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Autore: Rigel    08/01/2006    2 recensioni
"Ora! Vedi Draco! Tu sei un giovane mago.. senza esperienza.. senza bravura.. senza intelligenza.. e all’apparenza senza alcuna dote particolare! Ma! Perché.. si.. giovane Malfoy.. c’è.. per tua fortuna un Ma!".. Questa One-shot racconta qualcosa che nel Principe Mezzosangue non c’è… ma che è comunque avvenuta! Ne do una mia modesta versione! Spero vi piaccia!
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Narcissa Malfoy, Tom Riddle/Voldermort
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Camminava al fianco della madre per i lunghi corridoi di quel castello, il freddo che penetrava nelle ossa sembrava potesse ri

Camminava al fianco della madre per i lunghi corridoi di quel castello, il freddo che penetrava nelle ossa sembrava potesse ridurle in piccoli frammenti e l’oscurità in cui erano avvolti era più nera di qualsiasi altra mai vista. Svoltato l’angolo, l’uomo che li precedeva li fermò alzando una mano.. “Aspettate qui!” dopo di che, il Mangiamorte si girò e aperta la porta, la varcò richiudendola dietro di sé.

Draco aveva il cuore palpitante e piccole gocce di sudore scivolavano per la bianca fronte.. fredde,

ciò che provava era qualcosa di mai vissuto fino ad allora… diverso dal senso di potere che gli dava insultare Potter, diverso dal vincere a Quiddich, diverso dall’ostentare la ricchezza avuta come diverso dall’essere rimproverato dal padre o dal dolore fisico che quella volta gli procurò quel perfido Ippogrifo.

Non avrebbe saputo descriverla.. era una sensazione talmente nuova che gli sembrava non esistessero parole per darle una definizione. La paura e l’ansia erano unite a un senso di gloria e ricchezza. Mille immagini di quello che la sua vita sarebbe stata gli passarono davanti, veloci e confuse ma il cigolio della porta, segno che era arrivato il momento, lo risvegliò.

“Venite.. Vi sta aspettando!” l’alto e voluminoso incappucciato fece segno loro di entrare, e per un piccolo, piccolissimo instante, a Draco parve che gli arti in suo possesso si stessero ribellando a ciò che stava per venire. La splendida donna al suo fianco, alta con lunghi cappelli biondi, sciolti sulle piccole, gracili e sinuose spalle alzò una mano andando a poggiarla sulla schiena del ragazzo “Su.. Draco. Entra!” e come risvegliatosi da un sogno, il ragazzo mosse il primo passo verso quello che sapeva sarebbe stato il suo destino.

In un angolo dell’enorme sala, vicino ad un cammino pieno di rosso fuoco vivo, c’era una enorme poltrona in velluto color cremisi con ricami d’oro, risplendenti alla luce del fuoco. Gli parse improvvisamente di ritrovarsi in un secolo diverso.. quello dei merletti e delle vesti a campana.. ma un senso di vaga confusione irruppe nella sua mente… “Mio giovane Draco.. vedo che tuo padre non ti ha rivelato cosa avresti provato stando al cospetto del tuo Signore!” una risata gelida si espanse per la stanza e il freddo provato poco prima ritorno a fare visita al ragazzo.. “Narcissa.. mia cara! Vieni avanti.. sapevo che avresti accompagnato tuo figlio!”.

La madre, notò volgendo lo sguardo il giovane Serpeverde, sembrava aver perso quella splendida aurea di luce che la circondava come al solito e camminava tenendo le mani strette l’una nell’altra. “Mio Signore.. Sono felice di rivederla e onorata della concessione che ci ha fatto nel chiamarci alla sua presenza!” a Draco sembrò che la donna al suo fianco fosse svanita per trasformarsi da madre ad estranea. Chi era? Di certo non Narcissa Malfoy. Non ricordava di aver mai sentito fuoriuscire simili parole di sottomissione dalle belle labbra della madre.

Un  seconda risata affondò nelle orecchie del biondo… “Si Draco! E’ tua madre… Solo, sa come comportarsi davanti al suo Signore!” gli leggeva nella mente e lui non avrebbe potuto fare nulla per impedirlo.

“Sento le tue emozioni e sono felice di sapere che la paura ti domina… Non potresti essere un buon serbo se non l’avresti conosciuta stando in mia presenza! Ma viene avanti Draco.. voglio vedere quello che è il figlio dell’uomo.. un tempo.. primo fra i miei servi!” fece l’ultimo passo che lo separava dal vedere in viso Lord Voldemort e un forte tremore improvviso lo scosse.

Cercando di nascondere la sua codardia si inginocchiò e disse quello che gli parse logico dire “Mio Signore!” ma l’inaspettato tocco della mano dell’Oscuro sulla spalla destra lo turbò a tal punto da fargli perdere l’equilibrio e solo la presa stretta dell’uomo, ancora seduto, gli impedì di cadere a terra.. “Suvvia Draco! Non essere stupido… la paura è giusta ma se eccede non serve a nulla!”.. “Perdono mio Signore!” si sforzò di rispondere..

“Non ho bisogno di un servo debole ma di uno capace! Narcissa fatti avanti!” la donna si avvicinò alla poltrona e dopo un inchino alzò lo sguardo sul viso dell’uomo.. “Mio Signore! Ditemi! Come possiamo esservi d’aiuto mio figlio ed io?” Voldemort sorrise crudelmente “Mio figlio ed io? No, Narcissa! Solo tuo figlio può fare qualcosa per me… naturalmente sempre che sia capace di fare alcunché!” fece comparire una traballante sedia e dopo un leggere movimento della mano, la donna capì che doveva sedersi.

