Ciao a
tutti!
Come ve la passate? Oggi ho sfornato per voi un nuovo capitolo con un
bel po’
di azione e qualche piccola sorpresa. Spero la gradirete e me lo potete
sempre
dimostrare o con un commento, oppure continuando a leggere (anche se mi
piacerebbe sentire la vostra opinione).
Prima di
presentarlo passo ai commenti.
Lettore
01:
In effetti hai ragione, potevo evitare la lavagna, ma mi sono sempre
chiesto
come ci sente a fare il professore che spiega una lezione e ti dico che
non lo
farò mai.
Per quanto
riguarda la prova di Jaden: credo che sarò più
rapido, sennò rischio di non
farla finire mai questa prima stagione, mi limiterò a un
paio di capitoli belli
lunghi, come piacciono a te, contento?
Detto
questo,
sperando di non annoiarvi, eccovi il capitolo.
“NO
BRIAN! Resisti! Ti prego resisti”
disse un giovane Nick disperato.
“Mi… dispiace,,, Nick. La morte è
venuta a
prendermi” disse un giovane
soleano color rosso fuoco, messo in risalto dalla profonda ferita che
aveva sul
petto.
“Ti prego!” disse “Non mi lasciare
solo”.
“Tu.. non sarai mai da solo” disse il
giovane soleano sputando sangue “Sei… un
Sun’s …Warrior
e un… principe.
Ti... prego: COFF! Proteggi Luce.
Proteggi… mia sorella. Giuramelo!”
“La proteggeremo insieme. Tu guarirai!”
“Giuramelo!” disse sputando altro sangue
dalla bocca.
“Te lo giuro. Non permetterò a nessuno
di farle del male” disse il giovane Nick stringendo la mano
insanguinata
dell’amico.
“Lei ti ama, ti… amerà
sempre” e chiuse
gli occhi per sempre.
Il piccolo soleano osservò tremante le
sue mani coperte di sangue, poi lanciò un grido.
Nick si
alzò di botto
dal letto.
“Di nuovo quel sogno”
disse ansimante “Che cosa significa!”
Il giovane si alzò e si affacciò alla finestra
del suo
monolocale, datogli da Tsunade.
Fuori il cielo era chiaro e luminoso e il sole
splendeva alto.
Nick si appoggiò sul davanzale della finestra e
osservò il cielo.
“E’ da quasi un mese che faccio questi sogni. Che
siano ricordi del mio passato di soleano?
Tu che dici Alan”.
“Direi di si” rispose l’angelo apparsogli
al lato “I
ricordi d una vita passata si rivelano sempre come sogni.
Finché non capirai
come riottenere i ricordi della tua vita precedente: continua a
guardare avanti
e a pensare al futuro”.
“Già!” disse Nick “Il futuro.
Come posso andare avanti
senza conoscere il mio passato?”
“Tu hai un passato: ricorda che hai vissuto 19 anni
come umano” lo riprese l’angelo.
“I precedenti 5000, però, che ho vissuto come
soleano
sono coperti dall’oblio”.
“Non so come eri un tempo, ma sono sicuro che non sei
cambiato molto. Le persone cambiano, ma mai in modo radicale”.
“Spero tu abbia ragione”.
Immerso in un profondo stato di
concentrazione, Nick
cercò di scavare nei suoi ricordi, ma, come tutte le altre
volte, il passato
gli appariva buio.
“Signor Nick!” gridò una voce.
Nick aprì gli occhi e voltò la testa verso chi
l’aveva
chiamato.
A una decina di metri da lui, la piccola Sakura
Kinomoto, accompagnata dall’inseparabile Kero-chan, stava
correndo verso di
lui.
Quando la ragazzina fu abbastanza vicina, si fermò
rossa in viso.
“Cosa
c’è piccola Sakura? Perché sei
rossa?” chiese
Nick.
La ragazzina non riusciva a non alzare lo sguardo
verso di lui.
Nick abbassò lo sguardo e capì: era a torso nudo.
Il giovane guerriero, una volta alzatosi, era andato
in un luogo tranquillo e si era tolto la maglietta per sentirsi a suo
agio e
prendere un po’ di sole.
“Scusa!” disse lui mentre raccoglieva una maglietta
rossa con il segno della Nike all’altezza del cuore.
“Accidenti!” disse Kero-chan “Di solito
gli
occidentali hanno il corpo peloso. Come mai lei non ne ha nemmeno uno
signor
Nick?”
Quella domanda fece salire un brivido alla schiena del
giovane: quel corpo senza peli lo doveva a uno scherzo notturno di
Marina, che
si era vendicata alla grande sul povero ragazzo, distrutto da una
giornata
estenuante di allenamenti, facendogli una ceretta completa.
