Per
la serie "a volte ritornano", eccomi qua con l'ennesimo contest!
Ovviamente partecipo a tutti i contest demenziali che riesco a trovare,
e non potevo certo lasciarmi sfuggire questo! Tanto più che
potevo scegliere io i personaggi da usare, e sono tornata ai miei amati
Mangiamorte (che sono una fonte INESAURIBILE di ispirazione, sul serio.
E' quasi inquietante quante idee demenziali vengano in mente pensando a
loro) (sì, immagino che zio Voldy di questo non sia affatto
orgoglioso, lo so).
In any case, sono molto emozionata perché è il
primo contest che vinco, e tra l'altro è anche un contest a
cui tenevo particolarmente (sapete com'è, ho iniziato
scrivendo parodie demenziali, perciò sono molto affezionata
a tutte quelle che ho scritto XD)
E sì, vi lascio alla lettura!
Nick:
Lyra_weird
Titolo: Caro Babbo Natale…
Personaggi: Mangiamorte,
Voldemort
Avvertimenti: One-shot
Note d’autore: non penso si possa
dire niente senza anticipare il clou della storia…dico solo
questo: a Natale è
d’obbligo farsi regali. Cosa regaleranno a Voldemort i suoi
fedeli seguaci?
La storia è stata scritta di
frettissima perché ho passato tipo un mese senza trovare uno
straccio di idea,
come sempre, e mi è venuta l’illuminazione solo
due giorni fa. XD Spero che non
risulti comunque frettolosa o peggio ancora incompleta…
Se ci sono errori di battitura
perdonatemi, ho scritto di frettissima per fare in tempo ^^
Severus
Piton uscì dalla stanza,
chiuse la porta e guardò la lettera che aveva in mano, come
se non riuscisse a
credere a quello che aveva davanti.
Con un sospiro, scese le scale e
si diresse verso il gigantesco salotto di Villa Malfoy, dove in quel
momento
tutti i Mangiamorte erano riuniti a ordire oscuri piani per aiutare il
loro
Signore a catturare Harry Potter.
«Un…due…tre…Stella!»
urlò Avery,
girandosi di botto verso i suoi compagni. «Aha!»
esclamò, trionfante. «Ti ho
visto, Rodolphus, non ci provare!»
Rodolphus, borbottando
contrariato, si girò e si avviò verso il lato
della sala opposto a quello
dov’era appoggiato Avery, sotto gli occhi di Severus che per
la millesima volta
si chiese per quale misteriosa ragione l’intero Mondo Magico
avesse paura dei
seguaci del Signore Oscuro. Forse erano tutti scarsi a giocare a
Un-due-tre-stella, chi lo sa.
«Ehm, ehm», si schiarì dunque la
voce per attirare l’attenzione su di sé.
«Scusate se vi interrompo, ma devo
assolutamente indire una riunione straordinaria»,
annunciò.
«E da quanto hai il potere di
indire riunioni, tu?»
chiese
Bellatrix, sprezzante, anche se Piton era sicuro che una buona
percentuale del
suo disprezzo fosse dovuta al fatto che la strega in quel momento fosse
la più
vicina ad Avery. «E non dovremmo aspettare il Signore Oscuro,
per fare
qualsiasi riunione?» continuò.
«Credo che oggi sia il caso di
lasciare l’Oscuro Signore fuori, dal momento che devo
parlarvi proprio di lui»,
rispose Severus, imperturbabile.
Un mormorio a metà fra il
perplesso e lo spaventato si diffuse per la sala, ma il professore non
batté
ciglio. «Credo che sia il caso che vi sediate per un
momento», disse cortesemente.
Ancora leggermente perplessi, i
Mangiamorte si sedettero lì dove si trovavano, ignorando i
comodi divani che li
circondavano: avevano tutta l’intenzione di continuare da
dove si erano
interrotti, una volta che quella riunione fosse finita.
Severus li guardò, un po’
impietosito, ma decise di non commentare. «Due minuti
fa», cominciò, «il
Signore Oscuro mi ha chiamato d’urgenza nella sua stanza, mi
ha consegnato
questa lettera che ho ora in mano e mi ha raccomandato caldamente di
spedirla».