Armandosi di coraggio Draco parlò “Ditemi mio Signore! Cosa posso fare?” Voldemort volse lo sguardo sul ragazzo ancora inginocchiato ai suoi piedi “Puoi incominciare con l’alzarti stupido ragazzo! Per il resto vedremo!”.. sempre tenendo gli occhi fissi a terra stese le gambe e disse “Si mio Signore!” cercando di sembrare convincente ma non stava andando molto bene e non sapeva come far capire al Signore del Male che non era uno sciocco, uno sprovveduto o un incapace e non… “Bene Draco! Perché tuo padre lo si è dimostrato! Sciocco.. sprovveduto.. incapace.. e stupido? Era questo che stavi pensando? Vero?” il senso di confusione era tornato a farsi sentire poco prima che l’uomo aveva parlato, trascinandolo in un vortice di pensieri disordinati e poco comprensibili.. “Si.. mio Lord! .. Stavo pensando questo!” Voldemort sospirò e .. “Vedi caro ragazzo… Il tuo Lord -disse in segno di scherno- sa tutto e può tutto! Come hai capito! Ma una cosa gli è.. diciamo.. difficile da attuare! E ti chiede di aiutarlo AD AVERLA!” alterato aveva alzato la voce e con uno scatto si era posto all’altezza di Draco che per lo spavento, sussultando arretrò.

“Ora! Vedi Draco! Tu sei un giovane mago.. senza esperienza.. senza bravura.. senza intelligenza.. e all’apparenza senza alcuna dote particolare! Ma! Perché.. si.. giovane Malfoy.. c’è.. per tua fortuna un ma! Vivi e hai vissuto la maggior parte degli ultimi anni della tua inutile vita, in un luogo che mi è di particolare interesse  –emise un suono rauco e continuò- … Hogwarts.. e chi ne è a capo.. sono il mio interesse! So, bene.. che non vali molto.. ma visto che hai, la fortunata possibilità, di entrarvi senza essere sospettato in alcun modo.. voglio che tu faccia qualcosa per me!”.

Le immagini, che gli erano passate veloci e confuse davanti, tornarono a farsi vedere accompagnate da un intensa sensazione di paura. “Si, Signore! Mi dica quello che vuole che io faccia…”

“SILENZIO! Ti ho forse chiesto di parlare? –il Serpeverde fece no con la testa-.. bene vedo che ci siamo capiti!” in due passi si fermò dietro la poltrona di velluto su cui era stato seduto e ricominciò a parlare “Allora! Come dicevo.. è chi sta a capo della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts che mi interessa…Vedi Draco, il tuo Preside intralcia e con un certa insistenza, oserei dire, i miei piani e non posso permetterlo.. Ne converrai! Per cui.. LO VOGLIO MORTO! E do a te il compito di farlo –Narcissa alzò gli occhi di colpo e aprì la bocca per parlare ma non ne uscì una singola sillaba- Se.. ma già so che non sarà così… ci riuscirai sarai ricompensato come nessun’altro lo è stato fino ad ora e sarai certamente onorato da tutti i maghi degni di essere chiamati tali! Mentre.. ahimè.. se non ci riuscirai.. –sospirò rivolgendosi a Narcissa-.. Ho paura mia cara che dovrai perdere l’unico figlio che quell’insulso di Lucius ti ha dato e naturalmente in seguito.. anche la tua VITA!”.

NO.. NO.. NOOO…. la voce nella mente di Draco era alta e stridula ma le corde vocali, che sarebbero servite da filtro, per manifestare il dolore che provava erano come svanite.

“NO.. NO.. NOOO… COSA RAGAZZO? Vuoi morire ora? Non ti ho forse dato la possibilità che chiunque tra i miei servi vorrebbe?” lo aveva guardato per pochi secondi e poi aveva camminato fino alla sedia in cui la bella donna bionda era seduta sconvolta e tremante.. “Narcissa! Spero che tu abbia capito quello che chiedo a tuo figlio.. e spero anche che ti sia resa conto delle conseguenza di una sua-eventuale-mancata-ri-u-sci-ta!” scandendo le ultime parole, si era girato e seduto comodamente sulla poltrona cremisi mentre madre e figlio terrorizzati e scossi dai tremiti se ne stavano in silenzio al loro posto.

“Ora potete andare! Ma avrò bisogno di Draco ancora e credo che sappiate come sono abituato a chiamare i miei servi… Avvicinati ragazzo!” sapeva quello che stava per accadere e non sarebbe stato sincero con se stesso se non avesse ammesso che sapeva che, prima o poi, sarebbe successo.

Si avvicinò e stese il braccio verso Lord Voldemort voltando lo sguardo verso la madre affranta e addolorata come mai l’aveva vista.. “Bravo ragazzo!” con una stridula risata l’Oscuro Signore alzò la bacchetta e urlò.. “MORSMORDRE”.

Il destino di Draco era segnato.. aveva un compito.. un compito di morte che avrebbe dovuto portare a termine.. pena la sua fine e quella dell’amata madre.

 

 

 

 

Ringrazio RosyBlack ed edvige per aver recensito la mia prima piccola ff.

Spero di leggerne delle altre. Grazie.

  
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