Al mondo esistono migliaia di
malattie. Si ammala il
cuore, l’anima, il corpo. Ma la mente? Quella non si
può guarire, e quando
contrae il morbo della follia, non c’è modo di
ripiegare sul passato.
Hermione Granger si
ammalò pochi giorni dopo la
sconfitta di Voldemort. All’inizio sembrava quasi naturale,
pacifica nel suo
serafico silenzio che sapeva tuttavia di macabro avvertimento. Guardava
il
vuoto con vacuo interesse, dondolandosi lentamente sul posto. Il seme
insano
era già installato in lei, e solo una persona
avvertì e ignorò il pericolo.
Allora, Harry Potter era troppo
impegnato a
ricostruire il mondo dalle macerie di una battaglia per pensare a lei.
L’aveva
dimenticata? Forse, ma Hermione non ci pensava quasi più.
Qualcosa aveva
attirato il suo interesse da qualche tempo. Dapprima semplice ombra,
schiarita
poi dai rintocchi silenziosi del cupo pendolo del destino. Una donna
vestita di
bianco, bellissima, sorridente. Le tendeva una mano, invitandola al
bianco perpetuo
che l’attorniava. Hermione ne era attratta, e in qualche modo
quel candido
drappo di vestigia lunare la faceva sentire bene, sana. Ma lei non era
pazza. O
sì?
Tic
tac, tic
tac……………………………….
-Hermione?- disse una voce,
rompendo il silenzioso
idillio della torre di Astronomia.
Qualcuno si era ricordato di lei?
Qualcuno chi?
Non lo
sai,
Hermione?
Chi
è
Hermione?
Nessuno
in
particolare, vero? Solo una pazza.
Ah…
chi è
pazza?
Non tu.
E
allora chi?
…
-Hermione.-
Qualcuno si avvicinò
cautamente, si sedette accanto
alla ragazza che in silenzio contemplava quella bianca donna che solo
lei
poteva vedere.
Tic
tac, tic
tac…………………………………………………………….
Due occhi di smeraldo la fissarono
preoccupati,
notando in lei gli insani marchi di un biglietto di sola andata per
l’inferno.
Occhiaie, volto sciupato, sorriso vago di chi non capisce nemmeno se
è giorno o
notte.
Chi
è questo
ragazzo? Lo conosco?
Quale
ragazzo?
Lui.
Lui chi?
-Hermione, che ti prende? Sei
strana ultimamente…-
mormorò Harry. Lei non reagì, ma sorrise
più ampiamente… più follemente.
Follia?
Non
sono folle, vero?
No, non
lo
sei. O forse sì.
Ah…
è grave?
Non
molto,
cara.
…
Tic
tac, tic
tac……………………………………………………………………….
Hermione fece ondeggiare il capo a
ritmo di una musica
silenziosa. Seguiva la danza ipnotica del vento, anche se questo non
soffiava
quel giorno. Per lei c’era.
-Non è bellissima?-
disse lei all’improvviso, la voce
roca di desiderio represso. Harry capì che non era la sua
amica a parlare.
Rabbrividì, spaventato.
-Cosa?-
-La donna vestita di bianco.-
-Quale donna?-
Già,
quale
donna? Non ci sono donne, qui.
Tic
tac, tic
tac…………………………………………………………….
Un orologio rintoccava i secondi, i
secondi seguivano
i minuti, i minuti scivolavano via in ore perdute. Il tempo passava,
Hermione
poteva sentirne l’alito frettoloso sul collo.
Guardò ancora una volta la
signora in bianco, e si accorse che quella stringeva nella mano destra
un
piccolo orologio da taschino. Lo fece ondeggiare lentamente, toccandone
il
vetro con un’unghia lunga e quasi affilata. Era ora.
Fai
presto.
Dove
andiamo?
Via.
Questo corpo
non ti serve più. Ai pazzi non serve.
Pazzi?
Sono pazza?
No.
E
perché devo
andarmene?
Chi ti
siede
accanto?
Nessuno.
Non
conosci
quel ragazzo? Beh, se non sai chi è, allora
perché restare?
