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Autore: SunshinePol    24/02/2011    8 recensioni
Violet ha 22 anni, una famiglia che adora e delle amiche fantastiche. Si è appena laureata e torna a casa per il matrimonio del fratello, dove sarà costretta a rivedere l'ex fidanzato fedifrago. Rincontrerà anche il migliore amico dello sposo, che ha reso la sua adolescenza un inferno, ma di cui era follemente innamorata. Cosa succederà ora che sono entrambi cresciuti e cambiati?
STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Getto le chiavi di casa e la borsa sul letto, poi guardo l’ora per cercare di capire quanto tempo ho prima della fatica cena. Sono le 6.25: sono decisamente in ritardo e non ho ancora la minima idea di cosa mettermi. Che poi, che problemi mi faccio? E’ solo una cena, a casa di un…amico, chiamiamolo così. Non devo vestirmi chissà come, andrà bene qualsiasi cosa. E allora perché è tutto il pomeriggio che penso a cosa ho nell’armadio e non ho ancora trovato niente di soddisfacente da mettere? Decido di buttarmi in doccia, magari mi si schiariscono le idee e mi viene un lampo di genio, un’illuminazione su cosa indossare. Mi spoglio e getto tutto alla rinfusa sul pavimento di camera mia, non ho tempo per riordinare, ci penserò un’altra volta. Corro nel mio bagno personale e prima di mettermi sotto l’acqua accendo l’mp3 collegato alle casse: la bellissima voce del mio amore platonico Danny O’Donoghue si diffonde in tutta la stanza mettendomi immediatamente di buon umore. Mi lavo in pochi minuti, esco dalla doccia in fretta e rischio di rompermi l’osso del collo scivolando sul tappetino del bagno. Mi riprendo in fretta dando prova, stranamente, di notevole agilità e corro in camera: mi lancio nell’armadio, ma ancora non riesco a trovare niente di adatto. Ok, ho bisogno del consiglio di un esperto: prendo il cellulare, faccio scorrere la rubrica e trovo il numero che mi serve.
- Pronto?
- Ally ho assolutamente bisogno del tuo aiuto.
- Certo cara, dimmi. Cosa ti serve?
- Ho bisogno del tuo talento in fatto di moda. Sono in un ritardo fottuto e non so cosa mettermi.
- Tesoro devi almeno dirmi dove vai e con chi, altrimenti come faccio ad aiutarti?
- Oh, si giusto. Devo andare a cena a casa di un amico, per parlare di lavoro.
- Un amico? E secondo te io ti consiglio qualcosa se non mi dici immediatamente il nome dell’amico???
Sento dei rumori strani mentre parla.
- Ally ma cosa stai facendo???
- Sto chiamando Lexie su Skype, non può assolutamente perdersi la tua confessione e c’è bisogno anche del suo consiglio.
- Oddio, lo sapevo che non avrei dovuto chiamarti.
- Oh, ti prego. Hai fatto benissimo. Sei una frana in queste cose. Lexieeeeeeeeee, non crederai a quello che sto per dirti: Violet ha bisogno di un consiglio su cosa mettere per una cena con un amico.
Sento qualche urletto e poche parole sconnesse.
- Ally non ho capito niente.
- Ok, traduco. Vuole sapere il nome del misterioso ragazzo.
- Ma non è niente di che. E’ solo una cena per discutere di lavoro.
- Ah sì, certo. E’ per questo che ci hai chiamate in preda al panico.
- Punto primo non sono nel panico, punto secondo io ho chiamato solo per un consiglio veloce e voi lo state tramutando in un affare di stato.
- Pfff, dettagli. Ora dicci il nome o non ti aiutiamo.
- Ok. Ma ricordatemi di non chiedervi più niente. E’…Cpr.
- Come scusa?
- Cpr.
- Non abbiamo capito.
-COOPER.
O porca miseria. Potevo evitare quest’urlo. In che guaio mi sono cacciata! C’è un certo silenzio inquietante.
- Ragazze siete ancora lì?
Non faccio in tempo a finire la frase che iniziano le urla, tanto che sono costretta ad allontanare il telefono dall’orecchio per non perdere un timpano. Le sento parlare in contemporanea e dire un sacco di cose che però non riesco a capire. Controllo l’ora di nuovo ed è sempre più tardi.
- Ragazze, RAGAZZE!
Si zittiscono finalmente.
- Domani potrete dirmi tutto quello che volete e vi racconterò tutto nei dettagli, ma fra dieci minuti esatti devo essere a casa di Coop e non mi sono ancora asciugata i capelli e nemmeno mi sono vestita. Datemi una mano, per favore.
- Ok. A domani i dettagli. Prepariamo un piano.
Oddio, Ally in modalità sergente degli alpini. Fa davvero paura quando comincia così.
- Capelli: non li asciughi, non hai tempo. Fai la treccia laterale, non è il massimo, ma andranno bene.  Mettiti un intimo carino, ma non troppo esagerato e in coordinato.
La sento confabulare con Lexie.
