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Autore: _Breath    23/02/2011    16 recensioni
E poi giunge quella festa che ti fa rivoltare lo stomaco nelle viscere, che ti fa venire il diabete anche solo a guardare fuori la finestra e che ti manda letteralmente al patibolo solamente con i suoi cuoricini rosa.
Angeli che volano per i corridoi della scuola con le loro maledette e stupidissime frecce colorate che ti colpiscono al sedere di tanto in tanto per poi farti imprecare e scandalizzare quei ridicoli bambini grassocci con ali e archi.
Eros, il dio dell’amore, deve avercela a morte con me.
Nel giro di due ore sono stata sì e no colpita sette volte alla gamba sinistra e ora mi ritrovo a zoppicare come se fossi una zoppa di solo una gamba.
Mi appoggio al muro del corridoio dell’aula di Pozioni per poi osservare con sguardo freddo e incriminato quell’angelo assurdo che sembra divertirsi a perseguitarmi da ore oramai.
Lo scaccio con la mano come si è soliti fare con le mosche.
«Vai via!»
Lui mi gira intorno posandosi poco sopra la mia spalla ma continuando a volare rapito dalla sua tranquillità celestiale.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Sorpresa | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
- Questa storia fa parte della serie 'Kick Ass'
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E poi giunge quella festa che ti fa rivoltare lo stomaco nelle viscere, che ti fa venire il diabete anche solo a guardare fuori la finestra e che ti manda  letteralmente al patibolo solamente con i suoi cuoricini rosa.
Angeli che volano per i corridoi della scuola con le loro maledette e stupidissime frecce colorate che ti colpiscono al sedere di tanto in tanto per poi farti imprecare e  scandalizzare quei ridicoli bambini grassocci con ali e archi.
Eros, il dio dell’amore, deve avercela a morte con me.
Nel giro di due ore sono stata sì e no colpita sette volte alla gamba sinistra e ora mi ritrovo a zoppicare come se fossi una zoppa di solo una gamba.
Mi appoggio al muro del corridoio dell’aula di Pozioni per poi osservare con sguardo  freddo  e incriminato quell’angelo assurdo che sembra divertirsi a perseguitarmi da ore oramai.
Lo scaccio con la mano come si è soliti fare con le mosche.
«Vai via!»
Lui mi gira intorno posandosi poco sopra la mia spalla ma continuando a volare rapito dalla sua tranquillità celestiale.
A morte la preside che ha permesso di far entrare queste ridicole creature e  ancora  più a morte zio George che le inventò con zio Fred poco prima delle seconda guerra magica.
L’angelo malefico mi guarda accavallando le gambe serafico e non mi meraviglierei di vederlo estrarre una sigaretta, completamente a suo agio; non oso immaginare cosa abbia potuto macchinare la mente contorta di Fred e George all’età di diciannove anni!
«Ma cara ragazzina, è San Valentino!»mi risponde con un alzata di spalle.
Io scuoto le mie riprendendo a camminare ignorando la sua vocetta in falsetto che mi ricorda che non se ne andrà fino a quando non mi vedrà innamorata di qualcuno, felicemente stretta nelle sue braccia con le labbra incollate alle sue.
Sbianco.
Ma cosa  cazzo  avevano bevuto Zio George e Fred quando avevano creato questo  mostro?
E dovrebbe essere un angelo? Mi sta  sospingendo  ad atti impuri prima del matrimonio, cosa ne sono rimasti dei suoi dieci comandamenti?
Non che sia una fedele cristiana, di quelle che non hanno vita sociale o sentimentale da anni, di quelle che hanno la cintura di castità invece delle mutande ma sentirsi incitare da  lui- stramba imitazione dell’Arcangelo Gabriele- a fecondarmi è …  comico.
 In breve tempo l’angelo mi è di nuovo accanto a volarmi e gridarmi nell’orecchio con quella sua  fottutissima  freccia a poche spanne dal naso.
«Avanti ragazza, non farmi perdere tempo inutilmente! Bacia un ragazzo e facciamola finita!»
Sgrano gli occhi voltandomi a guardare quell’occhialuto tanto volatile mini essere umano con il pannolino gonfio delle sue stesse cazzate.
Possibile che abbia fatto perdere la pazienza anche ad un angelo?
Allora ha ragione mamma quando dice che farei perdere la pazienza anche ad un Santo, diamine.
Ghigno tra me e me, in una degna imitazione di Malfoy prima di fare un ulteriore conquista per poi voltare le spalle all’angelo e ignorarlo, nuovamente.
Lo sento imprecare a grande voce per poi mirare e colpirmi nuovamente la coscia sinistra.
Gemo; altro colpo al cuore e continuo sempre di più a zoppicare stringendo in denti fino a farmi male desiderando solamente di poter strappare una ad una quelle maledette quanto inutili piume di ali cotonate.
 