Un mormorio percorse nuovamente
la sala, ma questa volta i Mangiamorte sembravano scocciati: Piton
aveva
interrotto la loro importantissima riunione solo per parlare della
corrispondenza del loro Signore?
Severus comunque non si scompose.
«Credo che prima di arrabbiarvi fareste meglio a farmi
leggere il destinatario
di questa lettera», disse. Sollevò la busta e
lesse:
«Sig. Babbo Natale
Fabbrica di Giocattoli
Lapponia, Finlandia»
Abbassò
la mano e percorse con lo
sguardo le facce dei Mangiamorte, che non sembravano affatto scossi da
quello
che Piton aveva appena detto. «Ehm, ragazzi…avete
capito quello che ho letto?»
chiese questi, stupito dalla mancanza di reazione.
«Certo che abbiamo capito!»
rispose Rodolphus, scocciato. «Quello che non abbiamo capito
è perché non la apri
e non ce la leggi!»
Severus lo guardò, sconvolto:
«Aprirla?»
«Certo,
aprila!» intervenne
Bellatrix. «Come facciamo a prendergli quello che ha chiesto,
se non la
leggiamo?»
«Prendergli quello che ha
chiesto…?» ripeté Severus, ormai
convinto di essere finito in una sorta di
spiritosissimo mondo parallelo in cui il Signore Voldemort era ancora
un
bambino a cui tutti loro dovevano fare da baby sitter.
«Per amor del cielo, Severus,
riprenditi!» esclamò Narcissa. «Che
altro pensi che si possa fare? Quando Draco
era piccolo io leggevo sempre le sue letterine! Come facevo a
prendergli i
regali altrimenti?» spiegò, mentre tutti i
Mangiamorte annuivano.
Piton capì di non aver altra
scelta. Ancora incredulo, aprì la busta, spiegò
la lettera e lesse:
«Caro Babbo Natale,
mi dispiace di non averti scritto dal Natale
dell’80, ma non crederai mai a quante disgrazie mi siano
capitate da allora!
Scommetto che le conosci già, sono sicuro che certe orribili
notizie trovino il
modo di arrivare anche in Lapponia.
Come stai? Io non molto bene, da
quando sono
risorto sembra che tutto si impegni per andare nel verso sbagliato. Di
tutti i
miei piani, non ce n’è uno che si andato a buon
fine! Sembra che qualunque cosa
ce la metta tutta per mettersi tra me e i miei obbiettivi: la sfortuna,
l’Ordine della Fenice, Silente (che per fortuna adesso
è morto – ci hai
impiegato un po’ a farmi questo regalo, ma alla fine ce
l’hai fatta! So che
posso sempre contare su di te), e insomma, chi più ne ha,
più ne metta! Certo,
ora non posso non ammettere che le cose vadano vagamente meglio: sono
riuscito
a far cadere il Ministero, è stato più facile che
rubare le caramelle a un
bambino – non che ci abbia mai provato, in effetti, ma lo
farò appena ne avrò
il tempo. Nonostante tutto, però, Potter è ancora
a piede libero che vaga
felice come una pasqua in giro per il paese, e nonostante le
stupidaggini che
continua a commettere non sono ancora riuscito a prenderlo!
È scappato dalla
casa dei suoi zii in motocicletta, e mi è sfuggito; era alla
Tana quanto gli
incantesimi protettivi intorno a quel luogo sono scomparsi, e mi
è sfuggito; ha
vissuto tre mesi a Grimmauld Place, di cui ora Piton è il
Custode Segreto! Gli
ho chiesto: «Dove si trova il numero 12 di Grimmauld
Place?» e lui mi ha
risposto: «Mio signore, me l’ha appena
detto!» però, per qualche misteriosa
ragione, non sono comunque riuscito a vedere quel luogo, non ti pare
strano? I
Black devono aver aggiunto qualche altro incantesimo protettivo,
altrimenti
davvero non saprei spiegarmi questo fenomeno. In ogni caso, vuoi sapere
la cosa
peggiore di tutte? Potter e i suoi degni amici si sono intrufolati nel
Ministero con un piano che non esiterei a definire assolutamente
idiota, e sono
comunque riusciti a scappare! Sembra che il destino lo faccia apposta
solo per
vedere la mia faccia e farsi quattro risate.