- Metti quello blu notte. Poi leggins neri, la maglia bianca con la stampa che ti abbiamo regalato noi al compleanno, e le ballerine nere in coordinato con la borsettina a tracolla. Collana con il ciondolo a palla e orecchini che ti ha regalato Alice. Va bene?
Sono stupefatta. Hanno risolto in 3 secondi il problema che mi assillava da ore.
- Ragazze sono senza parole. Domani vi offro il pranzo. Ora scappo.
- Facci sapere come va e mi raccomando non fate sesso al primo appuntamento.
- Ally.
Le sento ridere all’alto capo del telefono e senza che io abbia il tempo di replicare mi riattaccano il telefono in faccia.
Non perdo tempo a pensarci, indosso tutto quello che mi hanno detto, preparo la borsa, faccio la treccia, mi trucco leggermente e scappo di casa urlando un ciao ai miei genitori quando sono con un piede già fuori dalla porta. Ricontrollo l’ora: sono già le 7. Per fortuna che la casa di Cooper è a soli 10 minuti di distanza da casa mia. Arrivo finalmente a destinazione e parcheggio, prendo la torta gelato che mi sono fermata a comprare e mi blocco davanti alla porta.
Sono molto tentata dal girarmi e correre a casa immediatamente, cosa cavolo mi è venuto in mente di accettare questa cena? Oddio, accettare: non è che mi abbia dato molto scelta Coop a pranzo. Faccio un paio di respiri profondi e poggio il dito sul campanello, ma ancora non riesco a premerlo. E’ come quando devo farmi la ceretta: spalmo la cera, metto le strisce di carta e riesco a strapparle solo dopo aver fatto il conto alla rovescia almeno 10 volte. L’ansia e la paura mi paralizzano, non riesco a muovere la mano. Sento squillare il telefono e rispondo senza nemmeno controllare chi è.
- Cucciola, dovresti suonare il campanello, o quell’ometto incredibilmente sexy non capirà che sei fuori da casa sua.
- Scotty?!?! Come, come cavolo fai a sapere che sono davanti a casa sua?
- Ho parlato con le tue amiche e ti vedo da qui!
Mi guardo intorno shoccata e noto due ragazzi sulla spiaggia a qualche metro da me che mi osservano divertiti.
- Non ce la faccio, non riuscirò mai a resistere una cena intera con lui. No, io torno a casa.
- Non osare. Ora da donna con le palle quale sei, metti il tuo bel ditino sul campanello e lo premi. Poi passerai una bellissima serata con l’amore della tua vita, che è anche un gran pezzo di gnocco, intelligente e simpatico, che stravede per te.
- Non è l’amore della mia vita e non…davvero stravede per…. No, sono tutte cavolate Scotty. 
- Fidati, si vede.
- Se volevi agitarmi ancora di più ci sei riuscito. Grazie mille!
- Chissà allora come sarai in ansia fra pochi secondi!
- Pochi secondi? Perché cosa…no, Scotty no. Non ci provar…
Mi ha distratta al telefono e piano piano si è avvicinato, ha suonato il campanello ed è scappato.
La porta si apre e la scena che si presenta mi scioglie il cuore e riesce a calmarmi. Coop indossa un grembiule con le superchicche sopra ai vestiti e è sporco di pomodoro ovunque, ha una ciotola in mano e un cucchiaio nell’altra.
- V. Mi stavo preoccupando. Pensavo avessi cambiato idea!
-No, scusa ho solo avuto un piccolo contrattempo al lavoro e ho finito tardi. Però non ti ho nemmeno telefonato, scusa. Magari preferivi annullare tutto.
- Cosa? No, no, assolutamente. Sono felice che tu sia qui. Vieni, entra. Scusa, ma anche io ho finito tardi in ufficio e sono un attimino in ritardo.
- Ho portato una torta, ma andrebbe in freezer.
- Sì, vieni in cucina.
La cucina è nel caos più totale. Sistemo la torta e poi mi guardo intorno.
- Vuoi una mano?
- No. Tu sei l’ospite e hai lavorato fino ad ora. Tu ti siedi e ti godi il tuo meritato riposo.
- Ma anche tu hai lavorato tutto il giorno, molto più di me. Dai che ti do una mano, dimmi cosa vuoi che faccia.
- Sei sicura?
- Certo. Però voglio un grembiule anche io.
- Ok, aspetta che lo cerco.
Rovista in un cassetto prima di trovare quello che cerca. Lo alza al cielo con fare vittorioso, come se fosse una coppa.
- Eccolo!
Me lo passa, lo indosso e tento di allacciarlo dietro la schiena.
-Lascia, ci penso io.
E’ a pochi centimetri da me, sento il suo profumo e la sua presenza dietro di me e ho i brividi ovunque.
- Grazie.
Mi giro e Coop scoppia a ridere.
- Cosa c’è?
- Forse dovremmo fare cambio grembiuli!
Mi guardo allo specchio e inizio a ridere anche io. Sul mio c’è la stampa di un uomo muscoloso praticamente nudo.
- No, ci provare nemmeno. Questo è mio, non me lo levo più di dosso.  E ora prepariamo qualcosa che sto morendo di fame. Non ho mangiato molto a pranzo.
