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Autore: Mabs    28/02/2011    5 recensioni
Chi non ha mai avuto un amico immaginario, da piccolo? Fleur era particolarmente attaccata al suo amico immaginario, Melissa. Non era nè maschio, nè femmina. Non aveva nè forma, nè colore. Era semplicemente Melissa. Dimendicandosi della promessa fatta al suo amico immaginario a sei anni, Fleur, ormai quindicenne, si ricorda di Melissa, che, richiamata dall'immaginazione della ragazza, torna a vivere, chiedendo vendetta.
Genere: Fantasy, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Fleur aprì gli occhi.
Si guardò intorno. La prima cosa che vide furono i grandi occhi grigi e lucidi di sua madre che la fissavano speranzosamente. Un'infermiera le stava tamponando la fronte con una pezzetta umida, e nell'aria c'era un fastidioso odore di medicinali.
-Fleur, per l'amor di Dio! Mi hai fatta stare davvero in pensiero! Se io fossi tornata a casa cinque minuti più tardi, a quest'ora, mi dispiace dirlo, ma saresti ridotta ad un mucchietto di cenere.
-Mamma, oddio scusa, è stato tutto un incidente, non volevo...
-Shh.
La madre la interruppe, portandole l'indice sulle labbra.
-L'importante è che ora sei sana e salva.
L'infermiera nel frattempo osservava la scena leggermente spazientita, con un falso ghigno stampato in volto, rivolgendosi poi in modo sgarbato alla madre di Fleur:
-Mi dispiace interrompere il vostro piccolo momento di intimità familiare, ma l'orario delle visite è finito. Signora, le dispiacerebbe uscire dalla stanza? Sua figlia deve riposare.
Fleur ne fu davvero sollevata: sua madre le aveva salvato la vita, ma aveva bisogno di stare un po' da sola per riflettere a ciò che era accaduto.
-Certo. Fleur, ci vediamo domani. Riposati, e riguardati, mi raccomando. Tra tre giorni ti faranno uscire, e potrai tornare a scuola. Ci penso io ad avvisare le tue amiche, ok?
-Mamma, quali amiche?
-Tesoro, riposati, ne hai bisogno.
-Ok, ciao mamma.
L'infermiera chiuse la porta accompagnandola con il piede destro, e afferrando alcune garze per ustioni dal piccolo ripiano sopra il letto di Fleur, cominciò ad applicargliele su tutto il braccio destro.
Fleur si guardò per la prima volta dopo l'incidente. Non era ridotta molto male: aveva qualche bruciatura sulle braccia e le bruciava leggermente il fianco destro, dove aveva altre piccole bruciature qua e là.
Quando l'infermiera ebbe finito di bendarle il braccio, si posò una mano sul fianco, osservando Fleur dall'alto in basso, dicendo con una voce roca e cantilenante quello che probabilmente diceva ogni sera ad ogni paziente:
-La cena la trovi alla tua sinistra, sul comodino. Non credo che avrai fame, dopo quest'incidente. In tutto l'ospedale la cena viene consumata soltanto dal 10% dei pazienti. Se questa notte hai dei problemi premi quel bottone rosso che trovi alla tua sinistra, oppure urla. Arriverà qualcuno a farti stare zitta. Buonanotte.
Se ne andò chiudendo bruscamente la porta.
Fleur si sentì sola, immersa nel buio e nell'oscurità. Non riusciva a vedere un granchè, ma dopo qualche minuto i suoi occhi si abituarono all'oscurita e cominciarono a guardarsi intorno. Nella stanza c'erano quattro letti, due di fronte a lei, e uno alla sua sinistra. Erano tutti vuoti, ad eccezione del letto alla sua sinistra dove una ragazzina fissava il soffitto spaventata. Aveva lunghi capelli biondi, e un faccino pallido ed impaurito. Con un gesto rapido e deciso si rigirò scansandosi le coperte di dosso. La ragazza posò i piedi sul pavimento freddo e si avviò verso il piccolo bagno alla sua sinistra. Aprì la porta, e la richiuse accuratamente, per paura di svegliare Fleur, la "compagna di stanza". Appena la porta si richiuse, un urlo di terrore arrivò dal bagno.
