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Autore: devilrose1982    25/02/2011    3 recensioni
"How could she look so fine...
How could it be she might be mine..."
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"How could she look so fine...
How could it be she might be mine..."
 
 
"Andrà tutto bene Duff, niente ci potrà mai separare" disse Maggie con gli occhi scintillanti mentre chiudeva col lucchetto la grossa catena intorno al collo di Duff.
Avrebbe sigillato il loro amore e lo rendeva ancora più felice perchè uguale a quella che portava Sid Vicious, il suo idolo.
Prese le mani della ragazza tra le sue e le baciò con tenerezza.
La sua voce aveva il forte potere di calmarlo sempre, qualunque cosa fosse successa, la voce di Maggie cullava i pensieri di Duff.
Incrociò i suoi occhi, persi in quelli della ragazza, scuri come l'ebano.
Si avvicinò a lei, inebriato dal suo dolce profumo fiorito, aspirandone l'aroma, affondato col volto nei suoi capelli.
"No, nessuno ci potrà mai separare".
 
 
"Duff ti prego alzati da lì" disse Izzy scuotendo il bassista cercando di svegliarlo da quel torpore malsano in cui si era rifugiato negli ultimo giorni.
Era strafatto.
Ormai non provava più interesse per niente, tranne che per l'eroina, se ne stava tutto il giorno sdraiato sul letto, nella stessa identica posizione a fissare il vuoto, si alzava solamente per andare a pisciare, ma gli altri non erano più tanto sicuri nemmeno di quello, non mangiava più e il suo fisico ne stava risentendo, la pelle del viso grigiastra, spenta, gli occhi iniettati di sangue circondati da profondi solchi blu perchè no, non riusciva nemmeno più a dormire.
Non poteva dormire, ogni volta che provava a chiudere gli occhi gli tornava a mente lei, sentiva le voci urlare nella sua testa, quella stessa voce che tanto aveva amato, considerandola come la melodia più dolce del mondo, ora non riusciva più a sentirla.
Quegli occhi, in cui troppe volte si era perso, ora lo fissavano in lontananza vuoti, glaciali.
Maggie, proprio dei suoi occhi si era innamorato, mesi prima, quegli occhi scuri e dolci, da bambina innocente, quel paradiso dove si rifugiava quando voleva evitare le sofferenze.
La sua voce, come poteva dimenticare la sua voce, bassa, calda, leggermente rauca, quella stessa voce che ogni volta gli diceva di non preoccuparsi, che tutto sarebbe andato a posto. 
Quella stessa voce e quegli stessi occhi che ora gli facevano male, aveva provato a dormire, pregando di non risvegliarsi più, almeno non avrebbe più provato dolore, ma ogni volta che chiudeva gli occhi lei era lì e affondava il pugnale sempre più a fondo, nella ferita, quella ferita al centro del petto che bruciava, era così che si sentiva Duff; come se gli avessero strappato il cuore.
Lei viveva nei suoi incubi, quando chiudeva gli occhi e si sentiva chiamare da quella voce calda e melodiosa, Maggie era lì, nel limbo tra il sonno e la veglia che lo aspettvava a braccia aperte, e lui ogni volta provava a rincorrerla ma lei si allontanava sempre di più, ghignando e trasformandosi in demone, un demone che teneva in mano il suo cuore, sanguinante.
Ogni volta si svegliava sudato, urlando, le sue urla strazianti erano quelle di un uomo ferito, per quello non voleva più chiudere gli occhi, aveva paura, Maggie lo spaventava, non era più la dolce e cara Maggie di cui si era innamorato, era un demone che gli avrebbe strappato il cuore ogni volta.
I suoi amici provavano a scuoterlo, senza risultati, nessuno di loro c'era passato, nessuno di loro poteva capire, avevano ancora le loro donne intorno, avevano ancora occhi da guardare, capelli di seta da lisciare, una pelle calda da accarezzare.
Duff non aveva più niente.
Non c'erano più i lunghi capelli di seta, gli occhi neri come la notte, quella pelle liscia e calda, quella voce avvolgente.
Tutto quello che lui ora non riusciva più a ricordare, voleva affogare i suoi ricordi nell'eroina, nelle sue vene non scorreva più sangue, ma veleno, un veleno dolce che cancellava tutti i ricordi, cancellava tutto il dolore e tutte le sofferenze.
Non c'erano più canti e sorrisi, c'erano solamente lacrime e dolore.
Lei se n'era andata e con lei tutti i loro sogni, i loro progetti, la loro vita.
Duff avrebbe venduto l'anima, se solo avesse potuto, per poterla riabbracciare anche una volta sola, ma non era possibile.
Lei ora non c'era più e lui si sentiva impazzire.
Voleva lasciarsi andare, voleva lasciarsi morire, da quando Maggie se n'era andata niente aveva più senso.
Il suono della sua voce melodiosa aveva lasciato spazio alle campane suonate a lutto, alla marcia funebre, non c'era più l'ebano dei suoi occhi, ma il legno scuro della bara, il suo profumo dolce da bambina aveva lasciato spazio a quello acre e nauseante dei fiori.
Al funerale avrebbe tanto voluto che lei si avvicinasse a lui, che lo rassicurasse con la sua voce, che gli dicesse ancora una volta che sarebbe andato tutto bene.
Ma lei non disse niente, non gli avrebbe detto più niente, mai più.
Duff provò a piangere ma non ci riuscì, si sentiva bruciare dentro ma le lacrime le aveva sprecate tutte quel giorno, sentì un brivido accarezzargli la pelle, un brivido che per un attimo lo destò dal suo stato catatonico, non c'erano finestre aperte, pensò che fosse il tocco di Maggie che si era posato su di lui per accarezzarlo.
Avrebbe dovuto svegliarsi dal suo torpore malato, farsene una ragione, perchè lei non sarebbe tornata, mai più.
   
 
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