 
 
Voglio morire.
Voglio assolutamente morire.
Questo angelo, questo insulso essere non mi lascia nemmeno andare in bagno in pace.
Ho la vescica che scoppia ma non mi permette di chiudermi la porta del bagno alle spalle per poter …  fare i miei bisogni che si ostina con la freccia incallita a voler entrare anche lui nel bagno.
Ma si può?
Stringo i denti fino a farmi male chiudendo poi le mani a mo di arma.
«Fammi andare in bagno,  elfo!»
« Sono una Angelo» ribatte offeso.
«Puoi essere quello che vuoi basta che mi lasci stare. VAI A ROMPERE L’ANIMA A QUALCUN ALTRO!»
Mi guarda anche lui stufo e annoiato, osservandosi le unghie« senti, carina, nemmeno io sono contento di stare qui con te ma sono stato affidato al tuo incarico» alza lo sguardo e incrocia il mio « e fino a quando non bacerai qualcuno sarò costretto ad asfissiarti e di conseguenza a annoiarmi  anche io. Non mi sei tanto simpatica nemmeno tu, sappilo»
Gonfio le guance come una bambina appoggiandomi al lavandino « Essere odiata da un angelo era il massimo delle mie ispirazioni,cicciobello!»
I suoi occhi scuri si assottigliano e si munisce nuovamente di arco e frecce, per punirmi.
Sbianco.
Cazzo, ma questo è sadico! Ci sta prendendo gusto a ferirmi. Dove sta Robin Hood quando serve?
Mi appiattisco lentamente contro lo specchio pregando che sbagli di mira, ma stranamente lui  cede  posandosi l’arco al fianco ed evitando di colpirmi.
Grazie Merlino!
Per breve il suo sguardo si posa su di me, ancora, e ho come il presentimento che voglia farmi del male ma poi abbassa lo sguardo sconvolto, profondamente offeso e oltraggiato.
Quando lo rialza su di me vedo nei suoi occhi un lampo di depressione e qualche lacrima pronta ad uscire.
Sbianco.
No, le lacrime no!
Io odio i piagnistei, le romanticherie e di conseguenza anche  gli angeli piagnucolosi, ma come mi aspettavo la fortuna non è mai dalla mia parte.
Grazie Morgana, eh?
L’angelo mi fissa per poi tirare debolmente su con il naso « mi sento tanto solo» dice prima di venirmi incontro e pungermi- involontariamente- con quella fottutissima freccia che teneva saldata fedelmente al fianco.
Gemo per poi, con mano tremante, andare ad accarezzargli i capelli ricci e biondi come il grano.
Sospiro;  non avrei mai immaginato di dover consolare un ologramma stupido, odioso, infantile e piagnucoloso che, con le sue lacrime, non fa che inzupparmi la maglia.
Storco il naso e fremo di nervosismo sentendo la mia famosa vescica pulsare, pulsare fino a farmi male ma la tazza del cesso, bhè,  sembra sempre troppo  lontana quando la si deve raggiungere strisciando!
 
 
 