Fleur istintivamente, si alzò di scatto.
-Hey, va tutto bene?
Bussò alla porta.
Silenzo.
-Stai bene? Devo chiamare l'infermiera?
La porta si aprì. La ragazza dai capelli biondi ricomparse con la faccia più calma che riuscì a generare in quel momento.
-Sì, tutto bene, non preoccuparti.
Ma Fleur scorse da dietro la ragazza quello che aveva visto esattamente il giorno prima.
Sangue.
Sangue ovunque. Scritte sui muri, sangue nel lavandino, sul pavimento, e sul soffitto.
Fleur guardò la ragazza.
Poi i suoi occhi tornarono sulle pareti del piccolo bagno.
-Tu, tu riesci a vederlo?
Disse spaventata la ragazza.
-Sì, ed è il motivo per cui sono qui.
Fleur cercò di sorridere. E la ragazza aggiunse:
-Sei la prima persona che non mi prende per matta. Vieni, parliamone, ho bisogno di qualcuno con cui parlarne, o impazzirò. Questa situazione mi sta uccidendo. Mi chiamo Clara.
Disse la ragazza con un enorme sorriso stampato sulla faccia, quasi dimenticandosi del sangue sulle pareti del bagno e dell'amica immaginaria che la perseguitava.
-NO!
Urlò Fleur con una faccia inorridita.
-Che cosa c'è? Ho detto qualcosa di...
-No, no, Clara, scusa. Ma se diventeremo amiche...beh. Melissa ti ucciderà, come ha fatto con tutte le mie amiche.
-E così, la tua amica immaginaria si chiama Melissa? La mia si chiamava Iris. O meglio, si chiama Iris.
-Mh, Clara, scusa per prima. E' che ho paura. Ho il terrore che Melissa uccida chiunque venga a contatto con me, anche solo per poco.
-Oh, non preoccuparti. Iris potrebbe uccidere anche te, ma sono sicura che se lo farà, Melissa cercherà di uccidere Iris.
-Clara, sei un genio. Vieni.
Fleur prese Clara per mano e la fece accomodare sul suo letto.
-Clara, ho capito come possiamo distruggere Iris e Melissa.
-So a cosa stai pensando: Se Iris ucciderà te, automaticamente Melissa si arrabbierà con Iris, e la ucciderà. Ma una di noi due dovrà sacrificarsi.
-Era esattamente quello a cui stavo pensando.
-Ci deve essere un altro modo.
-Non c'è un altro modo. Dobbiamo diventare amiche. Una di noi due morirà, e salverà l'altra. Non possiamo prevedere chi di noi due morirà per prima, ma salverà l'altra. E' l'unico modo. Almeno una di noi due ne uscirà sana e salva.
Clara le sorrise cordialmente.
-Vabbè, Fleur, mi ha fatto piacere conoscerti. Ora sono davvero molto stanca, ieri ho avuto un brutto incidente e ho davvero voglia di farmi una bella dormita. Non so se domani ci rivedremo, ma volevo comunque salutarti. Buona fortuna Fleur.
Clara abbracciò calorosamente Fleur, e si rinfilò sotto le coperte candide.
-Buonanotte Clara, e buona fortuna anche a te.


-Buongiorno ragazzina, svegliati, tra un'ora arriverà tua madre e devi fare colazione.
L'infermiera acida dai capelli rossi tinti prelevò il vassoio della sera precendente con sopra una zuppa di verdure e un bicchiere d'acqua, e posò al suo posto un nuovo vassoio con sopra una tazza di latte e un toast imburrato.
Fleur si girò verso la sua vicina di letto. Aveva voglia di parlarle ancora: in lei aveva trovato conforto. Finalmente qualcuno che la capiva. Qualcuno che condivideva la sua situazione.
Fleur disse alla vicina: -Clara? Clara? Sei sveglia?
L'infermiera lanciò a Fleur un'occhiata severa:
-Che fai? Tanto non ti risponderà!
