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Autore: Jade    09/01/2006    5 recensioni
La storia è di solo quattro paginette semplici semplici. Non aspettatevi gran che come one-shot dato che ho voluto solo mettere su "carta" il bacio tra Viktor Krum ed Hermione Granger che nel sesto libro si scopre che si sono dati, non si sa bene quando, durante l'anno dei Tremaghi. Spero che vi piaccia e che le vostre rec mi diano una spolverata su quello che ne pensate. PS: temo non sia venuta molto bene soprattutto perchè l'ho fatta a scuola e creare qualcosa il primo giorno dopo le vacanze è traumatico...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Viktor Krum
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il bacio

Il bacio

Ginny si stiracchiò e chiuse il libro di Divinazione che aveva davanti da quasi un’ora

-Vai di già?- domandò Hermione alzando gli occhi da Pozioni. La rossa annuì guardandola

-Si, ho gli occhi rossi temo- Hermione scosse la testa alzando un sopracciglio –Bè, me li sento gonfi- Hermione scrollò le spalle

-Come credi-

-Tu li hai rossissimi Hermione, diventerai ceca se non la pianti di studiare tanto!- Hermione si tolse gli occhiali da lettura che utilizzava dall’inizio della sua avventura scolastica ad Hogwarts per studiare e Ginny annuì –Oh si, ti conviene smettere per oggi mia cara-

-Mi manca poco- le mostrò il libro alzandolo davanti al suo viso –Smetterò quando avrò concluso tutto- fece un sospiro –Ora vai, mi distrai- appoggiò il libro, Ginny raccolse le sue cose e, con un cenno di saluto della mano che non ebbe risposta, se ne andò prima che la vera Hermione prendesse il posto di quella magnanima ragazza che aveva avuto davanti tutto il pomeriggio e che non l’aveva sgridata per il suo poco impegno sui libri. Hermione intanto si era stropicciata gli occhi e aveva sbadigliato assonnata con una gran voglia di dormire. Fece un sospiro e sistemò sulla sedia –Forza Hermione, due paragrafi e poi per oggi hai finito! Non essere pelandrona come chi conosci tu!- si rimproverò sentendo un desiderio crescente di andarsene di li al più presto. Inforcò gli occhiali e piegò la testa sulle pagine piene di appunti che doveva assolutamente studiare. Passarono pochi minuti quando sentì la presenza di qualcuno nelle vicinanze che la fissava senza sosta e che la metteva a disagio. Alzò la testa e lui stava in piedi davanti al tavolo con i suoi libri in mano

-Ciao Hermione- lei sorrise

-Ciao- dal ballo non si erano più visti da soli in biblioteca e non avevano potuto parlare nemmeno un minuto, vederlo li le faceva un immenso piacere

-Posso mettermi qui con te?- Hermione annuì

-Ma…ma certo! Non devi chiedermelo, siediti senza problemi!- sorrise. Lui si mise a capotavola e aprì il suo libro. Hermione lo fissò e si accigliò –Che…che materia è? Non capisco nulla di quello che c’è scritto…- ammise con una gran voglia di imparare il tedesco

-Oh…Erbologia- lei sorrise

-Avrei detto Pozioni- ammise –E’…difficile imparare il tedesco?- lui fece spallucce

-Non lo so, devi chiederlo a qualcuno che lo studia. Io posso dire che è difficile l’inglese…ma il tedesco no- lei sorrise

-Giusto, hai ragione, che scema, è la tua lingua madre- sorrise –Che stupida a non averci pensato!- si colpì la fronte con la punta delle dita

-Ma tu non faresti fatica secondo me- riferì calmo lui –Sei così brava in tutto quello che studi che anche ad imparare le altre lingue non avresti alcun problema-

-Ehi, semmai faccio un corso- sorrise tutta eccitata –Sai…rivederci tra qualche anno e parlare in tedesco!-

-Ci rivedremo?- chiese speranzoso

-Sarebbe bello- affermò lei –O non vuoi?- domandò togliendosi gli occhiali, mettendoli sul tavolo e lisciando le pagine del libro

-Sarebbe bellissimo- lei alzò gli occhi su di lui –Magari ti invito una volta a passare un po’ di tempo da noi. Magari per il torneo invernale di Quidditch- lei sorrise