Una notte la ragazza si era
intrufolata nella sua
stanza e, sorpresolo, l’aveva legato al letto e sospeso a
mezz’aria: poi lo
denudò quasi del tutto e fece una ceretta completa in tutto
il corpo.
Dopo quella tremenda tortura, Nick si era fiondato in
bagno e si tuffò nella vasca piena d’acqua, ma
l’acqua fredda era stata
bloccata e uscì solo la calda. {immaginate le grida
di
dolore}
In più Marina rincarò la dose scattandogli foto e
Nick
riuscì a vendicarsi trascinandola completamente vestita
nella vasca e dando
avvio a una battaglia di schizzi roventi.
Allontanò quei pensieri e disse: “E’ una
lunga storia!
Piuttosto perché siete venuti a cercarmi?”
“Se lo è dimenticato?” disse la piccola
Kinomoto
“Jaden deve conquistare la sua arma”.
“Giusto!” disse lui “Allora
andiamo!”
Nick
fece
apparire il castello e, dopo la presentazione dei guardiani, condusse
il gruppo
dei Sun’s Knights nell’ala est e, date le dovute
spiegazioni, invitò Jaden a
scendere.
“Ci vediamo più tardi” disse il castano.
“Fratellone Jaden sta attento” gli gridò
Naruto.
“Tranquillo!” rispose lui, mentre la pedana
scendeva.
Dopo che il ragazzo scomparve dalla loro vista, Nick
guidò tutti nella sala di osservazione.
Mentre la pedana scendeva, Jaden
ripensò a quello che
Nick e poi Naruto gli avevano detto; la sua mente era incredibilmente
rilassata
e il respiro regolare.
“Sei pronto Jaden?” gli chiese Neos, apparsogli
alle
spalle.
“Certo: sono pronto ad entrare in scena. Sei con me
Neos?” disse il ragazzo.
“Certo e ci sono anche tutte le creature del
neo-spazio e gli eroi elementali a sostenerti”.
“Grazie amici”.
La pedana giunse nel fatidico
corridoio pieno di porte
e il ragazzo cominciò a percorrerlo, guardandosi intorno.
Camminò per diversi minuti, arrivando vicino al fondo:
quando la porta alla sua sinistra s’illuminò.
“Ci siamo!” pensò
“E’ il momento di vedere quanto
valgo” e aprì la porta.
Nella sala di osservazione, tutti
osservarono tesi la
strada del ragazzo.
“Chissà quale oggetto è contenuto in
quel labirinto”
chiese Syrus.
“Nessuno sa cosa custodiscono i labirinti” rispose
Nick “Solo i guardiani lo sanno”.
“Speriamo che sia un oggetto semplice” disse la
piccola Kinomoto “Se Naruto c’è
riuscito, anche Jaden dovrebbe farcela”.
“Non è semplice come pensi piccola
Sakura” disse il
biondino “Quando ci ho provato io ho rischiato di morire e
temo che anche il
fratellone Jaden dovrà farlo”.
“Io non lo direi” sorrise Zane, che si era
completamente ristabilito in una notte.
“Che vuoi dire?” fece Naruto stizzito:
più ci parlava,
più lo trovava antipatico.
“C’è una cosa che Jaden ha avuto e tu
no: parlo
dell’allenamento” rispose il Truesdale maggiore
“Il nostro amico è stato
allenato personalmente da Nick e sembra aver ottenuto dei buoni
risultati”.
La porta della sala fece un trillo e poi si aprì,
facendo entrare Ulquiorra.
I duellanti, i cartomanti e i ninja della sabbia si
misero sulla difensiva ma Naruto li tranquillizzò:
“Tranquilli è il guardiano del mio
castello”.
“Il guardiano del tuo
castello?” ripeté Gaara “Da
quando hai un castello?”
“Da quando ho ottenuto la spada di luce” rispose
lui
“Lui è anche il primo guardiano del labirinto che
ho affrontato: si chiama
Ulquiorra e ha il pollice verde”.
“E’ un piacere conoscervi” disse la
creatura alata con
un inchino “Gli amici del mio Master, sono i miei”.
Tutti ricambiarono con un leggero cenno della testa e
poi tornarono a vedere sullo schermo.
“Ulquiorra” lo chiamò Nick
“Dimmi una cosa: sai quale
oggetto è rinchiuso nel labirinto in cui il nostro amico
è entrato?”
La creatura alata si avvicinò e, dopo aver visto il
labirinto, spalancò: “E’
impossibile!”
“Cosa c’è?” chiesero in
pratica tutti.
