Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: maude17    24/02/2011    3 recensioni
Durante la mia carriera mi erano capitati clienti di tutti i generi: c’erano quelli che ti pagavano subito come per sottolineare che non sei nulla per loro, solo un divertimento, ed erano specialmente gli uomini sposati a farlo; quelli che dovevi pregare in ginocchio per darti i soldi, e per fortuna ne ho incontrati ben pochi; quelli che ti tenevano tra le braccia dopo l’amplesso come segno di appartenenza, anche se non era vero, ma era solo il post-orgasmo a renderli così dolci, ed erano specialmente gli uomini single; poi c’erano quelli perversi, che ti chiedevano di tutto, fregandosene dei tuoi desideri; quelli violenti e ogni amplesso con loro era quasi uno stupro; quelli che a malapena li sentivi; quelli che non duravano niente; e, infine, quelli come lui, che erano un insieme di tutte le sensazioni che si potevano provare, di tutti modi di fare l’amore, quella capacità di essere passionali e dolci allo stesso tempo, si, tutto questo era Marco e mi manca da morire.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 8. Lettera.

 

 
POV MARCO.
 
 
Non potevo crederci che la volessero cacciare da casa!
Dopo più di un anno che si fidava di noi la buttavano fuori!
Era inconcepibile!
In più io l’amavo, sì l’amavo come non avevo mai fatto!
Certo ho avuto le mie storielle e una volta mi ero preso una cotta enorme, ma Megan… ah Megan… lei era unica, diversa, speciale.
Lei non era le altre.
Era una persona fantastica e non si meritava assolutamente quello che le era capitato, e non avrei permesso ai miei genitori di portarmela via!
NO!
Mi diressi verso la camera quando sentii l’acqua della doccia incominciare a scorrere.
Pensarla sotto alla doccia, nuda, con quelle forme stupende….
Okay basta Marco! Se no rischiamo di risvegliare l’amichetto sei bassifondi
Respirai profondamente e mi sdraiai sul letto. Chiusi gli occhi e mi rilassai.
-Marco?-, mia mamma.
-Che vuoi?!-, sbottai.
-Ti va di venire con me a fare una passeggiata?-
-Vacci con papà!-
-E’ giù al ristorante, e poi ti… ti volevo parlare-
Sbuffai.
-Devo proprio?-
-Marco!-
-Okay, okay!-, mi alzai sbuffando frustato e ancora incupito dalla discussione che avevamo appena avuto.
-Vado a dire qualcosa a Megan…-
-Non ce ne è bisogno, le ho lasciato un biglietto in cucina-
-Okay-, presi il cappotto e uscii seguito da mia madre.
Scendemmo le scale in rigoroso silenzio, sapevo che voleva aspettare di essere lontano dalla pizzeria e da casa prima di incominciare a parlarne.
Ci incamminammo verso il parco dove era riapparso Matt, quello stronzo!
-Allora Marco… come va a scuola?-, mi chiese rompendo il ghiaccio.
-Bene-, risposi secco.
-Con gli amici? E’ da un po’ che non esci con Sam-
Certo che non ci uscivo, non dopo che si era fatto la ragazza che mi piaceva, non ci parlavo da più di un anno e non mi era mai mancato.
Certo ora avevo lei, e non avevo bisogno di altri.
-Mamma perché non la finisci di tirare fuori discorsi a caso e non arrivi dritta al punto?!-, sbottai.
-Tu ami Megan-, non era una domanda, ma una costatazione.
Brava mamma! Dieci punti a Maria Di Carlo per aver ripetuto le mie stesse parole! Yuppy!
Facevo del sarcasmo anche nella mia testa, ero da ricovero.
Ci sedemmo su una panchina al parco e mi voltai a guardarla.
-E quindi?-
-Quindi, giustamente, non la vuoi abbandonare-
-Esatto-
-Ma Marco… devi capirmi anche tu… io amo te e tuo padre e devo fare quello che è meglio per la mia famiglia. Voglio bene a quella ragazza, ma credo che sia ora che se ne vada e ritorni dalla sua famiglia. Poveri i suoi genitori… non avranno avuto pace in quest’anno. Hanno anche loro il diritto di sapere come sta la loro figlia! Ancora di più ora che sono responsabili insieme a lei di una bambina…-
-Mamma smettila! Ma ti sei sentita?! “Io voglio bene a quella ragazza, ma credo che sia ora che se ne vada…”. Se le volessi davvero bene non diresti così! Ormai è un anno che è con noi e fa parte della nostra vita! E tu saresti disposta a perderla per sempre, perché se la cacceremo non la vedremo più di sicuro, sapendo quello che ha passato e quello che sta passando per uno stupido momento di calo al ristorante?!-
-Tu non sei oggettivo, parli proprio da ragazzo innamorato-
-Oh scusa mamma se la amo! Mi dispiace tanto! Ma questo non cambia il fatto che è una cazzata! Lavorerò anche io, per aiutarvi! Poi potremo chiederle di lavorare anche lei! Ormai Charlie può avere una baby-sitter. Ma per favore mamma, ti prego… non la cacciare…-, la mia voce andava affievolendosi pian piano.
Mi guardò a lungo.
-Marco…-
-Per favore mamma…-, le presi le mani tra le mie e la guardai con un’espressione da cucciolo abbandonato.
Lei sembrò pensarci per un po’, poi sospirò.
-Ne parlerò con tuo padre… però non posso prometterti nulla, Marco-
-Si! Grazie mamma, sei la migliore!-, la stritolai in un abbraccio e le baciai entrambe le guance.
-Ora andiamo a casa: è tardi!-, in realtà non vedevo l'ora di andare da Megan. 
Nel tornare a casa tornai al mio solito buon umore e la presi per mano, felice e spensierato.
Aprii la porta di casa e subito gridai:
-Megaan! Ho notizie!-
Non mi rispose nessuno.
Era proprio sorda!
Andai in bagno: c’era ancora la nuvola di vapore causata dalla doccia che si era fatta, ma di lei nessuna traccia.
Entrai in camera ma non c’era.
-Meg! Dove sei?-, chiesi confuso cercandola di nuovo per la casa.
Tornai di nuovo in camera e accesi la luce guardandomi intorno.  
Sotto al letto non c’era.
Nemmeno nell’armadio…
Mi voltai di scatto attirato da un foglietto ripiegato con scritto “Marco” appoggiato sul comodino.
Una strana sensazione si fece largo dentro di me.
Aprii il foglietto e vi lessi sopra:

Caro Marco,
                   me ne sono andata. Non è per colpa tua, né per i tuoi genitori, è una mia scelta. Non voglio essere un peso inutile per nessuno e devo imparare a cavarmela da sola, specialmente ora che sono madre. Tu resterai sempre la persona più importante della mia vita, l’ho capito solo ora. Mi dispiace Marco, non odiarmi e non odiare specialmente i tuoi genitori.
Mi dispiace scriverti su questo pezzo di carta quello che avrei dovuto scriverti a voce. Marco ioti amo, e l’ho capito solo ora.
                                                                                           Addio,
                                                                                          Tua Megan

Lessi l’ultima parola con un groppo in gola.
No, no, no, no, no e NO!
Non poteva andarsene!
Non poteva lasciarmi, non così, non ora, NO!
Mi alzai di scatto.
-HAI VISTO?! HAI VISTO COS’HAI FATTO?!-, urlai istericamente a mia madre, che vedendomi così in preda alla furia si spaventò.
Le lanciai ai piedi la lettera che mi aveva scritto Megan e, senza prendere nemmeno la giacca, uscii di casa per andare a cercarla.
-Magan!-, gridavo ogni cinque minuti mentre vagavo inutilmente al buio della sera in cerca di lei, l’unica che mi aveva rubato il cuore.
Lei che mi aveva abbandonato, forse per sempre.
Lei che mi aveva spezzato il cuore.



Note dell'autrice:


Et voilàà! Anche in anticipo! Mi stimo!
Ahah xDD
Tornando a noi, ecco a voi il capitolo POV MARCO che vi avevo promesso u.u
Spero non sia uno schifo e che vi sia piaciuto! ;D
Volevo anche avvertivi che ho FINALMENTE scritto il piccolo Missing Moment rosso della prima volta tra Marco e Megan (:
Se volete leggerlo è qui "
Hollywood Love"
Grazie a tutti coloro che leggeranno e/o recensiranno! (:
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: maude17