta.
“Ecco,
Ron, sarà un gufo dal Ministero per dirti che sei licenziato!”
Poi
ci ripensa: i gufi non bussano.
Guarda
l’orologio, e vede che la lancetta di Percy indica casa.
“Sei in ritardo” sussurra, costretta ad alzare
lo sguardo per guardare negli occhi quello che è stato, una vita fa, il suo
bambino.
“Lo
so, avrei dovuto chiedere scusa anni fa” risponde imbarazzato,
rigirandosi tra le mani il cappello.
“In
realtà stavo parlando della colazione.”