-Come vuoi- fece un sospiro

-Ho detto di te a mia madre- ammise –Le sei piaciuta, dice che sembri una persona molto…interessante- lei sorrise. M.ma Prince si fermò davanti a loro e si schiarì la gola

-Se avete da parlare… - sbuffò –…fatelo altrove, qui si studia-

-Ci scusi- disse Hermione. La donna annuì e se ne andò. Viktor ridacchiò

-Come è antipatica, nemmeno facessimo quel gran casino!- commentò a bassissima voce

-Ha un udito…fine- sorrise Hermione alzando le sopracciglia –Vieni- raccolse le sue cose e si mise il mantello. Uscirono senza parlare e quando furono sul portone della scuola gli segnò il lago –Per ora si sta bene, andiamo al lago?- lui fece spallucce

-Come vuoi- lei si avviò con lui dietro e quando l’ebbe raggiunta le chiese

-Ti sei divertita al ballo?- lei annuì

-Molto-

-Anche se hai litigato coi tuoi amici?- Hermione lo guardò –Con il rosso…Ron credo si chiami- lei annuì

-Ron, esatto. Ma come lo sai?- domandò incuriosita –La nostra discussione è avvenuta nella torre dei Grifondoro…- ci pensò –Qualcuno dei miei compagni ha parlato, vero?- lui fece spallucce

-Ho saputo e basta, voci di corridoio. E scoprirlo non è stato difficile comunque: da un giorno all’altro non vi siete parlati- Hermione fece spallucce –E’ grave?-

-Ron è un cretino- l’avvertì lei –E’ impossibile parlarci e crede di aver sempre ragione…Con lui ci si litiga un giorno si e l’altro pure perché è testone e quando prende un dritto è irremovibile- fece spallucce –Ci ho fatto il callo con lui quindi, ormai non mi toccano più i nostri battibecchi, quello che dice mi entra da un orecchio e mi esce dall’altro- lo guardò –Quindi non è un dramma, non ci pensare- si fermò davanti al lago –Tu ti sei divertito al ballo?-

-Si, i miei compagni mi hanno invidiato, hanno detto che ei la più bella di tutte- Hermione rise

-Non è vero, che sciocchezza!- scosse la testa –A proposito, che hai detto a tua madre di me? Nulla di imbarazzante spero!-

-No, ho detto le medesime cose che ho detto di te ai miei amici- riferì calmo senza scomporsi

-Dio che imbarazzo- lei si portò le mani al viso arrossendo –Che hai detto?-

-Che sei studiosa e molto intelligente, che sei seria e divertente, che sei dolce e gentile. I miei amici hanno detto che avevano anche loro questa idea di te e mia madre mi ha detto che di certo sei una ragazza dalle mille doti che diventerà in futuro qualcuno di molto importante- Hermione sorrise

-Io spero di divenire qualcuno ma la vita è imprevedibile- si fece pensierosa –Sai…i casi della vita-

-Perché dici cose così tristi?- lei sorrise

-Perché in quattro anni di scuola io, Ron ed Harry ne abbiamo passate di tutti i colori e quindi fare previsioni future mi sembra azzardato, ogni anno accade qualcosa che cambia tutto di colpo, come una bomba- lui ci pensò

-E’ triste non poter fare previsioni future sulla propria vita-

-Oh bè…si impara a vivere alla giornata in questo modo- sorrise –E’ anche divertente in certi casi, davvero!-

-Tu che cosa pensi di me invece?- Hermione lo guardò stranita: quella domanda a bruciapelo non l’aveva messa in conto…

-Cosa penso di te? Bè, che sei simpatico e non molto loquace- lui sorrise un po’ imbarazzato –Che non metti in imbarazzo le persone a suon di frasi inopportune(cosa che apprezzo) come fanno tutti quelli che conosco e che sai essere divertente anche- lui alzò gli occhi che aveva abbassato e lei sorrise –Sono molto contenta che tu mi abbia notata, non te l’ho mai detto ma mi ha fatto un grande piacere! E questo non perché volevo che una persona famosa mi notasse, ma perché mi sarei persa un’amicizia che mi è sempre parsa importante-

-Che parole commoventi Granger- Hermione si voltò e guardò Draco con cipiglio

-Spii?- chiese lei acida guardando comparire anche Blaise –Non è educato sai?-

-No, non spiavo, ma ho trovato molto interessante la conversazione, molto commovente- annuì –Proprio da Mezzosangue che cerca di insozzare famiglie di maghi purosangue come lui parlando e parlando e parlando…- Hermione fece una smorfia

