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Autore: Maggie_Lullaby    24/02/2011    9 recensioni
Reid è scomparso nel nulla, non un biglietto, non una chiamata, niente. Mentre la squadra indaga, ripercorrendo gli ultimi giorni in cui è stato visto giovane collega, vengono a conoscenza di un segreto ben nascosto, che li porta a chiedersi se veramente conoscono Spencer Reid.
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7.


È tutta colpa tua. È tutta colpa della tua bellezza. È tutta colpa dei tuoi occhi che non mi hanno mai guardato come fanno con lui. È tutta colpa dell'anello che porti al dito. È tutta colpa tua se sta soffrendo. Non lo rivedrai mai più.

Rossi rilesse la lettera per l'ennesima volta, sentendo lo stomaco che si contorceva quando arrivò all'ultima frase.

Alison Juliet era seduta su una sedia, tremante, un bicchiere d'acqua in mano; ogni suo tentativo di mantenere la situazione, che sino a quel momento aveva funzionato, si era rovinosamente distrutto e non riusciva a dire una parola da quando era arrivata in ufficio.

Il resto della squadra tentava di non pensare al peggio, anche se ormai risultava difficile. Quelle fatidiche cinque parole risuonavano nella testa di tutti come in un fastidiosissimo eco.

Aspettate”, esordì Emily, dopo aver afferrato la lettera in mano e riletta un'altra volta ancora. “Si contraddice”.

L'attenzione si spostò tutta su di lui, un debole barlume di speranza che illuminava loro il cuore.

Guardate”, disse, appoggiando il foglio sul tavolo rotondo. “il tempo dei verbi cambia: prima ha scritto 'non mi hanno mai guardato come fanno con lui' e 'è tutta colpa tua se sta soffrendo'; ma poi dice non lo rivedrai mai più”, guardò tutti negli occhi. “Credo che Reid sia ancora vivo”.

A quell'ultima parola Alison Juliet trattenne il fiato rumorosamente, come se le facesse male addirittura sperare.

Hotch annuì convinto, dandosi dello stupido per non averci pensato prima: colpa del sonno.

Questo restringe il campo”, iniziò, con nuova determinazione, velocemente.

Deve essere qualcuno che conosci”, continuò Morgan, voltandosi verso Alison Juliet, tamburellando le dita sul tavolo nervosamente.

Alison Juliet riemerse dalle mani in cui aveva sepolto il viso.

Vi ho detto tutto”, mormorò con voce rotta. “Non ho rifiutato ragazzi da anni”.

Nessuno ti ha mai detto di essere interessato a te? Qualcuno che conosci e magari vedi abitualmente?”, domandò JJ.

No”, scosse il capo la violinista. “No”.

Hai mai ricevuto dei regali da presunti sconosciuti? Bracciali, fiori, gioielli?”.

La bionda rimase in silenzio qualche secondo.

Ricevo spesso dei fiori”, spiegò. “Ma... tutte le musiciste ne ricevano, non c'è nulla di strano!”.

Non hai idea di chi te li possa aver lasciati?”, domandò Rossi.

Alison Juliet scosse il capo.

Solo alcuni si firmano. Sono semplici spettatori che a volte se apprezzano la musica regalano dei fiori”.

Hai tenuto i biglietti?”, chiese Hotch.

Solo alcuni”, ribatté la ragazza. “Sono a casa mia”.

Emily, vai a prendere questi biglietti. Dove li tieni?”.

Nel mio comodino”.

La mora annuì e uscì dalla sala riunioni con passo veloce, scattante, il cuore che batteva a mille.

Questi fiori dove ti sono recapitati?”, fece ancora Rossi.

Alcuni assistenti li raccolgono appena dopo lo spettacolo e li portano nei camerini”, rispose Alison Juliet.

Quest'uomo è un egocentrico, un narcisista, dovrà per forza averti lasciato un biglietto con una firma: un'iniziale, un soprannome...”, rifletté ad alta voce Morgan, camminando lungo la stanca. “Ti viene in mente un biglietto simile”.

Alison Juliet dovette pensare qualche secondo.

Ogni volta che mi mandano dei fiori, c'è qualcuno che si firma con la lettera 'E'”, disse.

Conosci qualcuno che ha un soprannome o un nome che comincia con questa lettera?”, continuò Morgan, quasi pressandola.

Non devi farti prendere dall'ansia”, chiarì Rossi, cercando di calmarla, vedendola in ansia e porgendole un foglio e una penna. “Scrivi qui tutte le persone che ti vengono in mente che corrispondono a queste credenziali”.

La ragazza annuì piano, prendendo tra le mani tremanti la penna: dopo un paio di minuti aveva scritto cinque nomi.

Garcia...”, disse Derek.

Consideralo già fatto. Scaverò nelle loro vite peggio delle termiti nel legno”, disse la rossa eccentrica, prendendo il foglio e uscendo quasi di corsa dall'aula riunioni per arrivare nel suo covo.

Hotch, Rossi e Morgan si guardarono attentamente.

Quest'uomo deve avere tra i trentacinque e i quarantacinque anni, bianco, è un uomo egocentrico”, disse Morgan, iniziando a stilare un profilo.

Deve avere un lavoro modesto, che non riesce a gratificarlo professionalmente e questo non fa altro che aumentare la sua rabbia”, continuò Aaron.

Con te probabilmente si comporta gentilmente, fa qualsiasi cosa tu gli chieda, ma con gli altri è arrogante, presuntuoso, incolpa gli altri per le proprie colpe”, fece Rossi, rivolgendosi direttamente alla violinista.

Avrà sicuramente delle denunce di stalking sulla sua fedina penale e forse avrà anche passato qualche anno in carcere per stupro”, proseguì Hotch.

Oh, mio Dio”, proruppe lei. “È...”.

Edward Jacobs!”, strillò Garcia, la quale aveva seguito il discorso tramite cellulare, rubando il nome di bocca alla ragazza, prorompendo nella stanza.


Continua...


Questo capitolo è molto breve, mi spiace, credo che il prossimo sarà più lungo. Ho iniziato a scriverlo su carta e devo ancora concluderlo e copiarlo al pc.

Ci avviciniamo alla fine, credo che manchino due capitoli circa alla fine...

Grazie mille per il supporto! <3

  
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