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Autore: Soe Mame    26/02/2011    10 recensioni
[Incompiuta. Per conoscerne la prosecuzione e il finale, passa sul mio account.]
Mary Sue è una fanciulla bellissima, bravissima e amatissima, perdutamente innamorata del bel protagonista maschile; come dolce principessa nell'Antico Egitto e come fighissima "nuova studentessa" nella Domino alle porte del Battle City, Mary affronta coraggiosissimamente tutte le crudeli difficoltà che si pongono sul suo cammino, per poi riuscire a vivere per sempre felice e contenta con il grande amore della sua vita.
O forse no.
Genere: Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Tutti i personaggi appartengono ai rispettivi proprietari; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

MARY 02



- Atem... - ripeté la splendida principessa Mary, la soave voce che usciva appena dalle sue rosse labbra delicate come petali.
- D'accordo. - acconsentì, cercando di nascondere la propria agitazione: stava per essere condotta al cospetto del Faraone...
"Su questo popolo regna un Faraone... e questo Faraone ha chiesto di incontrarmi..." si disse la principessa, mentre Mahad le faceva segno di seguirla: "Da quanto ho capito, questo Faraone è molto richiesto..." rifletté: "... anche se... sono così confusa... come può un popolo essere governato da un pollo?".
Persa nei suoi pensieri, Mary, con un regale portamento elegante, seguiva distrattamente Mahad lungo l'immenso colonnato lievemente illuminato dalla chiara luce dell'astro latteo; nonostante la scarsa visibilità, la pelle color marmo della principessa risaltava in quella semioscurità, assieme alla morbida pioggia dorata dei suoi serici capelli lucenti.
"Deve avere uno splendido piumaggio, per essere così adorato..." rimuginò la fanciulla, ancora perplessa: "E... parlerà forse una lingua umanamente comprensibile? Oh, no... e se così non fosse? Come potrò comunicare con lui e raccontargli la mia tragica storia che vorrà sicuramente sentire?" si chiese, preoccupata.
"Oh, God, forse dovrò parlare attraverso un interprete e... se per caso l'interprete traducesse in maniera scorretta ciò che io dirò?" si spaventò, il cuore che le batteva sempre più forte: "E se-"
- Mahad! -.
Una voce maschile interruppe il suo interessantissimo filo di pensieri.
Mary tornò con la mente al presente e si accorse di un'altra presenza in quel colonnato, assieme a lei e al giovane ubaldo: si trattava di un curioso, piccolo omino di anziana età, dai grandi occhioni a mezzaluna stilizzata rovesciata e dei buffi capelli color cenere, in pendant con barbetta&baffi, che spuntavano dal copricapo blu simil cilindrico.
- Visir Shimon! - si stupì Mahad, vedendolo.
Lo sguardo d'arcobaleno della principessa andò dall'uomo più giovane al più anziano, soffermandosi su quest'ultimo con fare interrogativo: - Chi è questo curioso omino di anziana età? - domandò, sconcertata.
Il più giovane trasalì alle parole della fanciulla, sventolando una mano e affrettandosi a dire: - Visir, non mi aspettavo di- -
- Oh, quindi tu saresti la nostra ospite? - lo interruppe il visir Shimon, ignorandolo completamente: - Il nostro Faraone vi aspetta! - sorrise, allegro, per poi tornare serio e rivolgersi al Sacerdote: - Sono venuto per scortare la principessa fino al cospetto del nostro sovrano: tu corri a metterti al tuo posto, lo sai che, quando riceve ospiti, il Faraone deve sempre avere accanto tutti e sei i suoi Sacerdoti. -.
Dopo un attimo di perplessità, Mahad annuì, confuso: - ... avete ragione... - ammise, per poi chinare il capo in segno di saluto e dileguarsi velocemente nelle tenebre del colonnato.
Mary aveva seguito con lo sguardo ogni movimento del giovane, sentendo il cuore farsi sempre più pesante: "Povero Mahad... sicuramente si è sentito a disagio nel trovarsi da solo con me e questo curioso omino di anziana età deve essere giunto in suo aiuto per liberarlo da questo imbarazzante compit-"
- Principessa Mary, io sono il visir, Shimon Muran, o semplicemente Shimon! - si presentò l'uomo, giovale: - Se avete qualcosa da chiedere, non esitate! -.
- Lo terrò a mente, visir Shimon. - sorrise Mary, un raggio di sole in quell'oscurità notturna: - Siete davvero molto gentili, qui a palazzo! - si complimentò.
- Oh, oh, oh! Vi ringrazio, principessa! - rise Shimon, il volto disseminato di rughe che si faceva rosso: - E' un onore per noi ospitare una così bella fanciulla! -.
SHOCK!
"Oh, God!" strillò Mary, dentro di sé, lasciando che il suo sorriso ormai tirato nascondesse il suo terrore: "Possibile che la mia maledetta bellezza faccia un così turpe effetto anche alle persone in avanti con gli anni? Oh, no! Sono rimasta completamente sola con un anziano bramoso di me!".
- Seguitemi, principessa, è la volta buona che riusciate ad arrivare al cospetto del Faraone senza altre interruzioni o rinvii! - esclamò Shimon, cominciando a camminare.
La principessa, non potendo fare altrimenti, lo seguì.