“In quel labirinto” disse rabbrividendo Ulquiorra
“E’
custodita la leggendaria lancia di luce”.
“La lancia di luce?” disse Nick, anche lui scosso.
“Scusate” intervenne Shikamaru “Che
cos’è la lancia di
luce”.
Senza voltarsi, Nick rispose: “La lancia di luce,
appartiene alle cinque mistiche armi di luce. Queste armi sono tra le
più
potenti che siano mai state create e sono incredibilmente pericolose.
Per
vostra informazione: anche la spada di luce è una di queste
armi leggendarie”.
“Anche la spada di luce?” chiese Naruto
“Quindi ho
davvero una potenza nelle mie mani. Ma perché
l’arma ha scelto me”.
“Nemmeno noi guardiani lo sappiamo” disse Ulquiorra.
“Se tutto va bene, avremo un altro potente manufatto
del mondo antico dalla nostra parte, speriamo bene” disse
Nick.
“Scusate” intervenne Chazz
“C’è una cosa che vorrei
tanto sapere: quali sono le altre armi di luce?”
“Mi dispiace ma ne conosco solo tre, le altre due sono
un mistero” rispose Nick “In qualunque caso, solo
la spada e la lancia sono
custodite nei labirinti; le altre si trovano in luoghi sperduti.
Comunque la
terza è l’arco di luce e sembra essere molto
potente”.
“Speriamo ch Jaden sia all’altezza di
quell’arma”
disse Zane.
Nel frattempo, Jaden era entrato
nell’enorme labirinto
e si muoveva nella fitta e selvaggia vegetazione del luogo.
“Jaden più avanti c’è una
radura” lo avvertì Neos.
“Indicami la strada amico” disse il ragazzo.
Pochi minuti dopo, si
ritrovò in un’immensa radura.
“Ma quanto è grande questo posto?” disse
il ragazzo.
“Parecchio ragazzo. Parecchio” disse una voce
tonante.
Il ragazzo si voltò verso la direzione e lanciò
un
urlo: a parlare era stato un gigante di colore di dieci metri, con
almeno sei
paia di gambe che reggevano una montagna di muscoli.
La testa del gigante era in parte coperta da un
elmetto osseo di colore nero come i capelli, che portava legati a coda
di
cavallo e, i suoi occhi, dello stesso colore, erano verticali.
“Ehi! non mi dire che sei tu il guardiano” disse il
ragazzo.
“Esatto ragazzo” disse il gigante con un sorriso a
trentadue denti “Mi presento: sono Yammy Ira, molto
lieto”.
“Piacere mio, io sono Jaden Yuki” disse il ragazzo
col
tic nervoso “Beh credo che dovremo combattere,
vero?”
“Direi di si” disse lui “Ma a stomaco
vuoto non riesco
a impegnarmi. Ti va di farmi compagnia con la colazione?”
“Colazione?” disse Jaden.
Incredibile ma vero, il gigante
stava preparando
un’abbondante colazione a base di ogni ben di dio: pane
tostato, uova e
pancetta, marmellata, frutta, salsicce, verdure cotte e molto altro.
“Tu, di solito, mangi così?” chiese il
ragazzo
incredulo.
“Certo” rispose l’altro “A
pranzo e cena, poi, cucino
piatti eccezionali. Non per niente, tra i vari guardiani: dicono che
sono un
cuoco con la C maiuscola” e rise.
“Galattico!” disse il ragazzo
“Poiché me lo chiedi, va
bene!”
“Allora siediti” disse il gigante, indicandogli un
cuscino a misura di uomo “Di solito viene un amico a farmi
compagnia, ma da
quando è stato sconfitto se ne sono perse le tracce.
Buon appetito ragazzo”.
“Buon appetito anche a te” rispose Jaden e
cominciò a
mangiare.
Nella sala
d’osservazione, tutti osservarono
sbigottiti la scena.
“Che diavolo sta facendo?” fece Syrus
“Dovrebbe
attaccarlo e non fargli compagnia con la colazione!”
“E’ vero, ma che ha Jaden in testa?”
esclamò Naruto.
“Yammy è sempre il solito” disse
Ulquiorra.
I ragazzi si concentrarono su di lui.
“Che vuoi dire?” chiese Aster che gli era vicino
“Lo
conosci?”
“Si” rispose “Sono io l’amico
di cui parlava prima”.
“Davvero?”
dissero tutti.
“Sì, i guardiani possono spostarsi da un labirinto
a
un altro per incontrarsi e farsi compagnia, ma possono farlo solo in
alcune
occasioni e poi non siamo tutti molto aperti.
