Rotto.
[A trip on mind.]
Torna da me...
Torna da me.
Dimmi in quale cestino hai buttato il mio cuore.
Lo sento… battere.
Lo sento… spegnersi.
Rotto.
| Non
so se la pezza dell’indifferenza reggerà. |
| Prego
che i punti della logica non saltino. |
E io che credevo di non avere un cuore.
L’ennesima
illusione.
Rotta,
come il mio cuore.
[Come la tua promessa.]
Non avevo bisogno di
un cuore, mi bastava il tuo.
Avere un cuore… mi ha travolto.
L’ennesima
droga che ora mi hai sottratto.
H A
I R O T T O L A P
R O M E S S A
Te ne sei andato.
Mi hai lasciato solo.
Mi hai abbandonato.
| Non
te lo perdonerò mai. |
Ridammi il
mio cuore.
Ridammi il
mio orgoglio.
Ridammi la
mia logica.
Ridammi le
serate tranquille vicino al camino.
Cancella
quelle bollenti sotto le lenzuola.
Cancella
l’uomo che sono.
Ridammi ciò che ero.
Rotto. Rotto.
Rotto.
Io, la tua promessa e il mio cuore.
E la droga mi scorre nelle vene.
La droga mi fa sorridere.
La droga mi tiene insieme.
A cosa mi serve un
cuore quando tu batti per me?
Una soluzione endovena e i fremiti diventano
risate.
Grosse, grosse
risate.
[Stupido io che ho creduto in uno stupido te.]
E mentre l’ago si fa strada nella carne, ballo.
Ballo con il diavolo, il diavolo che infesta
ogni dettaglio.
Ogni tuo singolo sguardo, le tue mani, i tuoi
sorrisi, la tua sola presenza.
| Il tuo fiato sul
mio collo, solo il tuo fiato sul mio collo. |
Non lasciarmi.
Scaccia il diavolo, sono stanco.
Basta ballare, basta ridere, basta fingere.
Voglio il mio cuore.
Voglio
te, te, te.
Però non sappiamo comunicare, non sappiamo
che parole usare.
Ma quando cala la sera, quando il buio ci avvolge,
parliamo il linguaggio universale.
Nell’oscurità e con un diavolo diverso.
Un diavolo fatto di gemiti, nomi spezzati e orgasmi.
Ridere, ridere ancora.
Il ritmo è aumentato
e il diavolo lascia le mie mani.
E precipito.
Precipito non so dove
e rido.
Faccio un angelo sulla
neve.
| Un angelo caduto,
bandito dal suo stesso paradiso. |
Marcio.
Torna da me.
Diviso.
Non mi interessa di lei.
Meschino.
Voglio il mio cuore.
Corrotto.
Ridammi la mia droga.
Vuoto.
Non mi è rimasto niente.
Opaco.
Solo un gioco di ombre.
Deriso.
Sono stanco di ballare.
Infranto.
Una crepa mi attraversa.
Distante.
Mi sono perso.
Stolto.
Certe notti ti sogno ancora.
Bagnato.
Fradicio di paura, disprezzo e lacrime.
Contratto.
Lo sento… battere.
Rotto.
Sei vicino?
Rotto.
Sei qui?
Rotto.
Watson, ti prego non…
Rotto.
Rotto.
Rotto.
Rotto.
Lasciarmi.
***Angolino del cambia colore***
Cos’è?
Oddio, forse faccio prima a dirvi cosa non è xD.
Comunque questo è ciò che esce in una
giornata noiosa e ti metti a giocare con il layout.
Bhe, mi congratulo con me stessa, non ho mai
scritto una cosa tanto senza senso e tanto… posso definirla impestata? xD
Però devo dire che sono soddisfatta, insomma
finalmente sono riuscita a trattare di Holmes e la droga! Lo volevo fare da
sempre e questo fallito tentativo è un inizio.
Perché, l’avete capito, no? Insomma, Watson è
andato ad abitare da Mary e Holmes si sente solo, abbandonato e tradito. Cerca
rifugio nella droga e inizia il trip on mind che con l’aggiunta di un’altra
dose endovena diventa un ciclone che lo investe in pieno.
Ok, io sorrido, ma ho appena scritto qualcosa
di assolutamente angst, però se fate i bravi (ossia se appoggiate quella
verdura marcia e la mettete nella raccolta differenziata) vi lascio stare e
finisco qui i miei sproloqui.
MA PRIMA!
Scommetto che qualcuno avrà notato che certe
frasi in questa ff richiamano a certe canzoni… Bhe, facciamo un gioco? Io vi
elenco tutte le citazioni/ispirazioni che ho messo e voi vedete quante ne avete
azzeccate, ok?
-“Hai rotto la promessa” richiama Broken
Promise dei Placebo (album Meds).
- “Stupido
io che ho creduto in uno stupido te” invece è una specie di rielaborazione del
verso “stupid me to believe that I could trust in a stupid you” della canzone
Kings of Medicine sempre dei Pla (album Battle for the sun).
- “Ballo con il diavolo, il diavolo che
infesta ogni dettaglio” anche questa una rielaborazione, sempre dei Pla, ma
questa volta della canzone Devil in the details. (stesso album prima).
-“parliamo il linguaggio universale” è pari
pari la traduzione di Speak in tongues indovinate di chi? Dei Placebo! xD (sempre
stesso album).
-“Ridere, ridere ancora” è un pezzo della
canzone Samarcanda. L’avete presente? Ridere,
ridere, ridere ancora. Ora la guerra paura non fa, brucian le divise dentro il
fuoco la sera, brucia nella gola vino a sazietà! Meravigliosa *-*
-“Un angelo caduto, bandito dal suo stesso
paradiso” ancora una rielaborazione, ma questa volta della frase “Fallen angels
in the night, and everyone is banned from heaven” della canzone Julien sempre
dei Placebo (medesimo album sovra citato).
Bene, quante ne siete riusciti a indovinare?
xD Ok, lo so, per riuscire a capirle bisogna essere fan dei Placebo, ma se non
lo siete cosa aspettate a farvi una cultura??? **pubblicità occulta** u.u
Adesso ho veramente finito e vi lascio!
Ringrazio chiunque abbia letto, ricordato,
preferito e commentato!
Senza di voi non sarei qui.
Grazie ancora.