Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
Ricorda la storia  |      
Autore: BaronessSamedi    28/02/2011    3 recensioni
In un mondo sull'orlo del precipizio, una giovane offre la sua vita in cambio della possibilità di rivedere per un'ultima volta il suo grande amore, anche solo per un istante...
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
SPAZIO AUTRICE: Permettetemi innanzitutto di esprimere il mio infinito amore per Paola Pizz, che legge in anteprima tutto quello che scrivo, ivi compresa la lista della spesa. Donna, sei la meglio. Striscio umile e sottomessa ai tuoi piedi. Ho inserito una citazione cinematografica (colpa di Anopticon, mi ha contagiato lui con la mania delle citazioni), vediamo se qualcuno la riconosce… Buona lettura!



Tutto questo avrebbe potuto rimanere un sogno, un’oscura ipotesi, una sciocca fantasia, se solo Lyriel avesse avuto la possibilità di scegliere. Se avesse potuto decidere pensando solo a se stessa, e a nessun altro, Lyriel probabilmente non avrebbe voluto tornare nell’ombra, che pure aveva conosciuto tanto bene negli anni bigi e solitari della sua adolescenza.

C’era stato un tempo, neanche troppo remoto, in cui Lyriel aveva creduto fermamente che tutto il grigiore e la tenebra di cui pareva essere impregnata la sua esistenza, l’avrebbero in qualche modo schermata dalla banalità e dall’anonimia.

Tutti cercano la luce, la chiarezza, la gaiezza. Tutti vogliono le cose facili. Comprensibili.
Per Lyriel non era così.

La sua anima plumbea e tempestosa era la sua cifra distintiva, che l’avrebbe salvata dall’essere “tutti” o “chiunque”. Dall’essere uguale a qualcuno.

In quei giorni, Lyriel era andata fiera di camminare sola, di essere in grado di orientarsi nell’oscurità.

Ma quei giorni erano finiti.

E ora che Lyriel voleva disperatamente camminare nella luce, la condanna della normalità, da cui era rifuggita affannosamente per tutta la vita, non le sembrava più così terrificante.



Il mondo turbinava su se stesso, vorticosamente, o forse era la vita breve, intensa e furibonda di Lyriel che rotolava sul crinale ripido del suo destino, sempre più veloce, più veloce ancora, rovinosamente?

La fine del mondo entrava nelle case degli uomini attraverso le notizie che giungevano, sempre più catastrofiche, da tutto il mondo. Guerre civili, rivolte, equilibri politici stravolti, donne e bambini brutalizzati e uccisi in tutto il pianeta, terremoti devastanti, inondazioni catastrofiche. Morte. Distruzione. Carestie. Pandemie.

Lyriel prestava distrattamente orecchio alle voci concitate dei giornalisti e degli esperti, dei politologi, dei climatologi, dei criminologi e di mille altri “ologi” chiamati ad approfondire l’argomento negli studi di tutte le emittenti. Non le interessava più di tanto sapere come si stavano svolgendo le cose, o quali sarebbero state le possibili evoluzioni. La conclusione di quel colossale domino era già scritta, il punto di non ritorno era stato raggiunto. Il mondo andava a catafascio, e lei lo sapeva. Lester glie lo aveva confidato, al termine di quella che sarebbe stata la loro ultima notte di passione, anche se lei ancora non lo sapeva.

Ora aveva un piano, anche se nessuno ne era a conoscenza. Nessun giornalista avrebbe intervistato la bionda e fragile Lyriel per conoscere il suo punto di vista. Lei non era nessuno, era una studentessa universitaria uguale a mille altre. A nessuno interessava la sua opinione, perché nessuno sapeva cosa aveva fatto Lyriel.



Lei non voleva che Lester la lasciasse andare. Non voleva liberarsi da quella catena d’amore carnale e terribile, con cui lei stessa stava strangolando la sua vita.