Io e Yammy ci conosciamo da parecchio tempo: il nostro
è più un reciproco rispetto che una vera
amicizia, ma non disprezziamo le
occasioni in cui possiamo incontrarci. Mi chiedo se Jaden
sarà capace di
batterlo”.
“Ora lo vedremo” disse Nick con un leggero sorriso.
Terminata la colazione, i due, con
la pancia gonfia,
si alzarono e si spostarono verso il centro della radura, pronti a dare
battaglia.
“Ti ringrazio per avermi fatto compagnia ragazzo, ma
adesso devo schiacciarti” disse il gigante e,
dall’addome, srotolò una lunga
coda che finiva con una mazza.
“Mi spiace doverti deludere, ma non ho la minima
intenzione di fermarmi qui! Sun’s Knight Battle Armor
Go!” disse Jaden.
L’armatura di Neos ricoprì il ragazzo dando inizio
allo scontro.
Yammy, con inaspettata
velocità, piombò verso di lui e
menò un poderoso pugno.
Jaden se ne accorse appena in tempo e scansò, saltando
sull’enorme mano e, con uno scatto, colpì il
gigante alla mascella.
Yammy rimase in piedi e, approfittando dello spostamento
d’aria, colpì il ragazzo con una gigantesca
testata.
Jaden fu schiantato a terra e scomparve sotto la
pianta del piede di Yammy.
“Ahia, che
male” disse il gigante, massaggiandosi la
mascella “Ammetto che non te la cavavi male a colpire, ma ti
saresti dovuto
impegnare di più. Che peccato!”
“Allora vedrò d’impegnarmi di
più!” disse il ragazzo.
“Cosa!” esclamò il gigante.
L’enorme piede di Yammy fu sollevato e Jaden, con solo
un graffio sul viso, riapparve: la cosa incredibile era che lo aveva
sollevato con
una sola mano.
“Come diavolo hai fatto!” disse il gigante.
“Ho avuto un buon maestro” disse il ragazzo e
spinse
il avanti il piede sbilanciando completamente Yammy facendolo cadere a
terra
con un tonfo.
“CHEEEEE!”
dissero tutti i ragazzi con la bocca
spalancata.
“Quello è davvero Jaden?” disse Syrus
senza fiato.
“E’ fortissimo!” disse Kiba, incredulo.
“Incredibile” disse Gaara senza aggiungere altro.
Nick sorrise compiaciuto: “Posso davvero dire di aver
fatto un ottimo lavoro”.
“Che razza di allenamento gli avete fatto fare? È
impossibile che Jaden, che ha appena imparato a combattere, possa aver
raggiunto simili livelli!” disse Shikamaru.
“Che cosa vi ho sempre detto?” fece Nick.
Zane, ripresosi dalla sorpresa, sorrise: “E’
proprio
vero che con voi la parola “impossibile” non
esiste!”
Il gigante si alzò
furioso da terra e, guardando
rabbioso il ragazzo, fu avvolto da un’enorme aura rossa che
piegò il terreno.
“Accidenti, fai davvero paura” disse il ragazzo
mettendosi in posizione difensiva.
“Mi hai fatto male, piccolo moccioso; adesso te la
faccio pagare” disse il gigante e, spalancata la bocca,
sparò un enorme raggio
rosso che investì Jaden e parte del labirinto.
Yammy contemplò la
distruzione che aveva creato e poi
scoppiò a ridere: “Hai visto Jaden? Non puoi
battermi: io sono il più potente
dei guardiani; nessuno, tranne il maledetto che mi ha rinchiuso qua
dentro, è
mai riuscito a battermi. Che c’è? Non dici
niente?”
“Se sei davvero il più forte dei guardiani, allora
posso stare tranquillo!” disse la voce del ragazzo.
Una folata di vento disperse
l’enorme nuvola di
polvere sollevata dall’esplosione e Jaden riapparve
completamente incolume.
“Che cosa?” fece il gigante “Come diavolo
sei riuscito
a non farti nemmeno un graffio!”
“Semplice,
grazie a questa” disse il ragazzo, alzando una carta del suo
deck “Ti presento
la carta trappola “Barriera dell’eroe”:
il suo effetto consiste nell’annullare
un attacco dell’avversario se sul mio terreno
c’è un eroe Elementale”.
“Sei riuscito a fermare il mio attacco con una stupida
carta da gioco? È impossibile” ribatté
Yammy.
“Il duel monsters non è no stupido gioco, esso
può
salvare il mondo intero e poi non ho semplicemente usato la carta:
quello che
ho fatto è stato materializzare il suo potere.
Se non hai capito, te lo spiego con parole più
semplici: posso rendere reale un
gioco e
le sue regole semplicemente pensandolo; ecco un mio potere”.
