Titolo: Come conigli e vampiri
Personaggi: Hanabusa Aido/Akatsuki Kain, Zero Kiryu e quel gelosone di Kaname.
Rating: Giallo canarino
Genere: Comico
Conteggio Parole: 288
Avvertimenti: Shonen-ai, Flash-fic
Riassunto: Kain è un maniaco - e per ora - sessualmente represso.
Note: Da oggi in poi non guarderò più le caramelle nella stessa maniera di prima. Ogni volta che scarterò un bonbon mi verrà in mente questa cosa. Per cui se non volete fare la stessa fine mia e di Kain statevene alla larga da questa cosuccia lasciva lasciva.

 

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« Non credi che sia meglio separarli? » s’avventò con energia sulla cartina della caramella, che Kain gli aveva allungato con mal celato secondo fine, lappando il contenuto prima di divorarlo. Oh, quanto avrebbe voluto essere al posto di quel misero ammasso di glucosio.
« A momenti inizieranno a scannarsi a vicenda! » riprese Aido, facendo rollare il dolce in un angolo della bocca. Era da meno di cinque minuti che quei due, un Kaname eccessivamente torvo ed un Zero stranamente euforico, avevano iniziato a “dialogare”: il nobile vampiro, dopo aver cercato in ogni dove il suddetto guardiano, s’era inalberato pochi attimi dopo aver iniziato il discorso - particolare alquanto estraneo alla sua indole - con sommo gaudio dell'interlocutore. Interessante.
« A scannarsi, dici? » commentò Kain accennando un malizioso sorriso. « Ad essere sinceri io direi: “A momenti inizieranno a sbattersi a vicenda come conigli”.»
Un sopracciglio di Aido s’alzò.
« Come conigli? » con un guizzo la sua lingua passò a catturare il fruttato sapore del bonbon rimastogli sulle labbra. Sarebbe potuto morire in quel preciso istante. Ogni qual volta che assisteva ad una tale paradisiaca visione Kain si sentiva in dovere di seguire il biblico ordine de “Andate e moltiplicatevi tutti”. Certo, non avrebbe moltiplicato il numero dei vampiri presenti sulla faccia della terra, ma aveva l’assoluta certezza che avrebbe moltiplicato i decibel della voce del bel vampiro che si ritrovava affianco.
« Si, Aido.. » staccò le iridi dalle labbra rosee per scrutare gli occhi dell’altro « Come conigli. » Era nella sua indole essere preciso e coinciso. Fu per questo che quando il vampiro del ghiaccio gli chiese cosa intendeva con quel paragone lui non perse tempo in altre - a suo parere - futili chiacchiere, affermando che era molto più semplice ed istruttivo dargli una prova pratica del concetto.

 

N.a: Bene, bene questa è ultima flash fic su questo fandom! Per ora non credo che scriverò altro ma non si sa mai, più avanti magari. Bhe, che dire? Grazie a tutti coloro che anno letto^^