Delicati pugni stretti al formoso petto, sguardo colorato che lanciava più di un'occhiata sfuggente al visir, pronto a cogliere qualsiasi suo gesto, Mary cominciò a tremare dalla paura: "Sicuramente, se non mi vedranno arrivare, mi faranno cercare!" cercò di tranquillizzarsi: "E poi, Mahad sa che sono con il visir e... oh, no! E se volesse vendicarsi per il rifiuto che sono stata costretta a dargli? Oh, GOD! Perché la mia bellezza mi porta solo sventure?".
L'anziano e saggio visir Shimon, da parte sua, stava intonando un arcaico canto ieratico dall'arcano significato filosofico: - Un elefante si dondolava sopra il filo di una ragnatela e, ritenendo la cosa interessante, andò a chiamare un altro elefante! Due elefanti si dondolavano sopra il filo di una ragnatela e, ritenendo la cosa interessante, andarono a chiamare un altro elefante! Tre elefanti si dondolavano... -.
"Che cosa significa tutto ciò?" si chiese Mary, deglutendo: "E' senz'altro un segno criptico! Gli elefanti... la proboscide... andarono a chiamare altri elefanti... altre proboscidi... tante proboscidi... e si dondolavano sul filo di una ragnatela... forse il filo di ragnatela è qualcosa di leggero e fragile, come me! Ma allora questo osceno canto è una metafora di-"
- E' quasi il momento, principessa! - la informò Shimon, facendola sobbalzare.
- S-sì... - pigolò la principessa, sudando freddo sulla sua pelle di pesca: "E' quasi il momento..." ripeté tra sé e sé, gli occhi che osservavano, terrorizzati, le mani dell'uomo, come se potessero aggredirla da un momento all'altro: "Vuole palparmi! Cercherà minimo di palparmi! Ne sono sicurissima, vuole palparmi sulla parte morbida e rotonda dei miei fianchi!".
Si chiama "sedere".
"Mi palperà da un momento all'altro, non c'è altra spiegazione! Ecco, ora!" capì, notando Shimon fare un passo di un millimetro più corto dei precedenti.
Niente.
"Era una finta! Cerca di depistarmi!" intuì la principessa, lo sguardo sgranato ormai fisso sul visir: "Sono sicura che... ecco! Ora!".
Niente.
"Quel respiro di un millisecondo più breve dei precedenti era solo un'altra finta!" si disse, agitata: "Adesso cercherà di palparmi!".
Niente.
"Lo sta facendo apposta, spera che io abbassi la guardia per allungare le sue anziane mani sul mio giovane corpo!" tremò Mary, continuando a fissare un ormai decisamente inquieto visir, abbastanza spaventato dallo sguardo psicotico della bellissima principessa.
- Eccoci arrivati! - annunciò, felice di poter finalmente sfuggire agli splendidi occhi variopinti della fin troppo inquietante fanciulla.
- Oh! - si limitò a dire Mary, mentre Shimon bussava al grande portone di puro oro.
- Chi è? - domandò un coro, da dietro la porta.
- Sono il visir Shimon! - annunciò l'anziano uomo: - Sono qui insieme alla principessa Mary di Babilonia, del casato dei Sue! -.
- Che frutto vuoi? - chiese il coro, la porta che si ostinava a rimanere chiusa.
Il visir si fece meditabondo, prendendosi il mento tra le dita: - Mmm... vediamo un po'... Mela! - decise, infine.
- Non c'è! - fu la risposta del coro.
- Mmm... - tornò a cogitare Shimon: - ... Ananas! - riprovò.
- C'è! - rispose una voce maschile, piuttosto giovane.
- No, mio Faraone! - urlò una voce che Mary riconobbe come quella di Mahad: - Lasciate che sia io l'Ananas! Non affaticatevi troppo! -.
- Mahad, il nostro divino Faraone è perfettamente capace di aprire una porta senza il tuo intervento. - intervenne un'altra voce maschile, lapidaria.
- Il nostro Faraone non deve affaticarsi! - insistette Mahad.
- E' stato chiamato l'Ananas, Lampone, il nostro divino Ananas deve prendersi le sue responsabilità per aver scelto il frutto appena chiamato dal visir. - disse la seconda voce.
Il visir, ancora con Mary davanti alla porta, alzò gli occhi al cielo con fare esasperato e decise di agire: aprì la porta.
- Questa porta è sempre aperta... - borbottò l'anziano, entrando nella sala del trono: - Se non si decidono a chiuderla decentemente, da qui potrebbe entrarci persino un bandito! -.
Timidamente, Mary seguì Shimon, ritrovandosi nella sala del trono.
Semplicemente, rimase a bocca aperta: oro.
La gigantesca, colossale stanza non poteva essere descritta in nessun altro modo: ogni singola cosa nella sua visuale era interamente fatta d'oro, dalle mura alle colonne, dal soffitto al pavimento; sicuramente, anche l'aria era d'oro - tuttavia, essendo invisibile, Mary non seppe dirlo con certezza, sebbene ne fosse sicura.
Fortunatamente, Mary non era affatto fuori posto, grazie ai suoi vellutati capelli aurei e ai suoi occhi cangianti, ora rilucenti di giallo oro, la sua pelle bianca che quasi sembrava platino.
"Oh, questa sala sembra la proiezione architettonica del mio essere!" si stupì la bellissima principessa, per poi portare la sua regale attenzione agli altri presenti.
Oltre a lei, c'erano otto persone.