Il gigante digrignò i
denti: “Potere interessante il
tuo, ma, come tutti, ha un limite mentre io non ne ho. Assaggia questo:
BALA” e
lanciò una serie di pugni, avvolgendoli con la sua energia
rossa.
Jaden evitò tutti i colpi spostandosi rapidamente da
un posto all’altro, cercando una breccia nella difesa
dell’avversario.
Mentre si allontanava, si accorse che l’energia rossa in
realtà, erano proiettili energetici, lanciati ad alta
velocità e non gli davano
sosta.
Il ragazzo cominciò a girare intorno al gigante,
cercando di avvicinarsi, ma lo spostamento d’aria, creato dai
colpi, era troppo
forte e glielo impediva.
Stava cercando di trovare un modo per uscire da quella
situazione, quando l’enorme coda del gigante gli si
parò davanti e lo colpì
violentemente, schiantandolo verso il muro.
“Ah ah!” rise
il gigante “Pensavi davvero che ti avrei
lasciato fare i tuoi comodi! Sei finito!”
Il ragazzo scomparve in una nuvoletta di fumo,
lasciando Yammy senza parole.
“Hai sbagliato amico! Quella che hai colpito era solo
una copia” disse il ragazzo, apparsogli davanti e formando
una sfera rotante
sul palmo della mano “eccoti il colpo finale:
RASENGAN!”
Il colpo andò a segno,
colpendo il gigante in pieno
petto e facendolo volare verso il muro.
“Evvai!” disse il ragazzo facendo il suo segno di
vittoria.
“COSA!”
gridò Naruto “Come diavolo fa il fratellone
Jaden a conoscere il rasengan?”
“Semplice: gliel’ho insegnato io” disse
Nick con il
segno di vittoria.
“Cheee! Lei conosce il rasengan?” disse stupito il
biondino.
“Esatto!” confermò Nick.
“Grandioso!” disse Jessie “La prego, mi
insegni quella
tecnica!”
“Anche a me” dissero insieme i fratelli Truesdale e
Aster.
“La voglio imparare anch’io” disse Chazz
“Non ho
intenzione d farmi superare da lui!”
“La insegni anche a me, la prego!” chiese Shaoran.
“Ehi!” fece Naruto “Guardate che non
è mica una
passeggiata e poi ce ne vuole di tempo per poterlo usare. Come
accidenti fa a
conoscerlo, signor Nick?”
“Devo ringraziare i miei maestri e la mia
cocciutaggine nel volerlo imparare” rispose Nick
“E’ davvero una tecnica che
vale la pena imparare: quindi la insegnerò a chi se la
sentirà”.
“Evvai!” dissero i ragazzi.
Naruto si appoggiò depresso all’angolo.
“Avanti non ti deprimere” lo consolò la
piccola
Kinomoto “Sono sicura che nessuno riuscirà mai a
usarla come te” e sorrise
dolcemente.
Quel dolce sorriso
riscaldò l’animo del biondino che,
di nuovo energico si rialzò e disse: “Si
è vero! Vi avverto che non riuscirete
mai a superarmi nell’uso del rasengan, mettetevi il cuore in
pace.
Grazie piccola Sakura, sei davvero dolcissima” e le
sorrise, suscitando la gelosia, quasi meccanica dell’altra
Sakura.
“Accetto la tua sfida!” disse Zane
“Vedrai come ti
farò cadere dal piedistallo!”
“Sarà divertente” disse Jessie.
Gli otto ragazzi si fissarono con un sorriso di sfida,
sicuri delle loro capacità.
“Fossi in voi, rimanderei la questione a più
tardi” li
riprese Gaara “Sembra che il nostro amico non abbia ancora
finito!”
“Che vuoi dire?” chiese Syrus.
“Guardate” disse lui.
Jaden stava per andare oltre,
quando sentì un rumore
alle sue spalle.
Non ebbe il tempo di voltarsi, che fu colpito da un
poderoso pugno e schiantato contro il muro.
“Maledizione! Maledizione! Maledizione!”
urlò furioso
il gigante “Nessuno è mai riuscito a farmi
arrabbiare come te! Ti ridurrò in
briciole e ti userò come condimento”.
Nel punto in cui Jaden era caduto il muro, si sgretolò
e il ragazzo, alzatosi, avanzò con passo deciso.
“A quanto sembra sei coriaceo” disse il ragazzo
serio.
“Certo! Quella porcheria mi ha solo fatto il
solletico” .
Nel punto in cui Yammy era stato colpito, era
possibile vedere il segno del colpo di Jaden, ma era solo superficiale.
