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Autore: KikiWhiteFly    28/02/2011    5 recensioni
[ShikaIno, AU]
«Dovresti vederti!», esclama, noncurante del fatto che il ragazzo la sta guardando proprio negli occhi.
«Anche fosse, non importerebbe.»
«E a me non dispiacerebbe.»
Oh.
Ino si morde con violenza inaudita il labbro inferiore per la seconda volta, teme di essersi lasciata troppo andare. Persino Shikamaru ha smesso di sfogliare il suo manga, deve averlo proprio stupito.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Shikamaru/Ino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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    Volontariamente ciechi






Ci accechiamo, per così dire, volontariamente

per punirci del fatto che i nostri occhi hanno visto troppo”¹






«Trovo alquanto inutile discutere con te, Shikamaru. Diglielo anche tu, Ino!»


Un'occhiata complice tra i due ragazzi, seguita da un imbarazzato attimo di silenzio; forse Ino in quel momento dovrebbe dire qualcosa – qualsiasi cosa –, ha sempre odiato essere tirata in ballo senza un motivo, specialmente se la questione non la riguarda direttamente.

Insomma, finché si tratta di speculare sulle vicende altrui può anche andar bene ma tiene ancora ai rapporti d'amicizia – quelle poche rare persone –, ragion per cui si limita a scrollare le spalle con noncuranza.


«Visto? Proprio quello che intendevo!»


Shikamaru sbuffa, vagamente irato, dopodiché liquida tutto con una battuta: «Fatti miei.»


Anche se Ino non glielo dirà mai – nemmeno sotto tortura – lo ha ammirato davvero in quel momento. Improvvisamente i due genitori sembrano battibeccare tra di loro, è solo il chiasso che sembra modulare la loro voce; Shikamaru allora smette di ascoltarli definitivamente, tanto discuteranno all'infinito.


«Sali tra venti minuti.»


Ino asserisce con il capo, dopodiché esce dalla porta sul retro – incredibile come conosca quella casa, ormai è diventato abitudinario sgattaiolare via, nel bel mezzo di quelle famose liti senza fine.

Di solito il cronometro Nara non sbaglia mai, Ino è sicura che tra una ventina di minuti il gran chiasso sarà sfumato e quando rientrerà nell'abitazione il sorriso della signora Nara l'accoglierà nuovamente, magari le chiederà per l'ennesima volta di assaggiare i suoi biscotti fatti in casa.

L'argomento che da un mese a quella parte si discute riguarda il futuro di Shikamaru. Curiosamente, il diretto interessato sembra dover essere l'ultimo ad avere il diritto di proferir parola e, forse, è proprio per quel motivo che Shikamaru ostenta tanta indifferenza.

Ed è un vero peccato in effetti, il suo quoziente intellettivo è tra i più invidiati dell'intera scuola ma lui non sembra dar troppo peso ai tabelloni che costeggiano i corridoi dell'ingresso. Un nerd misogino, ecco cos'è, Ino ogni tanto vorrebbe potergli dare qualche schiaffo morale per fargli capire quante cose potrebbe fare e quante ancora ne potrebbe scoprire.

Quel pomeriggio si trova per l'ennesima volta intorno al suo isolato, tutta colpa dei suoi genitori che invece si lagnano ogni giorno di avere una figlia così poco diligente. In realtà, le visite a casa Nara non sono affatto rare ma proprio non può farne a meno: sin da bambina ogni volta che aveva un problema oppure era afflitta da una situazione, correva a sfogarsi da Shikamaru.

Magari lui avrebbe dato retta ai suoi genitori, tuttavia le sue parole sembravano essere meno severe.

Sei la solita idiota” – le avrebbe detto Shikamaru, Ino allora non poteva fare a meno di sorridere senza motivo. E, a quel punto, lui aggiungeva: “Che seccatura, Ino. Sei proprio un'idiota”, quello era diventato un rituale a cui aveva fatto lentamente l'abitudine.



Dà uno sguardo al display del cellulare, sono passati venti minuti buoni. Entra di soppiatto nell'abitazione, dalla porta sul retro, cerca di non farsi cogliere in fallo dai genitori di Shikamaru. Da quando hanno compiuto diciotto anni sembra che la disciplina sia diventata ancora più austera, a quanto pare anche tra vecchi amici d'infanzia gli incontri in camera sono proibiti.