I sei Sacerdoti erano allineati in due file parallele da tre, di fronte al trono, posti in ordine crescente di altezza, cosicché i più bassi non fossero penalizzati dai colossi più distanti da Mary e dunque più vicini al trono: i primi, meno alti, erano Aisis - unica donna oltre a lei, si rese conto la principessa - e un anziano con un inquietante occhio dorato; a seguire erano Mahad e un uomo con strani disegni sulla testa calva; ultimi, più imponenti, erano un alto giovane dallo sguardo glaciale e un colosso con sul capo quella che era palesemente una parrucca nera.
Tutti vestiti di bianco, quasi tutti con indosso dei copricapi altrettanto bianchi, ad eccezione dell'uomo senza capelli, dell'uomo con la parrucca e del giovane dallo sguardo glaciale, che portava quello che sembrava un cono stradale blu senza parte piatta.
Shimon, con una velocità inaspettata, aveva raggiunto il trono ed era al fianco del giovane Faraone, l'unico che avesse l'onore e il privilegio di stare seduto.
"E dunque quello sarebbe il Faraon- OH, GOD!".
Non appena vide il Faraone Atem, Mary rimase incantata dalla bellezza del pollame egizio; in verità, il Faraone Atem sembrava a tutti gli effetti umano.
"Forse lo chiamano "Faraone" perché, qui in Egitto, il pollo è un animale sacro!" intuì Mary, mentre la sua mente andava via via implodendo di fronte alla faraonica gnoccheria del sovrano.
In tutto quello splendente oro, lo stesso Atem sembrava interamente scolpito nelle più varie, colorate e scintillanti pietre preziose: la sua corta tunica sembrava essere stata intagliata nella più pura adularia, ornata di lapislazzuli, il lungo mantello ricavato da brillante zaffiro; una statua di bronzo ricoperta di gioielli d'oro e d'argento, gli occhi dal taglio adulto, nonostante la giovane età, erano due ametiste; i capelli a mezza corolla di fiore erano un intrecciarsi di ossidiana e rubino, il volto incorniciato da ciocche di topazio.
- Shimon... - sussurrò il giovane sovrano, assicurandosi che solo il visir lo sentisse: - ... sono già due righe di descrizione esagerata... -.
- Non possiamo farci niente, mio giovane Faraone... - sospirò Shimon, scuotendo la testa.
- Secondo te, durerà ancora per molto? - domandò Atem, con una certa preoccupazione.
Lo sguardo rassegnato del visir fu una risposta sufficiente.
Mary era semplicemente rapita da tutto quello splendore luccicante, come una gazza.
"Che volto magnifico!" si disse, in pura adorazione: "E che corpo stupendo! Non ho mai visto nessun uomo con un corpo così meravigliosamente scolpito!" pensò, completamente dimentica di tutto ciò che era successo circa dieci giorni prima.
"Nonostante la veste, posso ben immaginare i suoi splendidi addominali!" continuò, non sapendo affatto di essere stata affetta da grave miopia, cataratte e follia proprio dieci giorni prima.
"Così come anche i pettorali, che nessun altro uomo potrebbe mai eguagliare!" quasi si sciolse, gli eventi di dieci giorni prima a lei non ben chiari a causa dei suoi temporanei seppur pesanti problemi alla vista.
Mary: Autrice, te l'ho già detto, io non ho mai avuto probl-
TU HAI AVUTO DELLE GRAVI DISFUNZIONI VISIVE.
Mary: O_O
- Benvenuta! - salutò Atem, mettendo fine ai pensieri della principessa e facendole rigenerare un po' di cervello - quel che bastava per articolare una frase di senso compiuto e recepirne.
- Vieni pure avanti. - la invitò il sovrano; Mary non se lo fece ripetere due volte, avvicinandosi aggraziatamente e superando la schiera di Sacerdoti, fino a ritrovarsi a pochissimi metri dal trono.
- Tu devi essere la principessa... - lo sguardo del Faraone andò velocemente oltre le spalle di Mary, per poi tornare altrettanto rapidamente sulla fanciulla: - ... Mary. -.
Con la coda dell'occhio, la ragazza si accorse di Aisis, Mahad e del Sacerdote con il cono stradale blu che cercavano di disfarsi di un enorme cartellone con su scritto a geroglifici cubitali "MARY" e, sopra, una parentesi con la pronuncia fonetica.
La fanciulla lo capì perché aveva la capacità innata di leggere tutti gli alfabeti.
- Sì, sono io. - sorrise la principessa, sfoderando la più dolce delle sue espressioni e la più pudicamente sensuale delle sue voci.
- La principessa di Babilnia. - proseguì Atem.
Mary fece una graziosa risata: - Babilonia. - lo corresse, umilmente e teneramente.
Sempre con la coda dell'occhio, la fanciulla notò i tre Sacerdoti fissare sconvolti un secondo cartellone su cui troneggiava la scritta "BABILNIA"; Aisis indicava tra la L e la N, Mahad aveva messo le mani a cerchio ad indicare che mancava una O e il terzo Sacerdote si sarebbe messo le mani tra i capelli, se non avesse incontrato l'ostacolo del cono stradale blu.
