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Autore: thequeenofdrama    01/03/2011    8 recensioni
Elena se ne resta lì, a guardare il suo ragazzo e la sua migliore amica divertirsi come matti, mentre lei è sola e comincia a domandarsi se non ci sia qualcosa di sbagliato in lei, o in lei e Stefan.
“Non essere triste, dolcezza. Ti faccio ballare io, se vuoi. Abbiamo un certo feeling, se non ricordo male.” // SPOILERS episodio 2x18, Damon/Elena con cenni Stefan/Caroline.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Note: Gli spoiler mi fanno male, si sa, basta poco a farmi partire i super film. Questa volta la spinta sono stati i pantaloni di pelle di Damon, il vestito sexy di Elena e questa misteriosa festa anni '60 che non vedo l'ora di vedere... E mentre attendiamo il 14 aprile... Questo è quello che io vorrei vedere e che gli autori non ci daranno, quindi me lo scrivo da sola e la dedico a tutti quelli che bramano il Delena come me... Stef e Caro ci sono perchè sono la pucciosità e sentivo la necessità di scrivere qualcosina anche su di loro... Spero che il risultato finale non sia troppo confusionario o appreossimativo... A volte il mio amore per la sintesi diventa eccessivo XD Critiche, commenti, annotazioni, tutto sempre ben accetto =D


SAVE THE LAST DANCE FOR ME


“Sai, fratellino, ogni tanto potresti anche provare a non essere così ovviamente noioso.” La risata di scherno riempie la stanza di Stefan, mentre suo fratello si appoggia con noncuranza al muro, un asciugamano buttato casualmente sulla spalla nuda e un altro intorno alla vita. Stefan rotea gli occhi al cielo, sistemandosi la cravatta davanti allo specchio e non degnandolo nemmeno di risposta. Gli rivolge solo un’occhiataccia prima di lasciare la stanza. “Immagino che ci vedremo alla festa.” “Ci puoi scommettere.” Damon strizza l’occhio sinistro prima di scomparire in un battito di ciglia.

“Elena! Sei qui!”. Caroline si fionda sulla sua amica come se non la vedesse da cinque anni, invece che da cinque ore, forse anche meno. Indaga la mise della mora con attenzione, il vestito a stampa colorata, i grandi orecchini, i tacchi vertiginosi, prima di muovere la testa su e giù in approvazione. “Wow! Sei… Così…”. Elena solleva le sopracciglia in attesa del giudizio insindacabile di Caroline. “Sexy!”. Sentenzia la bionda con un sorrisetto malizioso, mentre l’altra scuote la testa ridendo. “Il tuo vestito invece è…”. “Perfetto! Si, lo so. Mi conosci.” Caroline fa scorrere lo sguardo sul suo tailleur fucsia e si sistema il cappellino nero con un gesto veloce della mano.

Stefan ride, restandosene lì, a fianco delle due ragazze, completamente rilassato, come non si sentiva da tempo. Poi lui e Caroline fanno una smorfia con la bocca, arricciando entrambi le labbra e roteando gli occhi con esasperazione. Elena li guarda interrogativa, domandandosi cosa abbia attirato l’attenzione dei loro sensi iper sviluppati. “Non poteva mancare.” Caroline sbuffa, leggermente infastidita. “Damon.” Stefan svela l’arcano alla sua ragazza, che non può fare a meno di sorridere. “Ma come…” Elena chiede.“ Caroline punta il dito in un angolo della sala. “Ragazzine in adorazione. Sospiri, commenti poco velati, cose così.”

