NdA: Allora …
Questo è un
mio progetto particolarmente
pazzo ^__^
Ci saranno una serie di
raccolta intitolate “Lo
scoccare dell’ora” per ogni coppia di Naruto (canon
e non, etero e yaoi),
formate da un minimo di 2 capitoli ciascuna!
Questa qui, la
Shikamaru/Temari, si compone
di tre capitoli e il primo, come leggerete, è un
po’ fuori tema, perché parla
di Ino e Shikamaru, ma non disperate moschine nere, è solo
una mia particolare
interpretazione di come la storia fra lui e Temari sia nata e nel
prossimo
aggiornamento la vostra bionda preferita farà la sua
comparsa ^__^
Detesto ripetermi, ma
meglio evitare fraintendimenti:
non è una long-fic (e nemmeno short), ma una raccolta di
one-shot su una coppia
particolare per raccontare come, secondo me, la loro storia sia nata.
Inutile dire che in
questo caso si tratta di
una AU.
Bè, spero di
essermi spiegata abbastanza XD
Vi lascio alla lettura,
mi aspetto un
commento per sapere cosa ne pensate ;)
Alla prossima,
baci
Sere_
Il
primo amore viene da
sé..
-Secondo me non gli piaci-
La chioma bionda di Ino si voltò di scatto ad una voce che le suonò vagamente familiare. Un ragazzo nascosto dall’ombra della grande quercia la guardava con aria ironica, fissando poi sornione il bel giovane che le si era da poco allontanato.
Anche Ino seguì con lo sguardo la sagoma di Sasuke che svaniva dietro il viale, serio e impassibile come sempre. Sentì una spiacevole fitta allo stomaco e rivolse al ragazzo accanto a lei un’occhiata gelida.
-Non ci conosci, non puoi saperlo! E poi mi dici che cavolo te ne importa?-
Quello fece spallucce, uscì dall’ombra della quercia e si lasciò baciare dai raggi del sole di un primo pomeriggio di primavera. Era moro, come l’Uchiha, ma i suoi lineamenti agli occhi della ragazza non parvero altrettanto delicati e lineari, e l’improbabile codino con cui tratteneva i capelli tradiva la loro indomabilità. Aveva un aspetto disordinato, con la camicia fuori posto e l’aria di chi passa gran parte del suo tempo a non far nulla. Lo riconobbe vagamente come un ragazzo del liceo, ma non le piacque comunque.
-Nulla, in effetti. Ti volevo solo aprire gli occhi-
La Yamanaka esalò una risata di scherno, priva di qualsiasi allegria.
-Non ho bisogno del tuo aiuto, quindi pensa agli affaracci tuoi, Nara- sbottò acida.
Shikamaru trattenne a stento il sorriso spontaneo quando sentì il suo nome pronunciato dalla voce di lei.
-E poi non è vero che non lo conosco: io e Sasuke frequentiamo lo stesso corso avanzato di matematica, so bene com’è fatto-
Ino assunse un’espressione scettica, ma non confutò quelle parole: era a conoscenza della fama di “genio solitario” che quel ragazzo si portava dietro.
-Ammesso e non concesso che sia vero, non penserai che solo perché passi qualche ora con lui in aula, tu possa conoscerlo meglio di me- commentò lei, cominciando seriamente a stufarsi della sua espressione saccente.
Shikamaru chiuse gli occhi e sospirò. L’alito di vento gli portò il profumo avvolgente che la ragazza emanava.
-Se si è bravi osservatori, si può capire molto di una persona anche solo guardandola- decretò infine, rivolgendole uno sguardo carico di significato, ma che Ino si premurò bene dal cogliere.
-Stronzate- sentenziò, avviandosi verso l’uscita del parco, lasciandolo da solo. Shikamaru avvertì un’ondata di tristezza attraversarlo quando lei si allontanò, ma la rimpiazzò subito con un pensiero gradevole: almeno era riuscito a rivolgerle la parola.
Il resto, sarebbe venuto da sé.