In ogni caso, non ti sto scrivendo
per
annoiarti con le mie magagne personali! Sono sicuro che hai milioni di
lettere
da leggere e non puoi permetterti di perdere ulteriore tempo con la
mia, perciò
vengo subito al sodo con la lista dei regali che desidero:
-
qualcuno
dei tuoi folletti. Capisci bene che i miei seguaci hanno quasi tutti la
capacità intellettiva di un camaleonte, e vorrei alcuni
aiutanti che mi
capiscano quando parlo. Se non vuoi regalarmeli, mi vanno bene anche in
prestito, e quando avrò ucciso Potter te li
restituirò.
-
La
bacchetta di Sambuco. Purtroppo con Gregorovich sono esaurite tutte le
mie
piste, a meno che io non riesca a capire chi è
quell’idiota che gliel’ha
rubata! Se è troppo chiedere di trovare
-
Potter.
So che non puoi ucciderlo al posto mio, ma farmelo comparire davanti
sarebbe un
regalo magnifico.
-
Un
nuovo orsacchiotto. Ho l’impressione che il mio Gilberto si
senta un po’ solo,
e vorrei concedergli un po’ di compagnia, visto che Potter mi
ruba tanto tempo
e Nagini mi da come l’impressione di non amare molto gli
orsacchiotti, dato che
l’ultima volta che l’ho lasciata da sola con Gilby
ha tentato di staccargli la
testa.
-
Dei
roller-blade. So che sono degli sporchi oggetti Babbani, ma
l’ultima volta che
ho provato a salire su una scopa sono quasi morto e ho dovuto sprecare
un sacco
di energie per imparare a volare senza, e ora devo trovarmi un nuovo
sport. I
maghi saranno straordinari e tutto quello che si vuole, ma la
quantità di sport
che sanno offrire è quanto mai limitata.
-
Esiste
un animale da compagnia che Nagini non sia tentata di mangiare? Magari
una
pantera.
Severus
ripiegò la lettera e
prese due profondi respiri, indeciso se arrotolarsi a terra dal ridere
o
svenire. Gli altri Mangiamorte, al contrario, sembravano molto eccitati.
«Oh, finalmente, mi mancavano un
sacco le sue letterine a Babbo Natale!» esclamò
Bellatrix, intenerita. «Ormai
però mancano solo due settimane a Natale, penso che dovremmo
dividerci i
compiti!» aggiunse, con tono più pratico.
«Per i folletti possiamo
prenderne benissimo una mezza dozzina di quelli della Gringott, non
penso che
ci sia nessunissimo problema», disse pensieroso Rodolphus.
«Basterà vestirli di
verde e di rosso, e ci cascherà di sicuro. Se volete posso
occuparmene io…ci
sono talmente tanti miei soldi, dentro quella banca, che non oseranno
negarmi
questo favore. E con l’Oscuro al potere, poi, saranno
comunque troppo
spaventati per negarmi qualcosa».
«Non dire sciocchezze, che paura
vuoi che abbiano, se vedono arrivare te?»
lo rimbeccò Bellatrix, con disprezzo. «Credo che
debba occuparsene qualcuno di
più adatto…Rabastan», si rivolse al
fratello di Rodolphus, decisamente più
simile ad un armadio a due ante di quanto non lo fosse suo marito,
«tu vai alla
Gringott, prendi sei folletti con una scusa qualsiasi, poi vai da
Madama McClan
e consegnali a Narcissa che sarà lì ad
aspettarti. Tu, Cissy», aggiunse,
rivolgendosi alla sorella, «li porterai dentro e farai
confezionare per loro
dei perfetti abiti da folletto di babbo Natale,
d’accordo?»
«E io che cosa faccio?» piagnucolò
Rodolphus, offeso.
«Tu puoi occuparti
dell’orsacchiotto», disse Bellatrix, crudelmente.
«Ma non è giusto!» protestò
Rodolphus. «Mi sono già occupato l’altra
volta dell’orsacchiotto!»
