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Autore: AmaranthineMess    24/02/2011    0 recensioni
Il segno, è arbitrario.
Non importa di cosa si tratti. Di un paio di decolté di pelle lucida o del senso del vivere. Tutti i segni, sono arbitrari.
Dunque se io, da questa parte del mondo, penso che un semaforo rosso significhi inequivocabilmente che devo fermarmi, dall’altra parte del mondo, forse, c’è qualcuno che ha appena ingranato la prima –che per lui è la badguhrt, ma poco importa – e aspetta solo che quel maledetto semaforo diventi rosso, per poter andare.
Tutto questo, è spaventoso e allo stesso tempo rassicurante.
Se il segno è arbitrario e tutto può essere segno, allora tutto può essere arbitrario.
Non esistono bello o brutto, non esistono giusto o sbagliato, non esistono maschio e femmina, non esiste forte e debole. Tutte le categorie su cui si fonda il nostro essere uomini e donne nel mondo, semplicemente crollano.
Non esiste, giusto o sbagliato.
Genere: Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il segno, è arbitrario.
Non importa di cosa si tratti. Di un paio di decolté di pelle lucida o del senso del vivere. Tutti i segni, sono arbitrari.
Dunque se io, da questa parte del mondo, penso che un semaforo rosso significhi inequivocabilmente che devo fermarmi, dall’altra parte del mondo, forse, c’è qualcuno che ha appena ingranato la prima –che per lui è la badguhrt, ma poco importa – e aspetta solo che quel maledetto semaforo diventi rosso, per poter andare.
Tutto questo, è spaventoso e allo stesso tempo rassicurante.
Se il segno è arbitrario e tutto può essere segno, allora tutto può essere arbitrario.
Non esistono bello o brutto, non esistono giusto o sbagliato, non esistono maschio e femmina, non esiste forte e debole. Tutte le categorie su cui si fonda il nostro essere uomini e donne nel mondo, semplicemente crollano.
Non esiste, giusto o sbagliato.

Giorno 1 

Il problema, adesso, è sopravvivere.
Esplode tutto lì attorno, serve un posto riparato, è necessario scappare.
Le strade della città sembrano tutte uguali, tutte arancioni, fumose, tutte esplosive, tutte caotiche. E’ la tua città eppure non capisci dove ti trovi.
Vola un foglietto, lo segui con lo sguardo, si posa ai tuoi piedi. Leggi che il latte sarà in offerta sino a lunedì e che due pacchi di pasta potrai pagarli sino al 40% in meno, sempre ammesso che tu possegga la CardPlus dei supermercati “Iper”. Se alzassi gli occhi, vedresti ruzzolare via il braccio dell’uomo che è appena saltato per aria, così decidi di non farlo. Ti aggrappi alla parentesi di vita normale che resiste in quel volantino.
Il 40% in meno è davvero un gran risparmio, dovrai farla questa card, prima o poi.

 

Io sono un fratello rivoluzionario. Io credo nei principi della Rivoluzione. Io giuro fedeltà agli altri fratelli e alla causa della Rivoluzione. Possa io morire, se mai rinnegherò la Rivoluzione.
Va bene, girati. Il tuo nome adesso è Kam. Mai a nessuno dovrai dire il tuo vero nome. Mai nessuno ti conoscerà con altro nome. Il tuo compito, Kam, è contribuire alla causa della Rivoluzione. Sai sparare Kam?
Se non sai sparare, ti verrà insegnato. Sei giovane, Kam, e sono sicuro che potrai diventare una grande risorsa per la causa della Rivoluzione. Ecco il tuo fucile, la tua divisa, la tua borsa, la tua borraccia.
I prossimi giorni li passerai qui nel campo con gli altri giovani arruolati. Verrete addestrati e poi vi trasferiremo in città. E’ lì che c’è più bisogno di voi, Kam. Quei bastardi stanno radendo al suolo le nostre belle città. Il tuo compito, Kam, è di farli smettere. Dobbiamo combatterli, Kam, e riprenderci il Paese.

Signore, quando potrò scrivere a mia madre?

Kam, credevo di essermi spiegato prima. Tu non hai una madre! Tu non sei più tu, figliolo! Tu sei solo Kam e Kam è appena nato, qui, in questa stanza, proprio davanti ai miei occhi! L’unica fottutissima madre che conoscerai d’ora in poi sono io figliolo!

Mi scusi, signore.

Va bene, Kam, va bene. Io ti capisco, sono stato anch’io un giovinetto impaurito davanti alle grida di un superiore. Ma appena uscirai da questa stanza, non ti sarà concessa alcuna debolezza. Non puoi fare errori. Un errore potrebbe causare la morte tua o di uno degli altri fratelli rivoluzionari. Un errore potrebbe portare al fallimento la nostra amata Rivoluzione. Kam, voglio che tu sia pronto a tutto. Quando indossiamo quell’uniforme dobbiamo gettare via i nostri nomi e le nostre vite. Adesso, figliolo, per te esisterà solo la Rivoluzione.

 

 

 

 

   
 
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