Incredibilmente è riuscita a salire la lunga rampa di scale senza destare il minimo sospetto, non rimane altro che entrare nella camera del ragazzo; Ino scivola all'interno rapidamente, dopodiché può tornare a respirare.


«Missione compiuta.»


Ridacchia, chiudendo a chiave la porta e gettando la borsa a terra.


«Non se starnazzi in questo modo.»


La rimbecca Shikamaru, sempre pronto ad impartirle lezioni quotidiane. Ino lo ignora, dopodiché si getta ai piedi del letto ed allunga le gambe.


«Allora, che succede?», a qualche metro da lei il ragazzo sfoglia svogliatamente un manga, c'è decisamente qualcosa che non va, «E la risposta “fatti miei” non vale.»


Gli punta il dito contro, almeno per una volta vorrebbe fare qualcosa per lui.


«Credevo che stessimo parlando dei tuoi problemi.»


Bella risposta, ora sì che si sente meglio. Ino perde un po' la sicurezza, china il capo lentamente, dopodiché, quasi automaticamente, gli occhi le brillano. Deve aver suscitato qualcosa in quella lastra di marmo che ha di fronte a sé – pena, tristezza, compassione? – poiché Shikamaru l'ha sfiorata con un dito, ora che ci pensa non è nemmeno così gelido il suo tocco.


«Sai Nara...», si morde il labbro inferiore con veemenza, «... sarebbe carino se i tuoi ci beccassero così.»


Bisbiglia sottovoce, con un tono vagamente sarcastico.

Shikamaru si allontana prontamente, nemmeno fossero comparsi i suoi genitori sulla soglia della porta, Ino ridacchia di nuovo.


«Dovresti vederti!», esclama, noncurante del fatto che il ragazzo la sta guardando proprio negli occhi.


«Anche fosse, non importerebbe.»


«E a me non dispiacerebbe.»


Oh.

Ino si morde con violenza inaudita il labbro inferiore per la seconda volta, teme di essersi lasciata troppo andare. Persino Shikamaru ha smesso di sfogliare il suo manga, deve averlo proprio stupito.


«Oh, Kami.»


Qualche secondo di vuoto – la sensazione di non riuscire più a sfiorare il pavimento –, seguita da un'occhiata indecifrabile da parte di Shikamaru.


«Non rispondi...», lo rimbecca lei, dopo qualche minuto di gelido silenzio, «... Nara, non rispondi.»


«Come sei perspicace.», ironizza lui.


«Confessalo, Nara.»


Ino si alza tutta esagitata, puntandogli colpevolmente il dito contro.


«Yamanaka, faresti meglio ad abbassare la voce... Kami, che seccatura.»


Borbotta poco interessato lui. Ad Ino non sfugge di certo il fatto che Shikamaru stia facendo a meno di guardarla negli occhi, non ha intenzione di lasciarlo andare così facilmente.


«E tu, guardami. Negli occhi, intendo


«Sono costretto?»


L'espressione imperiosa di Ino è solo l'ennesima minaccia di morte dolente, non sta affatto scherzando. Shikamaru si piega ai suoi voleri, in fondo si tratterà di soddisfare per qualche secondo le sue dannatissime preoccupazioni e poi potranno tornare a trascorrere la giornata tranquillamente, tra un manga e l'altro.


«Dì la verità, Nara. Il vero motivo per cui non vuoi andartene...»


Ino non ha il coraggio di continuare la frase, Shikamaru è troppo orgoglioso per concludere il discorso.


«Yamanaka, non essere idiota...», forse è stato troppo duro, almeno a giudicare dalla sua espressione.


«Quindi...», si alza e stringe le mani a pugno, «... Se io domani uscissi con Inuzuka, a te andrebbe bene?»


Stavolta l'espressione di Shikamaru è leggermente contrita, anche se farsi illusioni è inutile – pensare che lui resterebbe per lei è egoista, vero?


«E da quando usciresti con quell'idiota?!»


