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Autore: Joyce Wilson    25/02/2011    8 recensioni
Isabella Swan: bravissima pianista, ricca, carina e molto dolce.
Vive la vita, come se ogni giorno fosse l'ultimo, e per lei forse è così. Ha una malformazione al cuore. Una sera mentre tornava dall'ospedale..
Edward Cullen: appassionato di moto, un ragazzo che a una relazione seria non ci pensa. Ha quattro amici, con la sua stessa passione. Una sera incontrò lei .. che gli cambiò la vita.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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CAPITOLO NON BETATO!

Se qualche Beta magari potrebbe aiutarmi, ne sarei veramente felice e grata! ^^

1#

seduta al pianoforte, intonavo la melodia scritta da me e mia madre. A metà canzone, ebbi un forte dolore al petto. Il respiro mi si accelerò, la testa cominciò a pulsare dolorosamente.

Papà” gridai, facendo forza con quel poco di lucidità che mi rimaneva.

Papà” l'ultimo urlo, prima di sentire le braccia di mio padre avvolgermi.

Bella” e poi il buio.

                                                                              _________


un mormorio di sottofondo mi ridestò. Cercai di aprire gli occhi ma erano pesati. Strizzai gli occhi e poi li aprii piano piano. Il neon della stanza, mi accecò e li ridovetti chiudere. Li aprì piano, sbattendo le palpebre cercando di abituarmi alla luce.

Ciao Bella” una voce familiare mi fece voltare la testa verso destra. Sorrisi vedendo Angela, l'infermiera della clinica.

Ciao Angela” lei ricambiò il sorriso e mi accarezzò la fronte.

Come ti senti tesoro?” mi chiese. Quanto avrei voluto che in quel momento anche mia madre mi trattasse in quel modo? Quanto avrei voluto che ci fosse lei al posto di Angela? Sospirai. Impossibile troppo presa, dai suoi concerti per stare con la sua famiglia.

Come se mi fosse passato un treno di sopra. Tutto nella norma” Angela ridacchiò e io con lei. Angela era una ragazza molto carina, aveva poco più di venticinque anni. Faceva l'infermiera presso la clinica dove io faccio gli innumerevoli controlli. E dove sono stata più volte, ricoverata. Ormai si potrebbe dire che sono di casa, qui.

dove mio papà?” gli chiesi, mettendomi seduta.

Sta parlando col dottor. Ben.” mi disse, a quel nome gli si illuminarono gli occhi. Lei per me era come la mia migliore amica, gli ho sempre detto tutto.

il dottor. Ben?” gli chiesi per vedere la sua reazione che non tardò ad arrivare. Annui arrossendo, e lì capii che c'era qualcosa.

E lo stesso Ben di cui mi parlavi qualche settimana fa?” gli chiesi curiosa. Lei annui di nuovo. E io la esortai a raccontarmi qualche svolta. Mi raccontò, che Ben si era deciso ad invitarla a cena, che a quella cena era successo. Si sono baciati e lui gli ha chiesto, se si potevano frequentare. Lei ovviamente, innamorata pazzamente accettò.

Oh Angela, sono così felice per te!” esclamai felice. Lo ero davvero, se lo meritava. Ce ne sono poche ragazze come lei. Lei mi ringraziò, e mi disse che doveva tornare a lavoro. La salutai, e nello stesso momento in cui lei usciva mio padre rientrava.

Bella!” esclamò abbracciandomi. Io ricambiai l'abbraccio. Adoravo mio padre. Era il mio porto sicuro, la mia ancora di salvezza. Era tutto per me, tutto.

Papà..” dissi con un filo di voce. Mi abbraccio ancora più forte di prima. Baciandomi la testa.

Sta tranquilla tesoro, non è successo nulla.. nulla.” il pomeriggio passò, tra visite di Angela ed esami di routine. La sera convinsi i dottori a lasciarmi andare a casa, tanto sapevamo cosa fare. Mi vestii in fretta, ed usci dalla clinica. Eravamo sulla strada del ritorno quando vidi la mia amica di corso, una delle mie più care amiche. Alice.

papà, ferma la macchina” mio padre fermò la macchina facendo qualche storia, ma ero la sua bambina e ogni cosa che io dicevo era legge.