Lo sguardo di Coop si rabbuia e mi pento subito dell’uscita infelice.
- Sì, non so davvero cosa dire. Sono stati imperdonabili. Mi dispiace che ci sia andata di mezzo anche tu.
- No Cooper, davvero. Non è colpa tua e non è stato così male, se si esclude quasi tutta la compagnia e i discorsi!
Mi guarda scettico.
- Ok, ok, è vero. E’ stato uno dei pranzi peggiori della storia, ma ha portato qualcosa di buono: questa cena! E sono contenta di essere qui.
Sono decisamente arrossita, ma non riuscivo a sopportare lo sguardo triste di questo bel ragazzo.
- Anche io sono molto felice che tu abbia accettato di venire qui, stasera. Se qualcuno me l’avesse detto una settimana fa non ci avrei creduto e invece eccoci qui.
- Già. Cosa vuoi che faccia?
- Non manca molto, bisogna preparare l’insalata e finire di tagliare le olive e pomodorini per il sugo della pasta.
- Ok, mettiamoci al lavoro. Tu finisci il sugo che io penso al resto.
Finiamo di cucinare chiacchierando del più e del meno.
- Ok, ora butto la pasta e poi preparo il tavolo.
Si toglie il grembiule e mi accorgo che indossa ancora il completo del lavoro.
- Ma Coop, a che ora sei tornato a casa?
- Emmm…10 minuti prima che arrivassi tu. Avevo già programmato tutto, ma mi hanno trattenuto al lavoro per cercare una pratica inutile. Non sono riuscito nemmeno a fare la doccia.
- Senti, vai pure a lavarti, qui ci penso io.
- Cosa?!?  No, assolutamente  no. Tu sei l’ospite e già ti ho fatto lavorare in cucina.
- Coop, non discutere. Corri a lavarti e non preoccuparti, qui ci penso io.
- Grazie.
Fa i primi due scalini mentre inizia a slacciarsi i bottoni della camicia. Mi giro di scatto mentre pensieri molto poco casti mi vorticano in testa, scuoto la testa per scacciarli e cerco la tovaglia. Mentre preparo e controllo la cottura della pasta sento l’acqua della doccia che scorre e arrossisco al pensiero di Coop, nudo sotto la doccia. Non riesco a non pensare alle goccioline di acqua che si rincorrono sul suo corpo perfetto e l’immagine mi manda in iperventilazione. Mi sento tornare ai miei quindici anni, in piena tempesta ormonale e tra l’altro il soggetto di questi sogni è sempre lo stesso. Ora è anche più bello di prima e il fatto che andiamo d’accordo è un attentato al mio precario equilibro psichico. Cerco di darmi una calmata, di non pensarci, ma non ci riesco; decido allora di accendere lo stereo per distrarmi. Nemmeno a farlo apposta il cd inserito nel lettore è uno dei miei preferiti: Science and Faith dei The Script. Mi metto a canticchiare mentre assaggio la pasta per verificare la cottura e quando è pronta la scolo, unendola poi al sugo. Porto tutto sul tavolo della veranda e mi perdo ad osservare il mare rischiarato dalla luna. Sono talmente concentrata dalle operazioni che sto compiendo e dalle canzoni che sto cantando che non mi accorgo che l’acqua della doccia ha smesso di scorrere da un po’, che Coop si è cambiato e mi ha raggiunta.
Sono appoggiata alla balaustra quando sento il suo respiro sul collo.
- Vorrei baciarti V, ma ho paura che sia solo un sogno e che nello sfiorarti tu scompaia.
Mi giro di scatto e mi trovo a fissare quegli incredibili occhi verdi che brillano alla luce della luna; non so cosa dire, ho la gola secca e trattengo il respiro.
Da una parte vorrei tanto che mi baciasse, ma dall’altra ho paura che sia tutto finto, che mi farà soffrire ancora. Si avvicina ancora di più, aderendo al mio corpo, con le mani poggiate sulla ringhiera dietro di me. Osservo le sue labbra carnose e mi domando che sapore abbiano, quanto siano morbide. Alzo una mano e sfioro la sua bocca con l’indice, chiude gli occhi e sospira.
- Violet, se non vuoi devi fermarmi adesso, non credo di riuscire a resistere ancora.
Mando a quel paese la mia razionalità e mi avvicino fino a che tra me e lui non ci sono che pochi millimetri. Stiamo per annullare del tutto la distanza quando il suono del suo cellulare ci fa sobbalzare. Si stacca di colpo e anche io riprendo coscienza di me: sento un senso di incompletezza e di solitudine mentre lui si allontana per rispondere al telefono.
Riprendo fiato e mi lascio scivolare a terra: le gambe non mi reggono e ho la testa che gira. Stavo per baciare Cooper Dalton, se il telefono non si fosse messo a suonare ci saremmo baciati e mi rendo conto che stavo aspettando quel momento dal giorno del matrimonio di Tyler.
 