“Basta parlare!” tuonò Yammy
“Adesso ti distruggerò
con la mia vera forza”.
Il corpo del gigante fu nuovamente
ricoperto dalla sua
energia e, sotto lo sguardo di Jaden, raddoppiò di
dimensioni.
“Oh
cavolo!”
riuscì a dire il ragazzo.
“La mia forza deriva dalla mia ira”
tuonò Yammy mentre
inclinava il suo immenso capo in cui comparvero delle lunghe corna
“Più mi
arrabbio, più divento forte! Muori, piccolo
insetto” e calò il destro verso il
ragazzo.
Il terreno fu spezzato da quella forza straordinaria e
parte del labirinto crollò, senza che la magia che lo
avvolgeva potesse fare
niente.
“Ah ah! Ho vinto!” urlò il gigante.
“Non così in fretta amico” disse Jaden.
Il gigante, anzi, il titano rimase
incredulo nel
vederlo ancora vivo, sul dorso della sua mano.
“Moccioso, come hai fatto a salvarti” disse Yammy.
“Sai ammetto per un momento ho pensato di essere
spacciato, ma poi mi sono detto: “Che figura farei a non
schivare un pugno così
lento?” E’ vero che sei diventato più
forte, ma la tua velocità si è
notevolmente ridotta” spiegò il ragazzo
“Ora scusa ma tocca a me”.
“Non montarti la testa per così poco
Moccioso!” tuonò
il titano.
Il suo braccio s’illuminò diventando scarlatto e,
con
un movimento, lanciò l’attacco di prima ingrandito
di parecchi metri.
Jaden riuscì a schivarlo, ma si vide arrivare
l’enorme
coda, da sopra ed entrambe le braccia dai lati.
“Prendi questo: BALA EXTREMA”.
Una devastante onda d’urto si propagò per tutta
l’area
circostante, causando profonde crepe al soffitto e al muro, seguita da
una
gigantesca esplosione.
“Direi di essermene
sbarazzato” disse Yammy ansimante
“Sono sicuro che quel suo strano potere non sia riuscito a
salvarlo. Era un
ragazzo in gamba, ma è stato sfortunato a trovarsi contro
uno come me!”.
Le sue enormi mani erano ancora chiuse su quello che
doveva essere rimasto del ragazzo, quando qualcosa
dall’interno cominciò a
spingere e poi, con un improvviso rilascio di energia le fece
spalancare.
“Che Diavolo” ciò che stava per dire
rimase sospeso.
Incredibile ma vero, Jaden era ancora vivo, l’armatura
di Neos era stata quasi frantumata, ma aveva protetto il corpo del
ragazzo,
lasciandolo quasi del tutto illeso.
“COSA? COME DIAVOLO FAI AD ESSERE ANCORA VIVO”
urlò
Yammy e, senza aspettare una risposta, sferrò un poderoso
destro.
Jaden alzò la mano e, con incredibile stupore del
titano, bloccò l’attacco e spinse il pugno,
facendolo indietreggiare.
“Pensi davvero che la vera forza risieda nella rabbia?
Ti sbagli di grosso!” disse Jaden serio “Si
è veramente forte solo quando si ha
qualcuno da proteggere. La mia forza deriva da coloro che voglio
proteggere e,
pur di farlo, non mi fermerò di fronte a niente. Adesso ti
darò una prova della
mia forza” e, con incredibile velocità,
colpì il titano allo stomaco.
Il colpo fu devastante: il gigantesco corpo di Yammy
fu spazzato via e schiantò contro il muro.
“Prima mi ero trattenuto” disse Jaden
“Preferisco
conservare la mia forza per il secondo guardiano, ma sono stato
costretto a
impegnarmi di più con te”.
Yammy, per qualche momento, rimase
immobile, poi esplose:
“E’ IMPOSSIBILE! SONO STATO BATTUTO DA UNA DANNATA
FORMICA!” e si lanciò verso
il ragazzo attaccandolo come una furia, imprecando verso di lui.
Jaden, da parte sua, schivò e parò tutti i colpi
senza
battere ciglio; alla fine, stanco di essere preso di mira, disse:
“Se non vuoi
arrenderti con le buone, sarò costretto a usare le maniere
forti. Prendi
questo: NEOS FLASH!”
Una luce abbagliante, che prese la forma di Neos,
colpì Yammy al petto sollevandolo da terra e facendolo
schiantare contro il
soffitto.
L’enorme corpo di Yammy si staccò dal soffitto e
cadde, ma fu preso al volo da Jaden e depositato delicatamente a terra.
“Yammy!” lo chiamò preoccupato Jaden.
Gli occhi del gigante si aprirono a
fatica:
“Complimenti Jaden! Mi hai battuto. Ora puoi andare
avanti!”