Damon si lascia sfuggire un mezzo sorriso compiaciuto, mentre fa il suo trionfale ingresso nell’immensa sala della festa. Può sentire gli occhi di tutte le donne posarsi su di lui, ma non gli interessa davvero, non è di quegli occhi che ha bisogno. Andie blatera qualcosa, appoggiata al suo braccio come una brava fidanzata, e lui non la ascolta, come sempre. Fa solo finta, le rivolge un cenno del capo, per farle credere che si, sta prestando attenzione a quello che sta dicendo. Se ne libera velocemente, indirizzandola verso Jenna, per una chiacchierata tra ragazze piena di pettegolezzi, e decide che non è mai troppo presto per una prima sosta al bar. Ed è in quel momento che li sente. L’unico paio di occhi di cui gli importa, l’unico paio di occhi che vorrebbe guardassero solo lui per il resto dell’eternità. Elena volta lo sguardo velocemente quando due piccoli oceani blu si specchiano nelle sue iridi color cioccolato.

La musica risuona forte e intensa, scandendo col suo ritmo il battito dei cuori dei presenti. Di chi ne ha ancora uno, per lo meno. Elena muove le gambe a ritmo, stando seduta accanto a Stefan. Ha rivolto un solo sguardo al suo ragazzo, sperando di convincerlo, guardandolo con i suoi occhioni scuri, ma Stefan ha solo sorriso e poi guardato altrove, chiarendo che il ballo non rientra nei suoi desideri per la serata. Elena non ha nemmeno insistito. Ha continuato a bere il suo cocktail alla frutta e a muoversi impercettibilmente sulla sedia.

“Mi annoio!”. Caroline piomba come una furia al loro tavolo. “Matt non vuole e non sa ballare e io mi annoio! A cosa serve una festa sugli anni ’60 se devo starmene ferma in angolo?”. Le sue labbra si arricciano in un broncio delizioso, mentre il suo sguardo si posa su Stefan. “Tu!” L’indice puntato al petto del giovane Salvatore. “So che sei un ottimo ballerino!”. Stefan prova debolmente a protestare, ma Caroline non è Elena e desistere non è un verbo che si trova nel suo vocabolario. Nessuna scusa la convincerebbe a lasciar perdere. Così, ridendo, Stefan la segue in pista. Elena se ne resta lì, a guardare il suo ragazzo e la sua migliore amica divertirsi come matti, mentre lei è sola e comincia a domandarsi se non ci sia qualcosa di sbagliato in lei, o in lei e Stefan.

“Non essere triste, dolcezza. Ti faccio ballare io, se vuoi. Abbiamo un certo feeling, se non ricordo male.” Elena solleva lo sguardo giusto il tempo di rivolgere un’occhiata truce a Damon, per poi tornare a rivolgere la sua attenzione alla pista da ballo. “Non hai una fidanzata a cui dedicare il tuo tempo?”. “Elena, lo sai che se non corro in tuo soccorso almeno una volta al giorno non sono contento.” La sua battuta gli fa guadagnare un secondo sguardo al veleno. “Oh, andiamo! Lo so che muori dalla voglia di ballare da quando sei entrata!”. I suoi occhi di ghiaccio la scrutano a fondo e non c’è modo per Elena di negare la verità, Damon la capisce al volo, non può nascondergli nulla, ne è ben consapevole da molto tempo, ormai. Le basta un altro sorriso sghembo per cedere definitivamente. “Solo un ballo!”. “Ai suoi ordini, Miss Gilbert!”.

Damon le porge la mano ed Elena la stringe nella sua, un po’ titubante. Lui la conduce con naturalezza verso il centro della sala, camminando un po’ più avanti rispetto a lei. Elena non può fermare il suo sguardo dallo scorrere dall’alto verso il basso, soffermandosi sulle ampie spalle coperte solo da una camicia nera e poi più giù, a quei pantaloni di pelle, sempre neri, che lasciano davvero poco, pochissimo spazio all’immaginazione. Si riscuote appena in tempo, mentre Damon si gira verso di lei e la attira a sé, una mano dietro la sua schiena e l’altra che stringe ancora la sua. Lei lo guarda interdetta, perché non è quello il tipo di ballo che tutti gli altri stanno facendo. Ma poi si accorge che, non appena sono arrivati in pista, la musica è cambiata e una canzone romantica e lenta si diffonde dolce intorno a loro.

