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Autore: winry8827    26/02/2011    7 recensioni
Piccola shot introspettiva che racconta di arrivi e adii alla stazione e di un capostazione che concede attimi preziosi a chi non riesce a salutarsi.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Miscellanea'
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 Piove

 




Una goccia leggiadra scendeva, scivolava sul vetro di un treno, esso era fermo a una piccola stazione, ma il tempo cambiò quel luogo.
All’uomo che un tempo gridava “Biglietti” una macchina fredda e metallica ora imprime il suo timbro, e al posto dell’uomo che un tempo lontano urlava l’arrivo o la partenza di altri vi è un altoparlante, che con voce robotica annuncia ogni treno.

Sono finiti i tempi dei dolci sorrisi di un arrivo o lo sguardo sognante di chi parte e l’addio tenero salutato con una mano poggiata sul finestrino.
Amavo quel luogo ove ogni uomo rispettava un amore.

Ricordo un capotreno che un giorno regalò a due amanti quindici minuti d’amore e di adii.
Ricordo i loro sguardi, ricolmi d’amore e rimorsi, ricordo i loro abbracci carichi di dolore e gioie infrante.
Ricordo lo sguardo di lui, e il bagliore speranzoso che in esso scintillava.
Lui credeva con tutto se stesso in quella relazione, forse anche più della sua amata compagna, che con mesti occhi sorrideva cercando di trattenere una lacrima.
La nostalgia è un male infimo e crudele, si insinua nella mente come un tarlo lacerando ogni certezza.

Quell’uomo, l’uomo del treno comprese il dolore e così concesse loro del tempo, in un mondo che corre ciò è un dono inestimabile e che pochi comprendono e concedono.

Ricordo poi la gratitudine di un padre in partenza, che con occhi lacrimanti salutava il suo bimbo appena nato e quel capostazione che a lui e alla sua famiglia concesse un bacio ed un abbraccio in più.
E ricordo quella donna che distratta rimase una valigia sul treno, ma il capo del veicolo con estrema pazienza fermò la corsa appena iniziata rimediando all’errore, un ritardo per una valigia rosa mai nessuno lo avrebbe concesso.
 
L’uomo del treno aveva un cuore e concedeva del tempo prezioso, ma la macchina ora invece annuncia una fine, senza remore o rimpianti fa proseguire ogni cammino in una frenetica corsa.
Quella piccola stazione, dalla quale un promontorio si osserva è per me una casa, una calda ed accogliete casetta fatta  di sogni e  speranze , ma il mondo è cambiato e con esso anche quel luogo.
Ed ora tutto è una corsa, si corre per prender un treno.
Si rincorre una meta ed ormai è finito il tempo in cui era il viaggio la meta stessa.

Fuori piove e da un treno osservo una piccola goccia attraversare il finestrino.
Piove anche nell’animo affranto, piove per un arrivederci trasformatosi in addio, piove perché muta il tempo e con lui chi lo vive, e nell’attesa di un Aurora piango perché già ora mi coglie la nostalgia, piango per quei minuti un tempo concessi e che ora son solo ricordi.
Piango perché dieci minuti d’amore valgono un eternità per chi li vive ed io avrei tanto desiderato riceverli.
Una stupida macchina programmata non concede alcun tempo all’amore e così parto.
Rimpiango l’uomo del treno che concedendomi del tempo mi regalò il coraggio di non partire, perché certe volte l’amore ha bisogno d’aiuto, di una piccola spinta e soprattutto di tempo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
















Note autrice:
Questa storia è ispirata ad un’esperienza personale, spesso prendo il treno e spesso …troppo spesso vivo mille disavventure, ma ciò che ho raccontato dell’uomo del treno è realmente accaduto.
In una piccolissima stazione del paesino dove trascorro le mie vacanze c’era un capostazione che concedeva a tutti del tempo, regalava degli attimi indimenticabili a chi aveva difficoltà nel salutarsi (causando l’ira di che andava di fretta) ora invece è stato sostituito da una macchinetta per i ticket e da un altoparlante, che tristezza.
Io realmente grazie a quei dieci minuti in più decisi di non partire, ma prima o poi tutti devono farlo…

Ringrazio di cuore chi leggerà e di deciderà di commentare, anche perché chi decide di pubblicare desidera conoscere il parere di chi legge.

Se questa piccola shot vi è piaciuta vi invito a leggere altri miei scritti.
Ancora grazie per l’attenzione.
 

  
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