-Ti sta guardando ancora- la informò Sakura, controllando un’ultima volta il ragazzo seduto scomposto a pochi banchi di distanza dal loro. Ino alzò gli occhi al cielo, seccata. Quando l’amica si distrasse, intenta ad attirare l’attenzione di Sasuke, non poté fare a meno di voltarsi a sua volta e ricambiare lo sguardo di Shikamaru, il quale le sorrise furbescamente. Decisa a chiarire la questione, si alzò di scatto e lo raggiunse. Questi aveva occupato la sedia accanto con i piedi, sdraiandosi comodamente. Ino lo fissò gelida, aspettando invano che lui le facesse posto.
-Si può sapere cosa ci fai qui?-
Shikamaru non poté fare a meno di constatare quanto fosse bella anche da indispettita, prima di risponderle con vaga indifferenza.
-E’ un corso interclasse, Yamanaka-chan, rilassati- diede un’occhiata verso il fondo della classe e ghignò.
-Sembra che la tua amica ci sappia fare meglio di te- la stuzzicò, indicando col capo l’Uchiha, adesso intento a discutere con Sakura ad una distanza che Ino giudicò eccessivamente ristretta.
Colta nel segno, la bionda mulinò in aria la chioma con un gesto di superiorità forzato.
-Io posso avere di meglio- fece, vergognandosi subito dopo di quella che riteneva una sfacciata bugia.
-Ne sono convinto- fu il parco commentò di Shikamaru, d’un tratto più sollevato.
Ino preferì non indagare troppo su quell’ultima battuta e si morse le labbra, indecisa. Sentì la risata cristallina di Sakura giungerle da un universo di una tale bellezza, e le parole le vennero fuori in un lampo di rabbia mista ad astuzia.
-Mi fai spazio?-
Come previsto, il ragazzo parve decisamente lusingato e ritirò le gambe.
-Comunque, puoi chiamarmi Ino se vuoi-
Di nuovo, il sorriso si allargò sulle labbra sottili di lui.
-Io sono Shikamaru-
Sakura ridacchiò ancora, osservando l’amica intenta a scegliere quale fra quei pesanti tomi avrebbe potuto fare più al caso suo.
-Tu sei sicura che si faccia così, Sakura?- domandò per l’ennesima volta Ino, gettando un’occhiata afflitta in direzione di quello scaffale immenso.
-Se credi davvero che faccia per te, dovresti imparare a conoscerlo meglio. Sasuke-kun mi ha riferito che è un grande lettore, perciò quale modo migliore se non provare a condividere la sua passione?-
Ino ignorò deliberatamente l’accenno all’Uchiha, reprimendo il fastidio che le dava sentire il tono carezzevole con cui l’amica pronunciava il suo nome. Decisa a mettere fine a quella tortura, afferrò il primo libro a caso e si diresse alla cassa, lasciando Sakura indietro a valutare qualche altra opzione.
Si sentiva sciocca ad esibirsi in tali atteggiamenti, ma da quando aveva deciso che frequentare Nara le sarebbe servito per dimenticare la cotta verso Sasuke, non era più riuscita a fermarsi. In effetti, Shikamaru si presentava, ad un’analisi attenta, sagace e intrigante almeno quanto l’Uchiha, sebbene non potesse vantare i suoi tratti felici.
Quella dei libri, comunque, era stata solo la seconda scelta; inizialmente aveva cercato di farsi spiegare il gioco degli scacchi, per il quale il ragazzo andava letteralmente pazzo, ma si era vista costretta a rinunciare dopo che non era riuscita a fare altro che non fosse fissare la scacchiera con sofferenza.
Nonostante ciò che si potesse sentire in giro, Ino non era una sciocca; se Shikamaru provava interesse per lei non era sicuramente grazie al suo quoziente intellettivo, perciò quello stupido gioco era inutile ai fini di una loro probabile storia. Sapeva anche, tuttavia, che Sakura si mostrava tanto propensa ad aiutarla per il solo fatto che l’equazione Sakura:Sasuke = Ino:Shikamaru le regalava notti di sonno prive di quegli odiosi incubi dove invece la bionda si intrometteva nel suo sogno d’amore.