“E’ vero amico, ma tu vieni con me” disse
il ragazzo
“Non posso lasciarti qui!”
“Vorresti portarmi con te? Non disturbarti, sarei solo
un peso” disse lui.
“Non ti considererei mai un peso” disse il ragazzo
“Tu
sei un mio amico”.
“Amico?” disse stupito il gigante “Ci
siamo appena
conosciuti e mi reputi un amico?”
“Certo!” rispose “Sei sempre stato solo
vero? Non hai
mai avuto un vero amico a causa del tuo carattere e hai sempre
confidato nelle
tue sole forze. Devi sapere, però, che ci sono cose che solo
con gli altri puoi
fare: ridere, piangere, amare e tante altre bellissime cose.
Vieni con me e diventa mio amico, ti prometto che ti
aiuterò a vedere la vita con una nuova
prospettiva” e gli tese la mano.
Il gigante sorrise: “In tutta la mia vita, non ho mai
incontrato un tipo strano come te Jaden Yuki, ma sono persone
così che possono
cambiare la vita degli altri, quindi ci sto!” e, allungando
un dito, toccò la
mano del ragazzo e poi scomparve entrando in una carta.
Jaden prese la carta e sorrise: “Vedrai che non te ne
pentirai!” e se la mise dentro la tasca, per lasciar riposare
il suo nuovo
amico.
Le
rimanenti mura del labirinto si aprirono e
liberarono la via al ragazzo verso la seconda parte della sua prova.
“Neos è meglio che ti riposi un
po’”.
“Ne sei sicuro Jaden?” gli disse Neos.
“Tranquillo!” e sorrise.
“Va bene! Se dovessi avere bisogno di me, non
esitare”.
Il ragazzo annuì e s’incamminò.
Nella sala d’osservazione
tutti erano rimasti senza
parole, non si sarebbero mai aspettati di vedere una simile forza da
parte
dell’amico.
“E’ stato incredibile!” riuscì
a dire Shikamaru.
“E’ vero!” disse Aster “Non mi
sarei mai immaginato di
vedere una cosa simile”.
Naruto sembrava essere quello più scosso: aveva capito
che Jaden era molto forte, ma non fino a quel punto. Erano entrambi
guerrieri
universali, ma la differenza di livello era fin troppo evidente e
questo lo
faceva stare male.
“Non abbatterti in quel modo Naruto” gli disse Nick
mettendogli una mano sulla spalla.
“Mi dica una cosa: a quale allenamento lo avete
sottoposto?” chiese il biondino tenendo lo sguardo basso.
“Lo stesso cui intendo sottoporre anche te e gli
altri” rispose “Comunque non ti sottovalutare:
anche tu sei forte, forse anche
più di me”.
Il ragazzo alzò la testa verso Nick e lo guardò
fisso:
“State scherzando?”
“Assolutamente no!” rispose “Se lo
crederai veramente
e ci metterai tutto te stesso: diventerai davvero il più
forte di tutti, questo
spetta a te deciderlo”.
Terminato il discorso con Naruto, Nick si rivolse agli
altri ragazzi: “Quello che ho detto a Naruto vale anche per
tutti voi, nessuno
escluso. Non arrendetevi per nessuna ragione e andate avanti con tutta
la
passione che avete in corpo: allora diventerete così forti
ce nemmeno io
riuscirò a starvi dietro”.
Tutti guardarono Nick e poi, dopo aver chiuso gli
occhi e fatto un profondo respiro dissero insieme: “NON TI
DELUDEREMO!”
Nick sorrise e annuì; poi tornò a guardare lo
schermo.
Nel frattempo, Jaden aveva
raggiunto una seconda
radura più a “misura d’uomo”:
ampia un centinaio di metri e segnata da profondi
solchi.
“Che siano stati causati dallo scontro di prima?”
pensò il ragazzo.
“Benvenuto Jaden” disse una voce.
Il ragazzo si guardò intorno, ma non riusciva a vedere
nessuno: dov’era il secondo guardiano?
“Sono qui!”
disse e si materializzò davanti a lui.
L’aspetto di questo guardiano era di un ragazzo sulla
ventina, fisico atletico, vestito blu, con tinte rosse; il volto aveva
lineamenti leggeri, di carnagione chiara, aveva capelli azzurri, lunghi
fino
alle spalle e tenuti da una fascia nera sulla fronte; i suoi occhi
erano verde
acqua, simili a specchi, dai quali non sembrava uscire nessuna emozione.
“Tu devi essere il
secondo guardiano vero?” disse il
ragazzo.
“Esatto, puoi chiamarmi Lancer” disse lui.