Facciamoci un calcolo mentale della situazione:
E’ San Valentino e un incantesimo proveniente dai Tiri Vespa Weasley non fa che corrermi dietro da questa mattina alle sei per aiutarmi a coronare un sogno d’amore.
Okay, fin qui ci siamo.
Il tutto non è assolutamente  normale, ma considerando che ad Hogwarts- Hogwarts  e non il Grande Fratello-  tutto può succedere posso anche accettare questa condizione di vita.
Ma il tutto non finisce qui, per niente, perché il famoso angelo- robot, oltre ad assillarmi circa la mia situazione sentimentale alquanto piatta, mi rincorre per le vie del castello per assillarmi dei suoi problemi esistenziali.
Uno dei più assurdi è il suo essere, secondo lui ma anche secondo me, “inutile alla società” o il “ non avere un cuore che batte e pompa sangue!”
La vetta della pateticità la sta toccando ora, però, quando mi rincorre anche durante l’allenamento di Quidditch dicendomi che vorrebbe trovare una ragazza. Oh, pardon, una  angioletta ma anche diavola gli andrebbe bene.
Stringo saldamente il manico della scopa per farmi forza evitando così di arpionare invece il suo collo e fargli veramente tanto male così mettendo fine a tutti i suoi problemi.
Roxanne mi affianca posandomi una mano sulla spalla, tutt’altro che gentile.
«Rose ma cosa stai combinando? Lo vedi quel bolide? Stava per spaccarti la testa! Sveglia!»
Scuoto la testa, esasperata rivolgendomi a mia cugina e mandandola caldamente a quel paese con la forza del pensiero, poi scendo in picchiata velocemente per poter stare almeno cinque secondi senza la voce fastidiosa di quel  angelo del male  nel orecchio.
Una volta toccata terra un brivido mi percuote le membra fino ad arrivare alla testa ed avvolgermi il cervello.
In due secondi  LUI  mi è di nuovo accanto con quelle sue ali  sbrilluccicose e la sua freccia  minacciosa: «ti dicevo» riprende a parlare « che vorrei tanto avere una ragazza con cui stare, tu mi capisci? Non mi sembra di essere così brutto, anzi! Sono anche un tipo romantico, non trovi? »
La troppa pressione che faccio sulla scopa me la fa rompere tra le mani facendomi così rantolare dal dolore morale.
Oh no, la mia adorata Nimbus 2011!
Con lo sguardo trucido l’angelo che mi continua a ronzare intorno portandomi all’esasperazione totale.
Non mi meraviglierei se domani mi svegliassi calva e invecchiata di cento anni a causa dello stress emotivo di oggi, penso  prima di addentarmi nella foresta proibita con la malsana idea di rinchiudercelo dentro e poi scappare, scappare fino la Norvegia da Zio Charlie.
Oh,  bhè, non sarebbe poi  una  così cattiva idea!
 
 
 
A pranzo la situazione non cambia.
Al tavolo dei Grifondoro sembro essere l’unica ad avere una specie di coscienza piagnucolosa a rovinarmi la vita.
Sotterro la testa tra i palmi delle mani iniziando a tremare per  la rabbia  e la frustrazione.
Davanti a me Jake mi guarda con sguardo perso e vacuo, poi mi chiama.
«Rose, ma cosa hai?» chiede.
Lo trucido con lo sguardo rabbiosa « OSI ANCHE CHIEDERMI COSA ABBIA?»
Jake alza le spalle chiedendomi con un espressione sbigottita il motivo di tale rabbia.
Grugno un « lasciami stare» per poi iniziare a mangiare una fettina di pane mentre quel coglione di Angelo non smette di parlare nemmeno per mangiare.
Dio, forse lo preferivo quando mi pungeva ogni due secondi con quelle sue frecce dolorose.
Al tavolo di fronte il nostro vedo che il mio più acerrimo rivale, Scorpius Hyperion Malfoy, si gode la vita senza nemmeno un angelo palloso tra i piedi.
Forse lui a differenza mia non si è fatto tanti problemi a baciare la prima ragazza che si è trovato a tiro pur di levarselo davanti il suo  rompicoglioni  di turno.
Oh, perché non l’ho fatto anche io quando ancora avevo la possibilità di liberarmi della mia spina nel fianco senza arrivare a tanto?
Improvvisamente mi animo alzandomi dal tavolo e scattando come un soldato sull’attenti.
Un sorriso mi si apre sul volto come la più pervertita delle ragazze che vede per la prima volta il sesso maschile, come la più secchiona delle fanciulle che si ritrova una O ai proprio MAGO  o magari come la più esasperate delle donne che trova finalmente la soluzione ai suoi problemi, in questo caso LUI!
Lentamente capisco come posso liberarmene, improvvisamente mi illumino di immenso, meglio di Ungaretti e di Dante e di tutti gli altri scrittori che hanno fatto la storia.
Perché  ragazzi e ragazze io capisco e non c’è niente di più bello di questo.
Capisco che per liberarmi di  lui  devo solamente baciare un ragazzo e scomparirà come un dolce nelle mani di Al, come la paghetta settimanale in quelle di Lily per fare Shopping o peggio ancora come le chiavi della macchina di zio Harry nelle tasche dei  pantaloni di Jam per potersi così  divertire  con la sua prostituta di turno.
Un sorrisone si apre sul mio volto, sorriso tanto ampio da far tacere- AMEN- anche quel bambolotto con le ali che parla, parla,parla da tre ore a questa parte.
In meno di due secondi sono vicino a  Jake con il solo  inutile  intento di liberarmi della presenza fastidiosa e asfissiante di quello che da oggi sarà il mio incubo personale.
 