- ... sì. - fece il Faraone, imbarazzato: - Io sono il sovrano d'Egit- -
- Il Faraone Atem, divino sovrano d'Egitto. - lo interruppe Mary, con la sua voce melodiosa, le lunghe ciglia arcuate che avevano accelerato il loro attraversamento dell'occhio: - Mi siete già stato ampiamente presentato dalla vostra gentilissima corte, mio splendente sovrano. - sospirò, incantata.
Atem, in risposta a così dolci parole, rabbrividì.
- Ci è stata raccontata la vostra storia, principessa! - intervenne Shimon, salvo poi pentirsene nel ritrovarsi addosso gli occhi improvvisamente scioccati della fanciulla.
- E' stata una cosa davvero orribile. - commentò Atem, riportando l'attenzione di Mary su di sé e salvando il suo visir dallo sguardo inquietante che la principessa gli riservava.
- Sì, davvero crudele! - gemette Mary, portandosi le candide mani agli occhi e scoppiando in lacrime, cadendo in ginocchio, la testa bassa, lo splendido volto coperto dalle lunghe ciocche color grano.
A quella visione, Atem si guardò intorno in cerca d'aiuto, per poi allungare una mano e accarezzare i morbidi capelli biondi della fanciulla con fare cauto.
- Posso immaginare... - disse, imbarazzato, non sapendo cosa fare.
- Oh, mio adorato Faraone, è stato davvero terribile! - pianse la principessa, aumentando i singhiozzi nella speranza di far avvicinare ulteriormente il sovrano: se con un paio di lacrime aveva avuto una mano, bastava semplicemente disidratarsi per avere tutto il resto.
"Oh, il sovrano è davvero l'unico uomo di buon cuore che io abbia incontrato!" si disse, prodigandosi nell'autoliofilizzarsi in fretta: "Siamo entrambi di nobile stirpe, entrambi di una fulgida bellezza quasi dannata! E poi, lui vive qui, all'interno di questa proiezione architettonica della mia essenza! E' ovvio che siamo predestinati a sposarci!".
- Sì... - balbettò il Faraone, decisamente confuso.
Mary rialzò la testa di scatto, facendo roteare in verticale i suoi lunghi capelli e assestando una frustata involontaria al viso del povero sovrano: - Lasciate che vi racconti la mia tragica storia! - singhiozzò, colpita dall'espressione di quel bronzeo viso divino, evidentemente commosso e contrito per la sua situazione.
- Veramente, non ci interessa. - prese la parola il Sacerdote dallo sguardo glaciale.
- Non essere maleducato, Seth! - lo riprese l'uomo calvo, serio: - Lascia che la principessa ci narri le sue vicissitudini. -.
- Veramente vi ho già raccontato tutto io. - fece notare Aisis, alzando un sopracciglio.
- Ma sentire delle testimonianze dirette è sempre importante. - disse il colosso con la parrucca, concordando con il calvo.
- Ma a noi non importa affatto. - sibilò Seth, visibilmente irritato: - Il nostro divino Faraone sta solo perdendo tempo con una donna che non ha fatto altro che vivere a nostre spese nel nostro palazzo per dieci giorni! -.
"Quel Seth è davvero crudele!" ringhiò la principessa, tra sé e sé: "Non capisco il perché di tutto questo astio nei miei confront... non sarà che...?" capì, sgranando gli occhi in un'espressione terrorizzata.
"Ma sì, è così ovvio! Quei due Sacerdoti si stanno mostrando gentili e bendisposti per far colpo su di me, mentre Seth ha capito che il mio cuore è solo del divino Faraone Atem e sta sfogando la sua ira fingendo di disprezzarmi!" si disperò.
- Silenzio in aula! - la voce di Atem risuonò nella sala, riportando il silenzio.
Mary riportò il suo sguardo sulla fulgida figura del sovrano, dimenticando in un istante tutte le crudeltà degli altri pretendenti da lei rifiutati a prescindere.
- Principess- -
- Chiamatemi pure con il mio nome, mio raggiante Faraone. - sospirò Mary, con voce languida: - Pronunciato da voi, ha un suono ancora più meraviglioso! -.
Un impercettibile tremore attraversò il corpo del giovane re: - D'-d'accordo, Meriem. - acconsentì, visibilmente a disagio.
- Mary. - lo corresse la diretta interessata, con espressione sognante.
- ... Mary. - ripeté il Faraone, meccanicamente.
- Dicevo, Mary... - riprese, guardando gli occhi policromatici della principessa: - ... Aisis ci ha già raccontato ampiamente e dettagliatamente la tua storia: per te, raccontarla significherebbe solo rievocare brutti ricordi e non è giusto che ciò avvenga. Dunque... -.
- Non temete, mio Atem! - rispose la fanciulla, rialzandosi con gli occhi pieni di lacrime cristalline: - Potrò onorare la memoria del casato dei Sue solo raccontando a tutti la nostra tragica storia. Dovete sapere che tutto è iniziato quasi due settimane fa, a Babilonia, e... -

Svariate ore dopo...

- ... ed è così che sono diventata una camionista. - concluse Mary, con un sorriso.
Atem annuì lentamente, visibilmente sconvolto: - Una storia davvero terribile... - mormorò, scioccato dalla parlantina ininterrotta della principessa.
A volte, capitava che il giovane Faraone invidiasse la vita in fondo semplice della sua corte, l'assenza di obblighi e compiti gravosi; questa era una di quelle volte.
