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Autore: Wilandra    09/01/2006    1 recensioni
Hermione si è innamorata di Ron. A Ron piacè Calì. a Calì piace harry. A Harry piace Ginny. E, in mezzo a tutto questo disastro, Neville perde la sua fedele rana! In mezzo a pozioni d'amore, manufatti del negozio di Fred e George, i preparativi per il matrimonio di Bill e Fleur, i litigi di Tonks e Lupin, una romantica commedia! N.b=la storia è ambientata alla fine dl settimo anno di Hogwarts, prima che il terzetto dia gli esami, dopo la sconfitta di Voldemort, dal punto di vista di Hermione.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Che disastro, che disastro, che disastro!- Harry e Ron se ne stavano seduti al tavolo più remoto nella torre di Grifondoro, la torre più alta e più remota del castello lontano… Ehm…no, non è andata proprio così. A dir la verità, non erano nella più remota stanza della torre. Erano semplicemente in Sala Comune, intenti a finire il compito della sera prima. Io li guardavo, piuttosto soddisfatta, in verità. Erano sei anni che gli dicevo di fare i compiti quando devono, ma loro no! Erano sordi a certi richiami. E poi venivano a supplicarmi -Hermione, ti prego, dacci il tuo compito!-. era sempre la stessa scena che si ripeteva, sempre i tre stessi personaggi a interpretarla. Premio Oscar a Hermione. Per la pazienza, però. E, come al solito, mi rassegnavo a dargli la mia pergamena, quella per cui faticavo tanto i pomeriggi sui libri e volumi vari della biblioteca, e che loro, con disprezzo alla mia fatica, copiavano. E io ogni volta giuravo che fosse l’ultima. Giuramenti inutili, che non valgono un bel niente. Mi meravigliavo di me. Come volevo essere diversa…volevo essere ammirata, spiccare tra gli altri non solo per l’intelligenza, ma anche per il mio carattere, anche per come sono fatta fisicamente. Ma niente. Proprio un bel niente. Comunque, per tornare al discorso di prima, quella piovosa mattina di ottobre eravamo seduti in Sala Comune, loro intenti a copiare, io intenta a leggere “Romeo e Giulietta”. Me ne stavo tranquilla, nel mio mondo a parte, assorta nella tragedia dei due sfortunati amanti, con l’ardente desiderio di essere anch’io una Giulietta forte e determinata, ma soprattutto ad avere un Romeo che mi amasse, che si sedesse accanto a me vicino al fuoco e mi abbracciasse, e condividesse con me i suoi sogni. –Hermione, dacci il compito- Mi girai verso Ron, tornando con i piedi per terra. Perché era sempre così sgarbato con me? Eppure io gli volevo bene. Come un amico, come un fratello, ma anche come qualcosa di più. E allo stesso tempo mi sentivo stupida, perché Ron…Ron era Ron. Punto. I miei sentimenti finivano soffocati dentro di me dal mio orgoglio. –No, Ronald. È ora che tu e Harry impariate a farvi i compiti da soli. - Mi voltai verso Harry. Non sembrava nemmeno preoccupato per il suo compito. Guardava un punto imprecisato fuori dalla finestra, assorto nei suoi pensieri. Avete presente quando in Chiken Little il pulcino protagonista dice “Abbiamo un mondo da salvare”? bè, Harry era sempre così. Il mondo da salvare. Il bambino sopravvissuto. E le prese in giro crudeli di Malfoy e la sua banda di Serpeverde. Ma ora che il mondo da salvare non c'era più, perche già stato salvato da Harry, lui si perdeva nei suoi pensieri. Mah. Ron mi sorrise –Dai, Herm…è l’ultima volta!Promesso!- -Come se le tue promesse valessero qualcosa…- sospirai. Ron sorrise ancora di più, facendomi l’occhiolino –Dai, ti prego!!!- A quel punto, persi la pazienza –Apri bene le orecchie, Ron!- esclamai –Sono stufa di questo tuo atteggiamento superiore, sono stufa di faticare anche per te e per Harry, capito, Ronnie? S-T-U-F-A! È ora che cominciate a crescere, tutte e due, perchè se per voi amicizia significa copiare i compiti, allora scordatevi di me!- Ron ci mise un secondo a registrare ciò che avevo effettivamente detto. Quando capì, si incupì improvvisamente -A si è? Grazie, Hermione, grazie tante. Sei molto matura. Ma chi ti credi di essere è? Sei solamente una secchiona che non fa altro per studiare, e poi te la prendi con noi, dicendo che non abbiamo mai tempo per te! Sei un insopportabile saputona, che non conosce altro che i libri!- i miei occhi si riempirono di lacrime all’istante. –complimenti, Ron. Se volevi calpestare i miei sentimenti, bè allora ci sei riuscito egregiamente!- raccolsi la mia borsa, scappando di corsa dalla Sala Comune.
  
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