 
 
Jake è un tantino fastidioso quando lo si bacia, lo devo ammettere. Non sarò scontata, non dirò che sbava o roba simile perché, devo essere sincera, ero così impegnata a controllare se l’angelo satanico se ne andasse da non farci caso, ma da quando le nostre labbra si sono incontrate in un castissimo bacio si è convinto del fatto che siamo diventati una coppia.
Nonostante siano passate due ore da quando l’ho  dovuto baciare davanti tutta la scuola e nonostante gli ho ripetuto già una decina di volte che no, tra noi non ci sarà mai niente perché lui- detto gentilmente,- non è il mio tipo non fa che attaccarsi a me come una piovra gigante e vantare in giro che è fidanzato con Rose Weasley. E poi si dice siamo noi ragazze le pettegole sformate, mah!
Ma sapete quale è la cosa più brutta? Non solo sono ormai catalogata come la ragazza di un poppante, ma quell’angioletto fastidioso continua a punzecchiarmi anima e cuore con le sue assurde e fastidiose problematiche.
Vi starete chiedendo: come è possibile che nonostante tu abbia baciato un ragazzo come ti aveva stesso lui annunciato l’angioletto diabolico non si è deciso a lasciarti in pace? Risposta: quel coglione- perché quando ci vuole ci vuole,- si è pressocché dimenticato di dirmi che la sua presenza costante evaporerà solamente quando bacerò l’amore della mia vita.
E quindi ora, nel corridoio della scuola, con le mani su una gamba che perde ancora sangue a causa delle frecce che precedentemente mi avevano punto, maledico mentalmente zio Fred e zio George per non essersi data all’arte del rimorchio quel famoso pomeriggio di anni fa quando invece hanno dato luce a questo bambino con il pannolino gonfio quasi quanto l’ego di Malfoy.
Malfoy! 
Come se non bastasse Cupido versione depressa ci mancava solamente Scorpius Hyperion Malfoy a concludere la giornata, penso quando ancora con lo sguardo basso vado ad urtare contro un petto reso marmoreo dai duri allenamenti di Quiddith.
Mi tasto leggermente la testa nella parte in cui ho sbattuto più per gesto meccanico che per vero dolore prima di sentire una voce familiare seguita da una risata.
Non apro gli occhi ancora leggermente innervosita, togliendoci il leggermente.
«Malfoy, non è aria. Sparisci!»
Lentamente lui si appoggia contro il muro, con le braccia incrociate e un sorriso terribilmente sicuro sulle labbra «Tesa, Weasley?»
Apro gli occhi e inizio ad urlare «E certo che lo sono. Non se tu quello che è costretto dall’alba di questa mattina a essere pungolato da un Ciccio Bello volante che non fa che ripeterti di baciare qualcuno assillandoti, quasi di conseguenza, con i suoi problemi esistenziale. Quindi, Malfoy, evita di rompere le palle, ne sarei grata!» finisco indicando dietro di me quella palla di grasso volante con l’arco in mano e un sorriso fintamente dolce in viso.
Scorpius gsrana gli occhi e poi guarda dietro la mia spalla confuso  quasi mi prendesse per pazza, poi sorride.
«Weasley, penso che il tuo ultimo neurone sia andato perduto insieme a qualche grida o forse sbadiglio. Dietro di te non c’èassolutamente nulla!»
Okay, non solo dietro di me c’è un inutile fantoccio privo di senso emotivo ma ora mi devo sentire dire anche che sono  pazza in quanto mi immagino le cose?
Eh no, la mia pazienza ha un limite e questo è stato varcato già a sufficienza da la farfalla parlante per essere nuovamente infranto da uno stronzo per niente immaginario.
Involontariamente mi volto a vedere se Malfoy abbia o meno ragione ma, come non detto, dietro di me c’è ancora quell’angelo volante che crea aria come se queste fossero puzzette …  o meglio, spero che non lo siano anche se questo andrebbe a spiegare anche l’acre odore di feci che sento nell’aria.
La mia attenzione viene attirata nuovamente da Scorpius che mi posa una mano sulla spalla calmo e posato.
Ride lo stronzo, ride come se mi stesse vedendo rotolata nel fango con la divisa tutta sporca e il volto impiastrato nella terra.
Assottiglio gli occhi e lo maledico:  stronzo, stronzo di un Malfoy!
«La vuoi smettere di ridere come se un elefante mi stesse camminando sulla fronte per favore?»
«Oh, veramente un elefante ti sta urinando sulla testa, tesoro.»