 
 
 
 
Scusate immensamente per il ritardo, ma purtroppo ho avuto un po’ di problemi in famiglia che mi hanno impedito di trovare il tempo per scrivere.
In questo capitolo ci sono due riferimenti ai The Script perché, oltre ad adorarli incondizionatamente, due settimane fa sono stata al loro concerto a Milano che è stato assolutamente fantastico. Ho pensato di rendere loro omaggio in questo modo.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, anche perché finalmente c’è una svolta tra Coop e Violet.
Grazie a chi mi ha inserita tra preferite, seguite e ricordate e a tutte le sante donne che mi commentano ogni capitolo.
Un bacione a tutte.
 
SPAZIO PUBBLICITA’:
“Chocolat” di SidRevo ( http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=608156) -> Vanessa ha deciso di abbandonare l’amore per colpa del suo ex che le ha spezzato il cuore. Vive serena con i suoi amici, un gay, una schiava del sesso e uno che salta da un letto all’altro, ma non sa che presto, molto presto un bellissimo uomo entrerà nella sua vita.
 
“C’eral’acca” di HappyCloud ( http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=594484) -> Sammy si ubriaca la sera dell’addio al nubilato della sua migliore amica, nonché datrice di lavoro, Valerie e in preda ai fumi dell’alcool firmerà la sua condanna accettando la scommessa di Nick, lo spogliarellista che le farà girare la testa.
 
 
 
 
 
 
  
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