Tic
tac, tic
tac……………………………………………………………….
-Harry… sono pazza,
secondo te?- chiese Hermione con
pacata armonia. Sembrava una bambina mentre con gli occhi sbarrati lo
fissava
in quieta attesa. Harry tremò. Non riconobbe più
la ragione negli occhi dell’amica,
e ne ebbe paura.
-Io… no, non lo sei.-
rispose dubbioso, ma Hermione
capì che c’era dello sbagliato in quelle parole.
Sapevano di marcio, come lei.
-Capisco… quindi, sono
pazza.-
-No! Non ho detto questo!-
-Devo andare.-
Hermione si alzò
lentamente in piedi. Gli tremavano le
gambe, e la stanchezza inquinava un viso altrimenti giovane e pieno di
tempo
tutto da vivere. Ma Harry capì che non era la vita ad
attendere quella creatura
maledetta da Dio. Aveva battuto Voldemort, ma un altro male si sarebbe
portato
via la sua Hermione, e stavolta lui non poteva impedirlo. Non volle
chinare il
capo.
-Dove vai? Non ti lascio andare via
da sola!-
-Sono pazza.-
-Non lo sei, dannazione!-
Ah, no?
Mente.
Che
significa
mentire?
Di cosa
stai
parlando?
…
niente.
Tic
tac, tic
tac………………………………………………………………..
L’ultimo rintocco prima
della fine. L’ultimo gesto del
boia che abbassa la leva per azionare la ghigliottina. Hermione fu la
vittima,
quella volta. Mente insana in corpo sano, abbandonò
scientemente l’autonomia di
rispondere ad un corpo. Tutto qui, davvero.
Spiccò una corsa verso
Harry con le ultime forze che
le restavano. All’ultimo momento, deviò e
spiccò un salto verso la follia,
verso la signora vestita di bianco.
Don,
don,
don……………………………………………………………..
Finalmente, la lancetta
toccò l’ora della fine. Hermione
non avvertì lo schianto sul terreno, né
l’urlo agghiacciato di quello che una
volta era un amico, un fratello… un amore.
Dimenticò tutto. Perché? Perché vedere
Ginny con lui le aveva fatto male. E a lei il dolore non era mai
piaciuto. Perciò,
era bastato scegliere di abbandonare la ragione. Possono farlo tutti,
ma non
tutti concludono irrazionalmente una vita andata a male. Lei
sì.
Lo schianto col terreno, cupo e
fragoroso, poi una mano
bianca, tesa da una donna candidamente vestita. L’orologio
che stringeva si
trasformò in una falce con su inciso il simbolo dei Doni
Della Morte. Era quella
l’apoteosi della fine.
Quale
fine? Sono
morta?
Perché
dovresti
esserlo?
Non lo
so.
Non sei
mai
esistita, come puoi morire?
Ah…
allora
non sono nessuno?
Per tua
scelta. Per dimenticare il tradimento.
Tradimento?
Di
chi?
Non ricevette mai risposta. A
culminare la domanda,
bastarono due immensi occhi verdi, colmi di lacrime adamantine.
Arma a doppio taglio è
la follia. Dolce, pacifica,
mortale ingannatrice. Essa conduce alla via delle ossa spezzate, come
spezzato
sarà ogni ricordo di una vita che ti ha dato tutto e niente.
Attenti alla
scelta che fate, ragazzi miei. Io, ad esempio… non credo di
essere mai stata
qualcuno. Non sono pazza, vero? No. Oppure sì?
Angolo
dell’autrice:
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah
XD orrore! Ok, avete
tutti i diritti di picchiarmi, questa storia fa altamente pena.
Scrivete pure
gli insulti che volete, oppure vi do l’indirizzo per compiere
un omicidio
XDXDXD beh, che dire? Spero che almeno un po’ questa fan
fiction vi abbia
incuriosito (si nasconde). A presto, e mi farebbe piacere sapere cosa
ne
pensate! Buona Domenica a tutti!!!!!!!!!!!!!
Tomi Dark Angel