Giunta alla casa, poggiò con malgarbo il libro, meritandosi un’occhiataccia della commessa, e stava per pagare il conto quando una voce ironica la colse alle spalle, facendola sobbalzare.
-Storia e filosofia dell’antico Oriente?-
Ino non ebbe bisogno di voltarsi subito, riconducendo il tono strascicato e la sottile accusa celata in esso come appartenente ad un solo ragazzo.
-Shikamaru-kun- esclamò, rivolgendogli il solito sorriso.
Il ragazzo, tuttavia, parve non voler ricambiare e continuò a fissare corrucciato il tomo che Ino si apprestava a nascondere nella borsa. –Non mi aspettavo di trovarti qui!- ammise, dissimulando il suo imbarazzo e chiedendosi silenziosamente come mai lui si ostinasse a non sorriderle.
-Hai comprato un libro, Ino?- le chiese, freddo.
La bionda annuì, confusa dall’espressione a tratti furiosa che leggeva nel suo volto: possibile che Sakura avesse sbagliato sino a tal punto?
-Perché lo hai fatto?-
-Bè..- tentò lei, impreparata, -immagino perché lo voglia leggere..-
Shikamaru non colse la forzata vena ironica, o forse finse di non averlo fatto; i suoi occhi puntavano quelli di Ino con una diffidenza che la fece restare senza fiato.
-Sei una
bugiarda-
Pronunciò
quella frase con tale astio da farle male fisicamente. La sua reazione
fu
istantanea.
-Dì un
po’, cosa ti da più fastidio? Che io legga o che
sia una persona intelligente,
e non la stupida gallina che ti piace tanto importunare?-
-Non mi
piacciono le persone che si fingono quello che non sono. Con chi
pensavi di
avere a che fare, con l’Uchiha? Io non ho alcun problema ad
accettarti così
come sei..- le voltò le spalle e fece per uscire, -.. o
almeno non ne avevo
sino a pochi secondi fa-
La pioggia
scendeva fitta e cantilenante sui tetti e le grondaie, sul marciapiede
e
sull’asfalto, tamburellando i vetri delle macchine di
passaggio e creando ampie
pozzanghere ovunque, dove il cielo burrascoso riusciva a specchiarsi.
Ino attese
di vederlo uscire dal portone che aveva individuato, poi gli
andò incontro, il
capo chino come non lo aveva mai portato.
-Shikamaru-kun-
Non parve
sorpreso di trovarsela accanto, ma nemmeno la gratificò con
un sorriso,
nonostante dall’episodio della libreria fossero passati
alcuni giorni.
-Cosa
c’è?-
Il suono
della pioggia era persistente e snervante ed Ino dovette concentrarsi
su ciò
che stava per dire per evitare di esplodere.
-Tu mi
piaci!-
Fu una
piccola vittoria, per lei, vedere l’espressione del giovane
divenire sgomenta
nel giro di un istante.
-Cos..-
-Mi piaci,
Shikamaru-kun. Sono entrata in quella libreria perché, lo
ammetto, volevo
sembrarti intelligente; ho provato a giocare a scacchi, ma sono negata
e quella
era la mia ultima spiaggia. Hai ragione, io non amo la cultura e men
che meno i
libri. Ragiono poco, perché sono un tipo impulsivo e volevo
a tutti i costi
prendermi Sasuke-kun perché è oggettivamente il
più bel ragazzo che io conosca,
ma non posso fare a meno di vedere pure te.. perché tu mi piaci-
Shikamaru
pensò con raziocinio che vi erano decine e decine di motivi
per rifiutare
l’offerta, per rendersi conto che quella era una Ino che non
conosceva,
potenzialmente pericolosa e falsa, incredibilmente bella e tentatrice.
La pioggia
li colpiva, incurante di ogni cosa.
Shikamaru
le si avvicinò con fare sicuro, sebbene ogni singola cellula
urlasse che quello
era un territorio straniero che non aveva ancora analizzato a fondo.
Poi pensò
che alla fine succede.
Alla fine,
il primo amore, viene da sé.