Meccanicamente alzo una mano quasi a controllare se sia vero, ma poi lo vedo ridere sguaiatamente e l’abbasso sconfitta.
Chiudo gli occhi e respiro:  cazzo, quando finisce questa giornata?
Ma cosa ho fatto di tanto brutto a Morgana quando sono nata? Forse le ho strappato una ciocca di capelli senza rendermene conto? O magari le ho rimesso la pappa sulle scarpe nuove, altrimenti veramente non capisco a cosa devo tutta la mia sfiga.
Sembra quasi che qualcuno si stia impegnando a rovinarmi l’esistenza, a infrangere tutte le regole che ci sono in cielo e in terra, a portarmi al suicidio.
Oh, detto così il suicidio non sembra tanto una cattiva idea, penso confortata.
Ad un certo punto- ancora persa nelle mie complessate idee di fuga- sento la risata di qualcuno alle mie spalle e, quando mi volto, mi accorgo che sul volto dell’angelo satanico si affaccia un sorriso molto diverso a quello triste di prima.
Inclino un sopracciglio e, sotto lo sguardo confuso di Malfoy, mi rivolgo a lui: «Ma si può sapere cosa cazzo vi ridete oggi tutti quanti?»
L’angelo fa una smorfia poi, offeso dalla mia maleducazione, si munisce nuovamente di arco e frecce e mi punge sulla spalla facendomi gemere.
Malfoy? Oh, lui mi guarda sempre più  confuso.
«Brutta ragazzina maleducata» mi riprende il  baby Angel « non ti hanno insegnato a portare rispetto alle persone più grandi?»
Rido« Ah, tu saresti più grande di me? Ma se non ti  vedi nemmeno! Sei alto quanto la cicca di una gomma da masticare divisa per dieci bambini»
Grugnendo nuovamente afferra una nuova freccia puntandomela contro e facendomi sbarrare gli occhi. In due secondi nella mia testa si ripetono tre parole:  freccia, dolore… e  RIFUGIO!
Subito mi riparo dietro la schiena di Scorpius che, dopo avermi coperto con il suo busto, si gira verso di me con  un sorriso strano e preoccupato in volto.
«Weasley?» mi chiama.
«S-sì?» belbetto, sto iniziando ad avere paura di archi e frecce, lo ammetto.
«Ma sei sicura di stare veramente bene? Non fai che .. parlare da sola.»
«Non parlo da sola» mi affretto a spiegare ancora nascosta ma sbuffando. Perché non mi capisce? 
«Ah, no?» alza un sopracciglio « allora con chi? Con il muro, con l’aria o forse con …  l’amico immaginario?»
Ma che fa, mi prende per il culo? Lui, e dico  lui, osa deridere una mia paura?
Sbuffo dandogli una spinta con le braccia:«Malfoy vai a farti fottere.» 
«Solo se vieni con me» risponde pronto.
«Paura di perderti lungo la strada?»
«No, ho paura di sentire la tua mancanza» dice con un sorriso malizioso e il volto vicino, vicinissimo al mio volto.
Sento il suo odore acre, dolce, buono. Di arancia quasi, no, meglio …  di uomo.
Non ha nella pelle la fastidiosa impronta del fumo, non ha quella puzza di sudore che hanno di solito gli adolescenti allergici al sapone e all’acqua.
Non ha niente di tutto questo ha solo un tremendo, fottuto, incantevole, stronzo, immaginabile e seducente sorriso sulle labbra.
Sorriso che mi fa sbiancare per un momento, un momento che dura un eternità.
Forse- e dico forse- ma solamente forse, per un miliardo di volte lo sottolineo, potrebbe, e dico potrebbe, essere  carino.
Malfoy con i capelli biondi quanto il grano maturo,con gli occhi verdi come l’erba di un giardino e quelle sopracciglia tinte di una figura incantevole come quelle del David.
Apro la bocca per dire qualcosa ma poi la richiudo senza parole.
Sono senza parole.
Non sono stupida, non mi sono innamorata di lui come nei classici film per Babbani dove lei, incontrando per la prima volta lo sguardo di lui, capisce che non è lo stronzo che ha sempre finto di essere e allora gli salta addosso baciandolo, abbracciando e perdendo la verginità sotto le stelle e il cielo incantato. NO! 
Malfoy è veramente stronzo come ha sempre finto di essere e forse quella è l’unica certezza che ho di lui.
Posso  benissimo dubitare che sia un Malfoy, d’altronde la mamma è una bella donna che può aver messo ripetute volte le corna e suo marito; posso anche mettere in dubbio il fatto che sia biondo in quanto ci sono  parrucchieri  veramente strepitosi come per esempio Madame Margaret a Diagon Alley ( e posso anche giurare di averlo visto entrare lì dentro una volta), ma  sono sicura che lui è uno stronzissimo stronzo.