“Immagino che non sia il tuo vero nome, giusto”
chiese
Jaden.
“Se lo vuoi sapere, dovrai battermi” rispose
“Solo
così potrai brandire la lancia di luce”.
“E’ un oggetto simile alla spada di luce di
Naruto?”
“Esatto! Le due armi appartengono alle cinque armi
sacre, il solo averne una ti rende un eletto”.
“Ho capito. Allora cominciamo: non so te, ma io ho
molta fretta”.
“Il tempo è qualcosa che ho in abbondanza, ma,
visto
che insisti: ti finirò in poco tempo” detto
questo, tese la mano in avanti e
apparve una lunga lancia: da cui uscivano diverse lame azzurre, dalla
punta
fino a pochi centimetri dall’impugnatura; era bianca e
intarsiata di striature
nere che l’attraversavano obliquamente.
“Sono pronto” disse Jaden, evocando la sua armatura
leggermente incrinata.
“Arrivo!” disse Lancer
Fu un istante: il guardiano si
mosse velocemente e
fece un affondo. Jaden, con la coda nell’occhio, la
schivò e si allontanò,
portandosi sulla difensiva.
Il labirinto fu attraversato da un solco che colpì il
muro frontale all’attacco di Lancer, sgretolandolo, inoltre
il fianco sinistro
di Jaden perse la sua parte di armatura e cominciò a
sanguinare.
“Incredibile” pensò il ragazzo
“L’ho completamente
schivato, eppure è riuscito a ferirmi. Questo tipo
è davvero forte!”
Nel
prossimo
capitolo.
Il nostro
Jaden verrà messo a dura prova dalla forza di Lancer e
dovrà dare fondo a tutte
le sue energie per batterlo.
Nel
frattempo, nubi oscure cominciano ad avvicinarsi.
Questo e
altro al prossimo capitolo.
Angolo
dell’autore:
Enciclopedia del Fantasy
Blade
(piccolo inchino):
“Salve! Per oggi sostituisco Eric che ha qualche problemino
tecnico.
Oggi, anche se è una
rottura, presentiamo i membri del cosiddetto Team Fantasy.
L’autore si scusa per non
aver inserito delle foto, ma abbiamo poco spazio oggi, quindi
sarà per un’altra
volta.
Tornando a noi, i membri
del Team sono:
-
Io, Blade,
dell’omonimo fumetto della marvel;
-
Eric Draven, del
fumetto e film “il Corvo”;
-
Dastan, il
Principe di Persia, dell’omonimo videogioco;
-
Kaeleena
Sandtimes, del videogioco Prince of Persia lo Spirito guerriero e del
seguito;
-
Buffy Summers,
della serie televisiva “Buffy the Slayer”;
-
Jen Tate, del
videogioco di Primal;
-
Gabriel Van
Helsing, del film di Hugh Jackman;
-
Luce, Marina e
Anemone di Rayearth;
-
Armor King e
Merlin, due personaggi originali.
Irrompe
Marina che spinge
Blade.
Blade (innervosito): “Ma
che diavolo fai”
Marina (imbronciata): “Sei
davvero noioso lo sai?”
Blade (…...): “Prego?”
Marina: “Mi hai capito. Se
ti rompe presentarci, fai qualcosa di più allegro,
no?”
Blade la guarda
impassibile.
Marina
(scuote il capo):
“Così non va bene. Spostati che ti faccio vedere
io come si fa”.
Blade si sposta e la
lascia mettere a centro.
Marina:
“Grazie. Visto che
questo è un fuori programma, vi racconto nei dettagli dello
scherzetto che ho
fatto a Nick, scoppierete dal ridere”.
“NOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!”
urla una voce.
Appare Nick che le tappa
la bocca e cerca di portarla via.
Marina (furiosa):
“LASCIAMI O TI SCOTENNO”
Nick (cerca di tapparle d
nuovo la bocca) : “Meglio essere scotennato che umiliato in
questo modo”.
La
telecamera si sposta su
Blade: “Ragazzi per oggi abbiamo finito! Ci vediamo alla
prossima”.
Cala il sipario.
Marina
(rompe il sipario):
“NO NON ANDATEVENE”.
Preferisco
risparmiarvi quello che succede dopo, ragazzi. A proposito, qualcuno sa
dirmi
quali sono le altre due armi di luce?
Per le cinque
armi di luce mi sono ispirato all’anime The Slayers, ma non
sono riuscito a
trovare i nomi delle altre due.
Yammy è un
personaggio modificato che viene dalla serie di Bleach, ovviamente,
come Ulquiorra,
non ha il buco nel petto.
Alla
prossima.