«Infatti guarda come si è
affezionato l’Oscuro Signore al suo Gilberto!» gli
fece notare Avery. «Gli è
piaciuto tantissimo, vi ricordate cos’è successo
quando l’aveva perso?» aggiunse
a bassa voce, e Lucius, al ricordo di quell’evento,
rabbrividì.*
«Ha ragione lui!» concordò
Yaxley. «Tu sei il migliore per questo incarico, Rodolphus,
lo sai bene. Cosa
facciamo per le altre cose?» chiese poi, preoccupato.
«
«Non saprei…» rispose Rockwood,
pensieroso. «Anche se mi sento di dire con una certa
sicurezza che è una
bacchetta magica». Rockwood non è che fosse
proprio un Einstein dell’intuito,
ma nell’Ufficio Misteri era stata la migliore delle cavie.
«Ma non mi dire», commentò
Lucius, sarcastico, «e scommetto che è fatta di
sambuco, vero?»
«Sì, sono sicuro di sì!»
disse
Rockwood, entusiasta. «Chissà cosa ne vuole fare
l’Oscuro Signore…voglio dire,
com’era quel proverbio? ‘Bacchetta
di
sambuco, non cavi un ragno dal buco’. Ma
forse», si illuminò, «vuole
sostituire la bacchetta di Potter con una di sambuco, così
quel mocciosetto non
sarà in grado di combattere e l’Oscuro
potrà sconfiggerlo senza neanche alzarsi
dalla sedia!»
Questa supposizione scatenò
l’indignazione generale; Bellatrix impallidì fino
a diventare trasparente e
annaspò, senza fiato. «L’Oscuro
Signore…non ha bisogno di certi disgustosi
trucchetti per sconfiggere un idiota come Potter!
Lui…lui…tu…CRUCIO!»
urlò
infine, puntando la bacchetta contro Rockwood.
«Basta, Bella, ora fermati!» urlò
Lucius, sovrastando le urla del Mangiamorte torturato. «Ci
occuperemo dopo di
queste cose! Il problema ora è: cosa facciamo per questa
bacchetta?»
«Be, se ce l’aveva Gregorovich si
presume che gliel’abbia rubata qualcuno che lo conoscesse,
no?» si inserì
Rodolphus. «Qualcuno tipo Grindelwald! E lui ha perso il
duello contro
Silente…quindi è probabile che la bacchetta ce
l’avesse lui! Dobbiamo solo
profanare la sua tomba e fregargli la bacchetta!»
Un lungo silenzio attonito
accolse queste parole. «Non dire stupidaggini!»
esclamò infine Avery. «Non ti
rendi conto delle assurdità che vai dicendo?»
«Ma io…» protestò Rodolphus
debolmente.
«Che poi, profanare la tomba di
Silente, ma che schifo!» lo interruppe Avery, disgustato.
«Quale mente bacata
farebbe mai una cosa così idiota? Gente, per me
l’unica soluzione è costringere
Olivander a fare una bacchetta in legno di sambuco e regalarla
all’Oscuro
Signore a titolo simbolico», aggiunse, e tutti annuirono.
«Be, direi che Potter è fuori
questione», disse Lucius, «ma potremmo mandare
qualcuno a Godric’s Hollow e
sperare che si faccia vivo proprio a Natale».
«Sì, è l’unica soluzione,
anche
se dubito che persino Potter sia così TANTO stupido da fare
una cosa così
ovvia», concordò Bellatrix, pensierosa,
distogliendo finalmente lo sguardo
minaccioso da Rockwood. «Chi si offre volontario per andare
fino a Godric’s
Hollow?»
«Potremmo mandarci Nagini»,
suggerì Avery, tra l’approvazione generale.
«A me fa senso, è viscida. Almeno
così ce la toglieremo dai piedi per un
po’».
«D’accordo», concordò
Bellatrix.
«E quegli affari Babbani che ha chiesto?» aggiunse,
senza riuscire a reprimere
un brivido di disgusto. «I
rolly…rolly…Piton, come hai detto che si
chiamavano?
PITON!»
Severus, che era rimasto tutto il
tempo a osservare la scena impietrito, si riscosse con un sobbalzo.