Alle spalle di Mary, difatti, Atem poteva vedere l'altissimo livello di attenzione dei suoi Sacerdoti: Mahad aveva fatto apparire una risma di fogli scritti - i compiti di Mana - e si era messo a correggerli, scuotendo la testa, disperato, o gettandosi in ginocchio lodando gli dèi con le braccia alzate; Aisis aveva tirato fuori da non si sa dove il suo amato libro "Tutti pazzi per il destino"; Seth e l'anziano confabulavano tra di loro; il calvo e l'imparruccato giocavano a badminton con delle racchette e una pallina apparse dal nulla.
Shimon era andato a fare la spesa dall'altra parte della città, era tornato, aveva messo tutto nelle cucine, aveva riordinato ogni cosa lì presente per gradazione di colore, era andato a farsi una sauna ed era tornato appena in tempo per sentire la principessa concludere il suo racconto.
- Oh, Atemuccio, voi sì che mi capite! - sospirò la principessa, confortata dalla magnanimità del bellissimo e sconvolto Faraone.
- Da quanto ho avuto modo di capire... - s'intromise una voce raggelante, che Mary non faticò a riconoscere come quella di Seth: - ... voi non avete più né una casa né qualcuno in grado di ospitarvi. -.
- Esattamente. - confermò la principessa, con fare deciso.
- Questo cosa significa? - sibilò il Sacerdote, riducendo gli occhi azzurri a fessure: - Avete forse intenzione di stabilirvi qui permanentemente? -.
Mary tornò a rivolgersi al Faraone, notandolo bizzarramente intento a cercare di incidersi i polsi con il curioso e pesante ciondolo piramidale che portava al collo: - Voi, nella vostra grande magnificenza e generosità, mi concederete un luogo in cui vivere, non è così, mio Atemuccio? - chiese, giungendo le mani e sfoderando i suoi migliori occhioni dolci.
Atem la guardò, gli occhi d'ametista spalancati: - Ehm... ecco... sei una principessa e non è conveniente che una fanciulla di così alto rango sia abbandonata in mezzo alla strada... -.
- Oh, allora è un sì! - trillò Mary, azzerando la distanza tra loro due e saltando addosso al giovane sovrano, circondandogli il collo con le braccia: "E' stato un periodo orribile!" si disse la principessa, il cuore leggero come mai era stato, nonostante fosse colmo di felicità: "Ma ora andrà tutto bene, ne sono sicurissima!".
- E' la cosa migliore! - sorrise, a pochi millimetri dal volto traumatizzato del Faraone: - Inoltre, penso voi abbiate bisogno di una sposa di alto rango e io sono semplicemente perfetta per ricoprire un simile ruolo! -.
- ... sposa? - ripeté Atem, lo sguardo che andava da lei alle persone alle sue spalle.
- Lo sapevo! - esclamò la voce di Mahad: - Adesso anche le principesse cercano di attentare alla verginità del nostro divino Faraone! -.
- Mio Faraone! Non potete sposare la prima principessa che passa! - intervenne la voce di Seth: - Di regale ha solo il titolo, non ha più niente, sarebbe un'unione sconveniente! -.
- Con tutto il rispetto, mio Faraone, il vostro destino non è inglobare il regno di Babilonia attraverso le vostre nozze con la principessa. - commentò la voce di Aisis, inflessibile.
- Fermi, fermi, fermi! - urlò Atem, spingendo via Mary con delicatezza ma decisione, per poi appiattirsi del tutto contro il trono: - Accetto che la principessa viva in questo palazzo, ma non ho alcuna intenzione di sposarla. - annunciò, deciso: - Lei sarà soltanto mia ospite, nulla più. -.
"Oh, che sovrano saggio!" ammirò la fanciulla, gli occhi che le brillavano di pura adorazione: "Non appena ha visto i suoi gelosi Sacerdoti rivoltarsi di fronte alla nostra unione, è riuscito a placarli scegliendo di mantenere segreto il nostro grande amore!".
Trasse un profondo respiro, incantata: "L'ho capito fin dal primo momento: sarà lui il mio sposo. Perché anche lui mi ama. E, nonostante possa essere controproducente, è ingiusto che il nostro grande amore debba restare segreto per colpa di una manciata di Sacerdoti bramosi di me o di una Sacerdotessa invidiosa della mia maledetta bellezza".
- So che sarà pericoloso, ma non è giusto nascondere il nostro amore! - disse, serena, rivolta alla Luce d'Egitto: - Io ti amo e so che tu mi ami. Non nascondiamo il nostro grande amore agli occhi degli altri, Atemuccio uccio puccio cucciolo! -.
Le coraggiose parole della principessa generarono le più varie reazioni: Shimon, il calvo, l'imparruccato, l'anziano e Aisis erano rimasti a bocca aperta; un "TUMP" aveva annunciato che Mahad era svenuto; Seth aveva assunto un colorito verdognolo ed era corso nei pressi di un secchio della spazzatura in un angolo; Atem aveva afferrato il suo pendaglio d'oro e aveva cercato di usarlo brutalmente su di sé, invano.
Non ci fu, dunque, alcuna protesta.
- Staremo sempre insieme, mio amato! - gioì Mary, facendo per gettarsi nuovamente al collo del Faraone, salvo venire bloccata dal suo sguardo improvvisamente severo.
- No. - disse, serio, stupendo la principessa: - Stare vicino a me è troppo rischioso. Anche questa stessa, attuale vicinanza potrebbe esserti fatale. -.