Lo si vede da come cammina, dal modo in cui  mangia e respira. Solo un deficiente potrebbe vederci del buono in lui solo …  Silente ecco! 
Silente vide del buono anche in suo padre, d’altronde!
Eppure non riesco a staccare gli occhi da lui perché da dietro le sue spalle vedo che piano, piano la figura dell’angioletto diabolico inizia a sbiadire, formicolando  e diventando  come un ologramma.
E forse capisco, anche se mi sembra terribilmente impossibile,che la persona adatta a far evaporare quel diavolo con le ali è proprioLui.
 Il mio odio  profondo, il mio rivale, il mio opposto al maschile, il mostro di Satana, Il cornuto, il puttaniere.
Sbarro gli occhi e lo guardo che ancora sorride trovandolo molto meno bello di prima: possibile che sia lui il vero amore di cui parlava prima il pannolino parlante?
Scorpius Hyperion Malfoy è l’amore di Lily, non il mio! E’ il migliore amico di Al e non il mio possibile fidanzato.
Scuoto la testa rifiutandomi di crederci: NON PUO’ ESSERE VERO!
Ma non riesco ad allontanarmi da lui perché una sua mano- senza che me ne rendessi conto!- è andata a posarsi sulla mia schiena stringendomi a lui.
Mentre lui continua a sorridere.
Sorride forse credendosi incantevole- e lo è!- forse credendosi magnetico- anche questo!- eppure io non riesco a baciarlo o a picchiarlo.
Resto immobile a pensare che il mio cuore batte forte sicuramente a causa della temperatura alta, per colpa  di quella pressione elevata che ho ereditato da mamma, ma poi mi convinco a mando tutto al diavolo.
Non sono mai stata una ragazza impulsiva non su le faccende di cuore, almeno. Sono sempre stata razionale e cosciente di quello che facevo eppure ora me ne frego di tutto perché se per liberarmi di questa stranissima sensazione di freddo e tepore che sento addosso devo baciare Scorpius Malfoy okay, bacerò Malfoy.
E quando le mie labbra toccano le sue sorrido sicura che una volta fatto questo, una volta che aprirò gli occhi, troverò ancora quell’angelo pronto a rompermi l’anima nella sicura certezza che Malfoy quindi non è il mio vero amore.
Sicura che quello che sto per fare non comporterà a nulla se non una perdita di tempo.
Eppure sbaglio anche questa volta perché quando i nostri volti si staccano e le nostre labbra riprendono a respirare  normalmente io non trovo nessuna freccia puntatami contro, nessun bambino sorridermi sadico e depresso. NIENTE.
Io sono sola, libera, le gambe ora meno dolenti e con una mano che mi stringe un fianco.
Una mano che mi stringe …  cosa?
Sbarro gli occhi perdendo la precedente felicità e realizzando che, cazzo, se l’angelo è veramente esistito, se non sono realmente uscita fuori di senno e se quella mano è ancora posata sulla mia schiena, vuol dire che ho baciato Malfoy. E che Malfoy ha un ruolo fondamentale nel mondo, nella mia vita anche.
La mia attenzione viene catturata da una voce divertita e sarcastica, una voce che non avevo mai sentito  prima ma che eppure mi sembra tanto familiare.
Alzo lo sguardo e, avvolto in un’aurea argentea, vedo quell’angelo che mi ha rovinato la giornata sorridermi intenerito come se la fine di quell’avventura gli spiacesse.
Mi sorride e quel sorriso che mi rivolge mi fa sorridere di rimando, compiaciuta.
«Allora, ragazzina, era tanto difficile da fare?» mi chiede.
Il mio sorriso si allarga di più e svuoto la testa « forse era meglio se me lo dicevi prima, così mi sarei risparmiata tanti lividi, non trovi?»
Si guarda le gambe grassocce e sorride, incrociando le gambe e facendo una lieve smorfia « ma non direi. Devo dire che è stato bello  poter fare almeno  così  la tua conoscenza, Rose.»
In quella frase ci dovrei cogliere qualche indizio, forse qualche materno consiglio eppure annuisco solamente scordandomi anche del fatto che Scorpius Malfoy mi guarda stranito parlare con il muro e con una mano sul mio fianco.  Ma sorrido.
 Sorrido guardando l’angelo piroettare fuori la finestra, meno triste di come era stato, felice, radioso per poi scomparire nell’aria.
Se solo fossi stata più attenta lo avrei visto volare nel cielo assumendo sembianza più umane e simili alle mie. Molto simili a quelle di Zio George, in verità.
 