-Non so nemmeno perché ti stiamo ad ascoltare- riferì lei con nota di superiorità –Sei così infantile Malfoy- lui alzò un sopracciglio

-Viktor noi andiamo da alcune ragazze interessanti e Purosangue…- guardò Hermione con un ghigno -…che vorremmo farti conoscere, vieni?- Viktor guardò la ragazza che si era voltata verso di lui senza alcuna emozione che traspariva dal suo viso, come se non le importasse della sua decisione –Viktor?- lo sollecitò Draco

-Arrivo subito- lo guardò negli occhi grigi –Prima devo finire di parlare con lei, dove vi posso trovare?- Draco alzò un sopracciglio

-Troverai Tiger e Goyle nelle cucine, ti porteranno loro- sbottò

-OK-

-Non tardare-

-No- i due se ne andarono ed Hermione sorrise

-Puoi andare con loro se lo preferisci- si mise i guanti mentre l’aria si alzava e il sole calava –Non mi offendo- lui si mise le mani in tasca

-Sto parlando con te no? Non è educato- le riferì calmo –E poi so che mi aspetteranno- lei sorrise e annuì –A dispetto tuo e dei tuoi amici loro sono molto portati per le apparenze e per il vedere in me la persona famosa che attira l’attenzione-

-Lo so, li conosco- lo avvertì lei calma –Sta già venendo buio- guardò il solo scendere -Odio l’inverno- borbottò

-Da noi c’è presto il tramonto- l’avvertì il ragazzo –Prima di qua, verso le quattro…- lei guardò l’orologio

-Miseria, orribile- si guardarono

-No, da noi c’è così freddo che è impossibile a dir poco uscire e quindi che venga buio presto non ci tocca affatto- lei sorrise

-Odio il freddo io. Amo la neve ma preferisco il sole-

-Da noi in Germania staresti malissimo allora: in alcuni posto vengono metri di neve, il freddo punge in modo terribile e il brutto tempo è perenne- la riccia si sfregò le braccia –Guarda solo come ci vestiamo!- lei sorrise ed annuì

-Vedo vedo…brrr! Mi fanno venire un freddo terribile questi discorsi!!- lui sorrise

-Voi avete la nebbia però, non l’ho mai vista ma mi hanno detto che è tremenda- Hermione sorrise

-Vero- annuì –Tremenda si!-

-So che giocare a Quidditch è impossibile perché non si vede nulla e per di più rende tutto umido…Mi hanno detto che è un odioso tempo atmosferico, peggiore di neve, pioggia e grandine- lei annuì

-Non è bello trovarsi con la nebbia, ti hanno raccontato bene. I Babbani quando c’è la nebbia infatti fanno spesso incidenti in macchina e una volta ne ho fatto uno anche io con i miei genitori- annuì e alzò il viso –Ma mi sa che nemmeno per oggi la vedrai Viktor, sta per nevicare temo- lui alzò il viso

-Il cielo è bianco…non si vede la linea dell’orizzonte, nevicherà entro sera e forse tutta notte, ci scommetto-lei lo guardò con un sospiro

-Rientriamo? Così non prendiamo freddo, tu non ti ammali e io non vengo sgridata dai professori e da Karkaroff che so di per certo mi accuserà di averti fatto prendere un accidente per aiutare Harry al Torneo- lui ridacchiò

-Hai ragione…rientriamo che è meglio- lei partì verso il castello ma si fermò di colpo –Nevica- guardò il ragazzo che annuì. Alzò il viso e alcuni fiocchi la colpirono –Oddio…domani mi sa che si farà a pallate di neve!- sorrise –Rientriamo, gelo!- battè i piedi a terra per scaldarmi ma lui la fermò per un braccio

-Hermione?- lei lo guardò

-Si?-

-Mi fa piacere stare in compagnia- lei sorrise

-Anche a me piace stare in tua compagnia- disse lei senza indugio ma senza ben capire il perché le dicesse quelle cose

-Ci scriveremo vero…alla fine di quest’anno? Non voglio perdere i contatti- lei annuì