- Non mi importa! - esclamò la fanciulla, decisa: - Supererò tutti i pericoli che circondano la tua figura! -.
- Non è questo. - la contraddì Atem: - Il fatto è che io ho la peste. -.
Silenzio.
Mary alzò elegantemente un sopracciglio dorato: - ... eh? - fece, perplessa.
- Ho la peste. - ripeté il Faraone, grave: - Solo la mia corte può starmi vicino, perché hanno a loro volta avuto la peste e sono dunque immuni. - spiegò: - Qualsiasi altro individuo morirebbe, standomi troppo vicino. E' troppo rischioso, per te, stare qui. Allontanati in fretta, se non vuoi- -
- Oh, ma non devi assolutamente temere, Atemuccio uccio puccio cucciolo! - trillò Mary, con un dolce sorriso e un sospiro di sollievo: - Io ho l'innato dono di avere degli anticorpi naturalmente settati per sconfiggere il morbo della peste. - rise, luminosa come il sole, paragone accentuato da tutto l'oro che la circondava e che sembrava comporla: - Dunque sono anch'io immune! -.
Silenzio.
Gli occhi d'ametista di Atem erano completamente sgranati.
- Non ti ho detto che la mia è una rarissima forma di peste. - riprese, parlando lentamente: - Colpisce solo chi ha i capelli biondi. Come puoi vedere, nonostante il biondo sia solo una parte minima dei miei capelli, ne sono comunque stato colpito. E' per questo che la mia corte è immune: non solo ha già avuto la peste ed è dunque provvista dei giusti anticorpi, ma nessuno di loro ha i capelli biondi! E invece, guarda i tuoi capelli! - esclamò, indicando la fluente chioma dorata della fanciulla: - Tu sei la persona più a rischio in assoluto, qui dentro! Non vorrei mai che una mia ospite venisse contagiata! -.
Mary si portò le bianche mani alle rosse labbra, sconvolta: - Ma... Atemuccio uccio puccio cucciolo... -.
- Fai in fretta, devi subito allontanarti! - saltò su Atem: - Forse potresti essere stata già contagiata! Karim, presto, portala via! - ordinò, rapido.
Il colosso imparruccato annuì e, senza troppe cerimonie, si caricò Mary in spalla, l'uomo calvo che correva ad aprire il grande portone d'oro.
- Atemuccio uccio puccio cucciolo! - chiamò la principessa, mentre veniva portata via: - Non temere, il nostro amore supererà anche questo! - urlò, allungando una mano in direzione del Faraone, mentre il portone d'oro si richiudeva d'innanzi a lei.

- Dunque hai incontrato il principe? - intuì Mana, perplessa, notando Mary in pura estasi mistica.
La principessa annuì, non curandosi troppo dell'altra ragazza: - E' l'uomo più bello che io abbia mai visto... -.
Mana si portò un dito ad una tempia, pensierosa: - Beh, sì, il principe è un gran gnocco, ma ora fino al punto di fare questo effetto... - borbottò, poco convinta.
- Oh, Mana! - esclamò Mary, come risvegliandosi di colpo da un lungo sonno, prendendole le mani e guardandola con i suoi bellissimi occhi dai mille colori: - Forse tu puoi comprendere i dolci battiti di un cuore innamorato? -.
Mana spalancò gli occhi: - ... cosa? - balbettò, non riuscendo a capire l'alto linguaggio aulico della principessa.
- Ho capito fin dal primo momento che Atemuccio uccio puccio cucciolo è colui che sposerò! - spiegò la splendida fanciulla, sognante: - Per questo un così bel sovrano non ha ancora una sposa: stava aspettando me! Solo io sono la sua perfetta metà! Abbiamo così tante cose in comune! Lui è senz'altro il mio futuro sposo! -.
Mana sbatté più volte le palpebre, confusa: - ... e il principe lo sa? - si azzardò a chiedere.
- Certamente! - trillò Mary, lasciando le mani di Mana e volteggiando per l'ampia stanza in cui Karim l'aveva condotta - la stanza di Mana, dato che il colosso imparruccato non aveva idea di dove la principessa avesse alloggiato in quei giorni.
- E poi, è tanto bello quanto saggio! - sospirò, intenerita, fermandosi e giungendo le mani: - Di fronte alle opposizioni dei suoi crudeli Sacerdoti, ha cercato di dirmi di tenere nascosto il nostro amore! Ma io non sono d'accordo: nessun amore potrà mai essere fermato da- -
- I Sacerdoti non sono crudeli. - la interruppe Mana, allisciando la fronte: - Certo, Karim e Shada sono piuttosto silenziosi, Aknadin è sì venerabile ma altrettanto inquietante, Aisis è solo particolare... -.
La giovane apprendista maga mise le braccia conserte: - Seth è solo antipatico, mentre il mio maestro non è affatto crudele. - sibilò, calcando particolarmente le ultime parole.
Mary guardò la ragazza dalla pelle scura, stupendosi delle sue parole così sentite: "Oh... forse... Mana...".
- Ho compreso. - disse la principessa, chinando umilmente la splendida testa: - Perdonami, non avevo capito che, anche tu, conosci i dolci battiti di un cuore innamorato. -.
Ancora una volta, Mana rimase perplessa dall'elevato linguaggio della bionda fanciulla.
