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Autore: cassiana    28/02/2011    8 recensioni
Lei arriva quando vuole, viene, se ne va, imprevedibile e inafferabile.
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'NOVIVERSE'
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Lei, all’improvviso Note: Scritta per la  THE COW-T: The Clash of the Writing Titans - TERZA SETTIMANA @ maridichallenge
prompt: attesa

Disclaimer: Trama, personaggi, luoghi e tutti gli elementi che questa storia contiene, sono una mia creazione e appartengono solo a me.



Lei, all’improvviso

    
         
        La neve cadeva leggera sulla città, frusciando come un vecchio disco di vinile… l’autrice scosse la testa: la frase era così piena di cliché che avrebbe potuto usarla come esempio per uno degli articoli sulla forma che qualche volta scriveva per divertimento con i suoi amici malati di scrittura come lei. Alzò la testa e guardò fuori: il cielo era nuvoloso, come ricoperto da miriadi di batuffoli di lana grigia e non c’era niente per distrarre la mente. L’autrice aveva voglia di scrivere, sentiva le dita prudere, ma non c’era niente da fare: doveva aspettare.
        Cancellò con gesti nervosi la frase appena scritta e guardò con occhi spenti il cursore che lampeggiava sullo sfondo bianco della pagina word. E intanto aspettava un’idea brillante, un incipit geniale che poi le avesse acceso la lampadina per una storia davvero figa o almeno un articolo simpatico. Si grattò un orecchio, stropicciandosi un lobo e si mordicchiò il labbro inferiore. Le dita erano pronte sulla tastiera, doveva solo cominciare con una parola e poi un’altra: sostantivo, avverbio (no gli avverbi no che rallentano!), verbo, aggettivo, complementi; una cascata di parole legate tra loro da vincoli precisi che riempissero quella maledetta pagina bianca.
        Forse stava sbagliando tutto, sapeva che non era quello il metodo giusto: una storia andava pianificata a cominciare dal personaggio principale che poi andava calato in un ambiente coerente e in una situazione particolare. E solo così le sue azioni avrebbero creato il plot su cui andare a costruire una trama. L’autrice sbuffò, mentre attendeva che l’ispirazione le desse la scintilla giusta per cominciare. Fu tentata di chiudere tutto e distrarsi su internet, magari cercare qualche immagine ispiratrice, ma ostinata scosse la testa. Com’era la regola? Scrivere almeno mille parole al giorno…di quel passo avrebbe messo le radici su quella sedia. Già s’immaginava la scena: uno scheletro ricoperto di ragnatele abbandonato davanti allo schermo di un pc vecchio di secoli.
     L’autrice sentì un soffio leggero sulla nuca e sorrise: non era male come idea, non era niente male! Ci pensò su ancora per qualche secondo poi le dita cominciarono a ticchettare vorticosamente sulla tastiera, il nero spiccava con sempre maggiore frequenza sul bianco del foglio elettronico fino a riempirlo tutto. La storia prendeva forma sotto le dita dell’autrice come un uncinetto di parole. Ogni tanto la scrittrice si fermava ma l’Ispirazione, finalmente giunta, era pronta a sussurrarle all’orecchio la locuzione giusta da usare o proprio quell’aggettivo.
        Il cielo andava oscurandosi sempre di più fuori dalle finestre della sua cameretta, ma ormai l’autrice era sorda e cieca alle distrazioni esterne. Continuò a battere sui tasti fino a che non calò la sera. Solo allora, quando ormai l’unica luce era quella dello schermo, si fermò a rileggere quello che aveva scritto. Sistemò qualche punto poco chiaro, cancellò qualche frase infelice, sostituì un aggettivo con un altro. La fase di correzione era sempre quella più divertente. Poi rilesse tutto ancora una volta: sì, poteva andare. Soddisfatta salvò per l’ennesima volta il documento e chiuse tutto.









 
 
  

   
 
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