 
 
«Allora Rose.» 
«Sono Weasley per te.» lo correggo mentre cammino per il corridoio.
Scorpius mi prende un polso facendomi fermare. Ancora quel maledetto sorriso sulle labbra « non sembravi essere tanto disgustata dalle confidenze che ti recavo prima mentre ti baciavo»
Touchè.
Scuoto la testa e continuo a camminare liberandomi della sua presa « mi servivi Scorpius. Te l’ho già detto. C’era un angelo che miperseguitava  e mi diceva che dovevo per forza baciare …»mi blocco. Meglio non dire la verità.
Ma Malfoy ha già capito gran parte della verità e infatti mi guarda sicuro  «Baciare? Avanti, continua la frase  Rose.»
Mi mordo le labbra e sorrido leggermente K.O.
«Si può sapere cosa ti cambia se ti dico perché ti ho baciato?» gli chiedo senza peli sulla lingua. Questa giornata è stata lunga, faticosa e non vedo l’ora di farmi una doccia e rilassarmi sotto l’acqua calda e no, la presenza di Malfoy non è prevista nel bagno!
Scorpius mi guarda ancora maliziosamente, poi si morde le labbra facendosi serio. Lui serio. Strano, vero?
Si dondola su due piedi e poi mi guarda leggermente arrossato sulle guance « perché è S. Valentino»
«E allora? Non mi dire che credi alla stupidaggine che gli innamorati in questo giorno di giurano amore eterno, Scorpius.»
Il suo sguardo di sfida mi fa inclinare leggermente la testa, ma due dita sue me la raddrizzano velocemente. 
La sua bocca è vicino la mia.
«Dimmi solo che se ti baciassi ora tu mi manderesti a puttane e giuro che non ti romperò più l’anima.»
«Tu a puttane ci vai lo stesso, Malfoy.»
Lui ride senza però allentare la presa sul mio volto « Non hai risposto» mi fa notare.
E allora mi fermo a pensare. Oggi il mio cervello sta facendo più ragionamenti che in tutta la mia vita, in verità.
Penso a Lily, penso ad Al e a lui. Poi a me e allora mi rendo conto che la sua presenza- per quanto mi ostino a dire fastidiosa- mi piace, mi completa e mi rende sostanzialmente contenta.
Sorrido e lascio cadere il libro che stringevo al petto.
Poco importa che cadendo questo vada sul piede di Scorpius facendolo rantolare del dolore, poco importa che mi toccherà sentire le sue lamentale perché gli ho incarnito un unghia, poco importa tutto il resto perché, a quanto sembra, il mio bacio, sembra fargli valere tutti i dolori del mondo.
 
 
 