«Ehm…sì…i
roller blade», mormorò, incapace di credere alla
scena a cui stava assistendo.
«Non so cosa diavolo siano, ma
presumo che vadano presi in un negozio di sport Babbani»,
sospirò Bellatrix,
rassegnata. «C’è qualcuno che ci capisce
abbastanza da andarli a prendere?
Lucius, ora che sei uno sfigato senza bacchetta puoi andare tu nel
mondo
Babbano! È l’unico mondo in cui puoi
muoverti!» suggerì malefica.
«Io non ci vado!» si ribellò
Lucius, indignato. «Non ho mai maneggiato quegli
schifosissimi soldi Babbani e non
intendo cominciare ora! Cioè, hanno i soldi di carta! Non è assolutamente
idiota?»
«Presumo che così siano più
comodi da portare in giro, no?» rifletté Dolohov.
«Voglio dire, loro non hanno
incantesimi capaci di alleggerire la borsa. Comunque se volete posso
andare io
a comprare questi così, così potrei torturare
qualche Babbano durante il
viaggio! Dovrebbe essere divertente!»
«E per l’animale da compagnia?»
chiese Lucius, sfiduciato. «Dite che Nagini non
sarà tentata dal mangiare una
pantera?»
«Io non gliela prenderei
comunque», intervenne Narcissa. «Altrimenti lo
viziamo troppo. Non bisogna mai
prendere tutto quello che c’è in lista, bisogna
sempre lasciare fuori qualcosa.
Facevo così, quando Draco era piccolo».
«Ha ragione», concordò Avery,
«senza contare che abbiamo già abbastanza da fare
senza metterci a setacciare
le giungle alla ricerca di una pantera domestica».
«Allora tutti voi muovetevi!»
strepitò Bellatrix, improvvisamente agitata.
«Scattare! Non c’è tempo da
perdere!»
«Potrei stare meglio», borbottò
Voldemort. «Stanotte Nagini ha incontrato Potter sulla sua
strada, ma prima che
io riuscissi a prenderlo è scappato DI NUOVO! In compenso
però ho capito che è
quel maledetto ladro!» aggiunse raggiante prima di dirigersi
verso l’albero di
Natale, non notando che i suoi fedeli Mangiamorte si erano guardati
intorno
raggianti, incapaci di credere a tanta fortuna. Potter e la bacchetta
di
Sambuco avevano incrociato la strada del loro Signore proprio a Natale!
Che
magnifica coincidenza!
«Gliel’ho sempre detto, a
Silente», lo sentirono borbottare. «Poteva dire
quello che voleva, ma Babbo
Natale esiste davvero!»
Prima
classificata con “Caro Babbo Natale”
Lyra_weird
-Comicità: 20/20
-Grammatica: 9,50/10 punti
-Stile: 10/10 punti
-Originalità: 10/10 punti
-Gradimento personale: 10/10 punti
Per un totale di 59,50/60 punti.
C’è davvero bisogno di commentare questa tua
storia demenziale?
Direi di no perché è praticamente perfetta!
E’ comica al punto giusto, io e Linda ci siamo divertite
molto a leggerla e pensiamo che ce ne vorrebbero di più di
storie come questa.
Sei stata capace di strapparci in molte occasioni un sorriso e per di
più il tutto è scritto in modo fluido e preciso;
solamente una è la pecca della tua grammatica: la parola
Gringott.
Siccome ogni volta che la ripetevi ti ostinavi a scrivere
“GrinCott”, con la “C”, abbiamo
convenuto che non sapessi come scriverla, altrimenti avremmo tolto
solamente qualche frazione di punto per un errore di distrazione.
Tuttavia non conta quasi nulla rispetto a tutto il resto!
Sei stata bravissima e la vittoria è più che
meritata. Complimenti!
Premio Trama: Lyra_weird
*pubblicità occulta: per sapere cos'è successo all'orsacchiotto di zio Voldy, potete leggere la mia storia "Mission Impossible"
Pubblicità occulta, parte due: stavo pensando di creare una sorta di Missing Moments di questa storia, in cui i nostri eroi vanno a cercare i regali per zio Voldy, che ne pensate?