Volo
E vedo il mondo passare, veloce
Come l’aria che mi fischia nelle orecchie.
Uomini e donne, tante piccole cicale,
si muovono, agitati, al margine del baratro
Senza sapere che io sono lassù
Senza preoccuparsi di alzare gli occhi.
C’è chi porta un pacco pesante
Chi chiama una persona lontana,
chi guarda in vetrina
e chi si ferma a salutare un vecchio amico.
E poi ci sono io,
dall’alto si scorgono i paesaggi più belli,
ma nessuno che abbia il coraggio,
almeno per una volta,
di spiegare le ali del pensiero e volare, via.
Più liberi degli uccelli,
più leggeri del vento
più forti di un drago.
Due piccoli occhi si riflettono nei miei
Saluto una bambina e lei risponde, meravigliata.
Tira la giacca della mamma
Inutile
Così torna a guardarmi e, piano piano,
i suoi piedi si staccano da terra.
“Ecco vola insieme a me!
Non avere paura di sognare,
senza sogni come puoi sperare di alzarti in aria,
di essere migliore?”
Volo.
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Questa è in assoluto la poesia più strana che abbia mai scritto.... nel modo in cui l'ho fatto intendo. Si perchè mi è uscita in dieci minuti che avevo buchi tra un compito e l'altro. Per uno che è abituato a criverle con tutta calma (durante le noiosissime ore di latino e/o storia dell'arte XD) è una cosa nuova... Vabbè commentiamo la poesia ora: "O.o"... no vadai è, come già detto, strana, non so spiegarvi il perchè.... in definitiva quello che voglio dire è che spero che vi piaccia! Fatemi sapere cosa ne pensate!!BuonCiao!
_Arthur_