 
Le sue braccia mi sfiorano la schiena e mi fanno sorridere, le sue labbra si posano sulla mia fronte.
«Sai di rose» mi dice.
«Ma no, il mio nome è questo!» gli faccio notare con acidità e facendolo sorridere.
Leggermente mi lascia un ‘altro bacio sulla fronte mentre insieme siamo seduti sotto l’ombra del’albero maestro.
Rimaniamo in silenzio mentre a pochi metri di distanza vedo il sole tramontare definitivamente portando con se la fine a questo fantomatico 14 Febbraio.
Penso che non lo scorderò mai, in quanto con lui ho trovato pace e dolori ( le mie gambe ancora chiedono pietà) e una presenza maschile accanto che, per quanto l’avessi avuta costantemente accanto, mi era sembrata sempre inutile.
Ma Scorpius da oggi avrà un ruolo diverso nella mia vita, credo. Questo non significa che non lo insulterò o picchierò, ma solamente che avremo un diverso  modo  di fare pace.
Sorrido accoccolandomi al suo petto e guardando il cielo farsi arancione fino a quando il mio ragazzo infantile non mi tira una ciocca di capelli per attirare la mia attenzione.
Urlo di dolore.
«Ma cazzo, sei scemo?»
«Ti stavo chiamando da tempo ma non ti giravi»
«Mai pensato che forse avevo altri pensieri?»
«Già mi cornifichi?»
«Oh, perché non lo sapevi? Ti metto le corna con il professor Ruf»
«A quanto vedo ti piacciono le cose morte..»
«Sicuro, questo spiega anche perché sto con te.»
«Io non sono morto!»
«Tu no, ma forse qualcos’altro sì.» alludo maliziosamente.
Sorride anche lui «ci staresti insultando?»
«Non oserei mai, tesoro. Sto solamente consigliando vivamente delle pillole babbane che si vendono in Farmacie. Sai, quei negozi Babbani per medicine. Si chiamano Viagra e servono per aiutare i poco dotati come te.»
Scorpius mi guarda prima di scoppiare a ridere, poi mi scompiglia i capelli evitando di rispondermi.
Passano minuti di silenzio nei quali resto a sentire quel suo odore di arancia fresca fino a quando non lo sento picchiettare dolcemente sulla mia spalla. Sorrido girando lievemente la testa in sua direzione.
«Rose?»
«Mmh?»
«Con chi parlavi prima, quando stavamo insieme nel corridoio?»
Assottiglio gli occhi cercando di ricordare « dici appena ci siamo incontrati?»
«Esattamente.»
Valuto se rispondergli seriamente o meno, poi però faccio  la cosa migliore;in un rapporto di coppia sempre  meglio scegliere la via più facile.
«Con nessuno, tesoro» mento « ero solamente tanto stressata dagli studi»
Se conosco bene Scorpius Hyperion Malfoy sono sicura che non capirebbe  la storia dell’angelo pedinatore  in quanto anche prima- quando ce l’avevo vagamente accennata- aveva pensato gravemente che fossi diventata stupida, se mai fossi stata intelligente, e sinceramente mi sono stancata di stare lì, a rimuginare  sopra questa assurda vicenda o perdere tempo a spiegarla ad altri.
Scuoto la testa e lo guardo sicura.
«Ah, bene.» Scorpius mi tira un buffetto sulla guancia « per un momento ho pensato di avere accanto a me una schizzo frenica.»
Gonfio le guance e gli lancio uno sguardo gelido « problemi al riguardo?»
«Oh si, tantissimi. In tal caso ti avrei lasciato all’istante» continua con un sorrisone ironico sul volto che però non mi diverte per niente. Mi alzo da terra e mi pulisco la divisa tirandogli un leggero calcio tra le cosce « Vai a farti fottere, stronzo»
Scorpius ride, ride veramente intrappolandomi i polsi con una mano, poi mi tira di nuovo accanto a se. Sorride dolce.
«Con te?» mi chiede baciandomi il mento, le guance e gli occhi e facendomi sorridere di rimando.
E allora ricambio il bacio, stringendomi a lui sotto il faggio di metà Febbraio, al freddo, sotto le stelle, il sole completamente tramontato.
Sorridiamo andando a farci fottere …  totalmente insieme.
 
 
 
* 
Capelli rossi e lisci, un sorriso dolce e birichino sulle labbra.
Malandrino.
Una piccola figura sbiadita guarda i due ragazzi serenamente coinvolto e felice. Era nato felice, era morto nello stesso modo.
Fred Weasley congiunge la mani dalla sua posizione di cielo e sorride, ancora.
Lo spettro della sua ultima risata da vivo si rispecchia  in lui anche da morto.
 Perché è contento.
Contento di aver visto sua nipote crescere e di poterla vedere felice, innamorata, anche se lei questo ancora non lo sa.
Perché è felice, felice di averle lasciato un segno di lui, del suo passaggio …  anche se sottoforma di violacei lividi.
 
 



Okay, io ci provo. Odiatemi, mi odio già da sola anzi, non odiatemi già bastano i pomodori che mi sto lanciando davanti lo specchio da quasi ventiquattro ore.
Ho passato  UNA GIORNATA  intera a valutare se pubblicarla o meno, l'ho fatto leggere alla carissima Elisa e lei ha detto affermativamente che sì, ne valeva la pena. Cara, dolce Elisa grazie per i complimenti che non sono veri, li ho apprezzati molto xD 
Questa cosa - perchè è una cosa-  è penosa. In questo momento mi sento tanto Rose frustrata davanti all'angioletto demoniaco.
Tanto per quadrare la situazione: per chi non lo avesse capito, l'angioletto a differenza di come crede Rose non è la creazione di un tiri vespa Weasley, ma una specie di  ricarnazione  di Fred. 
Fred, il caro zio morto e malandrino che- come avrete capito- sembra essere poco pacifico ...  proprio come l'angioletto.
 Okay,  so che detto così non è niente di speciale ma, ehi, io ... okay: IO NIENTE.
Mi ritiro nelle segrete della mia stanza; se la storia -  E SONO DACCORDISSIMISSIMO-  non dovrebbe piacere sarei DACCORDISSIMISSIMO  sul cancellarla. Già troppa spazzatura c'è al mondo.
Spero di non avervi deluso troppo; personaggi non sono usati con scopo di Lucro.
Per chi volesse conoscermi o anche solamente dirmi che faccio schifo, vi dico che ho creato un profilo di FB:Manu Breath.
 
  
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