- Tu provi amore nei confronti del tuo maestro, non è così? - chiese Mary, dandosi della sciocca per non averlo capito subito: - Sei sempre pronta a difenderlo e lodarlo, come una vera sposa fedele! -.
Mana avrebbe preferito continuare a rimanere nell'ignoranza.
Il suo volto divenne di colpo scarlatto e il suo cuore minacciò un infarto istantaneo: - I-io con il m-m-maestro? - farfugliò, indietreggiando: - Ma... ma... ma l-lui è solo i-il mio maestro! -.
- E' davvero triste che lui non ti ricambi. - sussurrò Mary, abbassando lo sguardo e portandosi una mano diafana al petto: - Purtroppo, lui ha manifestato segni di interessamento nei miei confronti... spero che il mio rifiuto possa fargli aprire gli occhi, cosicché si renda conto della tua fedele presenza al suo fianco. - mormorò, affranta.
La pelle di Mana, da bronzea, era diventata pura lava incandescente.
- M-ma i-io... e... il m-maestro... non... non... - balbettò, incapace di articolare una frase o anche solo un verbo qualsiasi.
Deglutì e provò a parlare: - I-insomma... i-io c-credo che il m-maestro s-sia interessato a q-qualcun a-altro... - farfugliò, vaga, lo sguardo che percorreva il perimetro del soffitto con fare estremamente interessato.
- Oh, Mana... - sospirò Mary, dandole una pacca su una spalla: - E' così ingiusto che io sia giunta fin qui a complicare le cose, per colpa della mia spietata bellezza... -.
- Io voglio che il mio maestro sia felice! - esclamò Mana, decisa, dando segno di non aver affatto sentito neppure una parola della principessa: - Quindi, se mai sarà ricambiato, mi metterò il cuore in pace! -.
Mary si portò una mano alle labbra, sconvolta: - Oh, Mana, non dire così, io ho già rifiutato- -
- La vostra stanza è pronta, principessa Mary. -.
Una voce interruppe le parole della fanciulla dai lunghi capelli colore del sole: la Sacerdotessa Aisis aveva fatto il suo ingresso nella stanza di Mana, portando quel messaggio.
- La mia stanza? - ripeté Mary, confusa: - Veramente, io già avevo una- -
- Quello era una specie di lettino da me offerto. - spiegò Aisis, tranquillamente: - Il Faraone in persona ha disposto che vi venisse assegnata una stanza ben lontana, in modo da prevenire qualsiasi tipo di contagio. -.
Al solo sentir nominare il bronzeo sovrano, la principessa sentì il cuore accelerare il suo battito: - Oh, Atemuccio uccio puccio cucciolo è così premuroso nei miei confronti... -.
"E anche così intelligente!" riconobbe: "Tiene lontane le nostre stanze in modo che nessun Sacerdote pettegolo e invidioso possa insinuare di nostri eventuali incontri notturni!".
- Inoltre, è stato predisposto che, ogni giorno, sarete scortata da uno di noi Sacerdoti. - proseguì Aisis, seria: - Nonostante Mana si sia rivelata un'ottima allevatrice di ospiti, ha comunque le sue lezioni di magia e non può badare a voi con costanza. E' stato dunque deciso come già da me detto. -.
SHOCK!
"Rimanere da sola con uno dei Sacerdoti?" si rese conto Mary, sentendosi sprofondare in un baratro: "Non appena saranno da soli con me, quei Sacerdoti non esiteranno a farmi del male! Sicuramente approfitteranno della mia bellezza per la loro bieca lussuria!".
- Come mai questa decisione? - domandò Mana, sinceramente perplessa: - Io sono riuscita ad andare alle lezioni di magia anche se badavo alla principessa! - osservò.
- E' stato Seth a proporre questa soluzione. - chiarì la Sacerdotessa: - Non è bene che l'incolumità della principessa dipenda solo da te, è un compito troppo pesante per una sola persona e lei deve essere sempre protetta. Ti aiuteremo a prenderti cura della nostra ospite, consentendoti di dedicarti più pienamente allo studio della magia, come Mahad desidera e, così facendo, la principessa avrà sempre vicino una persona riposata pronta a difenderla. -.
Al nome del suo maestro, Mana era avvampata nuovamente, memore delle parole della principessa; Mary, dal canto suo, era inorridita: "Seth!" quasi gridò, dentro di sé: "E' lui che ha ideato questa trappola! Lo sapevo, lo sapevo! Che cosa posso fare?".
- Ci daremo il cambio. - spiegò Aisis: - Fino a domani pomeriggio, potrai continuare ad occuparti tu della principessa, Mana. -.
- D'accordo... - acconsentì la giovane apprendista maga, perplessa; piegò la testa di lato e domandò, dubbiosa: - Come mai Seth si è rivelato così premuroso, nei confronti di Mary? Non è da lui... -.
- Non essere irrispettosa, Mana. - la rimproverò la Sacerdotessa: - Seth è antipatico, scontroso, irritante, arrogante, altezzoso, saputello e gentile come un serpente a sonagli arrabbiato, ma si trova comunque ad avere a che fare con una fanciulla di altissimo rango. - le fece notare.
In esclusiva assoluta, le vere parole di Seth riguardo la spiegazione della sua decisione: - Così facendo, ci assicureremo che la principessa non sfiori neppure alla lontana il nostro divino Faraone! -.
- Oh... - si limitò a dire Mana, stupita.