Neppure le sbarre acuminate dei cancelli della Morte riescono a spezzare certi legami. Quando Lyriel si era resa conto che Lester non apparteneva più al suo mondo – o forse non ne aveva mai fatto parte? – non aveva voluto staccarsi da lui. Si appartenevano. Per ciascuno dei due, l’universo finiva senza l’altro. E ora che Lester non le era più accanto, non come prima, Lyriel si guardava da chiunque – spensierate e sorridenti compagne di studi, ragazzi con fisici e sorrisi perfetti, ma l’anima vuota e squallida - tentasse di afferrarle una mano e trascinarla sulla terra, in mezzo alla bella gente felice, al popolo dell’happy hour e del sabato sera. Non aveva dubbi: Lester non avrebbe esitato ad uccidere chiunque si fosse avvicinato, chiunque avesse osato frapporsi tra loro o prendere il suo posto. Lyriel aveva accettato di essere totalmente sua, anima e corpo, e aveva firmato la propria condanna alla solitudine e a un’attesa senza fine.

Ma la piccola ed eterea Lyriel aveva stretto un patto d’acciaio con il suo angelo.

Ed ora era il momento di metterlo in atto.



Le bare rozzamente improvvisate con lamiere, cartoni e qualunque altro materiale si riuscisse a recuperare nelle strade impazzite, non si contavano più.

Decine, forse centinaia di neri monatti dalle teste incappucciate le trasportavano a spalla, sciamando verso la spianata delle grandi fosse comuni.

La scena si ripeteva, invariabile, in tutte le città sventrate dalle rivolte popolari e dai cataclismi; a causa della penuria di cibo e delle condizioni igieniche ormai disastrose, già da diversi giorni aveva iniziato ad aggirarsi lo spettro della peste.

I neri mantelli dei becchini contrastavano con le vesti bianche dei dervisci che turbinavano in una danza incantata ed irreale, che celebrava la fine ormai imminente.

Lyriel si alzò dalla sedia, spense la televisione e si avvicinò alla balaustra. Lentamente, si arrampicò sul parapetto e vi si sedette a cavalcioni.

Il momento era giunto.

Da un’autoradio rimasta accesa in un’automobile parcheggiata da qualche parte, giù in strada, si sentivano ancora stridere i notiziari.

“Incredibilmente, stanno rientrando i disordini in tutto il Medio Oriente, l’Africa, e il Sud America… Le inondazioni si stanno ritirando… Le scosse di assestamento sono cessate… La coalizione democratica ha preso il controllo della situazione e le sparatorie sono cessate…”

Lyriel sorrise. Il suo sacrificio non era stato vano. Era ora di andare.

Si lasciò cadere nel vuoto. Mentre precipitava, ebbe la sensazione di attraversare un muro di fiamme, forse per la velocità che il suo corpo acquisiva man mano che si avvicinava all’impatto. Era una meteora, pronta a esplodere in una fiammata fluorescente che avrebbe cambiato il mondo. E, un attimo prima di toccare il suolo, il bruciore si trasformò, divenne più circoscritto, localizzandosi in due piccoli punti a lato delle scapole ossute di Lyriel.

Da quelle due minuscole bruciature scaturirono due ali abbaglianti come le fiamme che la stavano divorando, ma Lyriel non poteva più ammirarle, né usarle per volare oltre la vita che era arrivata a detestare. Il suo corpo stava cominciando a bruciare, e il suo spirito era già oltre il muro della percezione e del dolore. Aveva fatto convergere su di sé tutte le ombre e le tenebre della morte, della crudeltà umana e della disgrazia, e le aveva offerte in sacrificio a Dio, in cambio di una sola opportunità di rivedere Lester, anche solo per un istante.

E ora che iniziava a camminare verso la luce, Lyriel per la prima volta era davvero felice, perché sapeva che Dio aveva accolto la sua preghiera, e si era preso la sua vita in cambio.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni / Vai alla pagina dell'autore: BaronessSamedi