-Fidati, non mancherò di scriverti, Ron ed Harry non mi scrivono se non due volte al mese quindi…per te avrò tutto il tempo!- sorrise e lui prendendola alla sprovvista la baciò. Hermione con uno scatto tentò di farsi indietro ma lui la fermò per le braccia tenendola vicino a se. La riccia, irrigidita dallo stupore, aveva gli occhi sbarrati e a fatica capiva quello che lui stava facendo. Se non avesse sentito la sua lingua sulle labbra e poi nella bocca, era certa che non avrebbe mai creduto a quello che stava succedendo in quel momento e forse, mentre lui la lasciava, ancora non ne era ben consapevole. Quando la sua stretta l’ebbe lasciata, Hermione deglutì cercando di non sentirsi o troppo felice o troppo schifata davanti a lui. Si scostò i capelli dal viso e alzò gli occhi piano –Perché lo hai fatto?- domandò con un sibilo

-Scusa non…volevo che ti sentissi schifata-

-Non…lo sono- ammise titubante –E’ che mi hai preso alla sprovvista e…- si schiarì la gola -…non avendo mai pensato a…questo mi…mi sento un po’…traumatizzata- annuì –Si…traumatizzata è la parola giusta-

-Non dovevo saltarti addosso, lo so scusa, è poco ortodosso non…avrei dovuto. Che idiota, ora mi odi vero? Lo sento- sbottò disperato –Che scemo!-

-No…- sorrise lei –Non sono…arrabbiata- annuì –Non temere. Solo che per essere stata la prima volta è stato molto…come dire…-

-…brutto? Immaginavi che fosse diverso?-

-No…forse- ammise titubante senza sapere bene che cosa dire dato che doveva ancora farsi un’idea di quello che era davvero successo –Ma non è stato brutto anzi. Mi ha fatto sentire delle cose strane- strinse le labbra –Che non so proprio spiegarti- disse tutta rossa –Mi sento idiota a diventare rossa per un bacio, scusa, tu con chissà quante ne hai baciate! Che scema che sono!- ridacchiò

-Non sei stata…così male come pensi e mi piace vederti arrossire- lei alzò gli occhi

-Sono stata pessima…non mentire-

-Vuoi riprovare? Ti assicuro che non sei…-

-No no!- lo bloccò –Un'altra volta, ora fammi passare…questo momento di imbarazzo, per piacere- lui annuì –Rientriamo-

-Ci vediamo domani?- lei sorrise

-Ve bene, in biblioteca?- si sentiva così al sicuro in quel luogo…

-Facciamo qui?- lei sorrise stringendo le labbra. Tanto baciarsi non era reato, per di più quell’esperienza non le era spiaciuta e se si fosse ripetuta non avrebbe di certo rifiutato…anzi!

-Anche se c’è la neve?- domandò con voce tremula a causa del freddo che cominciava a farla rabbrividire

-Anche se c’è la neve- lei sorrise

-Va bene, ora torniamo dentro? Ho…i denti che battono dal freddo- lui annuì

-Si, va bene- lei si avviò e lui le andò dietro guardando i capelli sciolti sulle spalle riempirsi di fiocchi di neve che di li a poco si sarebbero sciolti e l’avrebbero di certo lasciata bagnata come un pulcino. Si lasciarono in mezzo al corridoio e lei salì di corsa alla torre. Doveva dirglielo, doveva! Avevano parlato così tante volte della possibilità che accadesse ed ora che era accaduto…in Sala Comune non c’era e quindi era di certo in camera. Non appena ebbe aperto la porta ed ebbe controllato che ci fossero solo loro due sole, scoppiò a ridere e si gettò sul letto dell’amica

-Ho da dirti una cosa Gin-

-Che cosa?- domandò la rossa incuriosita dal fatto che avesse i capelli bagnati –Ma dove sei stata?- domandò passando una mano sulla testa

-Fuori, con Viktor- disse tutta allegra togliendo guanti e sciarpa

-Oh…con Viktor…E che ti è successo? Sei tutta rossa!- lei sorrise

-Mi ha baciato!-

-CHE COSA?!- la riccia annuì

-Si si, mi ha baciato- disse tutta allegra

-E com’è baciare Viktor Krum il cercatore più famoso al mondo?- domandò tutta eccitata. La riccia strinse il cuscino e Ginny si mise in ginocchio attendendo una sua parola con gli occhi che brillavano

-Meraviglioso…-

  
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