Fleur diventò tutto ad un tratto rossa in viso.
-E'....è....
-...Morta? No, è solo in coma.
-IN COMA? E da quanto tempo? Quando è successo? Ieri le ho parlato...come? Quando è successo?!
-Quattro giorni fa; non puoi averle parlato. Te lo sarai sognato. Ma perchè me lo chiedi? Che ti importa?
L'infermiera uscì dalla stanza lanciando un ultimio sguardo acido a Fleur.
Fleur si girò di scatto verso Clara.
La osservò per svariati secondi. Era lì, esattamente come la sera precedente. Sdraiata, occhi chiusi, immobile sotto il copriletto bianco.
Clara si girò di scatto verso Fleur, e aprì gli occhi.
Occhi rossi, occhi rosso fuoco.
-E così vuoi uccidermi, eh? Smettila di complottare contro di me. Mi hai delusa, piccola Fleur, lo sai? Credevo che tu fossi una buona amica. E cosa vengo a sapere? Che parli male di me con chiunque incontri? Mi hai delusa, piccola Fleur.
-Melissa, Melissa ma sei tu?
-Sono sempre stata io. Clara era una copertura, stupida piccola Fleur. Clara è in coma, non può muoversi, nè parlare. Clara non ha un'amica immaginaria che fa di nome Iris. Ma io posso farla muovere, e parlare. Come sto facendo adesso. Ricordati Fleur, io posso fare tutto ciò che voglio.
Fleur era inorridita. Non aveva paura, in quel momento. Voleva solo scappare, voleva solo che quegli occhi rossi si richiudessero e che Melissa uscisse dal corpo di quella povera ragazza in coma.
-Mi hai delusa. Mi hai delusa.
Melissa continuava a ripetere la stessa frase, sussurrandola rabbiosamente.
-Mi hai delusa. Mi hai delusa. Me ne andrò.
Fleur si sentì per un millesimo di secondo sollevata come non mai.
-Te ne andrai?
-Mi ucciderò. Tu non tornerai mai da me. Tu non sei più la piccola Fleur di una volta. Me ne andrò, me ne andrò per sempre.
Melissa (o meglio, Melissa nel corpo di Clara) fece una piccola pausa. E poi riprese con un'aria seria e compiaciuta allo stesso tempo:
-E l'unico modo per far morire un amico immaginario, è uccidere colui che l'ha generato. Tu, Fleur.
Fleur si guardò intorno cercando con gli occhi l'infermiera con i capelli rossi. "Melissa" si alzò dal letto e cominciò ad avvicinarsi a quello di Fleur.
Fleur urlò, urlò più forte che potè. Premette con forza e ripetutamente il bottone rosso alla sua sinistra.
Melissa, nel corpo di Clara, si avvicinava sempre di più.
Ormai era a pochi centimetri da Fleur.
Fleur riusciva a sentirne quasi il "respiro".
Melissa ripetè con una voce stridula e fastidiosa:
-E l'unico modo per far morire un amico immaginario, è uccidere colui che l'ha generato. Te, Fleur.
Melissa cominciò a ridere.





Ecciao :3 Un po' contorto questo capitolo. Più che altro non è molto esplicito. Non si capisce molto bene. Beh, in poche parole, Melissa si impossessa di Clara fin da quando Fleur comincia a parlarle. Clara è sempre stata in coma, è Melissa che la fa muovere e parlare. E automaticamente è Melissa ad ascoltare il discorso e il complotto di Fleur. Quindi, ora le opzioni sono due: O vi ho confuso le idee, o ve le ho chiarite XD Spero la seconda U.U Beh, se non avete capito qualcosa, scrivetelo nella recensione U.U Spero che vi sia piaciuto il capitolo. Grazie per essere arrivati fin qui, e grazie per aver letto fino a qui la mia stupida fan fic (: Aggiornerò il più presto possibile, promesso. Recensite e fatemi sapere se vi è piaciuto questo capitolo, o se ha fatto schifo u.u Non mi offendo, sul serio (:
Grazie ancora per aver letto, vi adoro.

  
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