Ino sorride maliziosamente, allunga le dita affusolate fino a sfiorare i suoi lineamenti, poi ribatte altezzosa: «Cos'è questo tono, Nara? Non è da te alzare la voce così...»


Nel cuore di Ino, in quel momento, sono racchiuse tutte le speranze; probabilmente i suoi sentimenti varranno meno di zero per quel misogino di Shikamaru, tuttavia è convinta che sia proprio lui a non essere stato del tutto trasparente con lei.


«Smettila di farti filmini mentali, Ino.»


Per quale motivo non lo ammette?


«Ma non hai risposto alla mia domanda, Shika.»


Se solo lui non fosse così dannatamente orgoglioso, se solo non mettesse al primo posto l'amicizia che li vincola da anni... allora, sì, lei potrebbe avere qualche speranza.


«E tu smettila di mentirmi.»


Decide di mettere fine alla discussione, svoltando la lunga chioma bionda in direzione di Shikamaru e sperando che lo colpisca crudelmente in viso.


«Tante grazie, Yamanaka.», dibatte lui, lamentandosi per la lunghezza dei suoi capelli che gli stanno

pungendo il viso come tanti aghi acuminati.


Ed Ino ne ha abbastanza, si è umiliata quanto basta per lui – e, diavolo, lei merita un trattamento migliore –, non lo saluta neppure. È solo quando preme la mano sulla maniglia della porta che capisce che i riflessi di Nara sono usciti da un lungo letargo: ora la mano di Shikamaru sfiora la sua, sembra quasi di poter percepire l'agitazione che lo scuote all'interno – non gli è così indifferente, in fondo, no?


«Non dirmi che dovrei uscire dalla finestra.»


Dibatte lei, voltandosi di scatto e trovandolo di fronte a sé; pur banale che sia, è una vera sorpresa: non si è mai accorta di quanto fosse tiepido il respiro del ragazzo, la sensazione che prova è, grossomodo, quella di aver appena respirato tutto l'ossigeno necessario e di sentirselo appena portato via brutalmente.


«Sei la solita idiota.»


Ino sbuffa, le sembra fin troppo strano che Shikamaru non l'avesse ancora canzonata a dovere.


«E tu non sai ammettere la sconfitta...», ribatte lei, altezzosa.


«Quale sconfitta?»


Ed in quel momento, Ino si sporge un po' verso le sue labbra e si gode per un'infinitesimale secondo quella piccola vittoria. Beh, c'è anche da dire che quel misogino non sta affatto opponendo resistenza e, nella remota ipotesi che ciò capitasse, lei sarebbe pronta a tirargli un calcio negli stinchi e riavvicinarlo a sé. Poiché se non vuole capirlo con le buone, proverà con le cattive a farlo ragionare.


«Questa, ad esempio.»


Torna a respirare a pieni polmoni, se adesso Shikamaru non dirà qualcosa di sensato giura che l'odierà per il resto della sua vita e l'indomani, per ripicca, chiamerà l'Inuzuka e se la spasserà tutto il giorno con lui. Ma è sicura che Shikamaru abbia già calcolato tutte quelle cose, forse molto prima di lei.


«Io sono imbattibile, Yamanaka. Facciamo che siamo pari.»


Ino ridacchia sottovoce, cerca di darsi un contegno decoroso solo quando Shikamaru afferra il suo mento con due dita: sembra proprio che debba accettare quel compromesso, volente o meno. Tuttavia, se il prezzo da pagare è quello, ne vale la pena.






~







¹ Citazione iniziale: © Aurora, F. Nietzsche.


Ebbene sì, torno con lo ShikaIno.

Mi mancano, mi mancano tantissimo. È stato solo leggendo il capitolo 529 di Naruto – per pura coincidenza tra l'altro, dato che ero indietro da mesi '-' – e li ho visti di nuovo, il Team 10. E, in particolare, l'agitazione di Shikamaru verso Ino... capitemi, dal punto di vista di una mosca bianca ciò significa una sola cosa: amore! ç_ç.

Insomma, anche se so che non è davvero nulla di che mi sentivo in dovere di ritornare a scrivere su di loro :). A breve una raccolta, non vi anticipo l'argomento principale però perché voglio che sia una surprise v-v.

Grazie per aver letto,

Kiki :).

   
 
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