Elena si domanda solo per un attimo se quello sia un caso o se Damon ne sia in qualche modo responsabile, ma quando lui la stringe più forte contro il suo petto decide che non le importa davvero. Lascia andare la sua mano e sposta le braccia intorno al suo collo, mentre lui, con lo sguardo un po’ sorpreso, lascia che l’altro suo braccio raggiunga il primo intorno alla vita di lei. Si stupisce lei stessa della sua intraprendenza, ma non rimane lì a domandarsi il perché. Si rilassa nelle braccia di Damon, come non accadeva da molto, troppo tempo. Un sorriso dolce le illumina il viso, mentre i loro occhi si incontrano ancora una volta e il mondo intorno sembra scomparire.

Quando la musica finisce, intorno a loro è più buio ed Elena si guarda intorno curiosa, notando che, ballando, si sono spostati a lato della pista, in un luogo più appartato. Solleva un sopracciglio in quello che vuole essere un atteggiamento di rimprovero, anche se non è poi realmente arrabbiata. Damon le offre il suo miglior sguardo da finto innocente, mentre la stringe ancora a sé. “Non è colpa mia, è stato un caso.” E ammicca leggermente con gli occhi, come gli piace fare. “Quando ci sei tu di mezzo il caso non esiste, Damon.” Elena però sorride, e non lo sa il perché, semplicemente forse le era mancato questo essere loro, essere solo Elena e Damon, ignorando tutto il resto.

Lui solleva le spalle, non concedendole nessuna risposta. Poi si stacca leggermente da lei e, prendendole una mano, le fa fare una piroetta su se stessa. Elena ride di gusto, prima di fermarsi, incontrando di nuovo quello sguardo di ghiaccio, improvvisamente serio. Damon fa scorrere i suoi occhi su e giù lungo il corpo di lei. “Sei bellissima.” Ed Elena non sa se è per il tono di voce che ha usato, se è per quegli occhi blu che sembrano scavare fino nel profondo della sua anima, per i loro corpi di nuovo inspiegabilmente vicini, mentre la sua schiena tocca il muro, ma il suo cuore sembra perdere qualche battito. Il viso di Damon è vicinissimo al suo. Lui può sentire il profumo dolce di lei insinuarsi fin dentro le sue vene, mentre le mani le sfiorano piano i fianchi morbidi.

“Damon…” La voce di Elena è solo un sussurro, mentre gli accarezza il collo attirandolo più a sé, invece di respingerlo con tutta la forza che ha in corpo, come sarebbe più giusto. È come se qualcosa di invisibile la spingesse inesorabilmente verso di lui. Damon deglutisce piano e fa ricorso a tutta la sua forza di volontà per fermarsi dall’esplorazione di quel corpo meraviglioso, prima che le sue mani si possano posare sulle gambe nude di lei e lui possa perdere definitivamente il controllo della situazione. “Sarebbe meglio tornare di là.” Elena si riscuote dal suo stato di trance, annuendo di rimando. Quando le luci investono di nuovo i suoi occhi le sembra di riemergere da un sogno.

La musica è tornata allegra e vivace e tutti si stanno ancora scatenando. Damon fa per allontanarsi, ma lei lo trattiene per un braccio, costringendolo a voltarsi. Lui torna a guardarla interrogativo, inclinando la testa da un lato. “Un ballo solo, non era questa la promessa?”. Lei scrolla le spalle, sorridendo. “Le promesse sono fatte per essere infrante.” Damon ride, questa volta apertamente, stupito dall’improvviso cambio di umore di Elena. “Non potrei essere più d’accordo.” Le sussurra all’orecchio, prima di stringere di nuovo la mano di lei nella sua e ritornare sulla pista.

   
 
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