Alice” alzai un po' la voce, per farmi sentire. Lei si girò automaticamente e quando mi vide mi fece un sorriso radioso. Si avvicinò alla macchina e io scesi.

Bella” liquidai mio padre con un gesto della mano.

Hei Bella.. “ mi salutò Alice, baciandomi le guance.

Hei Alice, che succede qui?” chiesi curiosa. Visto che era pieno di ragazzi.

Oh, c'è una festa. Ma Jasper mi ha invitato ad uscire non so che fare.” io gli sorrisi Jasper il suo grande Amore.

Sei pazza esci con lui” gli dissi.

sicura?” annui convinta. E mi avvicinai a mio padre.

Puoi andare, c'è una festa ci vado con Alice, e dormo a casa sua.” mio padre fece un po' di storie ma io mi allontanai mandandogli un bacio.

dov'è la festa” chiesi ad Alice, quando la raggiunsi. Lei mi indicò una casa, e io la salutai per poi avviarmi verso la casa indicatami. Non sapendo che di lì a poco sarebbe successo l'irreparabile.

                                                                                         ____________

Charlie

di nuovo.

Era successo di nuovo, e questa volta molto più forte.

Io non so che fare, sono disperato e solo. Ormai ci dovrei essere abituato.

Ma cose si può essere abituati a vedere la propria figlia soffrire? Non si può. Vedo un infermiere uscire dalla porta della stanza dove mi figlia e stata portata d'urgenza. Dopo un ora, vedo uscire uno dei dottori che la tiene sotto cura.

Charlie..” mi dice avvicinandosi. “ siamo sempre alle solite, tranquillo. Il problema è sempre quello” mi dice mettendomi una mano sulla spalla.

Non corre pericoli di vita, almeno per ora. Purtroppo le cose stanno peggiorando. E se non troviamo un cuore compatibile lei ..” lo stoppo, non voglio sentire quella parola. La mia bambina c'è la farà a costo di strapparmi il mio cuore e darglielo a lei.

Non abbiamo trovato ancora niente?” gli chiedo. Due anni, due benedetti anni che siamo su quella lista e ancora niente. Mi sembra un incubo. Scuote la testa in senso di diniego, e io annuisco distrattamente. Mi siedo su una sedia abbandonando la testa all'indietro. Non so che fare, non so dove andare, non so che parole usare. Non so niente, mi sento impotente, semplicemente impotente. Il mio telefono suona, risvegliandomi da questi pensieri. E lei, mia moglie. Non so come definirla se ne è andata di casa ma non mi ha dato il divorzio. Sinceramente ora non m'importa questo è l'ultimo dei miei problemi. Rispondo.

Reneè” dico atono.

Come sta?” se fosse qui saprebbe come sta.

Come vuoi che stia? Se fossi qui lo sapresti” dico in tono duro.

non incominciare, voglio sapere se ci sono novità” scuoto la testa, e sempre la solita non affronta la realtà. Scappa. Così ha fatto quando abbiamo scoperto il problema di Bella è scappata lasciandoci soli.

Sta riposando ora, è sotto sedativi.”

Bene io devo andare dagli un bacio da parte mia.” già deve andare.

Devi andare, vai quando tua figlia ha bisogno di te.” la comunicazione viene interrotta. Non affronta la realtà. Ma nonostante questo, la amo. Purtroppo si la amo. Così come Bella gli vuole bene. Speriamo sempre in un suo ritorno, in suo rinsavimento. Si dice che la speranza è l'ultima a morire, e noi siamo speranzosi.

Mi scuso per gli eventuali errori.
Spero che vi piaccia.
Fatemi sapere che ne pensate.
Baci..

                                                                           B r i c i ù

   
 
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