- Vi faccio strada. - si offrì Aisis, rivolta a Mary: - Così potrete riposare in quella che, a tutti gli effetti, è la vostra stanza. -.
- ... va bene. - disse la principessa, lanciando un'occhiata a Mana.
Non le era sfuggito il modo in cui la ragazza aveva chiamato il Faraone, "principe".
"Mana è dalla nostra parte!" gioì, felice: "E' per questo che ha chiamato Atemuccio uccio puccio cucciolo "principe", per fare un bellissimo paragone con me, che sono una "principessa".".
Sospirò, con un sorriso: "Nonostante la sinistra trappola di Seth e la crudeltà che i Sacerdoti stanno mostrando nei miei confronti, posso almeno essere sicura che Mana è dalla mia parte. E chissà che il suo amore non venga ricambiato dal giovane ubaldo, convincendolo a non avere più sentimenti di vendetta nei miei confronti...".
La mente colma di questi pensieri, Mary salutò Mana e seguì Aisis verso il suo nuovo - e definitivo - alloggio.


.

Note:
* Prima c'era un brevissimo (tre righe contate) omake in cui Mary scappava, sconvolta, dopo aver letto Il Libro del Destino, affermando di non poter competere con la marysuosità della protagonista. All'epoca mi ero da poco imbattuta in quel libro, adesso trovo che un omake simile, semplicemente, non c'entri nulla, quindi l'ho tolto.


Fu così che la bellissimissima principessa Mary finì con l'innamorarsi perdutamente del protagonista gnocco (esatto, l'unico motivo per cui si innamora di Atem e non, per esempio, di Seth, è soltanto perché il protagonista bello è lui XD). U.U
Il terrificante soprannome che Mary dà al Faraone fu una delle prime cose che mi vennero in mente. °° *e non è bello da far sapere*
In verità, non avevo intenzione di fare Mary così paranoica ma, in una storia con una vera Mary Sue, purtroppo, i suoi pensieri sarebbero effettiva parte della trama. =____=

Mi fa piacere che il primo capitolo sia piaciuto così tanto. *^* Mi auguro che questo ne sia all'altezza. oAo
x Tayr Soranance Eyes: Che onore! *______*
Riguardo la descrizione... ehm... beh, magari non così lunga, ma... ehm... >___>
... tu hai idea di cosa siano le fanciulle durante i saldi? oAo
"Ma si facevano già, i saldi, nell'antico Egitto? °__°"
Dettagli! (XD)
Ed ecco che anche Atem ha fatto la sua apparizione, con relativa reazione di Mary. U_____U
Ora sta a te decidere se volerle tanto bene o volerle tanto male anche se una mezza idea ce l'avrei... XD
Ti ringrazio! *///*
x Masayachan: Ciao! *O*
Sì, con qualche mese di ritardo, sono riuscita nell'impresa. *^* Ed è anche venuta un filino più lunga di quanto stimato all'inizio... (attualmente, tra prima e seconda parte, non ho la minima idea di quanti capitoli saranno) (tanti). °°
Sai, ho avuto dubbi fino alla fine sul riassunto in corsivo: non sapevo se metterlo o meno. °° Allora ho fatto bene a lasciarlo! *^*
Ma come, non vedi quanto Mary e Atem siano predestinati? *^* (risposta: no)
Ehm, per il momento, ci saranno solo personaggi dell'Antico Egitto. ^^""
Grazie dei complimenti! ^///^
x XShade-Shinra: Ma come puoi odiare Mary? oAo Lei è così bellissimissima e bravissimissima e amatissimissima da tutti! oAo Sei solo invidiosa! OAO (XD)
Purtroppo, non si può dire lo stesso dei suoi occhi così gravemente - seppur temporaneamente - rovinati. çAç
Noto che Seth è piaciuto un po' a tutti con una minuscola apparizione. XDD
Grazie del commento! *^*
x Fantasy_Rancia: Sono onorata. oAo E imbarazzata. .//////////.
Beh, io non sono proprio capace di scrivere in stile copione. XDD
Comunque, ultimamente, ci sono sempre più fic comiche in prosa. ^^
Già, purtroppo Mary non ha molto modo di pavoneggiarsi. U.U Perché i Sacerdoti sono kattiwi e invidiosiH! oAo
(quello degli errori su testi/recensioni notati solo dopo aver postato è un mal comune ç__ç)
Grazie dei complimenti e della fiducia! °///°
x Justeyes: "ho voluto fidarmi del fatto che la scrivi tu"
oAo
*soccombe*
*si riprende*
Beh, la reazione di Atem alla visione della splendida principessa è sotto i tuoi occhi. U.U
Ti ringrazio del commento! ^///^
x Mizushipping: Sì, la pelle è rigorosamente bianca! U.U E tutto il mondo gira intorno a lei, neanche fosse cliente Vodafone! oAo
L'ho letta anch'io... ma non era nulla in confronto a certe altre cose allucinanti... °°
Grazie! *//////*
x ShionBlueEyes: Mary è semplicemente terribile. oAo Si fa quasi più paranoie di me. oAo
I suoi venti decimi sono OVVIAMENTE diventati meno venti decimi per tutti i minuti trascorsi con Bakura. U.U
Grazie del commento! ^^

Spero che questo capitolo vi sia stato gradito. °^° Se avete consigli o critiche, ditemi pure! ^^
  
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